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La "Parola Contraria": la mia.

Aperto da raffaele de martinis, Aprile 24, 2013, 02:32:51 AM

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Miky Estancia

Citazione da: bionda - Aprile 28, 2015, 04:33:41 PM
Notavo una cosa: da noi gli istruttori sono tre femmine e un maschio, ma i famigerati esperti da staccionata, quei dilettanti noiosi che montano poco o non montano più, però sanno tutto loro e hanno il vizietto di impicciarsi a gratis di quello che fanno gli altri, sono tutti uomini.

Sono d'accordo con te, ho avuto modo di osservare le stesse cose che dici tu, in diversi maneggi, si di monta inglese che di monta western....e ho anche notato che questi esperti da staccionata masculi, sono molto "generosi": oltre ad impicciarsi gratis, si propongono sempre in aiuto alle gentili donzelle.... :horse-wink:

E poi accade una cosa: se la gentile donzella in pericolo, accetta i consigli dell'esperto masculo da staccionata, tutto ok, è bravabellabuonaeintelligente, altrimenti, se respinge le avances non richieste, pardon, volevo dire se rifiuta consigli e aiuto non richiesti, viene etichettata come stregafrigidacacasottolallistafrustrata.... :laughter-485:
La cosa che tollero meno al mondo, anche meno dell'ignoranza, è la maleducazione. Perché se avere il cervello piccolo è una disgrazia, essere cafoni è una scelta. A.P.

raffaele de martinis

#1156
Vedo che nessuno risponde a atono, pazienza farò da me.

Per prima hosa, il vostro affezionatissimo nota che i lalli non fanno distinguizioni tra donne et homini, tranne alcuni lalli che sentono quando - in certi periodi - qualcuno dei bipedi di sesso femminile - che gli girano attorno - cambia odore. Loro distinguono chi li tratta bene chi li tratta malo, si affezionano tantissimo all'ometto delle pulitie a quello che gli porta la sbobba...  chissà perché. :horse-wink:

Inoltre il lallo, normalemente, non conserva i traumi della doma, la persistenza dei traumi dipende dalla scozzonatura e l'addestramento fatto male, se è fatto bene il lallo si adatta facilmente e "collabora".

Dal punto di vista del lallo, che sia una donna, un homo o un gay a fargli le puccipucci, non cambia nulla,
dunque:
Tra il lallo che ha subito la violenza della doma tradizionale e la donna che è stata violentata l'affinità emotiva è immediata. istintiva, spontanea et reciproca.
Questa affermatione è falsa per il lallo è (probabilmente) vera per la sconzolata.

Dunque, il lallo guarisce dal suo trauma domatorio se addestrato/educato/trattato - in seguito - bene;  le donne guariscono dai traumi esistenziali col lallo ma anche no, ci sono tenniche consolidate di recupero dell'autostima nelle fanciulle violate che prescindono dal lallo e funzionano bene.

Se è vero che il lallo è una preda all'origine, da millenni non lo è più è un animala domestico che conserva l'ancestrale sentimiento di specie di esser predato anche se di molto attenuato.
La donna ha una positione molto più articolata nelle società/nelle culuture humanae, la storia ci ha consegnato - oltre che violenza e soprusi sulle donne - forme di matriarcato più o meno visibili, su questo non mi dilungo perché esula dalla nostra disquisizione, ci basta capire che la donna non è una preda non lo è mai stata e può essere una terribile predatrice.

Ma come siamo giunti a quanto dice la Nostra?

Negli anni in cui i lalli facevano i lalli, le donne/le damine/le signore ne stavano alla larga e ne avevano paura, mentre, le contadine li trattavano alla stessa maniera dei loro huomini: con rude affettuosa familiarità; le amazzoni - prendendo letioni dai grandi cavallerizzi - erano delle artiste al pari degli uomini, così come le virago che andavano a caccia alla volpe ai concorsi ecc. dunque, il rapporto donna lallo era dettato dall'ambiente non certo dal genere-specie come si pretende hora.

