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verticalità dell'anteriore

Aperto da alex, Marzo 04, 2016, 09:31:36 PM

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milla

Mah secondo me Jyjy crede che Raffaele sia Raffaella e sta meditando di farle provare un po' di equitazione sensuale, beninteso con sentimento e tatto, molto tatto  :horse-wink:

alex

Già, probabilmente il Raffaele in francese suona femminile  :horse-wink:

Chissà che film si è fatto, sull'apertura mentale e la disinibizione delle donne italiane.....  :blob3:
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

raffaele de martinis

Già, ho pubblicato solo l'apertura e la chiusura di JYLG, la corrispondenza privata è sacra... infatti, per quello non ho corretto neanche la svista del Nostro.

... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

raffaele de martinis

#48
Aspettando i chiarimenti da JYLG, ecco quelo che io pezo a proposito, attenscion: non sono concetti miei, sono principi classici elaborati/semplificati dal vostro affezionatissimo ad uso di noi poarete che di equitatione sappiamo quelo che ci dicono i gambegambe, le cape e gli Angioni.

Periode favorable - fase utile nel dare gli aiuti: concetto astratto ma che possiamo far corrispondere materialmente a quando il lallo ha in aria l'arto/il diagonale sul quale vogliamo intervenire.

da cui discende: l'optimisation des demandes  il tempismo degli aiuti: momento della fase utile nel quale dare il comando, ho detto che (idealmente) bisogna intervenire quando l'arto/il diagonale è in aria, dunque, il comando (peso, gamba, sperone) deve agire un attimo prima che si sollevi...

da cui la verticalité di un anterieur: applicando la nostra attention a questa fase collo sguardo e legandola alla relativa contemporanea sensescion nel cavo popliteo, sappiamo che da quel momento in poi parte la fase di sospenzione dell'anteriore e - di conseguenza - anche del corrispondente diagonale posteriore.

Dunque, l'aiuto va dato alla verticalità, darlo al thumb di Alex è darlo in anticipo, darlo quando l'arto è sollevato è in ritardo, in ambo i hasi il comando arriva/corrisponde alla fase sfavorevole, cioè: quando l'arto è ben piantato a terra, bisogna forzare.

Attenzione, la genialità di JYLG non è tanto... mi fermo, credo che sia abbastanza per hora.
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

raffaele de martinis

Sto cercando di sviluppare il concetto di verticalità anche senza gli attesi contributi di JYLG, (ci sono ploblemi) dunque son tornato al culo radiologico della famigerata "capa" perché di quello stiamo parlando... ecco cosa ho trovato:

Citazione da: max - Dicembre 23, 2014, 09:35:46 PM
Quello che tu "senti" col didietro non credo sia la muscolatura, sarebbero sensazioni troppo fuggevoli e innumerevoli, ma solo il "passaggio nella verticale" del posteriore in appoggio. Quando è nella verticale ti sembra che si "gonfi", che si "alzi".

E poi pensare a cosa fa la muscolatura sarebbe oltre che masochistico anche impossibile, hai presente i muscoli coinvolti quanti sono? Impossibile. I famosi disegnini dove vedi la esse dall'alto e dove si dice che "mentre un lato si allunga l'altro si accorcia etc" sono delle semplificazioni e sono già complicati quelli.

Comunque, seguendo la logica, una volta che il post destro, spingendo, ha passato la verticale, la metà destra della schiena si dovrebbe cominciare ad accorciare quindi contrarsi fino a che il post non si solleva e ritorna sotto la massa nel qual caso quella metà della schiena si riallunga, da qua anche il fatto che una schiena che non si allunga non permette una gran copertura coi posteriori. Ma ripeto, sono semplificazioni mentali e quello che si "sente" in realtà è solo che quella parte di tronco si alza, dovuto al fatto che il post passando nella verticale porta "in alto" quella zona.

Almeno questa è la mia esperienza.

