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Cosa può fare un cavallo da tiro?

Aperto da Miky Estancia, Dicembre 09, 2015, 11:38:16 PM

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SilvyCH

alex non sei OT e se ti racconta qualche particolare di come fanno lavorare i cavalli a noi interessa sicuramente!  :happy1:

alex

Gli ho parlato per cinque minuti.... l'uso attuale in bosco è l'avvicinamento dei tronchi alle strade, recuperandoli  là dove le macchine non arrivano.
C'è un artigiano che fa i collari su misura, gli si porta il cavallo come dal sarto :-)

Particolare: per l'imbottitura del collare viene usato il pelo di cavallo (quello che i "tosatori" buttano via). Ha la caratteristica di non compattarsi, e di restare morbido, nonostante la pressione.

La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

raffaele de martinis

... Era normale - nei paesi del sud itaglia - vedere ancora carri e calessi trainati da asini, lalli e muli e in campagna c'erano ancora le stazioni dei carabbinieri a lallo, in particolare si occupavano dell'abigeato.
La prima volta che vidi un lallo da tiro che somigliava vagamente ai lalli da carne che salvate voi fu al porto di Napoli, trainava - lento pede - uno strascino (carro a 4 rote) carico di profilati di ferro...


Questo video mi conforta:

https://www.youtube.com/watch?v=v-5Ts_i164c

In 4 minuti si vedranno 300 lalli da tiro... tutti tirano: carrozze, omnibus, calessi, carri pesanti, carri leggieri.

Si vedono lalli, grossi, alti, bassi, piccoli, grandi ma nessuno è riconducibile morfologicamente agli attuali lalli da carne che voi giolivamente definite lalli da tiro...

... io vengo dal funerale e voi insistete a dire che il morto è vivo...
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

alex

In effetti, lo stalliere, per farmi capire come sono i cavalli che usano da loro, mi ha detto: come Linda, ma meno grossi. Linda è la nostra morella mezzosangue probabilmente Noriker-Haflinger.

Mi sa che invece di andare a Ovest, andrò a Est, se mi verrà la pazza idea di spostarmi per qualche centinaio di chilometri.  :horse-cool:
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Alexis85

cercando un po', sembra che abbiamo tre razze da lavoro romene, che la popolazione povera usa per i lavori agricoli. uno di queste e' il semigreu e cercando sembra essere sto bestione qua. ma forse Alex dovrebbe chiedere meglio .

http://www.equitana.ro/de-vanzare-cai-semi-grei-dresati/

raffaele de martinis

Io stenderei un velo pietoso sulle hondizioni dei lalli da lavoro in Romania, ma dato che siete voi a parlarne così giolivamente dico che pare:

Che secondo l'organizzazione degli imprenditori agricoli, gli italiani sono tra i maggiori consumatori di carne di cavallo in Europa con un quantitativo medio di un chilo a testa per un totale di 42,5 milioni di chili. I 30 milioni di chili di carne di cavallo, asino o mulo sono stati importati principalmente dalla Polonia, ma anche da Francia e Spagna; poco più di un milione di chili arriva dalla Romania che sembra essere uno dei principali imputati dell'horsegate.

Capito perché ne importiamo così poco?
Perché i giolivi rumeni la vendono alla FINDUS che la trasforma in etica carne di manzo per i bimbi inglesi... ma non solo per loro.
http://www.lettera43.it/cronaca/carne-cavallo-importati-30-mln-di-kg-in-italia_4367583678.htm

Però i giolivi cocchieri romeni, oltre al lavoro danno anche lieto spasso ai loro lalli:

https://www.youtube.com/watch?v=SP_gwJJOB-k
cossa cìè di meglio di una lieta corsa in autostrada?

E' - come si dice - l'ottimizzazione delle risorse, un lallo per tutte le stagioni: fino a 3 anni divertimento, dai 3 agli otto lavoro... macellazione.



... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

alex

Qualche anno fa mi è stato riferito che la macellazione dei lalli da tiro sui 7-8 anni (prima che non valessero più niente come carne) era pratica corrente anche da noi in Friuli. Sarà il vento dell'Est.... o semplicemente il frutto della miseria. Tanto vale farsene una ragione: non è escluso che ne proviamo anche noi le piacevolezze, in un futuro non troppo lontano.... Un amico in altro forum raccomandava: preparate l'Arca.

