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Sala Di Lettura => "Questioni Equestri" - Generale L'Hotte. => Topic aperto da: alex - Marzo 15, 2016, 10:07:38 AM

Titolo: Il fantino e Caprilli
Inserito da: alex - Marzo 15, 2016, 10:07:38 AM
(http://kigeiblog.myblog.it/media/00/01/1271786072.jpg)

Come sai, il salto alla caprilli è vecchiotto: questa statuetta (II secolo A.C.) lo dimostra. C'è perfino la ceduta caprilliana. E' un usuale fenomeno di instupidimento e amnesia dell'equitazione con periodica riscoperta dell'acqua calda. OGGI, qual è l'acqua calda che dobbiamo riscoprire?
Titolo: Re:Il fantino e Caprilli
Inserito da: raffaele de martinis - Marzo 15, 2016, 12:26:27 PM
Sentiment : Qualité permettant au cavalier de ressentir de façon subtile et presque innée les dispositions mentales et physiques du cheval.

Tact : Qualité qui permet au cavalier d'être instantanément et en permanence dans les meilleurs termes avec tous les chevaux qu'il monte: agir là ou il faut, quand il le faut, avec le dosage nécessaire.

In quest'acqua calda si nuota facilmente, è sufficiente:
esser nati in mezzo ai lalli.
non esser nati, ma montare 8 ore il giorno.
esser dotati naturalemente di tempismo, orecchio musicale, sensibilità, incoscienza.

Non avendo queste doti, degli allegri scienziati, ci teorizzato - a pagamento - la relatione minchiarum, il dressaggio naturale, l'acquisto di pacioccosi lalli da carne... così siamo tutte felici e contente... ma appena ci mettono sotto uno polledro un cicinin, appena un cicinin biricchino, ci viene un forte stimolo di andare ad evacuare l'intestino.

JYDG - appunto - fa un lieto tentativo per farci aqquisire la tennica per capire le sentiment e le tact, non so se ci riesce, ma è già tanto, che affronti il ploblema.
Titolo: Re:Il fantino e Caprilli
Inserito da: segreto - Marzo 15, 2016, 12:52:50 PM
Citazione da: raffaele de martinis - Marzo 15, 2016, 12:26:27 PM
JYDG - appunto - fa un lieto tentativo ...
Scusa se non ho letto tutti i tuoi post ma chi è (o era) JYDG?

Segreto
Titolo: Re:Il fantino e Caprilli
Inserito da: raffaele de martinis - Marzo 15, 2016, 02:40:29 PM
Hai ragione ho sbagliato l'acronimo si tratta di JYLG:  Jean-Yves Le Guillou.
Titolo: Re:Il fantino e Caprilli
Inserito da: alex - Marzo 15, 2016, 03:05:02 PM
Caso vuole che avrò presto a che fare con due giulivi quadrupedi: un Camargue di 6 anni, castrato, praticamente mai toccato, e una puledra sempre Camargue di 2 anni, toccata poco. Ho già cortesemente declinato l'invito a "domarli", ma mi interessa la relazione .  :blob3:
Titolo: Re:Il fantino e Caprilli
Inserito da: PokerFace - Marzo 15, 2016, 04:23:07 PM
ok ma la relazione... ma essa può prescindere dall'equitazione. sono due cose diverse. la relazione NON IMPLICA NECESSARIAMENTE l'equitazione. si può fare senza.

invece l'equitazione (se fatta da uno che ha senso del cavallo, tempismo, coerenza e giustizia) crea SEMPRE una relazione. quando c'è equitazione c'è anche relazione, per forza. i corpi si uniscono, anche i respiri si uniscono, i battiti cardiaci, gli sguardi vanno dalla stessa parte. è difficile spiegare ma è proprio così. equitazione è relazione.
Titolo: Re:Il fantino e Caprilli
Inserito da: PokerFace - Marzo 15, 2016, 04:24:50 PM
ps comunque il nano nella foto stava facendo il dito medio, altro che ceduta
Titolo: Re:Il fantino e Caprilli
Inserito da: alex - Marzo 15, 2016, 06:27:07 PM
Citazione da: PokerFace - Marzo 15, 2016, 04:23:07 PM
ok ma la relazione... ma essa può prescindere dall'equitazione. sono due cose diverse. la relazione NON IMPLICA NECESSARIAMENTE l'equitazione. si può fare senza.

