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Talloni Bassi

Aperto da DivinityOfDarkness, Giugno 19, 2012, 02:53:27 PM

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DivinityOfDarkness

Riporto parte del post di alex scritto in "efficaci inesattezze"

Citazione da: alex - Giugno 17, 2012, 01:03:22 AM
Penso che la questione dei talloni sia una conseguenza dello stile di monta
Dove ci sono i cavalli... c'è la cacca.

PokerFace

cioè? puoi spiegare?
grazie!

Morina

i miei non scendono, o meglio, non riesco a farli scendere. I casi sono due:

1. ho un assetti schifoso (probabile visto che sono all'inizio)
2. ho i tendini corti

alex

Proporrei di chiarire subito di che stile si parla e di che sella si usa, e per fare cosa, e con che tipi di staffatura.

Siccome sembra, in molti maneggi, che il salto ostacoli sia l'unica cosa che conta, come obiettivo dell'istruzione, allora proporrei di parlare, per ora, solo della sella/assetto/staffatura dell'equitazione orientata al salto ostacoli. Altrimenti ne nasce una immensa confusione.

La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

PokerFace

mah, secondo me devono essere bassi, si, piu bassi della punta.
però neanche bassissimi, perchè se li si tiene bassissimi e quindi al massimo della flessione della caviglia, non possono piu amortizzare niente, diventano come ingessati in quella posizione... ha poco senso.

zeus147

I talloni molto bassi servono con la staffatura da salto per scendere di più nella sella.
Con una staffatura più lunga non penso abbia senso tenere i talloni molto bassi.

piciopacio

Citazione da: zeus147 - Giugno 19, 2012, 05:15:31 PM
I talloni molto bassi servono con la staffatura da salto per scendere di più nella sella.
Con una staffatura più lunga non penso abbia senso tenere i talloni molto bassi.

Un grande cavallerizzo diceva: - "la staffa deve essere l'ornamento del piede", ma lui praticava l'Alta Scuola.

Caro Zeus 147, penso che la tallonatura bassa serva sopratutto per costruirsi una solida base di sostegno/di controbilanciamento/di ammortizzazione nel salto e in azioni repentine ed imprevedibili, può darsi che si scenda di più nella sella, non mi pare, non lo so...perché non lo chiedi al col. Angioni ?


PokerFace

scusa eh piciopacio, ma tu cosa ci vedi di mirabile nella frase "la staffatura deve essere l'ornamento del piede"?
cioè mi sembra una frase densa di vuoto assoluto.


bambolik

rientro dopo il terremoto o meglio diciamo che m'è ritornata una leggera voglia di scrivere anche di cose non "attuali" che vivo.
Come diche Poker il tallone deve essere "giusto" se si parla di salto ostacoli o cross in campagna nealto ne spasmodicamente flesso..in tal modo l'azione dell'ammortizzazione cviene a mancare, si sta saldi ma non leggeri ne flessibili e nelle azioni dello sport servono tutte queste cose..io sono il nulla del salto ma ho "vissuto" l'esperienza di una esate con Col e queste questioni le ho sviscerate e "provate" non riuscire a tenerlo bassissimo (pare faccia anche "figo" adesso) o meglio giustamente posizionato è questione di esercizio esercizio e età---aimè. Ma quel che piu conta è il peso in staffa bel solido e la flessibilità che danno solidità e agilità...modestissimamente.
G.
"Non è mai tempo perso quello trascorso a cavallo"(Winston Churchill).

zeus147

Come ammortizzatore l'articolazione della caviglia si usa in tutte le monte, almeno credo.Nel salto si tiene basso a prescindere dalla funzione di ammortizzatore, al passo per esempio non bisogna ammortizzare niente però io generlmente lo tengo basso.Perché?
Perché sono staffato corto e devo scendere di più nella sella per avere più solidità. Se esco in passeggiata con la sella da trenking staffato lungo non lo tengo basso.
Io sicuramente non ho la vostra esperienza, però questo è il mio pensiero, probabilmente sbaglio. 