La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Alexis85

#322

L'Italia è il maggiore esportatore di cavalli vivi destinati alla macellazione dalla Romania, da dove attualmente vengono esportati in Italia, per tale scopo, 37.000 cavalli e 10.000 somari ogni anno.
Il valore economico di questo mercato è, in media, di US$ 1 per chilogrammo di peso morto..
Se si suppone un peso medio della carcassa di Kg. 175 per il cavallo e di Kg. 50 per il somaro, il valore all'ingrosso di questo mercato è di US$ 6.475.000 (cavalli) + US$ 500.000. (somari).
Totale: US$ 6.975.000

N.B. Queste cifre sono quelle ufficiali fornite dal Ministero dell'Agricoltura della Romania. Esse, peraltro, non tengono conto dei cavalli esportati a insaputa del Governo. Abbiamo forti sospetti che si aggirino facilmente tra i 70 e i 100 mila cavalli. La conferma di tali sospetti è data dal numero di cavalli provenienti dalla Romania registrati nella stazione di foraggiamento di Redics in Ungheria. Inoltre, se ci si ferma vicino al confine di Arad verso le tre del mattino, tutti i giorni della settimana tranne il sabato e la domenica, si vedono uscire dal paese dai 10 ai 15 veicoli per volta, ciascuno con 24-30 cavalli a bordo.
Sappiamo anche che in Serbia vengono abbattuti circa 400 cavalli al giorno, i quali da qualche parte debbono pur partire. Controllando i confini della Serbia con la Romania abbiamo trovato molti villaggi con stazioni di pesa, indice di un notevole commercio di animali vivi di ogni tipo.

Fornitura di cavalli

Per far fronte alla richiesta i cavalli vengono acquistati nei mercati, nelle vecchie collettive, dai contadini, da singoli piccoli proprietari e dagli zingari.
I cavalli che vengono acquistati sono per lo più cavalli da lavoro. Si dividono in quattro categorie:
a) cavalli vecchi
b) cavalli lesionati
c) cavalli ammalati
d) cavalli in eccesso (per la meccanizzazione o per sovraproduzione allevatoriale)


Il cavallo in Romania
La Romania ha una delle popolazioni più numerose di cavalli da lavoro dell'Europa orientale. Con un numero di 839.000 capi equini (FAO/OIE/WHO Questionnaire) la Romania ha una varietà di razze qualitativamente valide sia per il lavoro che per lo sport.

Il cavallo sportivo
Comprende dieci razze diverse: Sports Romanesc, Semigreu, Gidran, Hucul, Lipizzano, Arabo, Arabo Shagyar, Purosangue inglese.

Il cavallo da lavoro
La maggior parte dei cavalli della Romania è costituita da cavalli da lavoro. Si tratta per lo più di incroci, in maggioranza con sangue Semigreu, che presentano una tipologia comune caratterizzata da reni corte, malleabilità e considerevole resistenza.
Il cavallo da lavoro trova grande impiego nell'agricoltura come forza da tiro, come fonte di energia rinnovabile, come risparmio sui carburanti fossili e come carne da esportazione.[/u]




Sembra che poi li macellino quando sono vecchi e malati, prima li usano per il lavoro. Niente di nuovo , dunque.






alex

Ovviamente, in prima riga, leggasi "importatore" al posto di "esportatore".

Utile sarebbe una definizione di "vecchio"; incoraggiante, dal punto di vista igienico,  il termine "ammalato"; il punto 4 ovviamente apre le porte a qualsiasi cosa.

Andare in Romania sarebbe senz'altro un tuffo nel passato..... che secondo il mio amico, quello del "Preparate l'arca", è anche il nostro futuro. Meglio prepararsi; meglio caricare sull'arca qualche buona razza di cavalli rustici.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

SilvyCH

Chiariamoci.

