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La "Parola Contraria": la mia.

Aperto da raffaele de martinis, Aprile 24, 2013, 02:32:51 AM

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raffaele de martinis

#570
... prima di magnarseli, i prodi destrieri scendevano i terribili gironi ippeschi: da lallo da battaglia a lallo di servitio >da carretto > da aratro > da macina di mulino o di trappeto o finivano in fondo una miniera a cavar minerali.
Infatti, i lalli a 10 anni eran vecchi/decrepiti... ti ricordi dello stallone che a 7 anni era considerato anziano?

Per completezza d'informazione, la gente comune non poteva fare quelle performans che erano prirogativa dei militari/delle staffette militari che dovevano essere giovani e terribilmente in forma.
Un uomo normale, anziano o poco allenato ben difficilmente potea fare più di 25/30 km al giorno senza  senza staffe e per sella qualche pelle di pecora o una gualdrappa, ma in fondo è la media normale che fanno gli odierni viaggiatori a lallo.

Riguardo l'usa e getta, la consideratione che avevano dei lalli gli antichi è un cicinin differente dalla nostra, Erotodo ci racconta che un ufficiale di Serse, benché rotto ai più difficili esercitii equestri, ebbe un malo incidente: una cane si buttò tra le gambe del lallo che montava che - spaventato - si inalberò facendolo cadere, Farnuce - così si chiamava il cavagliere - cominciò a sputar sangue e il fatto degenerò in tisi.
Quanto allo lallo, i suoi servi lo trattarono come egli comandava: lo portarono sul luogo dove aveva disarcionato il suo badrone e gli tranciarono le membra al garretto.  :icon_eek:
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

alex

#571
Non confondere i millenni. E' nel  1500, dopo il "trattamento napoletano"  :horse-scared:, che uno stallone a sette anni veniva considerato vecchio; iscrizioni romane documentano che fra i vincenti delle gare ippiche di corsa dei vari circhi c'erano cavalli di età ben superiore. Ma è naturale: allora non erano ferrati  :horse-wink:

A parte la provocatoria battuta sui ferri, se hai qualche notizia della longevità dei cavalli in antichità, condividila. Ma che sia antichità vera, non la "mezza antichità" della scuola napoletana.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

raffaele de martinis

Ti rispondo velocemente, ai tempi di mio nonno - ma la convinzione è rimasta a lungo, dura ancora in certi ambienti -  un lallo era vecchio a 12/13 anni, e forse avevano ragione: lavoravano come bestie e le cure non erano certo paragonabili a quelle odierne; quand'ero bimbo consideravo vecchie le persone di 40anni e lo erano d'avvero dall'aspetto, oggi, c'è un'amica di mia moglie (42/43 anni) mi fa sangue a solo vederla... hai presente la Ferilli più giovane e senza silicone? Quella!

Il Columella dice che una giumenta va coperta dai 2 ai 10 anni dopo di chè gli eventuali prodotti sono "deboli".

Alle macine andavano i lalli/asini/muli vecchi, malati o bestie infami/pelandrone/sfaticate, quelli erano animali da lavoro, dunque dovevano lavorare in una maniera o nell'altra.

Guarda cosa ci dice Apuleio...

... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

raffaele de martinis

... prima di vedere cosa ci dice Apuleio, dobbiamo sapere che il Nostro narra le vicissitudini di Lucio - L'Asino d'Oro, certamente, tutte voi conosciete la storia, è famosissima ma per quelle due o tre che non l'hanno letta o dimentica ecco sto linco, così vi fate un'idea di cosa dirò:

http://www.wuz.it/riassunto-libri/4158/Metamorfosi-asino-oro-Riassunto.html

... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

raffaele de martinis

#574
... c'erano varie mole di differenti dimenzioni che venivano fatte girare giorno e notte senza tregua per ricavare la farina che veniva raccolta da un nugolo di schiavi dalle faccie e gli oculi segnati dal'intenzo calor dei forni.

