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Andare a cavallo o discipline equestri?

Aperto da elleon, Agosto 14, 2014, 11:46:22 PM

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elleon

Mi pongo oggi questa banale domanda, l' andare a cavallo è solamente ristretto a qualche disciplina? Mi spiego meglio, ognuno di noi appartiene a un ramo dell' equitazione, io sono nata all' inglese ad esempio, ho un cavallo da salto con cui fino a qualche anno fa facevo lezioni di dressage e salto ma a oggi con lo stesso cavallo, la stessa sella, la stessa testiera pratico prevalentemente trekking, qualche esercizio free style Parelli e se il meteo non mi permette escursioni faccio un pò di lavoro in piano " a modo mio". Dopo anni che non seguo una lezione oggi mi sono cimentata in una lezione di salto e dressage nel nuovo maneggio dove mi sono spostata da 6 mesi e a parte il mio assetto inglese che è andato a farsi friggere per spostarsi verso orizzonti più americani ( staffatura lunga e redini sul collo) ho notato quanto cambino i metodi di ogni istruttore anche se appartenenti alla stessa disciplina. Mi sono chiesta " ma io so andare a cavallo? " E se si " a quale disciplina appartengo?". E' necessario appartenere a una disciplina per sapere andare a cavallo? O si può sapere conoscere il cavallo e montare discretamente anche se la posizione delle mani e del busto non sono corrette per la monta inglese? Fuori in escursione sento il cavallo benissimo, lo lascio galoppare seguendo il suo ritmo senza chiedergli nulla , lo lascio competere con gli altri cavalli se esco in gruppo per il piacere di lasciarlo divertire sapendo di riuscire a gestirlo ma oggi proprio quella contro flessione che mi è stata chiesta a lezione tenendo le redini in un modo che non ho mai fatto mi ha posto dei dubbi. Sono dovuta ripartire da zero, azzerando tutto quello conoscevo prima perchè mai mi era stato insegnato così. Il percorso di ostacoli l' ho fatto all' americana  :horse-scared: con redini lunghe e seduta all' indietro ma l' ho fatto. L' istruttrice è inorridita secondo me dal mio assetto ma il mio cavallo mi ha seguita alla perfezione. Non sono un " inglesista " ormai da anni ma per farmi una competenza completa del cavallo intendo ogni tanto cimentarmi in questi show. Ho anche già programmato la mia prima gimkana western per imparare un pò di scioltezza americana. Tutto questo mio papiro di parole per sapere cosa ne pensate. Chi è capace di andare a cavallo è solo chi si destreggia bene in una disciplina? O si può andare a cavallo senza conoscere bene nessuna disciplina?
Conquista la fiducia di un cavallo e avrai conquistato il mondo..

Winter Mirage

Per come la vedo io, è meglio distinguere la semantica dalla morale.

La parte di mero utilizzo grammaticale, secondo me è la seguente:

"Andare a cavallo" è il modo di uno sparaballe di descrivere le proprie eccelse competenze nella ben nota frase "Io so andare a cavallo... ci sono andato tre volte da bambino in Sardegna"

"Andare a cavallo" è anche il nostro modo di spiegare quello che facciamo ai nostri amici/parenti non-equitanti. Ad esempio:
"Che cosa fai oggi pomeriggio?"
"Vado a cavallo"
Perfetto, funzionale, geniale.

