• Welcome to Cavallo Planet - Forum Per gli appassionati di equitazione inglese e americana... e di cavalli..

Sa, può, vuole

Aperto da alex, Gennaio 07, 2013, 04:43:33 PM

« precedente - successivo »

alex

Vecchio adagio: quando un cavallo non obbedisce, bisogna accertarsi se non sa, se non può o se non vuole.

Banale vero? Ma....  chi di noi sa distinguere SEMPRE e INFALLIBILMENTE i tre casi in quel breve istante, entro il quale una punizione è efficace? Tenete conto che una punizione nel caso 1 e nel caso 2 è sempre un gravissimo errore; nel caso 3 si può discutere; la distinzione fra i tre casi deve essere quasi istantanea ("consensuale" alla disobbedienza).

Ricordo quel video di Oliveira, in cui, probabilmente, chi sa leggere le azioni del cavaliere  individua a colpo sicuro la sua ricerca del sa, può, vuole; con calma, quasi impercettibilmente, a un passo lento fittissimo di comunicazione.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Fra287

C'è anche chi esclude la terza ipotesi e chi, purtroppo, le prime due.
Nei maneggi è pieno di istruttori che dicono: "Non galoppa? Frusta e sgambate!" senza che l'alunno sia confermato nella richiesta del galoppo.
Mi aveva stupito, tempo fa, sentire qualche cavaliere dire: "Se il cavallo non fa qualcosa è perchè non ha capito o non è in grado di rispondere". Un cavaliere in particolare esclude che il cavallo si rifiuti di fare qualcosa che non vuole fare, posto che stiamo parlando di un esercizio, non di un passaggio difficile in trekking.

Avresti il video?

Winter Mirage

Per come la penso io, il "sa, può, vuole" è poi l'essenza di ogni piccolo trionfo per il cavaliere, dal principiante in su ed in giù...
Lo si vede quando si azzecca una serie di cambi di piede, quando si impara a chiedere trotto senza far uscire il cavallo dalla mano,  a quando si riesce a fare un circolo a passo senza tagliare via l'angolo.
E' un po' come dire: il cavallo è in grado di eseguire la richiesta (perchè io non sono un cavaliere cretinoide che gli chiede qualcosa di impossibile), non ha impedimenti fisici (perchè non sono un irresponsabile e non chiedo al cavallo cose che possano nuocergli), decide che gli sta bene obbedire (perchè c'è fiducia, legame, rapporto... ed il cavallo esegue non tanto l'ordine ricevuto,quanto più le regole di base del rapporto esistente).
L'essenza stessa del binomio.


Ho visto ragazzini alle prime armi ben più abili di me nel dirimere la faccenda ed ottenere un bellissimo lavoro sciolto e assolutamente consensuale nell'esecuzione di un cambio di mano trasversale.
Io so fare le pirouette.
Ma non ho la loro stessa velocità nel comprendere la faccenda. Sono meno sensibile in sella e spesso vado colpevolmente per tentativi...
Giustifico la cavalla quando delinque deliberatamente, la forzo quando non capisce.
Non lo faccio con cattiveria o arroganza... ma con grande ignoranza. E mancanza di talento.
Me ne accorgo di solito molto dopo, quando riguardo il lavoro fatto e, con il senno di poi (un generale che vince sempre a tavolino) mi viene facile dire... ostia, ho sbagliato qui e qui e lì.




Il "non sa" secondo me è ambiguo... (tolti i cavalieri cretinoidi di cui sopra)... Mu non è nata sapendo fare le pirouette... ovviamente gliele ho insegnate. A parere mio le cose si insegnano partendo da movimenti conosciuti, sommandoli e tirandone fuori un risultato più grosso... ma c'è un ma... perchè un nuovo esercizio non è solo la somma delle sue parti, mai e poi mai.
Un nuovo esercizio è la somma delle sue parti + un istante di fantasia che mette insieme tutti i puntini e tira fuori il nuovo disegno. Quell'istante il cavallo mi sa tanto che se lo deve inventare... si va per tentativi finchè non azzecca la risposta giusta, la associa al comando giusto e, attraverso la ricompensa (vocale, carezza, ecc), si fa capire all'equide che quello è il risultato voluto. Ma nel momento in cui si "tenta" il problema maggiore è che il cavallo, appunto "non sa". E ci va grandissima delicatezza, oltre che pazienza, per non frustrarlo nè scoraggiarlo... ma in questo caso il "non sa" è un passaggio obbligatorio e non ci vedo nulla di negativo.


