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La "Parola Contraria": la mia.

Aperto da raffaele de martinis, Aprile 24, 2013, 02:32:51 AM

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raffaele de martinis

Sono stato impegnato nella sistemazione dei miei cappellini e nell'acquisto di otto kili di glitters di vari colori  :icon_eek: pertanto e purtroppo non son riuscito a completare le tabelle olimpioniche, lo farò al più presto.
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

raffaele de martinis

#421
https://docs.google.com/document/d/122vgx8iaXSM4DE6dqnd6jBRy6jzz1FFNJfnaOQMikUo/edit

Questo è il linco delle "Olimpiadi", per ora è visibile solo ai miei amici, è ancora in fase di affinamento e mi aspetto da loro correctioni e suggerimenti.

Ho scelto di statisticare  :icon_eek: le Olimpiadi perché offrono un quadro completo della situazione   mondiale - nazione per nazione - degli sport equestr, poiché si tratta delle tre specifiche discipline olimpiche, appunto.

Angioni, sceglie solo il setore del s.o. e ci spiega il perché:

...Se prendiamo come parametro di valutazione della bontà dell'ambiente equestre che li produce i risultati, che nel campo sportivo sono giudici imparziali e veritieri, spietati e non alterabili, anche se camuffabili o presentabili con mille e una giustificazione, e ci limitiamo soltanto alla disciplina più direttamente collegata all'invenzione di Caprilli, il salto ostacoli, e alla prova che più informa sullo stato di salute di una disciplina, la coppa delle nazioni, ecco un crudo ma eloquente consuntivo dei risultati (i dati, fino al 1976, sono tratti da Max E. Amman, Buchers Geschichte des Pferde-Sports, Luzern 1976):


Questa scelta, evidenzia il periodo di splendore itagliano del s.o. ma lo decontestualizza dall'ambito degli sport equestri che - oltre a quelli classici/olimpici - comprende molte altre discipline... guarda la FISE.

La visione del Colonnello già ci offre un indizio sul perché c'è stata la decadenza dell'Equitazione in Italia, ma sopratutto evidenzia un fatto: vuoto assoluto o quasi per le altre discipline... per il Dressage il vuoto senza il quasi.

Ora guardiamo l'interessante...

... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

milla

Ma scusa perchè sceglie di prendere in esame la Coppa delle Nazioni e non le Olimpiadi? Perchè dice che è la prova "che più informa dello stato di salute di una disciplina"? Non dovrebbero essere le Olimpiadi a svolgere quella funzione? Qualcosa mi sfugge.

raffaele de martinis

#423
A me non sfugge il fatto che il gentile Colonnelo non ha preso in considerazione: il dressage, la base di tutte le equitationi sportive et artistiche, risultati nulli/zero e il completo risultati scarsi? Scadenti?

Appena vedrete la tabella olimpica si capiranno le differenze e che non c'è stata una "decadenza" dell'equitazione italiana ma una impostazione miope suicida da parte di chi ha gestito l'equitazione dai caprillioni in poi, sia dal punto di vista organizzativo che tennico

Nelle interessantissime statistiche e percentuali pubblicate da Angioni leggiamo:

... nei trent'anni che vanno dal 1947 al 1977 (ho scelto questa data, può darsi arbitrariamente, come fine di un periodo, perché è l'ultimo anno in cui i fratelli d'Inzeo e Mancinelli montano insieme in squadra)...

Ora, nel 1977 Raimondo aveva 52 anni, Piero ne aveva 54 anni e il virgulto Mancinelli solo 40 anni,  :icon_eek:... apro una parente:

Considero Mancinelli il più grande cavaliere italiano di tutti i tempi, anche se ha vinto meno di altri è stato il solo figlio di mammà ad emergere a livello mondiale tra i figli di papà e i professionisti militari che allora praticavano l'equitazione in Itaglia, infatti, per questo fu emarginato e dovette imporsi a suon di risultati in un ambiente collapussasottoilnaso per definitione, chiusa parente.

Per lo vero, Angioni onestamente sottolinea questa situazione:

...L'insegnamento decade. Di conseguenza, dopo alcuni anni in cui la situazione è mascherata dalla presenza attiva di pochi grandi cavalieri ricollegabili a origini precedenti la seconda guerra mondiale, è la competizione ad alto livello che dà i segnali di sofferenza.

però, non sottolinea con altrettanta chiarezza che i militari avevano in esclusiva l'insegnamento dell'Equitazione e controllavano pesantemente - direttamente o indirettamente - la FISE fino alla fine degli anni 70 del s.s. inoltre, l'equitazione italiana era in decadenza anche nel periodo dei massimi risultati italiani nel s.o. e la tabella olimpica implacabilmente dimostrerà il perché.









... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

milla

Non mi pare un mistero che il Colonnello consideri con sospetto, se non addirittura disprezzo, il dressage, rifiuta persino il termine preferendo chiamarlo "addestramento".
Non a caso le riprese di dress previste nel concorso completo credo che siano molto semplici anche nelle competizioni di alto livello (non sono riuscita a trovare che tipo di ripresa si fa a livello olimpico nel Completo, tu di certo ci riuscirai) e non a caso nei dettagliatissimi resoconti del Col sulla sua esperienza alle olimpiadi non c'è mai una parola nè una foto della prova di dress: :dontknow:

Giada88

Citazione da: milla - Ottobre 12, 2014, 02:06:25 PM
Non mi pare un mistero che il Colonnello consideri con sospetto, se non addirittura disprezzo, il dressage, rifiuta persino il termine preferendo chiamarlo "addestramento".
Non a caso le riprese di dress previste nel concorso completo credo che siano molto semplici anche nelle competizioni di alto livello (non sono riuscita a trovare che tipo di ripresa si fa a livello olimpico nel Completo, tu di certo ci riuscirai) e non a caso nei dettagliatissimi resoconti del Col sulla sua esperienza alle olimpiadi non c'è mai una parola nè una foto della prova di dress: :dontknow:
Mi sembra improprio dire che il Col. Angioni disprezzi/rifiuti il dressage, non entro nel merito delle sue opinioni sulla disciplina (che francamente non conosco), ma mi sembra che il suddetto apprezzi non poco Le Cadre Noir!

Scusate l'intromissione.
Thoroughbred is not just a horse, it's an adventure.

milla

Mah il Cadre Noir sì, ma si tratta di un'istituzione particolare in mano ai militari per moltissimo tempo, per il resto più volte ha espresso opinioni molto critiche verso il dressage "moderno" diciamo così e verso i metodi di insegnamento diversi da quelli che lui sostiene.
Poi può darsi che sia una mia impressione eh, non lo conosco personalmente, è certo che pare apprezzare molto di più il SO forse perchè è stata la sua disciplina.

Giada88

Citazione da: milla - Ottobre 12, 2014, 02:53:11 PM
Mah il Cadre Noir sì, ma si tratta di un'istituzione particolare in mano ai militari per moltissimo tempo, per il resto più volte ha espresso opinioni molto critiche verso il dressage "moderno" diciamo così e verso i metodi di insegnamento diversi da quelli che lui sostiene.
Poi può darsi che sia una mia impressione eh, non lo conosco personalmente, è certo che pare apprezzare molto di più il SO forse perchè è stata la sua disciplina.
Che abbia espresso critiche etc, che apprezzi di più il s. o. (anche se ho letto diversi suoi interventi contro il s.o. moderno), può essere assolutamente vero, non entro nel merito. Sono intervenuta perché mi sembrava troppo forte sostenere che un uomo di cavalli (che sia il Col. Angioni o qualsiasi altro) disprezzasse/rifiutasse il dressage, perché definendolo appunto "addestramento", è punto di partenza di qualsiasi disciplina.
Thoroughbred is not just a horse, it's an adventure.

raffaele de martinis

Non mi azzardo ad interpretare le opignioni del Colonnello, analizzando la realtà, da Caprilli in poi - nel nostro paese - si è disprezzato il dressage e si son banditi dalla equitazione itagliana la briglia, il piego, la riunione e financo la "bassa squola" per non parlare delle nostre razze che o si sono estinte o le hanno talmente insanguate che erano diventate dei PSI con altro nome,

Ora, l'equitazione sportiva - come abbiamo visto e come vedremo - fino allo scoppio della II guerra mondiale era in mano ai militari in tutte le nazioni europee, finito il terribile massacro, sia i vinti che i vincitori erano "collepessealculo", si trattava di ricostruire/recuperare tutto.

Perché i militari a cavallo: francesi, tedeschi, belgi, olandesi, svedesi ecc. hanno trasmesso alla società civile la loro conoscenza la loro cultura equestre mentre gli itagliani - al di fuori della loro casta - hanno fatto il vuoto?

Soloiddiolosa, o meglio lo potrebbe sapere un sociologo mettendo assieme i tanti fattori che ci differenziano dalle altre nazioni anche in campo militare... solo noi facciamo "operazioni di pace" coi cacciabombardieri e blindati!

... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

Giada88

Citazione da: raffaele de martinis - Ottobre 12, 2014, 03:12:15 PM
Ora, l'equitazione sportiva - come abbiamo visto e come vedremo - fino allo scoppio della II guerra mondiale era in mano ai militari in tutte le nazioni europee, finito il terribile massacro, sia i vinti che i vincitori erano "collepessealculo", si trattava di ricostruire/recuperare tutto.

Perché i militari a cavallo: francesi, tedeschi, belgi, olandesi, svedesi ecc. hanno trasmesso alla società civile la loro conoscenza la loro cultura equestre mentre gli itagliani - al di fuori della loro casta - hanno fatto il vuoto?
E questo é il punto: dove sono finiti i nostri militari? Non essendosi smaterializzati, perché non sono/siamo riusciti a mantenere/diffondere la cultura equestre?
Thoroughbred is not just a horse, it's an adventure.

milla

Uno dei problemi è che Caprilli, lui certamente sì, detestava il dressage quindi, dato che l'equitazione era totalmente in mano ai militari a loro volta osservanti seguaci del verbo "caprillionico",il dress è stato completamente ignorato per decenni.
Ignorando tra l'altro la sua importanza anche per i praticanti il SO.
Mi trovate per piacere un italiano, non dico una squadra troppa grazia, che si sia distinto in campo internazionale prima della Truppa?

Giada88

Citazione da: milla - Ottobre 12, 2014, 03:55:55 PM
Uno dei problemi è che Caprilli, lui certamente sì, detestava il dressage quindi, dato che l'equitazione era totalmente in mano ai militari a loro volta osservanti seguaci del verbo "caprillionico",il dress è stato completamente ignorato per decenni.
Ignorando tra l'altro la sua importanza anche per i praticanti il SO.
Mi trovate per piacere un italiano, non dico una squadra troppa grazia, che si sia distinto in campo internazionale prima della Truppa?
Paradressage a parte... Ricordo la Conz come partecipante all'olimpiade di Barcellona, faceva anche parte della squadra italiana che si era qualificata quinta ai Campionati Europei a squadre del 1991, e poi ottava a squadre all'olimpiade del '92.

Di certo il dressage, in Italia, risulta essere "disciplina di nicchia"
Thoroughbred is not just a horse, it's an adventure.

milla

Parliamo quindi degli anni '90, la mia Capa è stata definita una "pioniera" del dress che ha contribuito a diffondere dagli anni '70.
Dal dopoguerra agli anni 70 o 90 dov'è finito il dress (che pure è nato il Italia non scordiamocelo)?

PS tutto ciò senza nessunissimo intento polemico, sia chiaro, solo che anche a me piacerebbe capire come mai in altre nazioni il dress è praticato normalmente e molto diffuso mentre da noi è "di nicchia"

raffaele de martinis

Il dressage - in Itaglia - per anni non è stato non uno sport di nicchia ma di loculo, di sepolcro, di tomba, sepolto dai caprillioni più caprilliani di Caprilli.

Caprilli era un esperto cavallerizzo accademico, vedansi le photos della sua lalla Itala, non sappiamo cosa avrebbe fatto se fosse campato più a lungo e avesse visto i risultati alle Olimpiadi, quelli che vi mostrerò, eh si... quello che rimane, quello che fa storia sono le Olimpiadi, il resto è contorno, preparazione per quell'evento; questo spiega anche le continue richieste di introduzione di nuovi sports nell'agone olimpico, dalle boccette alla motoristica, alla monta uestern, al golf tutti gli sports competitivi vorrebbero essere discipline "olimpiche", infatti, oggi si tende a differenziare le specialità olimpiche classiche da quelle parvenus... gli sports equestr/l'Equitazione - non solo il s.o. - sono classicissimi
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

raffaele de martinis

#434
Attenzione, nell'interessante trattatello di Angioni si evidenziano e si criticano le ragioni del declino usando come pietra di paragone il periodo di cosidetto splendore dell'equitazione italiana, se - invece - il metro di giudizio sono le Olimpiadi, si evince che - pur essendo competitiva nel s.o. - l'equitazione italiana non è mai stata ai vertici mondiali nel suo complesso anche nel periodo d'oro indicato dal Colonnello che va dall'inizio del novecento al 1977, vediamo...

Ecco le tabelle dei risultati riguardanti cent'anni di olimpiadi coi lalli:

http://calmoinavantiedritto.blogspot.it/2012/02/xxxxxxxxxxxxxxxxx.html

con questi possiamo fare le giuste analisi per tentare di dare una spiegazione alla "decadenza" o - per meglio dire - alla mancata affermazione dell'Equitazione in Itaglia.
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...