Ai miei amici equitanti dico "vado a montare" o "oggi vado in campagna" o "vado a girare la cavalla" o "vado a provare le pogge" o più semplicemente "Vado da Mu" o peggio "vado a mucca" . Per quanto molto più espressive e cariche di significato, queste frasi rivolte ad un non-equitante o ad un parente che pone la domanda per cortesia e non per reale interesse, possono risultare fonte di noiose spiegazioni a seguire... spiegazioni per altro impossibili perchè presto scopriremo che al nostro interlocutore manca tutto il lessico base per capire quello che diciamo, per non parlare del fatto che non gliene frega una benemerita.
"Vado a cavallo", invece, è perfetto: descrive l'azione dell'omino che si pone in sella all'equide. La frase crea all'interno della testa del non-equitante questa immagine di forte precisione tecnica e che è, a conti fatti, tutto quello che il parente/conoscente vuole sapere della tua occupazione pomeridiana:








Ora.
Se vogliamo essere pignoli (visto che siamo fra noi) potremmo tentare di asserire che tutti apparteniamo ad una categoria.
Per esempio...
C'è chi salta, chi salticchia e chi saltella... e che siano professionisti o dilettanti, che saltino tutti i giorni o una volta al mese, che saltino crocette o dighe, ritengono il salto l'obiettivo da raggiungere. Ciò che si fa è finalizzato al salto, per passione, per sport o per mestiere. In quel momento, ci si sente realizzati.
...idem per le altre specialità.

Io personalmente non la trovo una visione realistica... ma tanti la pensano così.
Che sei una persona che "sa andare a cavallo" se sei in perfetta linea con la tua disciplina.
Se sai fare le piroette, ma fai schifo sulla riviera, e sei in un maneggio da salto, NON sei uno che sa andare a cavallo.

Altro esempio? Basti pensare ad un genio del male che ha piazzato un bel commento su un mio video di youtube scrivendo "da come tiene le mani sembra monta western". Vado a vedere chi è, e vedo che l'unico video che ha segnalato è uno dell'AIASE.
Fantastico.
Io sono Karlista. La mia cavalla fa cose decenti... ma chiaramente nella testa di questo utente io sono una "che non sa andare a cavallo" e mi accomuna all'orrore della monta western.
Più poveri di spirito di così se more...
:dontknow:


Per come la vedo io,  ci sono un sacco di persone (credo una buona percentuale degli utenti di questo forum) che in realtà perseguono come fine quello dello stare bene in sella.
Se poi ti cambiano la sella sotto le chiappe, amen.
Se oggi si salta, domani gimkana e domani campagna, benissimo, no problema.

"Andare bene a cavallo"  non rende l'idea.
Forse è più corretto pensare: "far andare bene il cavallo".

Ovviamente serve un minimo di base. Si può avere "talento" essendo alle prime armi... ma per "cavaliere" si intende una persona che "non sta seduta sul cavallo" ma è capace a lavorarci, anche solo a livello base.

Citazione da: elleon - Agosto 14, 2014, 11:46:22 PM
O si può andare a cavallo senza conoscere bene nessuna disciplina?

Ecco... in merito a questa domanda... io penso che un minimo di coerenza ci debba essere. O meglio: uno deve partire da una scuola di un qualsiasi tipo e poi deviare dal percorso quanto e se lo ritiene opportuno e necessario. E lo deve fare consapevolmente, studiando il percorso palmo a palmo.
O meglio: bisogna poter distinguere le cose che si propongono ed essere consapevoli di quello che si fa. Capaci quindi di montare in modo "non corretto secondo un certo stile" ma capaci anche di giustificarne il motivo.

Cose come "Monto con le spalle in avanti perchè sto comodo" sono ingiustificabili.
"Monto con la martingala perchè il mio amico la usa" non esiste.
"Uso gli speroni perchè ci ero abituato con l'altro cavallo" è schifuso.

Devi essere un pelino consapevole del tuo operato e devi poter spiegare al tuo istruttore perchè hai scelto di deviare dal metodo che lui/lei insegna.

Per esempio, quando io faccio "whoa" alla mia cavalla che porta una sella da dressage, so perfettamente che non è molto corretto.
Ma funziona bene: lei è cresciuta attaccandosi al ferro, se tiri per fermarla non succede un caspita di niente... mentre invece alla voce si ferma subito. Perchè ho scelto il whoa e non il classico fischio all'inglese? Due motivi... uno, il fischio poi devi saperlo fare anche a bocca secca quando il cavallo ti parte in campagna... due, la cavalla è stata addestrata all' Ohhh-ohhh da carrozza, quindi il whoa ci somigliava di più ed era più famigliare per lei.