Vero. Ma viene SEMPRE fatta prima. Semplicemente il cavaliere dimentica che prima di lui qualcuno ci ha lavorato sopra - lui ne coglie i risultati. L'incarico di curare la relazione - troppo "basso" perchè se ne occupasse un Cavaliere - era svolto dai garzoni, attualmente chiamati artieri. "Maneggiando" il cavallo lo rendevano confidente e fiducioso verso l'uomo - ammansito. E lo maneggiavano con dolcezza: ho ricordato più volte che non avevano nemmeno il permesso di alzare la voce.

Poi si fanno facili ironie su Parelli e il suo primo gioco, il "gioco dell'amicizia"..... ironie facili ma profondamente sbagliate.

Si, hai ragione, il ragazzino (non è un nano.... è un bambino...)  fa il dito medio.... a noi, e a oltre  duemila anni di distanza, colpisce ancora nel segno.  :horse-wink:

ma dimmi pokerface.... su 100 cavalieri estratti a caso, quanti sono quelli in grado di montare "senso del cavallo, tempismo, coerenza e giustizia"? Uno, due, tre su cento? E allora: di cosa stiamo parlando? Non è più giusto dire che l'equitazione "raramente" (altro che SEMPRE) crea la relazione?
Titolo: Re:Il fantino e Caprilli
Inserito da: PokerFace - Marzo 15, 2016, 07:02:53 PM
la relazione c è sempre quando si monta. raramente è quella giusta, magari.
vi siete fatta un'idea dei cavalieri un po sbagliata.
conoscono bene i loro cavalli. vedono in ognuno di loro quel quid di speciale che, se tirato fuori, ne farebbe un campione. e sanno come tirarlo fuori. ecco perche sono cavalieri.
Titolo: Re:Il fantino e Caprilli
Inserito da: alex - Marzo 15, 2016, 07:12:02 PM
Non giochiamo sulle parole. Per cavalieri intendo, in senso lato, chiunque monta - dall'assoluto neofita, al cavallerizzo. Bene, su 100 persone che montano a cavallo, quanti possiedono le qualità che hai elencato?

Una delle cose che detesto,nell'equitazione,  è fare affermazioni basate sulle eccellenze - non mi interessa nulla il maniscalco ideale, mi interessa moltissimo il maniscalco medio; non mi interessa l'istruttore ideale, ma quello medio; non mi interessa il cavallo ideale, mi interessa quello medio. Non mi interessa come l'imboccatura viene usata nelle mani migliori, mi interessa moltissimo come viene usata dalle mani medie. Eccetera.
Titolo: Re:Il fantino e Caprilli
Inserito da: segreto - Marzo 15, 2016, 08:14:21 PM
Citazione da: raffaele de martinis - Marzo 15, 2016, 02:40:29 PM
Hai ragione ho sbagliato l'acronimo si tratta di JYLG:  Jean-Yves Le Guillou.
E' quello , canadese, del "peso delle redini".
Quello che, per intenderci, Pocker ha qualificato come valido poeta, ma meno valido equitante.
E' uno in gamba ma non so se difetta di chiarezza espositiva o di un buon traduttore.
Comunque ha fatto un gran lavoro con i pochi mezzi fotografici dei suoi tempi, per fissare e visualizzare i movimenti.
Segreto
Titolo: Re:Il fantino e Caprilli
Inserito da: raffaele de martinis - Marzo 15, 2016, 08:28:38 PM
Niente da aggiungere a quelo che ha scritto Poker: chapeau!

La relatione minchiarum, non è altro che uno dei frutti della femminizzazione del mondo del lallo, fondata su basi psicoeroticosessuali del tutto evidenti.

