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Cavallo che tiene la lingua fuori

Aperto da Col. Paolo Angioni, Maggio 03, 2012, 12:59:06 AM

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Col. Paolo Angioni

Consigli a una cavaliera che ha problemi con il cavallo che tiene la lingua 'di fuori'


A proposito di cavalli che sporgono la lingua all'aumentare del lavoro e quindi della frequenza respiratoria leggo a pag 33 del testo di Klimke" Addestramento del puledro"che bisogna allargare molto la museruola come per dare più spazio nella bocca. Il consiglio messo in pratica domenica ha dato il risultato sperato.
è giusto?non si corre il rischio di perdere precisione nel contatto fra mano e bocca?
conoscevo il pensiero di Klimke. Il fatto che lei l'abbia messo a disposizione di chi legge il forum mi fa molto piacere. Sono tanti anni che faccio il moderatore e non sa quante volte ho scritto contro tutto quello che stringe il muso del cavallo del quale fanno parte non solo la bocca, ma anche le uniche vie respiratorie.

Il fatto che il cavallo possa distaccare la mandibola dalla mascella superiore, senza per questo sbadigliare, è una libertà che bisogna lasciargli, a scanso di disagi e di difese che si manifestano anche con i movimenti ingiustificati della lingua e la sua fuoriuscita.

E' difficile da far accettare dalla maggioranza dei cavalieri questa evidenza. Continuano ad andare di moda museruole strette e stringi bocca. Ormai le museruole delle capezzine sono tutte provviste di un passante per infilare quel malefico nastro.

La precisione del contatto della mano con la bocca non dipende certamente dalla museruola che contorna il muso del cavallo, ma dalla mobilità delle mani e, prima di tutto, dalla sensibilità e dal tatto del cavaliere (cervello).

A parte il fatto che la permanenza del contatto, nel lavoro, in esercizio, non ha ragione di esistere. Anche nella competizione, il non contatto (pensi ai 35 km della prova di fondo del completo di una volta, quello che ho fatto io) è un sollievo per il cavallo. Anche nello stesso percorso di salto, lasciare il contatto per un breve tempo tra un ostacolo e l'altro può avere effetti benefici. L'importante è riprendere il contatto con leggerezza, con dolcezza, non dando, insomma, un tirone nella bocca del povero cavallo (assetto instabile).

i puledri, se vengono montati bene con mani leggere e opportune, non hanno alcun motivo di aprire la bocca per sottrarsi all'azione dell'imboccatura, cioè delle mani.

Succede putroppo il contrario. Che le mani sono forti e pretendono troppo, producendo dolore sulle barre (gengive, osso ricoperto da un leggero strato di carne) e sulla lingua. Allora il puledro si difende con la bocca. Il cavaliere, per eliminare le difese, mette la capezzina e stringe la museruola.

il filetto migliore è quello in acciaio (vuoto) o in metallo bianco, perché è inodore, insapore, ha una superficie la più liscia che esista, non è modificabile dall'usura, si può pulire alla perfezione. E' il più leggero, nel significato equestre. E' quello che infastidisce meno. Ovviamente tutto dipende dalle mani del cavaliere.

Quel che segue è anatomia, non equitazione.

Siccome l'articolazione temporo-mandibolare, l'articolazione della mandibola con l'osso mascellare, che consente l'apertura e la chiusura della bocca, si trova a circa 2 cm sotto e davanti agli orecchi, basta una bella capezzina con museruola piatta (alta cm 3), imbottita o no, che passa due traverse di dita (circa 4 cm) sopra la commessura delle labbra (per non pizzicarle tra ferro e cuoio), aderente al muso, non stretta, per "chiudere la bocca". Senza dar fastidio o limitare la respirazione, tanto importante, vitale, sempre, ma soprattutto quando il cavallo è sotto sforzo e ha bisogno di più ossigeno. Ripeto: l'aria entra soltanto dalle narici del cavallo e non anche dalla bocca, come nell'uomo.

Quel che segue è fisiologia non equitazione.

Sotto sforzo nel cavallo la respirazione aumenta di frequenza (atti respiratori) e arriva anche a 120 atti respiratori al minuto. A riposo il cavallo inspira dai 7 agli 8 litri per ogni atto respiratorio. arriva ai 10-12 litri per ogni atto respiratorio sotto sforzo. Questo è il bisogno. Durante lo sforzo i cavalli possono aumentare da 33 a 35 volte il consumo di ossigeno.

Osservi le pareti delle narici come si gonfiano al galoppo durante uno sforzo sostenuto e le osservi quando un chiudi bocca le attraversa in diagonale.

Limitare questo bisogno anche con una leggera pressione sul tessuto esterno delle narici, che è cedevolissimo, non è certamente un beneficio per il cavallo.

L'equitazione deve obbligatoriamente rispettare l'anatomia e la fisiologia.

La capezzina fa parte della testiera tradizionale. E' anche un fatto di eleganza.

Ma non è obbligatoria. Se lei si trova bene con il suo cavallo senza capezzina, quindi senza museruola, lo monti senza capezzina.

Ma l'avverto: è considerato bardato più elegantemente, dalla tradizione equestre, un cavallo con testiera provvista di capezzina.

Se vuole può allargare la museruola per non renderla neppure aderente.

del rame penso malissimo e non lo metterei nella bocca di un mio cavallo o di un cavallo che lavora con me, per via del gusto e di altre questioni che produrrebbe (reazioni chimiche?), di cui ho letto. E così bello l'acciaio o il metallo bianco. Perché vuol mettere il rame?

provi il procedimento seguente. Quasi sempre ha dato risultati.

Metta una testiera senza museruola alla cavalla con un filetto sottile, diametro di circa cm 1, con uno snodo, ben aggiustato, a contatto delle commessure delle labbra senza tirarle verso l'alto. Non ci debbono essere pieghe, ma il ferro non deve neppure pendere troppo in basso sulla lingua. Levi le redini. Lasci, dopo il lavoro, la testiera con il filetto in bocca alla cavalla fino al giorno successivo e ripeta per più giorni finché la cavalla si abituerà e terrà a lingua a posto.

La cavalla potrà mangiare e bere comunque.

Se non ottenesse un risultato tra qualche giorno, me lo faccia sapere. Comunque, se vuole, mi faccia sapere e le darò altri suggerimenti. Perché il momento delicato è quando riprenderà le redini in mano.