Roy

vabè ma che c entra anche in dressage il tallone dovrebbe essere più in basso della punta !

piciopacio

#11
Citazione da: PokerFace - Giugno 19, 2012, 06:32:11 PM
scusa eh piciopacio, ma tu cosa ci vedi di mirabile nella frase "la staffatura deve essere l'ornamento del piede"?
cioè mi sembra una frase densa di vuoto assoluto.

Nel tuo contesto hai ragione, la frase non ha significato, probabilmente non sai che quel cavallerizzo era un emerito esponente della "Scuola di Versailles": - "tutta grazia, eleganza, leggerezza e bellezza", dunque quelle parole - in riferimento a quella Scuola - erano appropriate e pertinenti.

Ti chiedo scusa, avrei dovuto specificare...


alex

Con supremo sprezzo del ridicolo, io che salto per modo di dire, come si può saltare con una sella tipo McClellan, e che ho abbandonato da anni la monta all'inglese per andare molto al passo, pochino al trotto, e poco al galoppo, vi dico la mia impressione sulla questione dei talloni bassi.

Mi pare che il trucco sia tenere i polpacci completamente rilassati. Ora, avendo le staffe inforcate non troppo, è istintivo, alla richiesta di "mettere il peso sulle staffe", di far forza con i polpacci spingendo sulle staffe con l'avampiede, come se ci sollevassimo sulle punte dei piedi; e i talloni inevitabilmente risalgono (per forza: se si contrae il polpaccio....). Ma c'è un altro modo di poggiare il peso  sulle staffe: è quello di premere verso il basso con un movimento che lascia la gamba rilassata, ossia: spingere in basso il ginocchio con le cosce, e lasciare che la sola elasticità del piede trasferisca il peso sulla staffa. Se si fa così, allora i talloni scendono; e più scendono, più l'elasticità dei legamenti del piede e della caviglia spostano peso sulla staffa; ma senza che il polpaccio agisca minimamente.

Se questo è vero, se veramente la gamba deve essere totalmente rilassata, in modo da potersi spostare in qualsiasi direzione con rapidità e modulando la forza con la famosa "leggerezza", allora un errore opposto, ma altrettanto nocivo, è usare i muscoli anteriori della gamba per cercare di "tirar su" la punta. Irrigidimento inevitabile, opposto ma ugualmente dannoso della contrazione del polpaccio.

Insomma, dovreste "sentire" che il tallone "scende da solo", e che l'avampiede si solleva da solo, facendo una resistenza (e quindi, sviluppando una forza sulla staffa) non muscolare, ma puramente elastica.

Prova del nove: senza staffe, fare il movimento giusto di "spingere giù le ginocchia con le cosce" con la gamba rilassata non porta affatto giùil tallone; se la gamba è rilassata veramente, la punta penzola mollemente verso il basso, c'è poco da fare; e i miei piedi stanno nelle staffe, quando mi sento bene, tenuti a posto unicamente dal leggerissimo peso del piede, e null'altro. Ma io non monto all'inglese, e sulle staffe metto pochissimo peso, tranne che, aimè, al trotto.  :icon_confused:


La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

piciopacio

A stretto rigor di logica siamo nella sezione "equitazione italiana", dunque non ci sono discussioni: - giusta lunghezza delle staffe (corte), staffa calzata completamente, punte degli stivali parallele al corpo del lallo, panche delle staffe (suola degli stivali) che guardano in fuori, ginocchio inchiavardato nella sella, assetto leggero ecc. ecc.

Nessun cavaliere di livello internazionale monta più così.




bambolik

bhe...peccato. Se non dico ritornassimo a caprilli ma almeno ai sui "sviluppatori" chissa...personale ot. pardon. Ho un video del Col. Angioni che spiega alla misa "pupilla! tredicenne la posizione della gamba in tsle contesto...chissà se è intellegibile l'audio, potrebbe risultare utile ai fini della discussione?
"Non è mai tempo perso quello trascorso a cavallo"(Winston Churchill).