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Masticazione.

Aperto da mimmo77, Settembre 15, 2021, 11:12:37 AM

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mimmo77

 .... solo verso i quarant'anni,  pur essendo nato tra i cavalli e avendo montato molte diecine di lalli, ho sentito parlare (ho letto) della masticazione e della sua capitale importanza. Fatta mente locale, credo sia un falso problema. Cavalli perfettamente sciolti, decontratti, viaggiano, stanno all'ordine senza masticare affatto.  Per contro, pur masticando, i lieti equini - se vogliono - si posson metter contro quando e come vogliono. Certo, si può facilmente insegnar loro a masticare, a schiumare, ad aver la "bocca fresca", "a parlare"...
Per lo vero, noi cavallari, usavamo intingere il filetto nel miele le prime volte che lo presentavamo (glielo ficcavamo in bocca) al puledro, e quello - felice (si fa per dire) - lo masticava, lo ciucciava come un pupone.

Comunque, ci sono delle teo
                                                 
... fatti non fummo per "viver el noble bruto" ma per condivider virtute et cagnoscenza...

mimmo77

rie più o meno scisciscientifiche che tentano di dare una spiegatione ad una scoperta empirica: "il lallo che mastica è leggiero" concetto sintetizzato dal vecchio adagio: A cheval, c'est comme en amour : quand on a la bouche, on a le reste ! ... devo tradurre?

L'Hotte da questa spiegazione, per i suoi tempi, "scientifica":
Anzitutto possiamo verificare la leggerezza dalla cessione della mandibola, l'articolazione che per prima riceve l'azione della mano: ne abbiamo la prova quando risponde dolcemente all'azione che ne sollecita il suo gioco. Il movimento della mandibola non si esaurisce nella sua cessione ma ha influenza sia sulla flessione dell'incollatura che,  via via, su tutte le altre articolazioni, che sono strettamente concatenate e interdipendenti tra di loro.  Da ciò si capisce l'importanza del tutto particolare che bisogna dare alla cessione della mandibola  come prova della leggerezza complessiva del cavallo.

Dopo centocinquant'anni, la generica spiegazione del Generale, alla luce delle nuove conoscenze, è stata così rinnovata:
Mobilizzando la bocca, il cavallo di fatto rilassa il massetere che si scioglie, si decontrae. La decontrazione del massetere, ma anche del muscolo occipitale (relativo alla testa) e di alcuni muscoli che controllano la nuca, determina per induzione, per contagio, un rilassamento anche dei muscoli dell'incollatura e delle spalle.
Questa visione del rilassamento muscolare per contagio a catena è perlomeno curiosa, in quanto i muscoli sono comandati dal sistema nervoso e si rilassano e contraggono singolarmente, o meglio, per gruppi, indipendentemente dal "contatto" degli uni con gli altri.
Ma lasciamo stare.
Una spiegazione - forse - più convincente l'ho letta in spagnuolo, ce la offre l'argentino dottor Eduardo Amaya veterinario e istruttore di polo; ho tradotto:
 
La chiave per capire come le imboccature agiscono oltre che sulla bocca del cavallo anche sull'anteriore e di conseguenza sui movimenti di tutto il corpo è questa:
come abbiamo già visto, la lingua riposa in parte tra le ossa mascellari, più precisamente tra le file denti e sul pavimento della bocca. Alcuni dei muscoli della lingua si collegano all'osso ioide
(situato tra le mascelle, a forma di sperone, che serve da sostegno e mobilità alla lingua).
Attaccati a quest'osso ci sono anche due muscoli che vanno uno verso lo sterno e l'altro verso la spalla, creando così una connessione diretta tra lingua, sterno e spalla.
Di conseguenza, quando c'è tensione muscolare nello sterno (zona del torace) e nelle spalle, il cavallo non può sollevare le spalle
e utilizzare una serie di muscoli che collegano la nuca alla coda (muscoli dorsali).


A questo punto irrompe JDO che

... fatti non fummo per "viver el noble bruto" ma per condivider virtute et cagnoscenza...