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Cavalla che aggredisce barriere ed Ostacoli

Aperto da Col. Paolo Angioni, Maggio 18, 2012, 01:03:21 AM

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Col. Paolo Angioni

Metta la cavalla alla corda. Se usa un filetto con stanghette può agganciare il moschettone della corda direttamente all'anello interno del filetto. Se il filetto non avesse le stanghette, faccia passare il moschettone nell'anello interno e lo agganci all'anello esterno. Bisogna che stia attenta perché agisce direttamente sulla bocca e, messa così, la corda, se tirata forte dalla cavalla, ha anche un effetto di nodo scorsoio. Immagini di avere in mano le redini: la mano che tiene la corda deve essere leggera come in sella. Il braccio deve stare lungo il fianco, l'avambraccio piegato verso l'alto, in modo che lei sia prontissima a cedere, sia aprendo l'angolo braccio-avambraccio, sia, se non bastasse, distendendo più o meno completamente braccio e avambraccio. E' importante per non tirare sulla bocca.

Se la cavalla avesse la bocca delicata o tirasse verso l'esterno (se non lavorasse bene alla corda) bisogna mettere (sul filetto) un capezzone. In questo caso il moschettone della corda si attacca all'anello centrale della museruola.

Faccia trottare alle due mani su un circolo di 8 - 10 m la cavalla per circa mezz'ora. Quando constata che la cavalla è completamente tranquilla e rilassata (in genere il segnale è l'abbassamento del collo), si metta a lavorare in circolo su una barriera isolata appoggiata all'esterno a un piliere. All'esterno la barriera deve essere alta circa cm 40. Prima mette la cavalla al passo, in modo che prenda confidenza e lentezza sulla barriera. Poi fa girare la cavalla al trotto. Il diametro del circolo deve essere circa m 6 - 8. Alle due mani. Inizia a far passare la barriera vicino all'estremità appoggiata per terra e, poco per volta, fa passare la cavalla più verso il centro della barriera, dove è alta circa cm 20. Man mano che la cavalla migliora i passaggi, conservando sempre il trotto, senza saltare, sollevando di più gli avambracci e flettendo maggiormante i garretti, la faccia passare oltre la metà della barriera (basta allargare di poco, 10, 20 30 cm, il circolo). Se la cavalla saltasse o pasticciasse, la riporti verso la parte più bassa della barriera.

Quando la cavalla conserva bene il trotto, solleva gli arti senza saltare, la chiami a sé, tolga il capezzone, se lo ha messo, tolga la corda e monti. Lasci stare la bocca, non cerchi piego e cose del genere, tenga un contatto leggero con la bocca, lasci il collo lungo, anzi abbandonato, le mani basse, due dita sopra il tratto collo-garrese, le redini piuttosto lunghe, e si metta al trotto, seduto o sollevato è indifferenre, su un circolo di circa dieci m di diametro. Trotti cambiando mano e cambiando posto del circolo, provi a percorrere una dirittura, provi a chiamare la cavalla in avanti al trotto. Lei trotto sollevato. Se la cavalla rimane al trotto, lo allunga senza rompere al galoppo, senza tirare le redini, è pronta per proseguire l'esercizio. Altrimenti deve riprendere a trottare in circolo. La prova che la cavalla è calma e ubbidiente è il tratto che percorre al trotto allungato, senza che rompa la galoppo o tiri.

Questo è il lavoro indispensabile prima di procedere oltre.

Se tutto è come descritto sopra, vada al trotto verso la combinazione di barriere (tra parentesi: secondo me quegli esercizi sono trappole che finiscono per disgustare i cavalli, prima li annoiano, poi li scocciano. Ma è la moda, con il pretesto della ginnastica o della misura delle distanze, e l'istruttore ha sempre ragione) che ha preparato l'istruttore. Faccia una serie di circoli alle due mani sulla prima barriera (uscendo a destra e a sinistra), sperando che non sia un corridoio da cui non può uscire. In genere le barriere sono distanti almeno due m, un m e mezzo, in modo che si possa uscire di lato. Se qualcuno le dicesse che così insegna alla cavalla a ... scartare, non lo ascolti. Ripeta i circoli finché la cavalla non conserva il trotto e gira bene. Quando è certa della sua calma (della cavalla) vada sulla seconda barriera dalla combinazione.

Il proseguo del lavoro credo sia intuitivo e penso che lei abbia capito quel che fare.

L'esercizio (la parte iniziale), se la cavalla facesse difficoltà, va ripetuto per più giorni, anche tutti i giorni di seguito, prima di affrontare la combinazione.

Se vuole, mi faccia sapere come funziona il lavoro e le darò altri suggerimenti. Tenga conto che, se desidera risolvere il problema alla base e definitivamente, non esistono scorciatoie e questo è il sistema più razionale e più sicuro. Non fa male al cavallo, ma solo bene.




Cavallo che attacca l'ostacolo

    
Dopo il lavoro alla corda, che serve soltanto per far fare movimento, rilassare fisicamente e moralmente la cavalla, in una sola parola, equestre, per calmarla, deve ripetere in sella lo stesso lavoro. Mettersi su un circolo di circa 10 m alle due mani al trotto su una barriera a terra e ripeterla finché la cavalla non rimane perfettamente tranquilla, senza aumentare l'andatura, senza tirare le redini, lasciando il collo, che vuol dire abbandonando il collo quando lei allunga le redini. Ogni tanto esegue una transizione al passo e poi esegue un alt, rimanendo a lungo ferma, anche davanti alla barriera a terra.

Solo quando la cavalla fa questo bene allora può indirizzarla al trotto verso una barriera alta cm 20 e ripetere lo stesso lavoro, in circolo.

Poi, se esegue bene, passa a una barriera alta cm 30 e ripete nello stesso identico modo.

Poi, da lontano, si dirige al trotto verso una barriera alta cm 50. Se la cavalla salta bene e rimane tranquilla, "alla mano", dopo il salto, continua diritta. Altrimenti la mette in circolo e torna sulla barriera a terra e ricomincia da capo tutto il lavoro.

Questo è il procedimento, senza applicazione della forza, senza ricorrere a imboccature forti che, apparentemente, sembrano dare maggiore controllo. In realtà mascherano il difetto della cavalla e lasciano tutto come prima.