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piazzamento

Aperto da milla, Giugno 04, 2013, 09:06:25 AM

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mimmo77

... il cavaliere deve preoccuparsi principalmente di controllare il posteriore del cavallo per avere una buona padronanza dell'animale.
      Un episodio, del quale son stato testimone a Saumur e che merita un discorso a parte, dimostra chiaramente il peso del piazzamento del posteriore nei cambiamenti di direzione e, dunque,  l'importanza che dobbiamo dargli quando cerchiamo la fluidità del movimento.
       Mi trovavo nel maneggio Kellerman, dove stava per iniziare una ripresa degli ufficiali,  i cavalli - in attesa dei loro cavalieri - erano allineati - come al solito - al centro della cavallerizza; all'estremità dello schieramento c'era Amerah,  un cavallo di razza navarrina,  che si faceva notare per la sua piccola taglia e per il carattere giocoso.
      Come tutti i cavalli di quella ripresa era intero,  lo si notava anche da lontano perché conservava - come gli altri cavalli - ciuffo coda e criniera,  orpelli "cheratinici" che  nell'esercito,  sciaguratamente,  venivano tosati ai castroni e alle femmine.
      Il palafreniere - piazzato davanti a lui - lo teneva al capezzone con una longia. Sfruttando questa relativa libertà,  il cavallino prese a galoppare,  per quanto glielo consentiva la lunghezza della corda,  facendo fronte al palafreniere,  ed esibendosi in una serie di controcambiamenti di mano al galoppo fatti con una facilità ed una leggerezza davvero sorprendenti.                 
Sorpreso,  lo stavo a guardare attentamente,  e notai che ogni cambiamento di direzione verso l'interno,  era preceduto da un accentuato spostamento del posteriore verso l'esterno: quel piazzamento istintivo facilitava enormemente la serie di quei cambiamenti di direzione così stretti e ravvicinati.
  Il palafreniere disse che il cavallino si divertiva spesso a giocare in quella maniera. Per conto mio, feci tesoro delle azioni istintive di Amerah, comprendendo che ogni cambiamento di direzione deve essere impostato dal piazzamento del posteriore: quando questo è in armonia con l'atteggiamento dell'anteriore e con l'impulso, si possono eseguire i movimenti più complessi con una facilità tale che il cavallo sembra obbedire al "soffio degli aiuti"...




Ecco, forse così si capisce un pochito meglio il senzo di questa discussione...
Lovviamente, quanto sopra è tratto da: "Questioni Equestri" - Generale Alexis L'Hotte - 1905 traduzione a cura di C.P.
... fatti non fummo per "viver el noble bruto" ma per condivider virtute et cagnoscenza...