... Baucher, ma il suo più importante fautore è il generale L'Hotte, al quale l'equitazione francese deve praticamente tutto. Ecco come definiscie la leggierezza nelle nostre "Questioni":
Perciò, se l'alta scuola esprime il cavallo meglio addestrato e meglio montato, se rappresenta la più alta espressione dell'equitazione, non può essere confusa con delle esibizioni che - per quanto brillanti - non siano accompagnati dalla leggerezza. Dunque, il Il segno distintivo dell'alta scuola, dell'equitazione sapiente, dell'equitazione superiore, dell'equitazione artistica, dell'alta equitazione o comunque la vogliate chiamare, non si trova nelle arie più o meno straordinarie ed eccentriche, ma piuttosto nella perfetta leggerezza dei movimenti, semplici o complessi che siano. Anzitutto possiamo verificare la leggerezza dalla cessione della mandibola, l'articolazione che per prima riceve l'azione della mano: ne abbiamo la prova quando risponde dolcemente all'azione che sollecita il suo gioco.
Il movimento della mandibola non si esaurisce nella sua cessione ma ha influenza sia sulla flessione dell'incollatura che, via via, su tutte le altre articolazioni, che sono strettamente concatenate e interdipendenti tra di loro. A causa di questa stretta relazione, le contrazioni si alimentano l'una con l'altra sostenendosi reciprocamente: in pratica la contrazione della mandibola si trasmette a tutte le altre articolazioni e viceversa. Da ciò si capisce l'importanza del tutto particolare che bisogna dare alla cessione della mandibola come prova della leggerezza complessiva del cavallo.
Però,