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La "Parola Contraria": la mia.

Aperto da raffaele de martinis, Aprile 24, 2013, 02:32:51 AM

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raffaele de martinis

Fiapper... bellissimo,  :horse-wink: ma forca futtana, ma com'è che in Itaglia non sia salvata neanche una nicchia, una enclave dove si trasmettere la tradizione equestre artistica?

Effure Cesare Paderni era un ottimo cavallerizzo, la sua rifresa dei morelli fare che pacesse mirabilie ed era pamosa in tutta Europa, ora, oltre la Francia, anche la Germania, l'Austria, la Spagna, il Portogallo, la Russia, hanno conservato l'equitazione artistica e di conseguenza hanno avuto accesso pacilmente al dressage.

La Gran Bretagna pece la scielta di abbandonare il "dressage" già nel 600, ma inventò la monta inglese (la monta sfortiva) e creò quella maraviglia che è il PSI, noi - nello stesso tempo - abbiamo distrutto le razze  napolitano e del persano.

Questo mi obbliga a tornare un attimino  :icon_eek: alla lodevole traduzione di Angioni de:
Equitazione Accademica e Alta Scuola -  Generale Albert Decarpentry

Ecco un fasso da lui tradotto che conporta quello che ho affena scritto:

Dopo Newcastle, l'Inghilterra abbandonò foco per volta l'Equitazione accademica per l'equitazione sportiva e due fonti irradiarono...

Ebbene, fare che secondo qualcuno, esiste la: Monta italiana e Salto Ostacoli Erroneamente chiamata Monta Inglese

Nella perfida Albione nacquero - dal seicento in poi - tutte le competitoni equestri, escluso il dressage, iffica comfresa, sella inglese comfresa, cavalli sportivi comfresi, abbigliamento comfreso, terminologia comfresa, e, lovviamente anche il salto ostacoli comfreso... dov'è l'errore nel chiamare inglese tutto ciò?

Solo Iddiolosa!  :horse-wink:
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

raffaele de martinis

#376
NOTE DEL TRADUTTORE
(Generale Decarpentry, Equitazione accademica, Henry Neveu 1949)

Trattandosi dell'opera capitale del Novecento riferita all'equitazione accademica, per assicurare la massima fedeltà al testo originale, la traduzione è stata rivista con il generale Pierre Durand (Olimpiade di Roma 1960 nel Concorso completo di equitazione - Olimpiade di Monaco nel Concorso di salto ostacoli - Scudiero capo del Cadre Noir - Direttore della Scuola Nazionale di Equitazione francese). Cavaliere prima sportivo, poi accademico, come vuole l'Autore del presente libro, è certamente è la massima autorità nell'equitazione accademica oggi in Francia.


               ____________________________________________________________

Tutto giusto, ebbi il piacere di ammirare l'allora colonnello Durand in sella a Mysotis, nella inaugurazione del nuovo maneggio coperto a Saumur, ricordo perfectamente il suo eeehhhhppp per dare il via ai salti di squola e il morbido pas d'Aure di Mysotis in testa alla ripresa dei cavallerizzi.

Naturalmente ho letto Equitation Academique, e sarebbe cosa buona et giusta pubblicarlo in itagliano, il fatto che l'abbia supervisionato il generale Durand mi conforta moltissimo, anche perché il buon Colonnello, allora capitano, così tradusse l'attuale generale Durand:

...mi felicito con il capitano Paolo Angioni per la sua opera di traduzione che è al servizio dell'unità equestre nel mondo. :icon_eek:

Saumur, 17 Aprile 1978         Tenente Colonnello Pierre Durand
 
                                        33° Ėcuyer in capo del Cadre Noir

Questa è la conclusione della bellissima lettera di compiacimento del T.C. Durand alla traduzione di Angioni del 78 di: Questioni Equestri.