Ora, quando feci il disastroso tentativo di selezionare i "sapienti" del foro, dissi a chiara e a lettera che avevamo la fortuna che in quest'inclito foro scrivessero:
un esperto ostacolista,
un vecio cavallaro
un vero esperto ippico,
un lallista evoluto,
un potenziale cavallerizzo.
Potenziale, già, perché è ancora un ragasso e deve montare  ancora tanto, magari dei veri lalli da sella, comunque, la stoffa c'è, i suoi interventi sono sempre puntuali ma non alla portata di tutte noi ragasse che spesso non capiamo non possiamo capire.
In equitazione è stato già scritto e detto tutto, quello che manca è qualcuno che semplifichi, che porga i concetti in maniera efficace e sintetica ad uso di noi ragasse inclini sopratutto al puccipucci e al sollazzo.

Ecco cosa intendo:

"Qualunque sia quest'impiego, il punto di partenza dell'obbedienza del cavallo è uno solo. Non potrebbe evidentemente trovarsi nel desiderio di di esserci graditi, e ancor meno nell'adempimento del dovere, Risiede unicamente nell'istinto di conservazione dell'animale, che lo porta ad evitare il dolore, rispondendo all'avvertimento che proviene dagli agenti che possono provocarlo e, all'occorenza, lo produrrebbero fino all'ottenimento dell'obbedienza. I nostri mezzi di domino non hanno altra base.

Nessun cavallo ci obbedirà per compiacerci tanto meno per senso del dovere, lo farà unicamente per evitare il dolore, rispondendo ai segnali che precedono l'uso di strumenti che possono provocarlo e che - all'occorrenza - lo produrrebbero fino a costringerlo all'obbedienza.
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

alex

#50
Cosa c'entri questo con il problema della verticalità dell'anteriore non è dato di sapere. Anzi: insinua l'idea che il cavallo debba obbedire sempre, poche balle, mentre la discussione sulla verticalità ha, come sfondo, l'idea che è obbligo del cavaliere essere chiaro e chiedere le cose in modo che la richiesta sia più gradevole possibile per il cavallo..... sfido chiunque a trovare un minimo cenno su questo concetto di "opportunità di gradevolezza" nell'Assioma.

L'elemento comune fra tutte le ottime equitazioni è, secondo me, uno: la coerenza. Corollario: se siete degli imbecilli o dei violenti, siatelo sempre, siatelo coerentemente e otterrete buoni risultati. E' questo che spiega molti misteri nelle differenze fra stili di monta e nelle credenze che ne derivano.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

raffaele de martinis

Non so se Max all'ebboca cognoscesse già JYLG, ma indica (2 anni fa), in quello che lui chiama "passaggio nella verticale", una sensazione facile da percepire dalla quale - come dicie JYLG - si può partire per acquerire le sentiment.

Per lo vero, il ploblema del "sentiment" e sempre ben presente per chi voglia fare l'equitazione con un minimo di consapevolessa, infatti il de La Geriniere - già 300 anni fa - indica un sistema per percepire le battute simile a quello a quello del thumb.

L'imbecillità e la violenza non fanno parte dell'equitazione, detto questo, a volte - specie con alcuni lalli intieri - è necessario avere fermezza et autorevolezza traduco: ci vuole qualche nerbata, ma, una volta stabiliti i ruoli si può procedere - anche con questi bestii - con delicatezza et dolcezza.
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

PokerFace

ok ma comunque...
tutti noi...
da sella...
percepiamo cosa fa il cavallo con le gambe...

anche solo per fare un cambio di galoppo... il comando lo devi dare a una certa seguenza precisa di appoggio del galoppo...

max

Quando un arto passa la verticale la sua parte corrispondente (una spalla, un'anca) si "alza". E' questo quello che si sente al passo o nell'alt.

Se un alt è piazzato o meno lo si capisce dalla sella che rimane bassa da una parte (quell'arto è rimasto o troppo indietro o troppo avanti).

Se siete ad un'andatura energica invece il discorso è sempre valido ma la spintarella verso l'alto si prolunga nel tempo di sospensione.

