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Iniziare piccoli salti - Addestramento del cavallo al salto

Aperto da Col. Paolo Angioni, Maggio 05, 2012, 01:40:05 AM

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Col. Paolo Angioni

Consigli a una ragazza alle prese coi primi salti

Qualsiasi cavallo può essere avviato a saltare, secondo i suoi mezzi. Nel vecchio forum avevo scritto molti post al proposito. Mi ripeto brevemente.

Prima di tutto lei deve assicurare il suo assetto, acquistando una buona fermezza dell'inforcatura, per mezzo dell'aderenza della parte bassa delle cosce e dell'aderenza dei polpacci, con il peso del busto che si scarica sulle staffe e non sulle natiche. Insomma, l'assetto che viene definito "leggero", non perché pesi meno, ma perché provoca il minimo fastidio, prodotto dal peso, sul dorso del cavallo, in particolate sulle reni (tratto dorso-lombare), il tratto più delicato della parte superiore del cavallo. Più il suo peso si sposta avanti (quando al trotto si siede sulla sella), più si appoggia sulle prime vertebre dorsali che sono saldate l'una con l'altra, non hanno movimenti propri e costituiscono una specie di ponte rigido, la migliore base d'appoggio. La posizione descritta le consente l'indipendenza del busto, la completa possibilità di avanzare il busto e le braccia per seguire il movimento di allungamento dell'incollatura quando il cavallo compie il salto, senza ricadere indietro con il bacino.

Fatto questo (che non so quanto tempo possa durare) e raggiunto lo scopo, può pensare ad addestrare il suo cavallo.

Il primo lavoro conviene farlo fare alla corda, per lasciare al cavallo la completà libertà di usare i propri mezzi senza intralcio alcuno da parte del cavaliere. Bisogna che il cavallo sappia lavorare bene alla corda. E qui il discorso si farebbe lungo. Do per scontato che il suo cavallo sappia lavorare correttamente alla corda.

Se il suo cavallo non ha mai saltato o lo ha fatto male (nel qual caso conviene ricominciare da capo), il lavoro consiste nel mettere alla corda il cavallo su un circolo di circa 8, 10 m di diametro sul quale si dispongono a raggiera una serie di barriere (almeno 5) dal lato interno a terra e all'esterno appoggiate al buco più basso di un piliere, in modo che siano alte, all'esterno, circa 30 cm, distanti, l'una dall'altra, da 130, per iniziare, a 140 cm.

Il cavallo va preparato con un capezzone, in modo da non disturbare la sua bocca (quando si aggancia il moschettone della corda all'anello interno del filetto si rischia di tirare sulla bocca). Il lavoro va ripetuto per più giorni. Finché il cavallo acquista sicura destrezza nel passaggio, al trotto, delle barriere.

Questo è un procedimento razionale per avviare il cavallo (puledro o cavallo adulto che non abbia ancora saltato) all'ostacolo.

Si fa passare più volte al trotto il cavallo su questa sequenza, in modo che prenda il ritmo e adegui le falcate alla distanza.

Se il consiglio la convince, se è d'accordo, esegua questo lavoro, e poi mi faccia sapere. Le scriverò come continuare.


Se lei applicherà costantemente e con tanta pazienza e tanta sopportazione per gli eventuali sbagli del cavalli quello che le ho suggerito, la riuscita è sicura. Si tratta solo di attendere che il cavallo capisca e risvegli il suo istinto. Lo lasci sbagliare. Ripeta senza stancarsi. Le barriere dovrebbero essere, dalla parte del piliere, parte rialzata (max 30 cm), il più possibile solide, per non cadere appena sfiorate. Non si preoccupi di eventuali commenti di osservatori del suo lavoro. Continui a lavorare e avrà successo. Il lavoro, almeno per la prima settimana, va ripetuto tutti i giorni e, se le fosse possibile, anche due volte al giorno, mattina e pomeriggio. Il lavoro deve durare almeno un'ora. Questo esercizio è utile anche per il lavoro generico montato. Il cavallo sarà più piacevole da montare.
Vuole dedicarsi al salto oppure, meglio, vuole impratichirsi un po' con il suo cavallo?