Basta guardare gli sforzi per relazionarsi con una bestia ingombrante, costosa, pericolosa e - per sua natura - poco incline a chiare dimostrationi d'affetto.
L'esatto contrario del cane, animala da relatione per eccellenza... sempre disponibile a sanare le nostre ferite del quore, sempre pronto a dimostrarci il suo gratuito e esuberante ammore..
Come ben si sa, si è tentato - con pieno successo - di miniaturizzare il lallo, ecco i falabella, ma la cosa non ha avuto molto riscontro presso le lalliste, perché non ha attecchito ?
Quì entra in ballo l'analisi della psicologia del lallista, infatti il falabella è più vicino ad un cane, una capretta, un criceto; il lallista vuole un CAVALLO che più cavallo non si può, se possibile un frisone, uno spagnolo dalla criniera lunga 3 metri, un pezzato, un appalousa, un percheron... per poi trattarlo come un criceto, come un micio, come un ciuaua!!
Titolo: Re:Il fantino e Caprilli
Inserito da: alex - Marzo 15, 2016, 09:47:32 PM
Citazione da: raffaele de martinis - Marzo 15, 2016, 08:28:38 PM
Basta guardare gli sforzi per relazionarsi con una bestia ingombrante, costosa, pericolosa e - per sua natura - poco incline a chiare dimostrationi d'affetto.

Stai parlando dei cavalli o dei maschi umani? No, dei cavalli; i maschi umani non sono costosi.
Titolo: Re:Il fantino e Caprilli
Inserito da: Bubba - Marzo 16, 2016, 06:51:44 AM
Alex  :4pres:
Titolo: Re:Il fantino e Caprilli
Inserito da: PokerFace - Marzo 16, 2016, 08:18:39 AM
alex non so come si possa montare a cavallo (bene male come cappero ti pare) senza stare in relazione col cavallo.
ti irrigidisci? lo sente
giri la testa da una parte? lo sente
aumenta il tuo battito cardiaco? lo sente
cambia la frequenza del respiro? lo sente
hai paura? lo sente
hai adrenalina? lo sente
non c'è niente da fare, non si può negare, è così.
non è possibile salire a cavallo senza mettersi in relazione (volenti o nolenti) con lui.
Titolo: Re:Il fantino e Caprilli
Inserito da: alex - Marzo 16, 2016, 08:44:05 AM
Certo, ma io sto parlando di una relazione buona, che è diversa dalla relazione cattiva proprio come l'equitazione buona è diversa dall'equitazione cattiva. Vogliamo dire che l'equitazione buona implica una relazione buona? Diciamolo pure; ma siccome, l'hai detto tu, esiste anche una relazione indipendente dall'equitazione, io propongo di distinguere i due momenti: prima si instaura una relazione buona, poi si monta e si cerca di imparare un'equitazione buona (con relativa relazione implicita).

Io non monto in sella se non sento il cavallo "con me" prima di montare. Se rileggete l'episodio di Rousselet e del cavallo infame scaricatore in mangiatoia, Rousselet faceva lo stesso (quindi io sono come Rousselet....  :blob3:)

Esempio: se entri in tondino e il cavallo si gira e ti tira una doppietta, c'è una intensa relazione fra umano ed equino.... ma non è propriamente la relazione che si cerca  :horse-wink:
Titolo: Re:Il fantino e Caprilli
Inserito da: PokerFace - Marzo 16, 2016, 09:50:25 AM
personalmente se il cavallo si gira in tondino io salto su lo stesso.
come si pone con me quando sono piedi a terra non ha nessuna influenza su come andremo insieme a sella.
ci sono cavalli che quando gli passi vicino abbassano le orecchie, che quando li pulisci si arrabbiano, che quando li giri fanno il diavolo a quattro. ciò non significa assolutamente che non saranno grandi e favolosi compagni di sport.
Titolo: Re:Il fantino e Caprilli
Inserito da: alex - Marzo 16, 2016, 10:46:45 AM
Citazione da: PokerFace - Marzo 16, 2016, 09:50:25 AM
come si pone con me quando sono piedi a terra non ha nessuna influenza su come andremo insieme a sella.

Su questo di può discutere; è una rispettabile opinione, ma resta un'opinione. Rousselet non la pensava, ovviamente, come te. Ma in fondo, chi era Rousselet? Che importa cosa faceva - fra l'altro possiamo solo vagamente immaginarlo?
Titolo: Re:Il fantino e Caprilli
Inserito da: raffaele de martinis - Marzo 16, 2016, 10:48:33 AM
Il ploblema non è quello, stranamente, il lallo sente, sente se in sella ci è una ragassa alle prime armi, se ci è un vecchio marpione, se ci è un cagasotto, se ci è un fine cavallerizzo, se ci è una vecchia carampana... lo sentono anche i rassegnati lalli da squola!
Lo stesso da terra: il lallo sente vede se uno è deciso, se ha paura, se è amichevole, se è minaccioso, ecc. ecc.... i lalli - oltre a sentire pure una moschita che danza sul suo groppone - son maestri a leggiere il linguaggio del corpo dei loro simili, non maraviglia - dunque - che imparino anche facilissimamente quello humano... clever Hans docet.