Per questo nel trotto ci si sentirà sparati verso l'alto dal diagonale che passa la verticale e per tutta la durata della spinta, poi arriva l'apice del tempo di sospensione e comincia la discesa verso l'altro diagonale, che dopo poco passerà dalla verticale anche lui etc. Il galoppo è un po' più complicato ma semplificando la "dondola" avviene in modo analogo: le zone che avvertite più alte, gli scossoni che vi arrivano dal basso verso l'alto, sono quelli dell'arto in appoggio e che inizia la spinta in quel momento.
Quel pochissimo che sapete vi impedisce di capire quel moltissimo che non conoscete.

raffaele de martinis

Tutti voi che avete sentiment perciepite dove stanno le gambe del lallo, ma noi - poarete - che siamo la maggioranza, non sentiamo una beatissima ci afidiamo a quello che dicie il gambegambe.
Per lo vero , i comandi/gli aiuti - specie all'inizio - li devi dare al momento giusto anco per fare una volta al passo sulle spalle o sulle anche vale a dire usando - a tempo - i piedi e le mani.

Certo, alla fine - di rippa o di rappa - qualcosa la si ottiene comunque seguendo i gambegambe anche sensa avere sentiment, ma facendo forzature e affidandoci alla bona volontè del lallo.

Invece, se si addestra un lallo vergine/solo scozzonato, avere sentiment - sapere dove stanno i piedi del lallo - per intervenire a tempo è importantissimo, abbrevia e facilita tutto l'addestramento, la stessa cosa vale quando ci si "presenta" ad un lallo nuovo, vedi Oliveira nel suo video col lipizzano.
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

PokerFace

in effetti però non mi spiego...
quando mi hanno insegnato il cambio di galoppo non mi ricordo, parliamo dei tempi in cui giocava lo Zio Bergomi...
però vedo quando viene insegnato agli altri... in effetti l'istruttore NON dice: metti gamba quando le gambe del cavallo ha le gambe messe cosi e cosa...
l'unica volta che ho sentito dare attenzione alla posa/alzata delle gambe del cavallo è stato quando si spiegava il diagonale di trotto

raffaele de martinis

#56
Infatti, è proprio quelo che vado diciendo, infatti:

Galoppo destro. Può essere ottenuto ritardando o limitando la spalla sinistra, per fare avanzare quella destra, facendo inoltre avanzare l'anca destra. In modo da mettere il laterale destro, anche se leggermente, davanti a quello sinistro.
Un effetto di redine contraria destra d'opposizione davanti al garrese (o alle spalle) sposta il peso delle spalle (dell'avantreno) maggiormente sulla spalla sinistra, ritardandola, liberando perciò la spalla destra e permettendo il suo avanzamento.
Contemporaneamente la stessa redine ha l'effetto di spostare le anche a destra (c'è un mio vecchio post con la descrizione dettagliata degli effetti delle redini). L'azione della gamba sinistra leggermente retrocessa rispetto alla posizione normale (che è quella appena dopo il bordo posteriore della cinghia del sottopancia) aiuta a spostare leggermente le anche a destra.

(Il pippone completo è alla pag.2 di questo topico).

Ora, il buon Colonnello ci dicie giustamente il come, ma manca una parte essenziale: il quando e il perché mettere in pratica tutte queste bele tenniche.
Sono sicuro che se gli girassimo la domanda risponderebbe: quando la gamba posteriore sx o dx del lallo sta per staccarsi dal suolo, e pereché quello è il momento in cui si ottimizza l'aiuto... perfetto, ma me - poareta - come faccio a sapere quando accade ciò, e pereché devo dare in quel momento l'aiuto?

Semplicissimo, è questione di sentiment per sentire e di tatto per agire...

Ma ora dimentichiamo il galoppo e le sue partenze e vediamo come acquerire il sentiment partendo dalla verticalità di un anteriore, facciamolo assieme e cerchiamo di giungere ad una conclusione esprimibile in maniera semplice e chiara adatta ad una ragassa come me... fate conto che abbia 15 anni sono tre mesi che tratto il lallo e sono un cicinin stupida.
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

raffaele de martinis

#57
Per prima cosa, dobbiamo esser d'accordo su alcuni punti riguardanti il lavoro in piano,

i primis: culo di piombo ovvero chiappe attaccate alla sella, Baucher faceva mettere un foglio di giornale sotto il sedere delle reclute e nel caso lo avessero perso, somministrava al poareto 13 frustate, alla terza perdita del lieto folio cacciava il tapino a calci in culo non prima di averlo marchiato a fuoco sulle natiche.

in secundis: tutto il resto del corpo deve esser sciolto con particolare riferimento alle reni e alle spalle, come disse il Generale: il cavagliere non si lega al lallo ma ai suoi movimenti.