A questo punto apro una parente su una popolatione equestre, sulle donne di quella giente:
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

raffaele de martinis

#1157
Analizzando la storia e la cultura della Mongolia possiamo vedere che la società nomadica assegna alla donna un ruolo importante, le riconosce compiti e funzioni precise, la pone su  un piano di parità con il proprio compagno. Sta alla madre dare l'assenso per il matrimonio e poiché tradizionalmente è la donna a trasmettere il sangue alla propria prole, è da sempre considerato un privilegio quando nasce una bambina. Già lo nota nelle sue cronache Giovanni di Pian del Carpine. Mentre negli stessi anni in Europa la donna non poteva gestire il patrimonio (tranne la propria dote) e poteva, se di ceto abbiente, solo occuparsi della gestione della servitù femminile, in Mongolia la situazione è diversa. Così scrive infatti il frate italiano nella sua Historia Mongalorum:  "vige l'usanza che gli accampamenti dei principi e maggiorenti vengano amministrati da donne, che li governino e ad esse vengono assegnate somme di denaro". Inoltre, sebbene non abbiano partecipato assiduamente ai combattimenti, in Mongolia anche le donne  sono state parte attiva della riuscita delle campagne militari e la regina Mandukhai ha condotto personalmente le proprie schiere in battaglia, senza dover invocare quali guide le voci divine, come fece invece Giovanna d'Arco, che  subì un lunghissimo processo e poi il rogo (fra le accuse mossele figurava anche quella di aver indossato abiti di foggia maschile).
Michela Saltini Taddei
(da "Mongolia - L'ultimo paradiso dei nomadi guerrieri" di Federico Pistone - Polaris 2008)


Per capire le hose, non bisogna guardare solo nel proprio orticello, tantomeno attenersi al presente, men che mai igniorare il passato.

... un esempio che tutti abbiamo visto: molti lalli, quando entra  in scuderia un uomo sconosciuto - certamente ai loro oculi un monello -  arretrano nelle loro scatole, invece, se ad entrare è una donna (anch'ella scognosciuta), gli stessi lalli si sporgono dalle loro scatole perché sanno che la donna è portarice di caroten, caressen und delicatessen.

Questa osservatione della Nostra è superficiale et strumentale, infatti, la scuderia va in subbuglio quando arriva l'ometto della sbobba specialmente se porta la carriola specialmente ad una determinata hora, anche se il tizio è piuttosto rude et sbrigativo coi pelosetti; dunque, i beneamatissimi lalli, associano la persona alle delicatessen non a presunte affinità elettive fntasticate dalla Nostra.

Eh si! La storia è questa; le donne vogliono educare con le buone, che si tratti di figli, che si tratti di lalli; alla donna non piace usare la frusta o le mani e "i lalli, col loro fiuto per le faccende dell'anima vanno dove li porta l'affinità naturale": prede con prede per formare un giolivo branco che parli lo stesso linguaggio e che segua le istesse regole.


Mia madre aveva sempre a portata di mano il battipanni, molte volte le mie chiappe lo hanno assaggiato e vi assicuro che fa male/molto male, questo non ha escluso il fatto che io abbia adorato mia madre e che lei ci abbia protetto e accudito et educato come meglio ha potuto; le mie sorelle andavano a squola dalle suore, e le pie signore, non lesinavano bacchettate et altre punitioni psicologiche alle giolive fanciulle, dunque, non è vero che alle donne piace educare colle buone, ma che la società si è avoluta è cambiata e non so se in meglio; non mi sarebbe mai passato per il gulliver di dire a casa: il maestro è stato monello e mi ha punito, perché alla punizione avuta si sarebbe aggiunta quella di mia madre, oggi, se un maestro rimbrotta ad alta voce un alunno rischia di esser denunciato ai carabbinnieri.

Dobbiamo alla donna se oggi sono in voga: i metodi dolci, la doma non violenta, il massaggio al lallo come mezzo di relatione profunda et sollazzante, lo studio del gulliver del lallo, la filosofia dell'equitatione naturale , il lallo scalzo, le "briglie prive di morso e così via.
Certo, sono gli uomini che fanno squole nelle nuove equitationi, registrano brevetti, sviluppano tenniche e metodi e attrezzature che incontrano il favore del mercato... ma è stata la donna che ha dato l'imput è lei ad esser la maggiore sostenitrice, cliente, acquirente della equitazione etica ed etollogica.


Questo periodo è fantastico - a sua scajola - la Nostra fa un ritratto spietato della situescion:
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

alex

Omo vende, donna compra.... facciamo una statistica di genere del topico sulla dipendenza da selleria e potremo dare un numero a conforto di queste osservazioni.