Spiegato questo alla mia istruttrice del metodo Karl, lei si è fatta una gran risata, mi ha detto che siamo due dementi (io e la cavalla) e ciò detto, sono mesi che le facciamo vedere le transizioni galoppo-alt con il whoa. E la mia è l'unica cavalla della scuderia che inchioda nello spazio due metri.
E quindi?
Sono un'amazzone peggiore perchè mischio due stili?
No...
Sono un'amazzone che monta a modo suo, da semi-autodidatta (quindi con tutti i difetti del caso), e che non si deve permettere di insegnare ad altri le minchiate che mi sono inventata.
O di applicarle ad altri cavalli.
Quando monto i cavalli degli altri, la mia prima domanda è "Che cosa devo fare?"
Quando gli allievi mi vedono in sella e guardano il cavallo che va bene, a volte mi chiedono "ma come fai a fare quello?" ed io rispondo invariabilmente "Chiedi all'istruttore".

Credo che si possa tranquillamente montare in modi "fusion", che probabilmente ti impediranno di raggiungere l'eccellenza in una disciplina, ma che facilmente ti permetteranno di fare un percorso altrettanto interessante... basta non diventare dei saccenti o dei sottuttoio o dei "ruzzolamierda" come simpaticamente diceva il mio CT del tiro a segno.
Cioè evitare inventarsi della cacca, raccoglierla in palline e poi farle ruzzolare sul prossimo.
Teoria di propagazione della cacca.


Se ci pensiamo, stare in sella, alla fine si riduce a poche buone nozioni.
Avevamo fatto una lunga discussione su come le manovre di base (quindi escludendo l'alta professionalità) si somiglino più o meno in ogni disciplina...
Si può pensare che se una persona con una buona esperienza di monta western si approccia a mente aperta alla monta inglese, ci metta più o meno quindici minuti a sentirsi a proprio agio.
Prendo ad esempio una persona a caso... Rhox, che nella vita ha fatto di tutto, ieri ha montato la cavalla americana di Nicola e poi ha montato a ruota la sua psi... non ci sono grandi problemi. Lei sta bene in sella, si adatta al cavallo, pensa a quello che fa, ascolta la bestia che ha sotto... QUESTO è saper "andare a cavallo".

Avere l'umiltà, la pazienza e  anche un pelo di esperienza, per poter dire "Sa, vediamo che cosa mi capita oggi".

Si dovrebbe dire: "Ecco, quello è un grande professionista: salta le 160 e sta in sella con un assetto da manuale! Cavolo come è bravo."
Si dovrebbe dire: "Ecco, quello non è perfetto, ma è uno che sa andare a cavallo: riesce a tirare fuori il meglio da ogni cavallo che monta."




Assiduus usus uni rei deditus et artem et ingenium saepe vincit

Bubba

Io penso che i cavalli " funzionino" allo stesso modo.
Che i primi anni di lezione non dovrebbe cambiare molto sehuire una scuola o l' altra, perche' tanto dovrebbero insegnarti l' equilibrio, l'assetto indipendente,il press- release e tutta la gestione a terra.
Lo so, credo alle favole  :firuu: :ciao:

Eppure a livello base ( dove credo sia la maggior parte di noi) non credo che ci siano grandi differenze. Se ti hanno impistato con un minimo di decenza puoi gestire un"  cavallo base " cpn qualsiasi sella e lui ti capira'.