Il "non può" è la cosa fondamentale... quella che, per come la penso io, ogni cavaliere deve saper riconoscere... o quantomeno sforzarsi al massimo del proprio talento. Poi ci sarà un Carl Hester a cui la cosa viene naturale, e ci saremo noi sfigati che lavoriamo dieci anni su un'appoggiata a passo.
I primi tre "non può" che mi vengono subito in mente, sono per problemi fisici, traumi o causati da noialtri in sella.
La finezza della comprensione di un istante poi è un'altra cosa, ma posso citare tre esempi lampanti...

Ad esempio, Chiara che si complimentava allegramente con un cavaliere in maneggio che riusciva a compiere un circolo che sembrava un ananas, sfiorando la pista giusto ogni tanto, con la testa del cavallo dritta se non vagamente tendente alla controflessione, in un trotto affrettato, disunito, incasinato. Ma trattandosi di un ragazzo in sella a Testabacata, la cosa era di per sè un evento... perchè la povera cavalla è stata montata dieci anni in malissimo modo, risultandone del tutto sbilanciata nella muscolatura, rigidissima da un lato e legnosa di schiena e collo.
Ecco: lei non può fare un circolo da quella mano tenendo flessione. Semplicemente non ce la fa.
E bestia chi prova a metterla corretta con la forza... e ce ne sono stati.

Un altro esempio... la trotter che abbiamo in maneggio ha corso fino ai tre anni, poi è diventata quasi totalmente cieca da un occhio (non vogliamo sapere come mai...  :vfncl:) e l'hanno data via per poco nonostante il carattere d'oro. Ecco, lei è un vero angelo, ma ha una certa ansia degli spazi chiusi: vive all'aperto, sopporta la sua capannina, ma nel corridoio della scuderia quasi barcolla, si muove in modo scomposto, sembra ubriaca. Ora: non è che legnarla migliora il suo passo in scuderia... la poveretta semplicemente non può fare di meglio. Ha una paura secca e non si sente a suo agio. Punirla perchè ha paura sarebbe una gran crudeltà... e ne ha vista tanta, la poveretta.

C'è poi il "non può" causato nè da guai fisici, nè traumi... ma dai pisquani che stanno in sella...  non posso non citare il caso di un conoscente che uscì in passeggiata con le redini fisse che bloccavano il cavallo non dico in rollkur ma quasi... Ora, tolta l'idiozia della faccenda in sè per sè... ma immaginate quanto avremmo voluto mordergli le orecchie quando ha legnato il suo bellissimo cavallo perchè in passeggiata si è ribaltato dentro un fosso ed un altro po' si ammazzavano tutti e due. Dico: il cavallo non poteva vedere quel buco... e se anche lo vedeva, con la testa bloccata in quel modo, come, ma dimmi come cacchio, pensavi che potesse rimettersi in piedi?!?! Robe da pazzi.


Quanto al "non vuole"... deh, ti saluto...
Fai bene a citare Oliveira... perchè credo che ci sia appena appena un'altra mezza dozzina di persone capaci di riconoscere a botta sicura questa situazione.
Mi è invece ben più famigliare quello che dice Fra...
A volte penso che quando un cavaliere riesce a distinguere il "non può" dal resto delle risposte del cavallo... beh, è già sulla strada per diventare un equitante migliore.  :pollicesu:




Assiduus usus uni rei deditus et artem et ingenium saepe vincit

alex

#3
Il video a cui mi riferisco è stato pubblicato recentemente e commentato da Raffaele, pochi giorni fa. Vediamo se lo becco.... eccolo, ho guardato con più attenzione il primo, è quello a cui mi riferivo: http://www.cavalloplanet.it/index.php?topic=1306

Quanto al "non sa", penso che ci si debba riferire, nel 99% dei casi, a "non sa cosa significa l'aiuto"; solo in casi eccezionali si riferisce alla possibilità che il cavallo  "non sa eseguire il movimento richiesto", penso che avvenga solo per prestazioni eccezionali o per andature totalmente artificiali. Sul "non può" Winter Mirage ha detto cose che condivido in pieno, a cui non sarei cosa aggiungere.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

raffaele de martinis

#4
Capovolgo la questione offerta da Alex: se non sa, se non può o se non vuole con: - il lallo sa, può e vuole.

Premessa: i lalli non nascono imparati, imparano continuamente dal contatto con l'homo e non è detto che il loro apprendimento sia positivo o utile per il cavagliere.

