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Anziani e lalli... come si impara?

Aperto da raffaele de martinis, Novembre 21, 2014, 03:26:23 AM

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raffaele de martinis

Ho leggiucchiato "Bimbi e cavalli... come si impara?
La risposta è:  mettendoli a cavallo, non vi annoio con le mie puerili esperientie dirette o con quelle dei miei due figli infanti o di altri giovinissimi che ho conosciuto, perché il vero tema è:

"Anziani" e cavalli, come si impara?

Legggo di ragasse che si presentano - con vivo e vibrante entusiasmo - in questo foro: "ho 27/34/58 anni, finalmente mi sono avvicinata al mondo dei lalli........ "

Benissimo, per costoro il mercato ha dato delle risposte le più variegate, dalle dome relazionanti alle cuffiette puccipucci, però non ha risposto - per quanto riguarda l'equitazione (l'andare a cavallo) - con metodi innovativi o meglio adatti alla maggiore età, alle differenti esigentie di costoro che - evidentemente - non possono avere l'innocente incoscienza del fanciullo o dell'adolescente.
Facendo mente locale, ho visto tantissimi adulti cominciare e finire la loro esperienza lallina nel lasso di qualche anno o di qualche mese, pochi son quelli che son rimasti e hanno ancora il lallo/montano in pianta stabile.

Attenzione, quale che sia la "monta", da che mondo è mondo, una volta in sella il cavagliere è solo col suo lallo: mentre l'infante - quasi sempre - si mette in sintonia collo lallo (è sciolto è naturale), l'adulto - quasi sempre - si irrigidisce deve acquisire la scioltezza l'innocenza del bimbo, da quì i ploblemi.

Trovo che ci siano praterie aperte per chi prendesse in considerazione quest'aspetto... ecco, fossi un giovine appassionato, piuttosto che indirizzare i miei studi sulla psicologia del lallo, di pensare come un lallo, di capire il lallo, cercherei di trovare dei sistemi per adattare l'equitazione ai maggiorenni, è un lavoro sopratutto psichico, j suppose... ma forse  qualhuno l'ha già fatto?
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

Kimimela

Vedi, secondo me, da adulto o anziano come la vuoi mettere subentra l'istinto di sopravvivenza della specie...mi spiego: non si ha piu l'incoscenza del bambino e si ha paura!
Cosa normalissima.
Lo sto provando su di me; ho 40 anni e monto da quando ne ho 7, mi sto rendendo conto che negli anni sono profondamente cambiata coi cavalli.
Prima, diciamo fino ai 30 anni, facevo cose che ora non mi sognerei piu di fare, montavo dei piccolo demonietti a forma di cavallo e ci uscivo nei campi anche da sola al galoppo sfrenato.
Oggi invece ho cercato due cavalle super tranquille, che non fanno scherzi...e non galoppo piu nei prati come una dannata.
Questo perche' ho paura di cadere e di farmi male.
Chi inizia a montare da adulto sicuramente si perde una grossa e bellissima parte dell'equitazione che e' quella dell'incoscienza e dell'istinto.
Da bambini, ragazzini...ci relazioniamo in modo diverso col cavallo, senza troppi problemi, si sella e via!
Chi inizia a montare da adulto non ce l'avra' mai questa spensieratezza
La Medicina (Canto Apache)
"Il vento e' la mia medicina che spazza via le pietre dalla mia mente. La pioggia e' la mia medicina che lava le mie ossa stanche.
Il mio cavallo è la mia medicina, e quando cavalco il ritmo del suo passo dentro mi accende"

Luna di Primavera

io ho cominciato a 21 anni, quindi non anzianissima ma nemmeno più infante.
hai ragione che c'è un problema soprattutto psicologico

rimane il fatto (e questo però vale a tutte le età) che in questo sport la dote principale è la costanza - o se preferite cocciutaggine - e dunque va avanti chi ha passione ed è caparbio nonostante tutto.
I cavalli davanti mordono, dietro scalciano e in mezzo sono scomodi.
I. Fleming

max

Nel bambino prevale l'incoscienza, la voglia di scoprire senza schemi mentali: ci si "buttano" semplicemente.

Nell'adulto prevale il ragionamento, l'equitazione adulta dovrebbe essere ragionata. Nessuno la fa perché nessuno ha quasi mai qualcosa di logico e sensato da dire che corrisponda a quel che effettivamente succede.