Il ploblema è al contrario, siamo noi ragasse che - spessissimo - non sentiamo il lallo da sella e non capiamo quelo che vediamo da tierra, non abbiamo senzibilità equestre...
Titolo: Re:Il fantino e Caprilli
Inserito da: alex - Marzo 16, 2016, 11:01:25 AM
Siamo andati OT, anche se come al solito magari l'OT è più interessante dell'IT. Torniamo sulla statuetta: tenendo conto che il ragazzino monta a pelo, e quindi non può riprodurre esattamente la tecnica di Caprilli (mancava su per giù un millennio alla diffusione delle staffe), vedo bene o vedo male, in quell'assetto, molta caprillosità

Se approfitto per aprire un altro OT: letto il Caprilli originale, ho desunto che lui raccomandava la libertà di incollatura SEMPRE, e non solo sul salto; per la precisione, "ad ogni cambiamento di equilibrio". Ho desunto male?
Titolo: Re:Il fantino e Caprilli
Inserito da: raffaele de martinis - Marzo 16, 2016, 11:16:45 AM
Come ben zai, Xe 2400 anni fa descrive esattamente la ceduta nel salto del fosso, non avendo staffe, raccomanda di tenersi per la criniera... io credo che i ragassi, gli scavezzacollo abbiano sempre - istintivamente - seguito i dettami di Xe,  gli alambiccamenti militari - plobabilmente -  sono stati quelli che hanno dettato regole contrarie all'intelligenza, contrarie alla logica e ce ne è voluto affinché i marmittoni cedessero all'evidenza: loro - nella caccia - andavano per le terre e i civili passavano bellillamente i lieti ostacoli!

Ecco, la tua desunzione - non so se corretta - è stata la stessa dei caprillioni che prendendola alla lettera/alla letterissima hanno messo le basi per la distruzione dell'equitazione itagliana.
Oggi, nessuno segue le regole antiche di Caprilli (dei caprillioni), i lalli da salto ostacoli vanno lavorati come atleti, dunque, vanno allungati e riuniti e bellillamente "piegati".

Titolo: Re:Il fantino e Caprilli
Inserito da: alex - Marzo 16, 2016, 11:42:39 AM
Sarà vero senz'altro; eppure io mi accontenterei di montare e saltare come un bravo caprillione. Ho pretese limitate e il mio proverbio prediletto è "il meglio è nemico del bene".  :icon_rolleyes:

PS: la desunzione non è poi difficile, visto che Caprilli l'ha affermato più o meno testualmente.... c'è poco da interpretare; si sarà certamente sbagliato. L'errore di chi l'ha seguito sarà stato quello di credergli senza senso critico, abbacinati dai risultati; un errore che mi pare abbastanza frequente in equitazione, che ne dici?

Titolo: Re:Il fantino e Caprilli
Inserito da: raffaele de martinis - Marzo 16, 2016, 02:47:10 PM
Caprilli si rivolgeva a reclute analfabete che facevano equitazione da campagnia, non ebbe il tempo di specializzare il suo metodo per il s.o. come disciplina sportiva.
Siccome era un provetto cavallerizzo di squola, nonchè un allegro conoscitore di sollazzi,
(https://encrypted-tbn1.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcTQyxqFB9ttUyRGFx8roN_aRO-2c95JwC8BCDmmRiOqswfric_U)(https://40.media.tumblr.com/a0d798cef0a0944cf5bdde1c81ecbde6/tumblr_n1o9ptQQ4M1sniqlho4_500.jpg)

avrebbe presto capito - era una personcina intelligente -  che basare tutto sulla libertà di incollatura era - per lo sport - assolutamente inzzuficiente.

