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Cavallaro.

Aperto da raffaele de martinis, Dicembre 02, 2022, 12:01:46 AM

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raffaele de martinis


cavallaro s. m. e agg. [lat. tardo caballarius «guardiano di cavalli»]. – 1. s. m. a. Lo stesso che cavallaio. b. Chi guida uno o più cavalli da carico. c. ant. Corriere, messaggero: Non mi lasciò fermar molto in un luogo, E di poeta cavallar mi feo (Ariosto). d. ant. Messo che recapitava, a cavallo, le citazioni dei tribunali. 2. agg., ant. Torri cavallare, torri (altrove dette saracene) dalle quali anticamente in Calabria si scrutava il mare per avvistare le flotte saracene, all'apparire delle quali le sentinelle montavano a cavallo e galoppavano ad avvertire le popolazioni dell'imminente pericolo.

cavallàio
(region. cavallaro) s. m. [lat. tardo caballarius «guardiano di cavalli»]. – 1. Chi in una masseria ha la custodia di un branco di cavalli. 2. Mercante di cavalli.

Ma già il Tommaseo, nel suo fondamentale dizionario, diceva:

cavallaro: Val.] Suol dirsi per irrisione, comunem., a Cavaliere che abbia modi vozzi e villani. Corsin. Torracch. 19. 28. Masnada Di cavalieri no, di cavallari.

E questa è la comune accezione odierna della parola cavallaro.

Io li ho conosciuti i cavallari, erano l'equivalente dei vaccari, dei  pecorari, dei caprari, dei porcari degli specialisti nei loro campi d'azione; a volte capitava che un vaccaro fosse anche cavallaro o che un capraro fosse anche pecoraro.

Comunque, erano depositari di usanze, di tecniche, di metodi empirici vecchi di secoli; la maggior parte dei metodi "innovativi" di doma si basano proprio sulla "cavallareria" atrove chiamata horsemanship.
Roberts, Dorranche, Brannaman, Rarey, Parrelli e compagnucci cos'erano? Cavallari o hanno rielaborato sistemi cavallari.

Anche i cavalcatori di bardella, citati dal de La Gueriniere, possiamo considerarli cavallari.

Oltre a maneggiare i lalli, i cavallari andavano/vanno anche a cavallo e quì si aprono
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

raffaele de martinis

#1
delle immense praterie, i cavallari fin da bambini erano avvezzi a montare a cavallo, e spesso, cavalcavano fino a tardissima età... visto coi miei occhi: don Sisì - allora ultraottantenne - monta una puledra ribelle da poco domata, e, in pochi minuti la riporta alla calma.

I carrettieri, i cavallari, i campieri - ai tempi - venivano tutti arruolati in cavalleria, quanti ne morirono in Russia? Nella ultima (penultima?) guerra mondiale? Quanti tornarono da Izbushensky con Albino?

Caprilli, riporta un episodio simpatico, chiese a cumpari Rocco carrettiere lucano temporaneamente cavalleggero coscritto alla Scuola di Pinerolo all'esame della sezione graduati da lui istruiti (Parma 1902): - come si riunisce il cavallo? Ecco la risposta del marmittone: lo stuccio nu poco, ce dongo nu poco i speroni, nu tiro mm'occa e chillo se riunisce.

Ora scomodiamo Baucher che nel suo diario scrive: L'habileté du cavalier consiste à entretenir cette harmonie d'action , par opposition menagée et graduée de la main et des jambes.

(L'abilità del cavaliere consiste nel mantenere l'armonia dell'azione, con l'opposizione controllata e graduata tra la mano e le gambe.)

Il raffinato cavallerizzo, il colto erudito equestre, lo scrittore che ha rinnovato l'equitazione accademica dice - con altre parole - le stesse cose che disse l'ignoto cavallaro a Caprilli in quell'esame di 120 anni fa.

Ora, lungi
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...