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Sapere/sapienti.

Aperto da raffaele de martinis, Dicembre 19, 2014, 02:38:16 PM

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raffaele de martinis

Ho atto appena in tempo a vedereall'opera i maniscalchi veterinari/mulomedici/marescalli, eh si, ai tempi i maniscalchi erano sapienti - spesso - castravano lalli e cani, incidevano ascessi, limavano i denti, asportavano cisti, preparavano vescicanti, davano il fuoco, suturavano ferite et lacerazioni, infatti quasi tutti avevano la travagghia che - oltre a servire a ferrare i lalli biricchini - era necessaria per alcuni interventi di piccola chirurga.

Per fortuna, oggi ci sono i vet. che hanno la necessaria sapienza accademica, ma ai miei oculi hanno conservato un pò di quell'aura di magia che allora circondava il sapiente maniscalco/veterinario.

Infatti, il medico è medico e basta, il vet. deve avere qualcosa in più:deve capire, forse, immedesimarsi/empatizzarsi col paziente che è sempre variabile sia iterspecificatamente che intraspecificatamente e che sopratutto ha clienti che non parlano il nostro linguaggio, dunque,  il vet. deve capire il loro.

Quessta è una mia antica visione, oggi, ho trovato una corrispondenza qualificata alle mie vetuste sensationi: http://www.anmvioggi.it/rubriche/attualita/61204-natterson-horowits-i-veterinari-sanno-cose-che-i-medici-ignorano.html

... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

alex

#1
Succede già: ma per alcuni campi molto avanzati, "borderline" fra le cose che sull'uomo si possono fare e quelle che non si possono fare. La veterinaria, ad esempio, usa comunemente vaccini contro infezioni da retrovirus (parenti dell'AIDS umana), ed è enormemente più avanzata nel campo della procreazione assistita; è molto avanti pure nella clonazione. Uno dei vantaggi dei veterinari, rispetto ai medici, è che possono sperimentare molto più liberamente; anche sopprimendo un bel numero di animali per "vedere cosa succede" nel corso di una pratica sperimentale, che causa o tenta di guarire una malattia. Vedi studi di Pollitt sulla laminite.

Tutto questo ha poco a che vedere con la vecchia abilità dei mulomedici, che paragonerei alla più antica pratica dei "tiraossa" (provata di persona in gioventù, a me è toccata una vecchietta con le mani dure come sassi che faceva un male, ma un male....) o dei barbieri che praticavano piccola chirurgia.

Quindi, meglio un titolo "praticare/praticanti" che "sapere/sapienti", a mio modestissimo giudizio.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

raffaele de martinis

Già - hai ragione, ma tieni presente che sono ricordi di un bambino, vedevamo il maniscalco quasi come un mago: la trasformazione del ferro, il ferro rovente che non scotta i pedi dello lallo, le scintille che sprizzano da sotto i piedi del lallo che tira il carretto in salita... spesso i maniscalchi  erano anche "tiraossa"; mastro Michelangelo, ex maniscalco convertito - per mancanza di lalli - a fabbro, alla fine degli anni 70 del s.s., cercò di sistemarmi il polso dopo una caduta da lallo, dopo la prima manovra - mentre io stavo per svenire - disse: è ruttu purtatelo a l'ospitali. Per completezza di informazione, lo stesso personaggio - tempo prima - aveva sistemato la caviglia di mia moglie che: entrò nell'officina zoppa e ne uscì latina.
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