Se Durand - allora - avesse supervisionato la traduzione di Angiomi della sua lettera, certamente avrebbe corretto l'errorino, perché basta spostare una parolina e la frase diventa itagliano normale:

...mi felicito con il capitano Paolo Angioni per la sua opera di traduzione che è al servizio dell'unità del mondo equestre. Così avrebbe correcto Durand... ammesso che Durand sappia bene l'itagliano.  :icon_rolleyes:
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

max

Durand fu anche quello che, nel corso del suo mandato, ammise Karl a Saumur.
Quel pochissimo che sapete vi impedisce di capire quel moltissimo che non conoscete.

raffaele de martinis

Già, però quando arrivò Cadre come Cavallerizzo Maggiore al Cadre Noir, Karl ebbe a che fare con un vero militare che - ligio ai regolamenti - cercò di cacciare a calci in culo Pippo e Odin...
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

max

Come in ogni cosa, è sempre la convenienza che regola gli avvenimenti. Karl era "il diverso" e sappiamo l'ottusità militare essere sempre la stessa in ogni epoca. Alla fine è sempre solo una questione politica.

Ammesso a far parte dell'elite nonostante le sue "stravaganze" grazie alle idee e alla protezione di Durand, ne esce molti anni dopo per via delle idee più rigide di Carde. Ma del resto ormai, Pippo aveva avuto la sua fama e Carde aveva avuto modo di liberarsi di un personaggio scomodo.
Quel pochissimo che sapete vi impedisce di capire quel moltissimo che non conoscete.

raffaele de martinis

La Politica è l'arte di governare, di fare delle scelte, Durand fu un "politico progressista", credo si debba a lui l'entrata al Cadre Noir delle ragasse, comunque, progressista o meno che fosse era/è un uomo intelligente capì che i tempi erano maturi per quella operazione, se si fosse opposto avrebbe solo ritardato l'inevitabile e avrebbe "perso punti".

Pippo - oltre che un grande cavallerizzo - deve essere un "gran figlio di bonfemme", infatti, quando sentì le vent du boulet si ingegnò a battere lo Scudiero in Capo  :icon_eek: sul suo stesso terreno: formalismo, regolamento e disciplina.

La presa per il... naso di Cadre è un piccolo capolavoro di furbizia degno di uno scugnizzo napolitano.
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

max

Già, comunque, se uno va a vedere, Pippo e Odin han resistito per un bel po'!
A ben vedere Durand ammise Pippo in qualità di direttore essendo finito il suo mandato come Ecuyer en Chef, ma anche il nuovo Ecuyer Beauregard aveva per lui un occhio di riguardo.

Cronologia degli Ecuyer en Chef:
1975 - 1984 : Colonel Pierre Durand
1984 - 1991 : Colonel François de Beauregard
1991 - 1999 : Colonel Christian Carde
2000 - 2006 : Colonel Loïc de la Porte du Theil

Cronologia di Pippo e Odin:
1984 - Pippo pubblica un articolo su una rivista equestre, viene notato da Durand e viene così invitato a tenere una conferenza a Saumur
1985 - Pippo e Odin entrano a Saumur grazie a Durand e Beauregard
1987 - Odin diventa nel frattempo di proprietà del maneggio
1998 - Pippo lascia Saumur evidentemente a causa di crescenti angherie
1999 - Odin, che era di proprietà del maneggio, riesce a lasciare Saumur solo grazie agli interventi di du Theil
Quel pochissimo che sapete vi impedisce di capire quel moltissimo che non conoscete.

raffaele de martinis

Secondo me Karl, si può annoverare senz'altro tra i Grandi Cavallerizzi, lessi "Una Certa Idea di Dressage" libro oggi introvabile; a causa di un prestito inopportuno, mi è rimasta solo la copia in francese, è un testo - oltre che didattico - anche annedotico, dunque, si legge facilmente ed è molto divertente.

Forse si è capito, a me piacciono quelli fuori dagli schemi - non per niente con Tom Bass fu "amore" a prima vista -  "odio" gli intruppati, le divise, i bolli.

Appena finisco Fillis et Oliveira tocca a lui... se qualcuno vorrà collaborare, anzi, se qualcuno vorrà che collabori con lui, per il pubblico pagante sarà molto meglio.
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