Nel qual caso deve fare tre lavori distinti, in teoria (per chiarezza), ma che poi, nella pratica, si collegano:

1. lavorare il suo cavallo in modo che prenda confidenza con l'ostacolo, diventi sicuro e franco. Questo lavoro lo fa alla corda, facendogli saltare al trotto prima un dritto partendo da un'altezza di circa 80 cm e anche meno e, man mano che nota i progressi, alzando di un buco fino ad arrivare a un'altezza di m 1.10- 1.20; poi un largo, alto cm 80 largo m 1 e, man mano, stando attenta alla facilità con cui salta, allargando ogni tot salti ben fatti di 10 cm fino ad arrivare a una larghezza di circa m 1.20. Farà poco per volta l'occhio alla facilità con cui il cavallo salta e alla bellezza del gesto. Il cavallo deve lavorare su un circolo di circa 10 m di diametro. Il terreno deve essere buono, non duro né pesante. L'ideale è la sabbia, non profonda, che ogni tanto rastrella e spiana. Occorre che il cavallo lavori con un capezzone ben imbottito e stretto sul muso, in modo che non si muova e non provochi fiaccature.

2. Rendere stabile e fermo il suo assetto, in equilbrio sulle staffe, con i ginocchi ben scesi nei quartieri, i polpacci aderenti, pronti a rafforzare la presa, i piedi introdotti nelle staffe per il primo terzo, i talloni più bassi delle punte dei piedi e le punte leggermente rivolte verso l'esterno. In questa posizione deve poter alzarsi sulle staffe e conservare l'equilibrio, sollevata dalla sella, senza il bisogno di attaccarsi alla criniera o appoggiare una mano sul collo. Il che vuol dire: equilibrio e indipendenza del busto. Il busto è indipendente se le gambe sono ben messe, i piedi nelle staffe sotto il suo peso e i polpacci pronti a rafforzare la presa contro la sella.

3. Quando il primo lavoro, quello del cavallo, va bene e quando il secondo risultato, la sua stabilità in sella, è raggiunto, allora può iniziare a saltare, al trotto, piccoli ostacoli per curare l'insieme con il cavallo. L'imboccatura è il filetto, capezzina sopra filetto, non stretta, senza altri aggeggi.

Occorre:

- dirigere il cavallo, al centro dell'ostacolo e perpendicolare all'ostacolo, con le redini abbastanza lunghe in modo da non sacrificare l'incollatura (bilanciere, la cui libertà è indispensabile per qualsiasi movimento del cavallo) e non tirare sulla bocca (freno);

- prendere un bel trotto energico, premendo con le gambe e usando, se necessario, il richiamo della lingua;

- prendere, le prime volte, per sicurezza, e dopo che si è certi della direzione e della volontà del cavallo, un ciuffo di criniera, alla sua metà, con una mano, senza lasciare la redine, in modo da seguire bene l'innalzamento delle spalle e l'allungamento dell'incollatura nella prima fase del salto, per non disturbare la bocca cavallo e per non battere, poi, nella fase discendente, sulla paletta.

E' questo che le occorreva sapere? Spero. Se non bastasse o ci fosse altro, lo scriva. Non dimentichi il cap. Ricordi che prima di tutto deve venire la sua stabilità in sella. Prima di saltare, il cavallo deve aver lavorato (passo, trotto, galoppo), in modo da essere tranquillo e agli ordini. No vada a saltare con un cavallo agitato e che non rispetta i suoi aiuti (la sua volontà, espressa attraverso gli aiuti). Lavori (trotto e galoppo) finché il cavallo non risponde bene in piano.