Occhio, ho partecipato anch'io ma sostanzialmente per dire che, aimè, dipendesse da me le sellerie sarebbero alla fame.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

raffaele de martinis

#1159
Dobbiamo alla donna se oggi sono in voga: i metodi dolci, la doma non violenta, il massaggio al lallo come mezzo di relatione profunda et sollazzante, lo studio del gulliver del lallo, la filosofia dell'equitatione naturale , il lallo scalzo, le "briglie prive di morso e così via.
Certo, sono gli uomini che fanno squole nelle nuove equitationi, registrano brevetti, sviluppano tenniche e metodi e attrezzature che incontrano il favore del mercato... ma è stata la donna che ha dato l'imput è lei ad esser la maggiore sostenitrice, cliente, acquirente della equitazione etica ed etollogica.


Questo periodo è fantastico - a sua scajola - la Nostra fa un ritratto spietato della situescion: Omo vende, donna compra, giusto, ma prima di vendere l'omo ha inventato il prodottino su misura da far acquistare alle giolive ragasse e quando dico ragasse mi riferisco a tutto il nuovo pubblico pagante, che, entrato nel mondo del lallo negli ultimi vent'anni, da per scontato che le hose vanno così.

Attenzione, ci sono ottime hose in queste "novità" - novità si fa per dire -  ma altrettante liete puttenete... direbbe Banfi, vedi quanto ho appena detto sulla capacità del lallo di ricognoscere gli humani per genere, ma questa è tra le più lievi, ce ne sono altre che gridano vendetta davanti la ragione.

Mi spiace dirlo, ma ancora una volta, l'homo (la società occidentale) ha sfruttato la donna, e, per mero interesse ha contribuito a far si che l'equitatione diventasse uno sport al femminile malgrado il drop out sia particolarmente incisivo in questo settore, ma vediamo cosa dice la Nostro a proposito dell'abbandono precoce ...
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

raffaele de martinis

#1160
... il dropaut negli sport equestri  è assai alto in generale, ma noi stiamo parlando di donne che non partecipano e mai parteciperanno ad alcuna competitione sportiva, molte di loro ci mettono anni per imparare ad andare al galoppo e preferiscono un lallo sereno, affidabile "non particolarmente eroico nelle prestationi, ma neppure bizzarro".... .... la percentuale di persone di ambo i sessi che abbandonano lo sport in generale - tra i 20 e i 24 anni - è del 63% - dati coni 2005 - ed è ancora più alta relativamente alle donne, le ragioni:
1)mancanza di tempo per studio e lavoro
2)mancanza di tempo salute e famiglia
3)motivazioni economiche.
Queste le motivationi generali per gli sportivi, ma pereché questo beatissimo dropaut è alto anche nelle donne non sportive che si sono avvicinate al lallo attratte dal "simbolismo che la nostra culutura gli attribuisce: libertè, forza, bellezza, passione?
Perché quelle adolescienti che si sono avvicinate al lallo piene di sogni su passeggiate romantiche lungo la spiaggia all'ora dell'occaso, eroiche cavalcate in libertà nella brughiera coi capelli fluenti e svolazzanti... magari inseguite da un virile masculo tenebroso che se le vuole... conquistare, perché abbandonano?


Beh, queste hose le ha scritte una donna e io le credo, capisco che il lallo possa suscitare sentimenti di libertà forsa passione bellessa, ma già con per le romantiche passeggiate al tramonto ho difficoltà a capire, non parliamo poi dell'inquietante inseguimento in brughiera col "tenebroso" alle calcagna; di certo mi fermerei e gli direi: ah moro! Vai avanti tu che a me mi viene da ridere!
Continuiamo:

Le ragioni del droppaut sono molto semplici, Molte donne rinunciano per paura del lallo, questo ha una ploplia personalitè, volontè e manifesta in certihasi comportamenti che mettono in dubio le certesse figuriamoci l'illusione adolescienziale di divenire più attraenti , più forti solo per il fatto di andare a lallo, le donne percepiscono questa mancanza di sicuressa nell'equitatione e vi rinunciano scoraggiando anco i filii a farlo.