Pure il Franches Montagnes viene allevato per il macello, da allevatori che fanno solo quello, soprattutto in Ticino dove la razza é malvista dalla maggior parte degli "equitanti".
Vengono macellati i puledri, soprattutto.

Ma questo non é l'argomento del topic quindi alex ora sì, che sei OT e per favore finiamola qui.

Romania: ho delle conoscenti che fanno parte di Save the dog, associazione che si é prefissata di salvare cani, gatti e ora anche cavalli muli e asinelli in Romania.
Sorvolando su pareri pro e contro la cosa, mi hanno detto che gli animali da lavoro sono trattati molto male per una questione di ignoranza della popolazione, che loro facendo un lavoro di istruzione hanno notato che quando le persone capivano che gestendo in un certo modo gli equini, avrebbero potuto sfruttarli meglio e più a lungo, non hanno esitato a cambiare abitudini.

Quindi parlando di cosa può fare un cavallo da tiro, direi che il lavoro nel bosco é uno dei lavori in cui tornano decisamente più utili.

Qualcuno sa se c'é un bel video di spiegazione di come si prepara un puledro al lavoro nel bosco? quindi come lo si desensibilizza a dei rumori che, per quanto ne so, per istinto lo metterebbero in agitazione?

alex

Citazione da: SilvyCH - Gennaio 04, 2016, 09:19:39 AM
Ma questo non é l'argomento del topic quindi alex ora sì, che sei OT e per favore finiamola qui.

Ben volentieri; estendo l'invito però anche agli altri (io ho solo brevemente commentato un post altrui).
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

SilvyCH

infatti era al plurale e includeva anche me stessa  :horse-wink:

raffaele de martinis

Citazione da: alex - Gennaio 04, 2016, 07:52:39 AM
Qualche anno fa mi è stato riferito che la macellazione dei lalli da tiro sui 7-8 anni (prima che non valessero più niente come carne) era pratica corrente anche da noi in Friuli.

A me sembra perfettamente in tema, per il motivo assai semplice che i lalli da lavoro ossia i lali pesanti, piaccia o non piaccia alle giolive, sono destinati per la quasi totalità a fare harne.

Dunque, ai tempi, dalle nostre parti, i lalloni pesanti/"da carne" erano rarissimi, si usavano grossi muli e grossi cavalli, che finito il servizio principale, quello più duro, passavano ad altri compiti meno gravosi, anche zoppi e acciaccati avevano mercato per lavori più leggieri, fino a girare le macine, gli asini più piccoli finivano nelle miniere/dentro le miniere, dunque, una sorte ben peggiore della macellazione.

Perché?
I lalloni pesanti mangiano il doppio di un mulo ma non rendono il doppio di un mulo, inoltre, al sud i pascoli erano magri e non potevano sostenere quei bestioni abituati ai prati ubertosi del nord, e ancora, non abituati allo clima e agli inzetti nostrani, si ammalavano facilmente di malattie della pelle, tal quale i frison odierni che hanno infestato l'Isola... ormai la moda è passata/sta passando, questi besti - ora - non li vuole più nisuno...





... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

Bubba

Dalle mie parti ( alto vicentino, confine Trentino) l' esbosco veniva fatto a " uomo".
Il legname veniva/ viene portato vicino la strada facendolo scorrere su cavi. Oppure parecchi uomini facevano da mulo.
Il poco pascolo era per le vacche. Eca veder le foto non erano vacche grasse..
La leggenda narra di un mulo che veniva caricato " come un mulo", ma nelle contrade nessuno poteva permettersi di mantenere nemmeno quello. Un cavallo era al di fuori di ogni logica

50 anni dopo, quando ho predo il mio cavallo ancora qualcuno ha chiesto " un cavallo? Non era meglio una vacca?".
:horse-scared:
E il sempre mitico " non prenderlo, neanche regalato! Un cavallo e' un ladro in casa".
Credo Raffaele abbia ragione, fatto il rapporto resa/ mantenimento i montanari locali hanno piazzato il cavallo alla voce " spreco/ gettare i soldi". Il termine sarebbe disprisio ma non lo so tradurre

Bubba

Ovviamente dipendera' dalle zone. Qua prima delle industrie non c' era tanto da scherzare