Il ricco panificatore aveva comprato l'asino/Lucio.... .... ... la mattina presto, mi attaccarono alla macina che mi sembrava la più grande di tutte e bendatomi gli oculi, per non farmi girare la capa, mi misero  a tirare in tondo su di una pesta sempre uguale.
Dopo i primi giri - ebbi le palle piene di quel girotondo, mi fermai e rimasi immobile, infatti, mi illudevo che - facendo lo stupido e l'inetto - mi giudicassero inadatto a quel minchia di lavoro e mi avrebbero messo a fare qualcos'altro di più interessante e meno fatigoso o - addirittura - a pascermi sensa far nulla.
... .... ... venni circondato da un gruppo di brava gente, non le potevo vedere perchè ero bendato, ma sentivo che armeggiavano attorno a me, al segnale, urlando come degli assatanati quelle simpatiche personcine mi si lanciano sopra e giù botte da orbi con dei nodosi bastoni e maligne catene.
Mi spaventai talmente che comincia a tirare con tutte le mie forze sulla corda di fibra (taenia spartea)
tra le risate degli allegri picchiatori... dato che siamo in argumenta beccatevi sto linco:

http://calmoinavantiedritto.blogspot.it/2010/10/buovo.html

... ... la giornata era trascorsa, ero distrutto dalla fatiga e stavo per svenire dalla fame, mi staccarono e mi portarono nella stabula dove mi soffermai ad osservare gli animala coi quali dividevo l'esistenza,
Vecchi muli castrati ed impotenti erano alla mangiatoia a divorar balle di paglia ansimando e agitando le loro incollature rose da ulcere purulente; le loro flaccide narici si dilatavano per le scosse di una insistente tosse, il loro petto era a carne viva per l'incessante sfregolio delle corde, i loro fianchi scorticati all'osso per le spietate punitioni, l'unghia degli zoccoli - nel loro interminabile girare - aveva preso, schiacciandosi, una larghezza smisurata...minchia! Ai tempi c'erano gli ipparchi ma non c'erano i barefutti i pedicure.

Dunque, le macine erano il penultimo stadio della vita degli equini, ci venivano attaccati: praticamente tutti gli animali vecchi, quelli malati, quelli storpiati da incidenti vari... ecco il grido di disperazione di un vecchio corsiero che troviamo in Transitu fossae di Giustino:



... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

raffaele de martinis

"A te, mia patria, Tessaglia nutrice di puledri, indirizzo il mio lamento, io, Pegaso, per la fine ingiusta della mia carriera, IO, che a Pito e nell'Istmo e al tempio di Zeus e di Nemea ho goduto gli onori dl trionfo e che ho vinto gli allori d'Arcadia, e adesso giro il fardello rotondo di pietra di Nistria..."

Che brutta fine!

Ma era la norma, tra l'animale legato alla pietra e il suo padrone non esisteva quel contratto di reciproca fiducia che Xenphon consiliava ad ogni uomo di lalli, questo trattamento può sorprendere l'animo senzibbile di noi ragasse del 2000, ma, basta fare un viaggetto in Marocco, Tunisia o giù di lì, per renderci conto che sono cose "normali".
Posso dire  che i lalli che vidi in Tunisia attaccati ai carretti facevano veramente pena: erano tutti lalli interi, ma denutriti e pieni di piaghe er ulcere mai curate, ma questo non è niente a confronto degli animala da lavoro dell'entroterra nordafricano, il buon Paul così ci informa:
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

raffaele de martinis

... nelle montagne nordafricane (Algeria), gli animali invecchiati sono sempre stati trattati crudelmente, asini scheletrici compiono ancora fatighe impossibili, perché l'asinaio usa un sistema assolutamente riprovevole che suscita immancabilmente la giusta indignazione dei turisti: introducono una spina o della terra in una delle lacerazioni che i tapini hanno a bizzeffe sul dorso o sui fianchi, oppure pungono col bastone una piaga purulenta, ottenendo così - dal'asinello - gli ultimi sprazzi di energia.

Altri autori greci e latini si dilungano su come venivano sfruttati gli equini, su come lavorano gli equini ma anche i buoi nell'antiguità, quì mi fermo, chiudo la parente e torno al tema originario.
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

alex

A che epoca risale il proverbio arabo "sette anni per il mio nemico, sette per me, sette per mio figlio", che induce a ritenere (con semplice somma) che vi erano più di vent'anni di "montabilità" dei cavalli?