Quì  - a proposito di sicuressa - la nostra si lancia a proporre  una solutione assolutamente bizzarra aspettate a leggierla...


... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

milla

Ma scusa quelle putt... ehm volevo dire quelle cose scritte in corsivo sono partorite della tua mente insonne o citazioni del libro della tizia?

raffaele de martinis

#1162
Tu che dici?  :horse-wink:

Il fatto è che l'equitatione gestita da gestori saggi, pote diventare qualhosa di più di uno sport, può divenire una squola di vita non particolarmente perigliosa.
La pruova è l'utilizzo di lalli per persone andikappate che vengono "educati" a portare et interagire con  l'uomo; ecco, per le persone normodotate ma non particolarmente interessate allo sport, bisognerebbe preparare i lalli in tal modo. "L'educazione ha sempre un valore aggiunto superiore all'addestramento"... -  .... Il lallo educato deve aver interiorizzato un certo comportamento comprendendone il valore. Il lallo educato supplirà alle mancanze del cavagliere corriggendolo garbatamente in un "dialogo diretto che non è una tenzone", peretanto il lallo diventerà il maestro più capace per il proprio aglievo....
  :icon_eek:  :icon_eek:  :icon_eek:

Io trovo questa donna fantastica, in questo passo esprime due concetti:
il primo è che per le ragasse non particolarmente coraggiose bisogna dare lalli tipo quelli dell'ippoterapia, e quì ha perfettamente ragione e ci siamo arrivati basta guardare questa cronologia:
http://lallietope.blogspot.it/2015/03/cronologia_27.html
ormai, pare che anche i frison siano troppo nevrili, si sta passando/si è passati ai lalli da carne, gli ex lalli da lavoro, questi soddisfano appieno il lallista medio: grossa mole, grande presenza, spesso livree particolari assai accattivanti, flemma e nevrilità di un pio bove.

Un mio collega cavallaro mi ha raccontato dell'acquisto di una sua amica, lui l'ha accompagnata ad una fiera come conzulete, la signora, il prototipo della lallista: quarantenne, dirigente statale, single, in netto sovrappeso, assolutamente debuttante nell'ambiente, con alle spalle qualche mese di lectioni con un gambegambe, appena ha visto una lalla (forse polacca), otto tonnellate, zoccoli come padelle, collo corto et taurino, pezzata bianca e nera, coda e criniera lunghe le son brillato gli occhi e ha detto: la voglio!

Il commerciante (il macellaio), che ha oculi e naso sopraffini, appena si sono avvicinati ha sparato grosso, ora non ricordo esattamente come andò la trattativa, ma la signora si portò a casa 800 kili di carne pelle visceri e ossa pagandoli a prezzo di filetto, la lalla fu battezzata Iberia, per gli amici Iberiona.

Il secondo concetto, collide paro paro con le palabras di JDO, che a sua volta le ha apprese da Alexiss Gruss, beccatevi sto linco, così capite cosa significa arte equestre:
http://www.equestriades.com/
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

alex

Meno male! Che sollievo....! Già mi stavano venendo terribili dubbi di genere.... il dubbio era: ma io sono un maschio o una femmina? Adesso sono tranquillo, a me piacciono le cavalle leggere, in avanti, anche  mareish, "non facili"; Luna, Morena, Ami, la stessa Asia... Almeno in qualcosa il mio profilo non corrisponde.  :horse-cool:

La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Bubba

 :grin2: :grin2: pero' i conti non tornano a me

Alexis85

#1165
Non resta altro che farti i complimenti per il tuo blog "lallietope". Il titolo è un programma e la tua ricerca minuziosa di trovare connessioni tra le "mode" e la presenza femminile in equitazione è simpatica.

Ma vorrei far presente ad alcuni attenti lettori questa particolare affermazione, che potrete leggere cliccando "perchè lalli e tope?"

Infatti, tra tutti gli animali classificati nei primi dieci posti, solo il cavallo si può montare e l'azione del cavalcare è facilmente riconducibile all'azione del "montare" per la copula, cosa che in linea teorica dovrebbe far pendere la bilancia della preferenza verso una maggiore percentuale di maschi; ma così non è stato e così non è per un motivo assai semplice: - il cavallo è un animale muscoloso forte fiero altero maschile "virile" (infatti chiamiamo "cavallo" anche se il soggetto in questione è una giumenta), dunque, i maschietti lo inquadrano come un simile simbiotico mentre le femminucce vedono in quella figura un muscoloso potente forte partner maschile, aggiungete che per montare a cavallo ci si posiziona a gambe divaricate ed il movimento principale per il ben cavalcare consiste in spinte pelviche più o meno accentuate, ecco allora spiegato il rapporto di preferenza (inconscio) delle femminucce verso il cavallo.