Certo se poi vai a beccare il cavallo " addestrato" allora devi essete sddestrata pure tu.
La prima ( e quasi unica) volta che ho montato un cavallo da rening ( un bello caldo, per assurdi) non riuscivo a farlo partire. Neanche al passo. Volevo morire. Davo gambe ( prima piano, poi un poco piu' decisa) e quel povero cristo si " raccoglieva sempre di piu'. Non e' saltato in aria perche' di base son dei santi.
Di fatto e' cosi'. Lui e' stato addestrato a non muoversi con le gambe. Gamba = chiuditi chiuditi, rallenta.
Ora, se non lo sai non ne vieni fuori.
Ma un cavallo con meno lavoro e' gestibile in modo immediato.

Se hai avuto una base decente.

Le probabilita' in generale son quasi nulle.

Ho visto istruttori i.segnare cose assurde. Cosi' stupide da sconvolgere anche una poco tecnica come me.

Se ti insegnano :
Gambe gambe
Tienigli giu' la testa
Sostienilo con le redini ( cioe'.. sostienilo con le redini?!?)
E altre sciocchezze, sei fortunata se riesci a montarne uno.

Una volta io e Bubba venimmo.malamente giudicati da un non so che responsabile di una associazipne, perche' 1 il cavallo galoppa con la testa bassa, sembra quasi che stesse inciampando ( si, per tre interi circoli)
2 le redini troppo lunghe, se prende la mano in passeggiata non lo fermi piu'. Devi tenere il contatto costante

La cosa intetessante fu vedere montare gli adepti dell' associazione. Un istruttore fini' quasi in scuderia con il cavallo da scuola. Provo' un back, senza successo. Praticamente la sua idea di back era tirar le redini

Ecco, se becchi un istruttore cosi', quando cambi maneggio riparti da zero.
Se arrivi da un istruttore cosi', provera' a farti partir da zero.

Il problema e' che molti istruttori non sanno quello che fanno ( ecco, l' ho detto)

A me e' capitato di leggere qualche libro sull' adfestramento. Libri clasdici, che ho capito solo in parte essendo la mia formaxione limitata.
Ho seguito gli interventi del colonnello.
Ho visto lavorare uno " scozzonatore" veramente in gamba. Domava puledri in.monta western ma per pieta' ha recuperato anche dei cavalli inglesi abbsdtanza fuori.
Ho potuto osservare un ottimo trainer.
Le cose che dicevano erano le stesse.

Poi torni a casa e trovi quello che se il cavallo non va ti fa mettere gli speroni.

rhox

Citazione da: elleon - Agosto 14, 2014, 11:46:22 PM
io sono nata all' inglese ad esempio, ho un cavallo da salto con cui fino a qualche anno fa facevo lezioni di dressage e salto ma a oggi con lo stesso cavallo, la stessa sella, la stessa testiera pratico prevalentemente trekking, qualche esercizio free style Parelli e se il meteo non mi permette escursioni faccio un pò di lavoro in piano " a modo mio". Dopo anni che non seguo una lezione oggi mi sono cimentata in una lezione di salto e dressage nel nuovo maneggio dove mi sono spostata da 6 mesi e a parte il mio assetto inglese che è andato a farsi friggere per spostarsi verso orizzonti più americani ( staffatura lunga e redini sul collo) ho notato quanto cambino i metodi di ogni istruttore anche se appartenenti alla stessa disciplina.

innanzitutto conoscendo un po' di monta inglese e un po' di monta americana il concetto "staffatura lunga e redini sul collo=americana" mi fa inorridire. perchè la monta western è tutto meno che quello: è l'immagine principale che si vede alla fine di un lavoro infinito il cui inizio è molto più simile alla monta inglese di quanto si pensi...