Nelle equitazioni pseudoetologiche si sono inventati delle cose da raccontare, delle storie sulla leadership e simili sulle quali il cliente si mette a ragionare. Il bisogno di ragionamento è soddisfatto quindi, ma son cose che poi con l'Equitazione c'entrano poco.

Guarda Alex, ha trovato il suo campo di ragionamento nella teoria dell'apprendimento e riconduce tutto a quella. Non che sia sbagliato, ma all'adulto è più una questione di ragionamento.

Io stesso se magari salto lo faccio ragionando bene su come impostare le mie azioni per avere il minor rischio possibile ed eventualmente per saper dire a un'altro come fare. Un ragazzino lancia il cavallo e va dall'altra parte senza però sapere dire esattamente cosa fa per riuscire.
Quel pochissimo che sapete vi impedisce di capire quel moltissimo che non conoscete.

old duck

presente! ho cominciato a 42 anni: prima mai visto un cavallo da vicino, mai avuto passione per i cavalli, mai avuto nessun interesse per l'equitazione. Dopo 13 anni sono ancora in sella (poco purtroppo per un problema serio alla schiena). Io ho cominciato come se fossi una ragazzina e ho seguito gli iter di tutti i principianti giovani e giovanissimi. Fatto tantissime lezioni e poi dopo due anni è arrivato il primo cavallo. Proseguo tuttora con le lezioni, faccio campagna, mi diverto a galoppare. Non penso assolutamente come una 55enne quando sono in sella. Vivo e godo il cavallo sia da terra che montato. Tutt'ora monto in sella senza aiuto. Mai avuto approcci con metodi "etologici".
Ci sono due cose in Equitazione: la tecnica e l'anima. Nuno Oliveira

bionda

Citazione da: raffaele de martinis - Novembre 21, 2014, 03:26:23 AM
Trovo che ci siano praterie aperte per chi prendesse in considerazione quest'aspetto... ecco, fossi un giovine appassionato, piuttosto che indirizzare i miei studi sulla psicologia del lallo, di pensare come un lallo, di capire il lallo, cercherei di trovare dei sistemi per adattare l'equitazione ai maggiorenni, è un lavoro sopratutto psichico, j suppose... ma forse  qualhuno l'ha già fatto?

In Germania sono sempre un passo avanti in fatto di lalli e anche questo settore già tira molto. In tantissimi offrono corsi specifici per "Späteinsteiger", principianti tardivi, oppure "Wiedereinstegeir", principianti di ritorno, persone che hanno montato un pochino da bambine e poi mai più. Ci sono anche diversi libri sull'argomento.
"Entschuldige, mein Tier, ich werde schon noch dahinterkommen"
Udo Bürger
"Scusami, mio animale, prima o poi ci arriverò"

madamen67

old duck  :4pres:  devo dire che a 47 anni a volte sento...come dire...che la mia prontezza di riflessi è un pelino più lenta che nei più giovani. Sicuramente torno dalle gare più stanca, cerco di dormire e riposare bene quando sono in giro altrimenti rischio di non essere proprio pimpante ma per il resto mi diverto un sacco e monto tutti i giorni. E sono fortunata perchè non ho mai avuto paura anche se penso ogni tanto che dopo le gare devo tornare pure al lavoro e non posso permettermi "bravate" :horse-wink: ma le "bravate" non dovrebbe farle proprio nessuno quando ha il chiulo su un cavallo IMHO

bionda in Germania (e non solo) non sono sempre un passo avanti in fatto di lalli, spesso sono anni luce in avanti
Non invidiate. Applaudite e poi fate di meglio

raffaele de martinis

Comincio ad apprezzare sti minchia di crucchi!

Io sono lontanissimo da quella mentalità eppure ho visto che c'è l'esigentia di dare una differente possibilità agli "anziani", e quando dico anziani intendo gente dai 20/25 anni in zu.

Mi farebbe piacere sapere di più riguardo le solutioni germaniche per i Späteinsteiger e i Wiedereinstegeir di sicuro non li mettono assieme ai fanciulli... almeno all'initio.