Sono molto contento, abbiamo sistemato - in poco più di un mese - un polledro di neanche 4 anni che ha/aveva il vitio di impennarsi...e che impennate, è/era ramingo e di indole flemmatica ma molto intelligente e ricettivo.

Questo lallo - precedentemente - è stato mandato da un addestratore che - evidentemente - non ha capito una beata, piuttosto che studiare prima il soggetto e comportarsi di conseguenza ha imposto/ha tentato di imporre il suo metodo, visto che non ha funzionato ha rinunciato e il lallo - dopo qualche tempo - è arrivato da noi.

Quel lallo sa che se si impenna, il cavaliere scende/cade e comunque lui non si mette agli ordini.

Dunque, può - pagando il prezzo di un fracco di legnate (che non capisce) - vincere lui.

Allora, addestrato dai due precedenti capitoli, vuole continuare a comportarsi in quella maniera implementando la difesa...si mette/si metteva a candela rampando violentemente con gli anteriori.

Esistono vari metodi piuttosto brutali per togliere questa credenza, siccome abbiamo a che fare con un polledro - tra l'altro - di grande qualità, li ho ignorati e ho programmato - assieme a Cimarosa - un lavoro che ha dato i suoi frutti, ma questa è un'altra storia.
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

alex

Interessante ma non utile.

Mi sembra che nella MW alcuni insegnino al cavallo a fermarsi obbedendo all'aiuto costituito dalla pressione su una delle due staffe.

Ora, se il cavallo non ha imparato il significato dell'aiuto, non obbedisce semplicemente perchè non sa.

Oddo con i piedi doloranti per l'humido invece non poteva esprimere le andature con l'eleganza abituale, nonostante sapesse che gli veniva chiesta quell'andatura e sapesse eseguirla; ce l'ha raccontato Raffaele stesso.

Un cavallo che sa saltare può comunque scartare o piantarsi di fronte a un ostacolo facile.... quello, secondo me, è un esempio del "non vuole".



La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

raffaele de martinis

Il mio capovolgimento era per sottolineare che: non sa, non può, non vuole non sono altro che derivazioni del buon o malo addestramento.

E' sottinteso che il lallo faccia solo cose alle quali è stato addestrato, è sottinteso che se è zoppo o ha il mal di pancia non può esprimere ciò che sa fare, è sottinteso che se il lallo devia l'ostacolo è male addestrato o è stato condotto male.

Sostituire le forze istintive con quelle acquisite è una delle massime di Baucher che vuol dire che: - un lallo che sa e può - bene addestrato e in buone condizioni - deve volere, se non vuole i casi sono due: il suo addestramento è scadente oppure sono subentrati fattori imprevisti.

Ad esempio, un lallo da s.o. bene addestrato non può rifiutare l'ostacolo, lo abbatte, ci passa dentro ma non rifiuta non devia.
Se lo fa vuol dire che è stato condotto male, che l'ostacolo è di un'altra categoria/è fuori dalla sua portata, è stanco, è accaduto qualcos di imprevisto.

Viceversa si può facilmente addestrare un lallo a rifiutare/a deviare l'ostacolo, così come fu insegnato a Diamente ad impennarsi...questi lalli sono detti: - ingranati.



... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

alex

In altro forum ho scatenato un piccolo inferno affermando: tutti i cavalieri devono essere addestratori, anzi: lo sono; in polemica con chi afferma che è meglio non insegnare ai cavalieri comuni i principi dell'addestramento, perchè si tratta di cosa da specialisti.

Ovviamente Raffaele mi conferma: siamo tutti addestratori; addestriamo i nostri lalli continuamente, e con grandissima efficacia. Il problema è che non abbiamo le idee chiare su cosa gli stiamo insegnando.  :icon_rolleyes:
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

raffaele de martinis

Il problema è che non abbiamo le idee chiare su cosa gli stiamo insegnando.

Il fulcro della questione è che bisognerebbe prima sapere perché si fa qualcosa e poi il come.

Il perché - in genere - è invariabile, il come ha tante sfaccettature quante sono le squole.

... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

alex

Uno dei principi di Rarey afferma che il cavallo invariabilmente obbedisce a ogni richiesta che rispetti la sua natura. Questa affermazione mi ha molto sorpreso; ma in realtà, una richiesta che rispetta la natura del cavallo altro non è che fare una richiesta a un cavallo che sa, può e vuole: in effetti, a queste richieste il cavallo obbedisce prontamente.  :horse-wink:
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

raffaele de martinis

Quante complicatio !

Il lallo o è ben addestrato o è mal addestrrato, nel secondo caso sembra volere il chè non è affatto vero.






... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...