tra l'altro il concetto di monta inglese di cui parli probabilmente è strettamente legato alla disciplina del salto visto che nel dressage le staffe sono ben lunghe e nelle passeggiate piuttosto che nell'endurance le redini possono essere sul collo per la maggior parte del tempo.
quindi se con monta inglese intendi l'uso di una semplice sella di tipologia inglese è un conto, se indichi una disciplina (specificamente sportiva, non ci sono discipline non agonistiche) è un altro affare.
in ogni disciplina comunque nascono mille filoni/scuole/metodologie per cui è assolutamente possibile che un istruttore da dressage ti faccia fare l'esercizio in un modo e un altro a pari grado lo proponga diverso. se no non ci sarebbe la scuola pro rollkur e quella anti, non ci sarebbe karl o la scuola più classica, non ci sarebbe chi monta in assetto leggero in un percorso e chi seduto, ecc..
oppure non ci sarebbero discipline che si possono affrontare con una qualsiasi sella: endurance, trek, gimkana, ecc. in queste ti puoi presentare con qualsiasi sella, l'importante è il risultato. sono quindi western o inglesi o chissene?!?

per me sapere andare a cavallo vuol dire ottenerci qualcosa in sicurezza. quel qualcosa dipende da cosa vuoi fare, può essere fare una galoppata in frotta in un prato (tra l'altro da equitante di campagna aborro il concetto di lasciar andare in competizione il proprio cavallo, anche se lo controlli. è la cosa più pericolosa che ci sia, anche solo perchè non saprai mai se quello con cui vai in competizione ha le stesse capacità tue di gestire il suo cavallo) o una piroetta in un campo o un cerchio a galoppo in un pattern di reining.
sapere andare a cavallo vuol dire avere un assetto che ti consenta di non ostacolare o creare difficoltà al tuo cavallo, quale sia la sella che hai sotto il sedere, adattarsi alle richieste. non saperle fare al primo colpo, è normale un periodo di adattamento e comprensione della modulazione dei comandi, ma se ti dicono fai così almeno saper abbozzare il movimento..

Il miglior modo per rispettare il cavallo è rispettare te stesso

elleon

Il concetto di saper andare a cavallo in pratica si intende " sentire il cavallo"  e agire di conseguenza consapevoli di quello che si sta facendo in armonia con il cavallo stesso. Questo applicato ad ogni disciplina. Giusto? Poco importa se i livelli non sono ottimi l' importante è avere la giusta sensibilità e un pò di esperienza ( forse tanta, anzi tantissima) nel conoscere il corpo del cavallo e il nostro, sentendo i suoi movimenti, leggendo il suo linguaggio e saper chiedere un qualsiasi esercizio senza infastidirlo. Traendone infine fuori il meglio. Questo significa avere alla base anni e anni di lavoro con tanti cavalli diversi e sapersi destreggiare in ogni difficoltà. Poco importa se l' assetto non è da manuale.
Mi viene in mente un amico, purtroppo scomparso da anni, che aveva iniziato da giovane con la monta inglese per poi continuare da autodidatta. I suoi cavalli erano tutti figli del suo primo stallone. Un personaggio eccentrico, aveva addirittura fatto montare lui stesso il suo stallone con la femmina. Aveva domato i puledri e li teneva tutti a casa sua che non distava molto dal maneggio in cui ero prima. Arrivava a cavallo dalla strada in groppa al suo stallone, senza sella e senza imboccatura, un cordino intorno al collo e via, faceva un giro di galoppo nel maneggio e passava a fare qualche salto. Tallone alto, schiena in avanti, da vedere non era per niente bello ma i suoi cavalli sotto di lui sembravano delle mucche. Era una persona molto tranquilla con una grande esperienza creata da solo e riusciva a gestire questi stalloni alquanto focosi con il solo suono della voce e la posizione delle gambe. Erano i suoi cavalli, cresciuti da lui, su altri cavalli non l' ho mai visto ma per me era il top. Vedo gente saltare dei baracconi di ostacoli senza avere la minima sensibilità della bocca del cavallo, tutti attaccati alle redini e noto bambinette della scuola eseguire semplici  esercizi di dressage con una grande finezza. Nel maneggio dove stavo prima se non sapevi saltare un 1 metro e 20 non sapevi andare a cavallo ma la mia stessa ex istruttrice non riesce a gestire i suoi cavalli da gara fuori dal campo. Allora cosa importa se faccio un percorso da 1 metro e 20 se poi alla prima difficoltà non so cosa fare? Nel maneggio dove sono adesso, nel mio gruppo di " passeggiatori" ci sono persone con la loro base alle spalle che montano i loro cavalli in assetto non perfetto ma qualsiasi cosa chiedono al loro cavallo ottengono buoni risultati.
Sono gli stessi con cui mi permetto di galoppare a per di fiato appaiata. Non lo farei mai con altri. Io stessa non mi fiderei. Loro li valuto " persone di cavalli" anche se da anni non partecipano ad una lezione. A volte purtroppo il saper andare a cavallo è inteso alla categoria agonistica a cui appartieni. Fai le 80? Sei un principiante. Fai le 130? Sei bravo.
Conquista la fiducia di un cavallo e avrai conquistato il mondo..