raffaele de martinis

#383
Bene, dopo dressage, il gentile Colonnello affronta la parola ecuyer:
L'écuyer è definito da François Baucher, nel suo Dictionnaire raisonné d'équitation pubblicato nel 1830, «l'uomo che sa addestrare un cavallo, condurlo con precisione, e rendere conto dei mezzi che gli hanno procurato questi risultati». Aggiunge che «è il professore capace di formare veri uomini di cavalli». I termini escuier (comparso nel 1080), escuyer (1549), écuyer (1701) derivano dal basso latino scutarius che ha il significato di «colui che porta lo scudo» (in francese écu). Solo dal XVII secolo ha preso in Francia il significato di «maestro di equitazione», poi quello di «colui che monta bene a cavallo». Il Littré, dizionario della lingua francese in sette volumi, elenca i seguenti significati per le lingue estere: spagnolo, escudero; portoghese escudeiro; inglese squire, italiano scudiero. Salomon de La Broue intitola la sua opera nel 1602 Le cavalerice françois e non l'escuyer françois, perché, scrive (pag. 10 del primo libro, edizione del 1686), «se la parola escuyer non significasse altra cosa in Francia che buon uomo di cavalli me ne sarei servito. Ma siccome si può adattare a molti altri significati ho trovato più rapido usare una parola straniera, avendo anche avuto il consiglio di alcuni amici molto capaci in quest'arte». I «molti altri significati» sono elencati sul Dictionnaire de la langue française di Emile Littré (1956), sul Dictionnaire de la langue française di Paul Robert (1959), in nove volumi. I significati sono: écuyer de cusine (1393), primo ufficiale della cucina del re o di un principe; écuyer tranchant (1429), colui che taglia la carne; écuyer de bouche (1680), che serve alla tavola de re; écuyer de main, colui che dà la mano a un principe o a una principessa per scendere da una vettura; o semplicemente écuyer, «l'intendente delle scuderie di un principe».  La parola straniera che usa La Broue è appunto cavalerice, derivata dall'italiano cavallerizzo o cavallarizzo. La Broue aveva lavorato cinque anni a Napoli con Giovanbattista Pignatelli. Osserva La Broue, a proposito dei termini che usa nel suo trattato (Le cavalerice françois, 1^ ed., La Rochelle 1593-1594; pag. 10 della 4^ ed., Paris 1646): «Poiché nella lingua francese quest'arte manca di termini appropriati, ho fatto ricorso alla lingua italiana, sia perché i Cavalieri ne fanno un uso più comune, sia anche perché i termini italiani hanno un non so che di più gagliardo, sono più significativi, e possono spiegare il significato con una sola parola, mentre ne occorrerebbero diverse per farlo capire in francese. Nondimeno poiché queste parole e altre dell'arte non sono conosciute da tutti i Francesi, ho voluto sollevarli da questa pena con la seguente interpretazione». Elenca, di seguito, quarantotto parole italiane francesizzate con a fianco la loro spiegazione, così come sono usate nel testo.

Rovesciamento della situazione. Oggi in Italia si fa ricorso alle lingue estere: il governo del cavallo diventa grooming, le gare di stile sono chiamate con la parola inglese equitation, il passeggio è chiamato passage, il piaffo o far ciambella, bellissima antica dizione, è diventato piaffer, i salti di scuola hanno perso il loro nome originale con il quale gli Italiani li hanno fatti conoscere in Europa (la corvetta, «corbetta» la chiama D'Aquino, è chiamata courbette, la capriola cabriole, e via di seguito), lo stesso montare come si monta da secoli in Italia e dopo che gli Italiani hanno insegnato agli Inglesi come si monta a cavallo - si legga al proposito il duca di Newcastle – è definito non «all'italiana», ma «all'inglese». Pur avendo noi il nostro ricco ed esauriente vocabolario. Si tenga conto che nella prima metà del Cinquecento, comunque prima della pubblicazione della propria opera, aveva già insegnato in Francia Claudio Corte, autore de Il cavallarizzo, pubblicato nel 1562. Quindi aveva insegnato in Francia prima che Salomon de La Broue scrivesse il suo trattato, che è il primo dei trattati di equitazione scritti da un Francese. Il termine cavallerizzo ha perso con il tempo il significato nobile che aveva in origine in Italia di maestro di equitazione, di capo dei cavalieri di una scuderia principesca o reale. Molti illustri personaggi hanno portato questo titolo. Ne citiamo solo alcuni: Giovambattista Ferraro, autore Delle razze, disciplina del cavalcare, pubblicato nel 1560 a Napoli, era cavallerizzo di Don Antonio di Aragona; il figlio, Antonio Pirro Ferraro, autore del Cavallo frenato, pubblicato a Venezia nel 1620, era – è scritto sul frontespizio del libro - «cavallerizzo della maestà di Filippo II re di Spagna N.S. nella real cavallerizza di Napoli»; Lorenzino Palmieri, fiorentino, autore delle Perfette regole et modi di cavalcare, Venezia 1625, era «cavallerizzo del Serenissimo Granduca di Toscana»; il barone d'Eisemberg, autore de La Perfezione e i Difetti del Cavallo, Firenze 1753, era «direttore e primo cavallerizzo dell'Accademia di Pisa»; il primo direttore di equitazione della Scuola di Cavalleria italiana a Venaria Reale (il maestro Otto Wagner, 1825-1845) aveva il titolo di cavallerizzo capo; Enrico Conti, autore de L'ippossiade o L'accademico equestre (1823), era «cavallerizzo al reale maneggio di Torino».