Muselerer e Danloux subito capirono che l'equitazione di squola non doveva eser abbandonata e andava coltivata assieme al s.o. e alla equitazione di campagna, infatti le due squole si dedicarono anche al dressage, cosa che non fecero i marmittoni italioti che ebbero in mano l'equitazione itagliana fino a pochi lustri fa, che, oltre a restare inchiavardati al detto caprilliano nudo e puro, fecero morire il dressaggio e l'equitazione di squola.
Malgrado quest'evidenza, ci sono ancora dei nostalgici della cosidetta equitazione itagliana, nel mentre son cambiati i lalli, i metodi di allenamento, l'alimentazione, i percorsi e i cavaglieri...
Titolo: Re:Il fantino e Caprilli
Inserito da: PokerFace - Marzo 16, 2016, 03:55:38 PM
concordo COMPLETAMENTE.
Titolo: Re:Il fantino e Caprilli
Inserito da: alex - Marzo 16, 2016, 04:49:50 PM
Anch'io concordo quasi completamente.

Con un piccolo distinguo: oltre all'equitazione sportivo-agonistica, e all'Equitazione "alta", esiste l'equitazione "bassa" e non sportiva; prima insegnamo bene quella, e poi - per quei pochissimi che hanno il talento - andiamo avanti. La caprilliana "libertà di incollatura" permette al cavallo di scegliere la postura più comoda; NON FA DANNO; fa danno invece cercare di fare quello che nè il cavallo, nè il cavaliere sa fare nè saprà fare mai, se non dopo aver martoriato cavalli per anni e anni. Per il 90% dei cavalieri, significa una sola cosa: buttare soldi al vento seguendo un'illusione..... e sono soldi che qualcuno volonterosamente e giulivamente raccoglie. Fanculo.  :horse-wink:
Titolo: Re:Il fantino e Caprilli
Inserito da: PokerFace - Marzo 16, 2016, 05:18:18 PM
mah, non so se è così o meno. Nel senso... ho praticato per molto tempo un'equitazione in cui lasciavo che il cavallo, per i primi 10 minuti, si muovesse a incollatura libera. Poi lo prendevo in mano e ci lavoravo.
Poi per un periodo (e non nego di farlo ancora, con alcuni cavalli) ho deciso che dal primo momento all'ultimo che ero in sella, il cavallo doveva fare quello che gli dicevo io, stare nella posizione da me scelta come migliore per lui ecc..
Poi ho scisso due tipi di cavalli. Con gli uni (cavalli da salto) ho adottato la seguente strategia: il cavallo, quando sarà fisicamente pronto, si metterà in posizione da solo. Con gli altri (cavalli da dressage) ho adottato la strategia: il cavallo sta in mano, rotondo, col posteriore nella gamba.
Adesso boh, vado un po' a sensazione. Mi sono accorto che i cavalli meno dotati morfologicamente se li monto con la strategia da cavalli da salto (quando sarai fisicamente pronto ti metterai in posizione da solo) staranno sempre in una posizione sbagliata e quindi sarà difficile per me poterli plasmare in modo che acquisiscano un fisico più idoneo ad essere bello e rotondo, con la schiena alzata e il posteriore impegnato. Coi cavalli dotati da madre natura non c'è problema, si mettono lì da soli con un po' di esercizio, senza metterceli. Faran tutto da sé. Quindi? Quindi boh, mah... la libertà di incollatura non fa sempre bene, specie se si ha a che fare con una morfologia un po sfigata. E' anche vero che, in teoria, piegare l'incollatura è solo piegare l'incollatura. Le ritorno, ad esempio, piegano l'incollatura ma la schiena può tranquillamente restare bassa, contratta, rigida e i posteriori lontani, bloccati. Però allo stesso modo è anche vero che l'incollatura, se indirizzata e piegata nel modo giusto, può avere ripercussioni su tutto il corpo, cambiare la muscolatura di addominali, psoas, groppa, allungare o raccorciare le falcate ecc... Quindi davvero... è vero tutto e il contrario di tutto, dipende da come si fa e dal cavallo con cui si ha a che fare... E ovviamente dalla sensibilità del cavaliere, da quello che sente attraverso le redini e la sella..  Non so dire cosa sia da fare in assoluto, perché gli assoluti non esistono. Io faccio quello che sento, quando lo sento. Stigmatizzare un metodo assoluto valido per tutti (cavalli e cavalieri) penso che non sia molto utile né molto saggio. E' qui che ha sbagliato Karl con la storia della decontrazione della mascella, dell'alzata di mano. Ha creato un metodo, spacciandolo come universale. Così tutti gli idioti karlisti (che essendo per lo piu cavalieri assai mediocri su cavalli mediocri) vanno in giro a mani alte, i cavalli non deglutiscono, non decontraggono, non capiscono assolutamente nulla. Va beh, che ci dobbiamo fare, è così. Io ho la fortuna di sentire qualcosa quando sono a cavallo, e mi fido centomila volte di più delle mie sensazioni rispetto che di quello che mi possono dire i libri o gli assiomi. L'esperienza non si può fare con gli errori raccontati dagli altri, si deve fare con i propri. Le idee, quelle si, che si possono prendere dai morti. Ma poi son solo idee, son solo pregiudizi se non riesci a trasportarle dalla carta ai fatti.
Titolo: Re:Il fantino e Caprilli
Inserito da: alex - Marzo 16, 2016, 08:54:42 PM
C'è una parolina, semplice, banale ma rivoluzionaria, quella più temuta dal nostro folle sistema consumstico e autodistruttivo... noi siamo incatenati, o meglio: tentano di incatenarci e di ingabbiarci, con desideri costruiti a tavolino e condizionamenti di ogni genere... eppure basta pronunciarla e c'è di fronte a noi la strada per la libertà.