rhox

diciamo che senza un assetto corretto difficile che le cose vengano bene e facilmente. se chi monta  male ottiene le cose solitamente è il cavallo che le sa fare per insegnamenti precedenti e interpreta la richiesta adattandosi..
comunque un buon assetto resta quasi indispensabile, almeno per preservare il fisico del cavallo
Il miglior modo per rispettare il cavallo è rispettare te stesso

alex

Io sono molto più grezzo e diretto, "andare a cavallo" mi va benissimo e mi suggerisce esattamente la stessa cosa di "andare in bicicletta". Può uno che non ha mai visto una bicicletta in vita sua inforcarla e partire? nemmeno per sogno: deve "saper andare in bicicletta". "Andare in bicicletta" significa forse praticare il ciclismo, o meglio: una disciplina ciclistica? Nemmeno per sogno; significa semplicemente "saper andare in bicicletta", ossia: essere in grado di spostarsi in bicicletta senza problemi.

Idem per "nuotare": saper nuotare significa una cosa ben precisa, chi sa nuotare, bene o male, appartiene al gruppo di coloro che in acqua non annegano; fine.  :icon_rolleyes:

La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

elleon

Diciamo Alex che l' equitazione è un pò diversa dal ciclismo o dal nuoto. Presuppone la presenza di un animale che si muove, pensa e reagisce.
Conquista la fiducia di un cavallo e avrai conquistato il mondo..

Luna di Primavera

dal mio infimissimo baratro mi levo per dire che a mio parere nel concetto di andare a cavallo è centrale il cavallo, e non la disciplina praticata. voglio dire: per me la cosa che maggiormente conta è il rapporto PERSONALE con il cavallo.

più nello specifico, mi trovo molto vicina a quel che dice rhox:
Citazione da: rhox - Agosto 15, 2014, 06:43:48 PM
per me sapere andare a cavallo vuol dire ottenerci qualcosa in sicurezza.

e naturalmente viste le mie scarse capacità questo per me rimane l'obiettivo fondamentale:
Citazione da: rhox - Agosto 15, 2014, 09:42:13 PM
diciamo che senza un assetto corretto difficile che le cose vengano bene e facilmente.

comunque un buon assetto resta quasi indispensabile, almeno per preservare il fisico del cavallo

per quanto mi riguarda, la motivazione della mia ricerca di un buon assetto resta il cavallo: avere un'equitazione migliore non tanto per il gusto della cosa in sè, ma per non creare problemi a lui.
I cavalli davanti mordono, dietro scalciano e in mezzo sono scomodi.
I. Fleming