Quanto alla "spina nel fianco" (curioso che sia un modo di dire attuale!) ho già riportato testualmente, forse in altro foro,  come uno degli autori dell'alta scuola rinascimentale italiana suggerisse di risolvere il problema del cavallo poco sensibile allo sperone. Chissà: forse agli africani quella tecnica glie l'abbiamo insegnata noi  :firuu:

La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

raffaele de martinis

Il ploverbio arabo descrive pienamente quello che succedeva et che dissi, sette anni di sollazzo: giuoiose cavalcate, gare di ogni genere coi giovani della familia, sette anni di serio lavoro col pater familiae, e sette anni di inferno per il lallo venduto a persona non amica, tale da poterle fare un bidone, una sola.
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

Bubba

A suo tempo rimasi molto sorpresa nello scoprire che Bucefalo fu non solo il primo cavallo di Alessandro, non solo.il suo cavallo ma praticamente l' unico.
Alessandro ragazzetto lo domo' e l' equino lo accompagno' alla conquista del mondo ( s)conosciuto.
Mori' in seguito a delle ferite riportate in battaglia, a 20 anni. Ancora forte, tanto da reggere ferito il seguito della battaglia e morire nei giorni seguenti.
A 20 anni era indubbiamente ancora molto forte, tanto che Alessandro lo cavalcava in battaglia ( dove come e' noto dalla prestazione del cavallo dipendeva la vita del cavaliere).

Ovviamente, era scalzo pure lui  :horse-wink:

raffaele de martinis

Quella, che dici è la favola, evidentemente non mi hai letto nelle puntate precedenti: dissi che i lalli da battaglia, i destrieri, i war pony erano cavalli specialisti, si usavano solo in battaglia e per le parate, Alessandro aveva alcune centinaia di lalli e muli personali altrimenti che razza Imperatore era!!
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

alex

Citazione da: raffaele de martinis - Novembre 28, 2014, 03:09:19 PM
Il ploverbio arabo descrive pienamente quello che succedeva et che dissi, sette anni di sollazzo: giuoiose cavalcate, gare di ogni genere coi giovani della familia, sette anni di serio lavoro col pater familiae, e sette anni di inferno per il lallo venduto a persona non amica, tale da poterle fare un bidone, una sola.

Guarda che hai invertito i "sette anni": i primi sette anni sono quelli "per il nemico", quelli delle maggiori difficoltà, bizzarrie, fatiche e pericoli; poi i sette anni del "massimo"; infine i sette anni del cavallo pienamente affidabile anche se non più nel culmine della sua forma, adatto a un giovane cavaliere meno esperto. Arriviamo a 3+7+7+7=24 anni. Se il proverbio è antico (come credo) significa che era normale per i cavalli essere usabili fino a 24 anni. Dove sbaglio? Forse la sequenza dei "sette anni" non è quella temporale? Non trovo riscontri.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Bubba

Parentesi Bucefalo. Sicyramente il cavallo e' entrato nella leggenda ( al pari di Alessandro) e si sara' esagerato nel raccobtare certi episodi ma l' equino e' esistito. Gli storici riportano la data di acquisto ( 342 aC), il prezzo, la data ( 326 aC) le circostanze e il luogo della morte.



raffaele de martinis

Certo che è esistito, pare che fosse stato di una razza che doveva somigliare all'Akal teké, i cineasti moderni - non capendo una beatissima minchia di cavalli - lo hanno rappresentato come un pesante frisone solo per esigentie di sciò.
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

raffaele de martinis

Caro Alex, è vero il contrario: tu hai invertito la sequenzia.

Gli arabi non si preoccupavano affatto della doma, i polledrini crescevano assieme ai bimbi e quando diventavano polledri erano domati dai loro fratelli maggiori: adolescienti e giovinotti che gentilmente et gradatamente li facevano diventare lalli.

Il lallo fatto: dai 7 ai 14 anni è quello che dà il meglio di se, quindi passava nelle mani del capo, dai 14 ai 21 inevitabilmente - il destriero - va in discesa diventa un ronzino, gli acciacchi ,le malattie, le ingiurie subite riaffiorano inevitabilmente, il lallo perde di valore... prima che fosse decrepito, l'astuto beduino gli faceva un maquillage e lo vendeva ad un estraneo come un giovinotto di 7 8 anni mentre invece ne aveva 16/18.
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...