Ci sono molti spunti di natura sessuale (quando si va sul sito infatti.... viene fuori una dicitura che avvisa sui contenuti espliciti del blog) molto curiosi, sulla questione di "montare" a cavallo.

Trovo questo blog molto interessante dal punto di vita psicologico. Chi è interessato ad una tesi sulla" psicologia del creatore di blog" , molto in voga negli ultimi anni, , può tranquillamente lavorarci su. Ora il blog è una "moda", un modo per esprimere la propria visione delle cose, pubblicamente.

E' interessante infatti, data le varie esplicite affermazioni, capire il rapporto di alcuni uomini con le donne. Dal punto di vista culturale e personale.

Purtroppo con l'avvento del blog, chiunque può scrivere qualsiasi cosa.



ps_ hai evidenziato nettamente come le donne preferiscano lalli grossi e pesanti.... .Non mi stupirei se la conclusione a cui arrivassimo fose quella che ..a  noi donne scegliamo solo cose grandi.

Alexis85

Aggiungo che blog come questi insegnano a noi donne il motivo per cui gli uomini, nel loro pensare molto in una "unica direzione" , abbiamo molte fantasie sessuali sulle donne e i cavalli. Non il contrario. La mentalità maschile è spesso sempre puntata verso il discorso del sesso: questo blog ne è una magnifica rappresentazione, in modo un pò elegante certo, ma sempre magnifica. Grazie Raffaele de martinis per rappresentare in modo così ...caratteristico e tipico il genere maschile!

alex

Certo.

Possiamo riferire fatti.
Possiamo esprimere opinioni su quei fatti.
Possiamo anche esprimere opinioni sulle motivazioni psicologiche che hanno indotto a esprimere quelle opinioni su quei fatti.
Occhio Alexis: possiamo anche esprimere opinioni sulle motivazioni psicologiche che hanno indotto a esprimere opinioni sulle motivazioni psicologiche che hanno indotto a esprimere quelle opinioni su quei fatti.

Facciamo un passo indietro... torniamo semplicemente ai fatti e alle opinioni sui fatti? Altrimenti non finiamo più!  :horse-wink:
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Alexis85

ehehehehe! Come travisare un intero pippon-post. I fatti sono che è presente, secondo l'autore di questo blog, una connessione dettata da un fattore sessuale che porterebbe le donne ad amare l'andare a cavallo. I dati di fatto sono che noi donne amiamo "gli acquisti compulsivi da selleria". I dati di fatto sono che voi uomini pensate solo... al sesso.


Sul sesso si basa l'interno blog. E la maggior parte dei discorsi di raffaele. Non so perchè ma a me un 60 enne che intitola un blog "lallietope" scirvendo che le donne preferiscono andare a cavallo perchè ci si posiziona a gambe divaricate... mi inquieta.

Ripeto: il sogno di qualsiasi uomo : una topa che va a cavallo. Ecco perchè il titolo del blog, la speigazione di Raffaele è un bluff.

Il discorso della psicologia è a sè, lascialo perdere.

E' sicuramente singolare trovare tutti questi pensieri e connessioni tra il sesso e le donne a cavallo................................ma ognuno ha le sue fissazioni.

alex

Penso che per analizzare il rapporto fra donne e cavalli sarebbe bene partire da lontano, dal mito delle amazzoni; ma un tema che ho lanciato già più volte. Sta il fatto che in quel mito si trattava di donne che amavano (o forse: usavano) il cavallo e allo stesso tempo odiavano (o disprezzavano) gli uomini, e questi ultimi li "usavano" meno possibile. http://www.treccani.it/enciclopedia/amazzoni_%28Enciclopedia-Italiana%29/

Un mito così radicato, e così persistente, fa supporre che una interessante relazione fra cavalli e donne ci sia; forse è qualcosina di più di una fissa di Raffaele.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.