elleon

Concordo. Un buon assetto rende più facile la comunicazione uomo-cavallo. Qual' è però l' assetto corretto? Ogni scuola ha le sue differenze, noto che ogni singolo istruttore segue un suo filone. In questo caso vale la regola di " sentire" il cavallo che si ha in quel momento sotto il sedere. Quando mi capita di montare un cavallo nuovo chiedo sempre prima al proprietario di parlarmi del cavallo in questione e parto prima di tutto con un assetto passivo, senza chiedere nulla per capire cosa è meglio fare o non fare. Qual' è l' assetto migliore da tenere? Quello da manuale o quello che ti trasmette il cavallo? Con il mio cavallo ho ormai un rapporto consolidato, vado contro corrente, tengo le redini lunghe e poco contatto con la bocca per via di un suo problema cronico, l' incappucciamento e la difesa alla mano ( addestrato con redini di ritorno e mano pesante) che gli hanno modificato la struttura della schiena e del collo. Monto prevalentemente con il peso del corpo e delle gambe e il mio obiettivo è solamente mantenere il cavallo rilassato e acquisire la sua fiducia. Il mio assetto però non è da manuale, si è modificato nel corso degli anni per andare incontro alle esigenze del cavallo quindi in questo mio caso personale il vero assetto corretto avrebbe creato più danni che miglioramenti.
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rhox

ci sono delle linee guida sull'assetto che servono a lavorare in equilibrio sul e col cavallo.
l'assetto che trasmette il cavallo può essere pessimo se lui ha disequilibri o problemi fisici per cui ha delle asimmetrie che trasmette al cavaliere.. quindi adattarsi solo in certi casi!
inoltre spesso con gli anni ci si adagia e si perde un po' di smalto. il cavallo si adatta a noi per cui tutto sembra perfetto e in realtà non lo è.
io sto penando per correggere un assetto da endurance che mi ha massacrato. era comodo eh, ma orribile. e adesso fatico, la cavalla sopporta mentre io vado per successive correzioni
Il miglior modo per rispettare il cavallo è rispettare te stesso

alex

#11
Citazione da: elleon - Agosto 15, 2014, 11:14:43 PM
Diciamo Alex che l' equitazione è un pò diversa dal ciclismo o dal nuoto. Presuppone la presenza di un animale che si muove, pensa e reagisce.

Giusto per precisare; stavo ragionando sull'espressione "andare a cavallo" e "saper andare a cavallo", e notavo l'analogia che c'è con il "andare in bicicletta" o il "nuotare"  in questi termini: c'è una differenza abissale fra chi sa andare in bicicletta e chi non ci sa andare, perchè chi non ci sa andare proprio non può usarla, e chi non sa nuotare annega; poi, all'interno di chi sa andare in bicicletta e chi sa nuotare, ci sono infiniti livelli di abilità, da "benissimo" a "malissimo"; ma la differenza più importante, quella "tutto o niente", resta quella iniziale. Per cui, chi sa "inforcare un cavallo e andare" secondo me "sa andare a cavallo"; l'arte viene poi.

Per il resto, intuisco che la bicicletta è diversa da un cavallo.  :horse-wink:
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Kimimela

Per poter dire "so montare" ci vuole una bella preparazione. Io non lo dico.
Io amo i cavalli e amo il rapporto che si crea con questo nobile animale.
Saper montare per me è un mix di finezza, esperienza, bravura...e versatilità. Saper montare significa saper gestire ogni tipo di cavallo e ricavarne qualcosa nel limite delle possibilità del,cavallo stesso.
Saper montare è anche capire cosa ti può dare quel tipo di cavallo e non andare oltre.
Chi fa una disciplina non può dire di saper montare o meglio, non è detto.
Magari sa montare una persona che non pratica nessun tipo di disciplina.
La Medicina (Canto Apache)
"Il vento e' la mia medicina che spazza via le pietre dalla mia mente. La pioggia e' la mia medicina che lava le mie ossa stanche.
Il mio cavallo è la mia medicina, e quando cavalco il ritmo del suo passo dentro mi accende"

Ally

Rispolvero questo topic, visto che un utente si poneva giusto giusto una domanda del genere....

io sono d'accordo con alex...pur essendoci un animale di mezzo...la cosa è del tutto simile alla bici o al nuoto...

prendiamo il mio esempio...io:

1) ho iniziato a nuotare a 3 anni e ho fatto pallanuoto (agonistico) per 12 anni...

