Un trojan o trojan horse (in italiano "cavallo di ***"), nell'ambito della sicurezza informatica, indica un tipo di malware. Il trojan nasconde il suo funzionamento all'interno di un altro programma apparentemente utile e innocuo: l'utente, eseguendo o installando quest'ultimo programma, in effetti attiva anche il codice del trojan nascosto.
Lassio la parola al prof. Barbero e ai suoi giovani collaboratori: https://www.youtube.com/watch?v=TleRYTpIl7M (https://www.youtube.com/watch?v=TleRYTpIl7M).
Dunque, non ci importa affatto della "verità", sta di fatto che fra 2/3mila anni si parlerà ancora del Cavallo di Troja e non della nave di Troja, perché?
Barbero lo accenna: il lallo, già all'epoca, doveva avere una "sacralità" ricognosciuta altrimenti tutto l'impianto della storia non avrebbe retto.
(https://storia-controstoria.org/wp-content/uploads/2015/01/d-M-Vogelherd-cavallo-40000-DSC_3343.jpg)
Infatti, ci deve essere pure una ragione sul pereché il lallo è stato ritratto così mirabilmente dai nostri antenati cavernicoli?
Di certo all'ebboca, il pelosetto manco era addomesticato, era solo cibo per i predator tra cui i nostri progenitor umani, eppure esercitava un fascino che non poteva esser ricondotto alla forza del mammuth o all'aggressività del leone, ma a qualcosa di trascendente che andava oltre la "fornitura" di cibo e alla utilità dell''addomesticamento non ancora avvenuto,