Cavallerizzo sarebbe perciò la migliore traduzione di écuyer, nel significato che ha preso dal XVII secolo. Cavallerizzo: «l'uomo di cavalli che riuniva l'esperienza al talento e al sapere», scrive il generale L'Hotte nei suoi ricordi (pag. 301). Ma il significato del termine si è nel tempo alterato ed è arrivato a identificarsi con quello del cavaliere del circo equestre.

Perciò si è scelto di tradurre il termine écuyer con il termine letterale scudiero, come fa il Dizionario della lingua francese di Emile Littré.


I ragionamenti sono finissimi e documentati, peccato che il Colonello è caduto dalla padella nella brace: perché scudiero in itagliano, oltre il significato originale/arcaico, ha assunto il significato di portaborse, collaboratore, servitore, gregario... vediamo:

dall'Archivio > la Repubblica.it > 1994 > 09 > 24 >
SCUDIERO DI CRAXI ALL' IRI BLOCCO' LE PRIVATIZZAZIONI
ROMA - Fido scudiero di Bettino Craxi, udinese di origine e milanese di adozione, Massimo Pini ha calcato la scena delle aziende a partecipazione statale per lunghi anni...

Marco Pastonesi - 1999 - ‎Sports & Recreation
Fausto Angelo Coppi, figlio di Domenico e Angiolina, era nato sotto il segno della ... Al Giro del 1940 Coppi parte come scudiero di Gino Banali, ma il direttore...

Barrichello non vuole fare lo scudiero - News Formula 1
f1grandprix.motorionline.com › News F1
11/mag/2009 - Rubens Barrichello ha dichiarato esplicitamente domenica che non vuole fare lo scudiero per il suo compagno di squadra, Jenson Button.

Andreotti, la mafia, la storia d'Italia - Pagina 19 - Risultati da Google Libri
books.google.it/books?isbn=887989255X
Salvatore Lupo - 1996 - ‎History
do del potere ufficiale: Salvo Lima, grande notabile democristiano, scudiero siciliano di Andreotti; e Ignazio Salvo, della celebre famiglia dei finanzieri ed esattori  .

Nibali domina anche sul Tourmalet: è il sigillo sul Tour de ...
www.ilgiornale.it/.../tour-de-france-nibali-vince-18a-tappa-pau-hautaca...
24/lug/2014 - Nibali vince la 18/a tappa del Tour de France ... senza strappi, il ritmo del gruppo dei big guidato dagli scudieri di Nibali, a 4 minuti di ritardo.

http://www.liberoquotidiano.it/news/personaggi/1163153/Straquadanio-trombato---da-superfalco-di-Berlusconi--a-scudiero-di-Albertini.html

Comunque il massimo - il gentile Colonnello - lo ha raggiunto definendo Oliveira uno scudiero da circo... http://calmoinavantiedritto.blogspot.it/2012/02/il-colonnello.html

Quando si traduce non bisogna guardare la lingua di partenza ma quella di arrivo, scudiero, riferito al maestro di equitazione in itagliano non ha senzo.

In itagliano, alla stessa maniera: chatte vuol dire gatta, ma i francesi intendono anche: vulva, organo genitale femminile, per contro gli itagliani dicono topa, ma per i francesi è la moglie del topo...

Quindi in quel caso, gatta va tradotta con topa... nevvero?
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

raffaele de martinis

#384
Cavallerizzo sarebbe perciò la migliore traduzione di écuyer, nel significato che ha preso dal XVII secolo. Cavallerizzo: «l'uomo di cavalli che riuniva l'esperienza al talento e al sapere», scrive il generale L'Hotte nei suoi ricordi (pag. 301). Ma il significato del termine si è nel tempo alterato ed è arrivato a identificarsi con quello del cavaliere del circo equestre.