La parolina è: accontentarsi.  Strano ma vero: applicarla significa attuare una ribellione radicale, quasi violenta.... e sembra una parolina così innocente.
Titolo: Re:Il fantino e Caprilli
Inserito da: PokerFace - Marzo 17, 2016, 09:44:10 AM
ma cosa dici?
questo forum praticamente è pieno di gente che si accontenta, altro che "ribelli".
c'è chi s'è preso il comtois (e quindi equitazione sportiva zero)
c'è chi s'è preso il trotter (e quindi equitazione sportiva poco niente)
c'è chi s'è preso il frisone (e quindi equitazione sportiva poco niente)
c'è chi fa solo passeggiate (e quindi equitazione sportiva zero)
c'è chi fa parelli e altri lavori da terra (e quindi equitazione sportiva poco niente)
c'è chi ha il cavallo a casa (e quindi equitazione sportiva zero)
c'è chi s'è messo a fattrice la cavalla perchè non andava (e quindi azzerata l'equitazione sportiva, sta a piedi per 3 anni)
ecc ecc

ma di cosa stiamo parlando?? credi che ci sia qualcosa di più nobile? ognuno fa quello che gli pare a cavallo e nessuno subisce desideri non suoi.
è anzi vero il contrario, che in molti decidono di abbandonare i sogni, gli obiettivi, perchè si rendono conto che non ce la fanno. non perchè non hanno quei desideri. continuano a desiderare di arrivare a fare certe cose, solo che smettono di provarci, per mille motivi.

io rispetto tutti ma non fare filosofie da cospirazione, nessuno ci inculca niente, nessuno ci mette in testa modelli o desideri che non ci appartengono. che credi, che il lavoro in maneggio e l'agonismo siano cose che si possono portare avanti solo così, perchè capitano? se non sei onassis credimi, ti devi svenare come soldi, come impegno, come capacità di inghiottire le umiliazioni e i fallimenti che incontrerai e che saranno sempre tanti, tantissimi. le sconfitte sono sempre piu numerose delle vittorie e solo una potente e intima motivazione può farti insistere, con quello che ci si spende in termini di soldi, tempo, amor proprio.
Titolo: Re:Il fantino e Caprilli
Inserito da: alex - Marzo 17, 2016, 09:53:22 AM
Perchè ti irriti?

Non ho detto nulla contro chi ha talento ed è giusto che si faccia il mazzo e ne tragga le sue soddisfazioni. Vorrei solo che all'inizio venisse insegnata l'equitazione più semplice che c'è, e che impararla non fosse considerato un ripiego per negati o per ippotrasportati, ma un obiettivo del tutto dignitoso.

Dimmi ad esempio.... perchè a un principiante si fa usare l'imboccatura, che servirà solo ed esclusivamente per un'equitazione piuttosto fine?