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Binomio.

Aperto da raffaele de martinis, Dicembre 30, 2021, 03:27:44 AM

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raffaele de martinis

Andate su gugl e cliccate: equitazione binomio significato; leggerete spiegazioni che vanno dal romantico sentimental puccipuccioso alla citazioni di studi scientifici che - previo l'uso di sofisticatisime tenniche e costosissimi macchinari, dimostrano l'esistenza del connubio, della intima relatione tra lallo e cavagliere.
La realtà è molto più semplice anche se più cruda:
Al giorno d'oggi, sentiamo spesso dire da delle anime belle... le chiamo così senza alcuna ironia: bisogna essere all'ascolto del proprio cavallo.
Va bene, mettiamoci all'ascolto... ma per sentire cosa?
Oh, certo bisogna essere animalier vale a dire essere attenti a ciò che pensa il cavallo, alle sue reazioni naturali e alle risposte acquisite, al modo di come si comporta in circostanze diverse.
Dunque, bisogna comprenderlo psicologicamente per meglio governarlo fisicamente.
Ma essere all'ascolto del cavallo, cosa diamine vuol dire?
È LUI... il cavallo che deve essere all'ascolto del suo cavaliere, di quello che dice, di quello che indica, di quello che ordina.
Al giorno d'oggi, si confonde l'autorità con l'autoritarismo, il principio d'autorità - ripetiamolo - non è sbagliato, lo può essere la maniera con la quale viene applicato.
Per noi, la grande equitazione non è praticata da una "coppia", non è praticata dal famoso "binomio", ma da un solo essere: il cavaliere!
E questa equitazione diventa arte quando il corpo del cavallo diventa il perfetto prolungamento del corpo del cavaliere.
Questo concetto è inscritto nella sublime massima di Francois Baucher: eliminare le reazioni istintive del cavallo e sostituirle con le risposte apprese.
È anche necessario conquistare (impossessarsi) il cavallo evitando di usare la costrizione e la forza, per meglio dire, usando sì la forza... ma una forza mentale!
Il cavallo dovrà capire che ha in groppa una volontà assoluta, sempre calma, mai violenta, mai brutale, ma che sarà intransigente sempre e su tutto.
Per ottenere ciò che vuole, il cavaliere ripeterà il lavoro con una calma a prova di bomba, ma con la volontà assoluta di ottenere ciò che vuole e, fintanto che sarà necessario, ricomincerà daccapo e mai rinuncerà al suo scopo.
È fondamentale che il cavallo capisca tutto ciò, allora il suo ragionamento sarà semplice e pieno di buon senso animale: farò subito tutto ciò che il mio cavaliere mi chiede per star tranquillo e venir ricompensato.
E'  fondamentale che il cavallo acquisisca questa convinzione che corrisponde  esattamente a ciò che il generale Decarpentry diceva: «Addestrare è convincere».
Evidentemente tutto ciò impone al cavaliere di non chiedere al suo cavallo niente di più di quello che possa dare, da qui la necessità di un addestramento estremamente progressivo.
D'altronde la maggioranza degli animali, ed in primo luogo i cavalli, amano essere guidati, comandati; per capirlo basta conoscere la disciplina che vige tra i branchi selvaggi, tuttavia bisogna che questa autorità sia calma e soprattutto giusta, allora il cavallo si concederà con fiducia.


https://www.youtube.com/watch?v=Zmo0ss3P4ks&t=331s

JDO, all'epoca aveva 83 anni, nei nostri maneggi non lo avrebbero fatto montare perché ?
Perchè, el purtava i scarp del tennis e urlava come un matt.

Questo, inzieme a pochi altri è un mio video cult.

Il lungo virgolettato è tratto da: Dresser c'est Simple - Jean D'Orgeix - ed. Belin


... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...