L'anno scorso conobbi una ragassa (andava verso i trent'anni) veramente entusiasta per i lalli, dopo 5/6 letioni e un paio di banalissime cadute ha rinunciato e si è dedicata all'uncinetto anche perché quando è scivolata dalla sella era assieme a dei pargoli che se la ridevano sotto i baffi.

Ecco, io quest'errore non l'avrei mai fatto, fossi stato il gambegambe, avrei messo la ragassa assieme a suoi pari: montantitardivi o montantidiritorno, l'emulazione lo spirito di competizione è valido ma non può essere fatto tra categorie diverse.

Max dice cose saggissime, dimentica però un fatto: coi lalli - spesso - il ragionamento la tennica non valgono una cippa, a volte basta una intuizione, una reazione istintiva per evitare/risolvere un ploblema...



... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

old duck

A me star con i ragazzini ha fatto solo del gran bene. E poi il piacere di montare con mia figlia che ha cominciato a 8 anni. Non mi è chiaro il discorso di istruttori "gambegambe". Fai una lezione da principiante, ti mettono con i principianti. Piuttosto gli istruttori dovrebbero insegnare la buona educazione in rettangolo. Nessuno da noi si è mai sognato di ridere per una caduta. Se mai, dopo la caduta, fai il dolce per tutti! che è un bellissimo modo per sdrammatizzare. Perchè mai un adulto dovrebbe vergognarsi a stare in sella con i ragazzi? L'equitazione è la stessa, i principi gli stessi. Io all'inizio facevo pure la ginnastica che fanno fare ai piccolissimi e mi sono divertita un sacco. Sarà la sindrome di Peter Pan
Ci sono due cose in Equitazione: la tecnica e l'anima. Nuno Oliveira

Laura

Old Duck, sei decisamente un caso raro perchè difficilmente gli adulti hanno piacere a montare con i ragazzini (per non parlare dei bambini)! Magari per educazione non si lamentano, ma sotto sotto non gli piace ed è pure giusto così perchè se l'istruttore è mediamente bravo (e soprattutto se un minimo prova ad applicare un po' di psicologia) farà lezioni diversificate.
Un adulto si sente sminuito a lavorare con bambini, si annoia perchè non ha con chi confrontarsi,  inoltre agli adulti piace fare domande e chiaccherare, i limiti fisici e le difficoltà tecniche sono diverse, il linguaggio e la terminologia usata dall'istruttore sono anch'esse differenti...

madamen67

Ha ragione Laura. Per carità, può essere utilissima la ginnastica che fanno fare ai piccoli, io stessa se mi capita di essere in ripresa in mezzo a ragazzini faccio gli esercizi in sella che fanno loro e mi servono.
Premesso che io, almeno per l'anagrafe, sono sempre e comunque la più anziana del maneggio  :horse-wink:, nella maggior parte dei casi, senza nessuna cattiveria, mi trovo a pensare che una lezione fatta con ragazzini più piccoli che hanno esigenze completamente diverse dalle mie e di altri allievi è una lezione persa. Se capita qualche volta ok, altrimenti è incapacità di organizzare come si deve le lezioni e vado a parlarne con i responsabili.  Anche perchè per me fare lezioni decenti pur essendo "anziana" ora più che mai è fondamentale sia per le gare sia perchè in questa stagione monto spesso da sola un cavallo che ho da fine settembre...c'è una signora che monta il suo cavallo e che ha più o meno la mia età ma preferisce fare solo lezioni private al mattino. Una volta faceva lezione anche con noi ma visto che può organizzarsi con il lavoro, può permetterselo e non fa gare ha deciso di optare per tranquille lezioni private perchè in ripresa si sentiva a disagio. E con lei montano la madre e  la figlia diciottenne che invece avrebbe un gran bisogno di staccarsi dalla nonna e da maman e di fare lezioni con noi ma adesso sto divagando... per una persona non più giovanissima l'ideale sarebbe iniziare con alcune lezioni private e poi aggregarsi alle lezioni "normali", visto che solitamente non ci sono come in Germania delle lezioni dedicate. E' un'idea sbagliata? 
Non invidiate. Applaudite e poi fate di meglio