In tertius: gambe ben discese che non stringono, i piedi poggiati delicatamente alle staffe, dimenticatevi la "gamba fasciante", i ginocchi che pinzano, la stretta delle cosce... dovete stare rilassate ad ascoltare il vostro lallo... ovvio che se il bestio scarta, si impenna, sgroppigna le giambe dovete strignerle... o no?

Con quest'assetto, valido sia che facciate alta squola a Vienna, sia che girate nel vostro maneggino, mettetevi a fare attenzione alla verticalità di un anteriore:

Comiziamo dal passo:
all'inizio guardate cogli oculi quando la giamba si mette in verticale, e, magari dite/penzate  - nello stesso tempo - "uno" per l'anteriore sx, "due" per quelo dx, poi non guardate più e mantenete la conta... ogni tanto controllate se siete corrette collo sguardo.
Bene, ogniqualvolta un anteriore è in verticale dovreste sentire la vostra gamba dal lato corrispondente rinculare, prendetevi tutto il tempo, dovreste arrivare a sentire la verticalità solo con la gamba/coll'assetto eliminando prima lo sguardo e poi la conta al punto tale che il tutto vi verra automatico, come il camminare, non ci pensate ma sapete perfettamente quale piede è a terra e quale è sollevato.

Così, sapete che quando un anteriore è in verticale il corrispettivo  posteriore diagonale comincia l'appoggio, state cominciando a capire cos'è il sentiment (per la partenza o il cambo di galoppo)...

Ho messo un video e una immagine:

http://lallietope.blogspot.it/2016/01/equitazione-sensuale.html

poi metterò il testo, tenendo conto delle vostre osservazioni.

Vediamo che dite, poi continuo...


... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

alex

Oggi in passeggiata ero in grado, a occhi chiusi, aperti, pensando ad altro, guardandomi attorno, di dare il "soffio dello stivale" esattamente, e sempre, quando il posteriore dello stesso lato  "volava". Sono riuscito a sincronizzare la sensazione di ondulazione della sella con un mio accenno di movimento motorio. E, beninteso, ignorando completamente gli anteriori, che sono "fuori fase" di una frazione di secondo.

Solo al passo, ovvio; il trotto è tutt'un'altra minestra, perchè nel trotto anteriori e posteriori sono esattamente "in fase" e quando è verticale l'uno è verticale pure l'altro.

Continua fitto il mistero di come Asia capisca il segnale della transizione passo-trotto.... ma sono ostinato, prima o poi riuscirò a capirlo.

Il passo: che meraviglia, che complessità, che ritmo misterioso.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

raffaele de martinis

#59
Bravo Alex!
Rilassamiento, prima mentale poi fisico,
ascoltare il lallo, seguire i movimenti.
ma perché è così importante sapere dove minchia stanno i piedi, sopratutto al passo?



Perché per fare le piroette al galoppo dovete cominciare col fare delle liete girate al passo, eh che ci vuole... mi direte, se aveste letto le "Questioni", sapreste che niente è più difficile di un buon passo, a parte la difficoltà nel distinguere i movimenti assai ravvicinati, è più arduo modificare/intervenire sull'equilibrio del lallo che è sempre ben piantato per terra almeno con due o tre pedi.

Ecco l'importanza nel sapere le battute e le levate delle zampe dello lallo.
C'era un grande cavallerizzo (in questo momento non ricordo il nome) che lavorava i suoi lalli solo al passo, dopo un anno li presentava in figure di alta squola a tutte le andature... doveva avere le chiappe Samsung: ricetrasmittenti...


... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...