2) vado in bicicletta da quando ho 4 anni...non ho mai praticato niente di agonistico

3) a parte qualche esperienza sui pony da piccolo, sono alla 6 lezione di equitazione



so nuotare? si molto bene, 9 su 10 quello che mi sta facendo questa domanda, non sa nuotare quanto me...non ha la mia tecnica e non ha la stessa confidenza che io con l'acqua...

so andare in bicicletta? si

so andare a cavallo? ni...sto prendendo confidenza con le tre andature....

ora cambiamo un pò le domande...

sai fare capriole, virate sul bordo e uscire dall'acqua fino all'ombelico usando solo le gambe? si...

sai fare downhill? no, molto probabilmente mi ammezzerei...

sai fare uno spin? no...


tutto questo per dire che come  dice alex....se chiedo a uno sai andare:

in bicicletta? mi aspetto che sappia mantenere l'equilibrio
sai nuotare? mi aspetto che non affoghi
a cavallo? mi aspetto che sappia governare al passo al trotto e al galoppo senza troppe paure...
sai guidare? mi aspetto che sappia guidare una macchina, cioè che ha passato l'esame di guida...


all'interno di ogni disciplina...poi ci sono migliaia di livelli...l'esempio lampante è la moto....

se mi chiedono sai andare in moto? si, molto bene, vado anche in pista...
sai fare trial? no...mai provato...

questo vuol dire che non so andare in moto? no...perchè se mi dai una moto da trial io l'accendo parto mi fermo e faccio le curve...
non faccio tutto quelle cose che si possono fare con quella moto....

se io a cavallo ho sempre fatto passeggiate....mi metti davanti un ostacolo di 80cm...non lo salto, vuol dire che non so andare a cavallo?
direi proprio di no....perchè magari io viaggio al galoppo su sentieri larghi 20 cm...fumando una sigaretta,
roba ch quello che salta l'ostacolo se lo sogna....

la differenza dove sta...che se io SO ANDARE A CAVALLO, e mi metttono davanti ad un salto di 80cm...magari (sparo a caso) nel giro di un 10gg quell'ostacolo lo salto...mentre se non so andare a cavallo...ci metto 1 anno ad imparare....

quindi?
quindi il saper andare a cavallo (secondo me) vuol dire aver un buon controllo del mezzo in tutte le situazioni a tutte le andature....

poi...dopo questo livello, ognuno si potrà specializzare in un'area di equitazione piuttosto che un'altra...ma non vuol dire che una prevalga per forza sull'altra...







alex

Ogni tanto Raffaele mi gratifica della definizione di "ippotrasportato", con cui, immagino, indica appunto coloro che "vanno a cavallo" ma non si pongono gli obioettivi che li trasformerebbero in cavalieri (men che meno in cavallerizzi). La definizione mi sta stretta; per "ippotrasportato" ci vedo qualcuno che sale su cavalli addestrati a fare "trenino" in passeggiata guidata, e a cui saggiamente si raccomanda: "non fate niente, non toccate niente, lasciate fare al cavallo!" e allora resta un'esperienza affascinante, ma su per giù è come essere tarsportati da un veicolo guidato da altri.

"Andare a cavallo" significa invece: montare un cavallo (non particolarmente difficile) e spostarsi, da soli o un gruppo, dal punto A al punto B.


Io so certamente scrivere, ma non sono uno scrittore.
Io so andare in bicicletta, ma non sono un ciclista.
Io so nuotare, ma non sono un nuotatore.
Io so condurre un cane, ma non sono un addestratore cinofilo.
Io so programmare in due o tre linguaggi, ma non sono un programmatore.
Io so andare in moto, ma non sono un motociclista.
Io so guidare, ma non sono un autista.
Io ritengo di saper andare a cavallo, ma esito a definirmi un cavaliere (a definirmi cavallerizzo non ci penso nemmeno).

Eccetera, eccetera, eccetera.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.