Laura

Citazione da: madamen67 - Novembre 21, 2014, 03:59:49 PM
per una persona non più giovanissima l'ideale sarebbe iniziare con alcune lezioni private e poi aggregarsi alle lezioni "normali", visto che solitamente non ci sono come in Germania delle lezioni dedicate. E' un'idea sbagliata?
Io la trovo giustissima. Diciamo le cose come stanno: un adulto, a differenza di un bambino, si vergogna pure un pochino a fare vedere ad altri (anche altri adulti) i suoi primi passi e questo crea disagio e tensione. E allora ben vengano le lezioni private per dargli quel minimo di autonomia in sella che gli permetta di non dovere "spiccare" negativamente all'interno della ripresa

milla

Anch'io quando ho cominciato a montare (ed ero già mooooolto adulta) non mi divertivo tanto a stare con i ragazzini, anzi non mi divertivo affatto, mi sentivo piuttosto a disagio anche perchè era un maneggio dove si faceva esclusivamente SO ed i pochi adulti principianti si trovavano decisamente in difficoltà a confronto dei ragazzini molto più spericolati ed agili.
Dove sono adesso i ragazzini e gli adulti sono nettamente separati, istruttori diversi, la scuderia pony è separata da quella dei cavalli e gli orari delle lezioni sono diversi.
Da noi prevalgono gli adulti (perchè i ragazzini in genere preferiscono saltare e noi facciamo solo lavoro in piano) e siamo in diversi ad aver cominciato tardi e anche tardissimo e generalmente le lezioni sono organizzate a seconda delle capacità ed anche dell'età degli allievi e noi del babbions team o geriatric team ci divertiamo di più a montare insieme.

Sono assolutamente d'accordo con Laura infatti da noi i principianti assoluti vengono tenuti a far lezione in tondino finchè non hanno un minimo di autonomia per poter essere inseriti in una lezione collettiva.

old duck

ok è ufficiale: ho la sindrome di Peter Pan. A me i ragazzi hanno sempre stimolato a far meglio, non certo per spirito di competizione ma perchè io quando decido di fare una cosa me ne straciccio del contesto lavorando concentrata su di me. Manco mi accorgevo degli altri binomi: dovevo pensare contemporaneamente a mani, gambe, assetto, direzioni.........aiutoooooo! Ovvio che le prime lezioni non erano con 10 allievi. Si cerca sempre di mettere pochi binomi, altrimenti non si riesce certo a seguire bene. Da noi i principianti hanno sempre anche una persona da terra che li "imposta". I primi trotti sono alla corda, così come i primi galoppi. Si pensa soprattutto all'equilibrio e all'assetto non certo "gambegambe". Poi capisco benissimo che ci possano essere persone adulte che non si trovano bene con i ragazzi o con i bambini. Però, davvero, nel nostro centro sono passati tanti adulti e nessuno si è mai fatto problemi nè si è lamentato. Sinceramente non ho mai pensato di fare lezioni "separate". Ho preso invece parecchie lezioni singole quando ho preso il cavallo, questo SI. Passare dal cavallo della scuola al cavallo di proprietà è sempre un passo delicato e occorre non far pasticci specialmente quando il cavallo ha una buonissima impostazione di base e un carattere "particolare".
Certo Milla: le prime lezioni si fanno in tondino e poi vengono assimilati binomi con le stesse capacità quando si passa in rettangolo. Credo sia la prassi per una buona equitazione. Forse noi siamo più "easy" perchè non facciamo agonismo e infatti i rapporti tra clienti grandi e piccini sono molto cordiali.
Ci sono due cose in Equitazione: la tecnica e l'anima. Nuno Oliveira

Kimimela

Anche io sono come old, se sto facendo qualcosa me ne strafrego di quello che ho attorno e di chi ho attorno.
Tutti gli istruttori che ho avuto il piacere di seguire non avrebbero mai permesso la derisione in campo davanti a una caduta, ho visto cacciare fuori gente per molto meno, perche si erano permessi di sorridere davanti a un esercizio venuto male.
L'istruttore di equitazione deve essere anche una persona che insegna l'educazione, si comincia ad essere cavalieri da terra.
Spesso monto con dei ragazzi molto molto piu giovani di me e anche molto bravi e mi piace una Sacco!
La Medicina (Canto Apache)
"Il vento e' la mia medicina che spazza via le pietre dalla mia mente. La pioggia e' la mia medicina che lava le mie ossa stanche.
Il mio cavallo è la mia medicina, e quando cavalco il ritmo del suo passo dentro mi accende"