Perciò si è scelto di tradurre il termine écuyer con il termine letterale scudiero, come fa il Dizionario della lingua francese di Emile Littré

Così il gentile Golonnello ci spiega la sua scelta, e - anche se per me è sbagliata -  dobbiamo rispettarla, però ci dovrebbe dire perché se...

...gli ecuyer francesi d'oggi (in particolare gli appartenenti al Cadre Noir di Saumur) non si sentono per niente menomati nel portare un nome che deriva, come il nostro scudiero, dal latino scutarius, guardia del corpo armata di scudo, e da écu, scudo, e che, in francese, come primo e originale significato, ha, per il dizionario, quello di «gentiluomo al servizio di un cavaliere per portare il suo scudo e servirlo» o gli altri significati citati sopra (Littré). E che richiama, come il nostro scudiero, specialmente nel suono, la scuderia (écurie), così detta «perché in origine vi abitava lo scudiero» (Littré, citato – Robert, citato - AA.VV., Dizionario italiano ragionato, Firenze 1988).

... i Maestri di Equitazione itagliani, devono ripudiare il loro nome - cavallerizzo - perché la parola è usata anche dagli artisti del circo?

Infine, Angioni non ha riflettuto su di un fatto: in francese, ecuyer ha il femminile: ecuyere - cavallerizza mentre in italiano non esiste lo scudiero al femminile... o no?

http://calmoinavantiedritto.blogspot.it/2012/02/il-colonnello.html

Bah!
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

raffaele de martinis

Con nostra viva e vibrante soddisfazione, questo topico ha superato le 23.000 visite... mi domando: perché?
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

milla

Perchè stiamo tutti aspettando il momento in cui il Colonnello ti sfiderà a duello  :laughter-485:

raffaele de martinis

Io sono pronto: ho lucidato la dentiera, sistemato l'occhio di vetro, rinforzato la stampella e ho pronto il pannolone di ricambio, sarà uno scontro all'ultimo reumatismo...  :icon_eek:
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

carodubbio

Citazione da: raffaele de martinis - Settembre 01, 2014, 02:30:01 AM
Con nostra viva e vibrante soddisfazione, questo topico ha superato le 23.000 visite... mi domando: perché?


Perché leggere le tue divagazioni resta un piacere  :studioso:  .
Per lo scontro se ti serve un fide scudiero fai un fischio mi offro volontario  :ciao:

raffaele de martinis

#389
Grazie caro Carodubbio,  :icon_eek: ma non credo sarà necessario, ripeto che sono certo che il Colonnello è un signore, una persona perbenissima, ho perfino simpatia verso di lui perché son sicuro della sua bonafede, ma ha fatto 40anni di naja è inquadrato ed è - inoltre - abituato a comandare, non sopporta contradittori.

Ad esempio, sarebbe possibile - in un foro - fargli notare che:

Débourrage in francese è la parte iniziale dell'addestramento, che non ha una fase distinta e un nome particolare nella nostra teoria. Ha lo scopo di preparare con l'igiene, l'alimentazione e il lavoro l'intero sviluppo delle forze fisiche del cavallo giovane, di dargli le prime nozioni degli aiuti e di prepararlo alla loro disciplina. Il suo principale obiettivo è di mettere in progressiva condizione il puledro. E' rappresentato dalle passeggiate sottomano a fianco di un cavallo di età, saggio ed esperto, dal lavoro elementare alla corda, dall'addestramento a portare la sella e il cavaliere, e dai movimenti di base: avanzare, fermare, girare, indietreggiare, primi esercizi di galoppo, esordio all'ostacolo9. E' stato reso in italiano con l'espressione «la prima parte dell'addestramento» o «parte primaria» o «iniziale» secondo il contesto.

tutta sta tarantella è per dire che debourrage è: le premier dressage d'un poulein.

Allora perché, invece di un composto di parole: «la prima parte dell'addestramento», non usare il singolo itaglianissimo e bel termine scozzonatura ?

Dal solito 3cani:

scozzonatura s. f. [der. di scozzonare]. –

1. L'operazione di scozzonare: la s. dei puledri.
2. In senso fig., primo addestramento, prima esercitazione: la s. delle reclute
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...