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La "Parola Contraria": la mia.

Aperto da raffaele de martinis, Aprile 24, 2013, 02:32:51 AM

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raffaele de martinis

#525
Apro parente:
Per Ospitalazzo:
http://www.onoranzefunebribellomunno.com/servizi/funerali-carrozze-e-cavalli.html

Avrò avuto 6/7 anni, il funerale del barone Scoppa, 4 lalloni neri dei quali - uno di volata - scalpitava magnificamente sul selciato... che spettacolo quel funerale, che spettacolo i cavalli ebellumunno!

Chiusa parente.

Infatti dissi: anche se la cifra è modesta (2400 euri), ma non tanto dati i tempi, valeva la pena di investire 300/400 euri di veterinario e di lastre per esser - almeno parzialmente - sicuri, purtroppo da noi non c'è st'usanza.

Almeno si avesse fatto accompagnare da un tizio experto, quello il piede balestrino lo avrebbe visto immediatamente... attenzione può darsi che quel pede non abbia influenza funzionale, ma certamente est un motivo di grave deprezziamento contrattuale: il polledro ha un appiombo scorretto, ha la dermatite recidivante, lo prendo lo stesso a mio rischio e pericolo, ma te lo pago 1200 euri, altrimenti aspetta il prossimo pollo, attenzione, quel lallo - per me - vale la carne che ha addosso: 800 euri, dunque, a 1200 è pagatissimo.

E quì arriviamo alla risposta all'ultima domanda in essere...

... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

raffaele de martinis

La domanda rimasta in sospeso era:
Lo sai che in Itaglia arrivano gli scarti lallini di mezz'Europa? Ma - sopratutto - lo sai che al suditaglia arrivano gli scarti degli scarti?

D'ora in avanti capirete il perché di questa intrusione frisona, eh già! I cavaglieri itagliani (ma non solo itagliani) seguono le mode che sono sempre esterofile a partire dal s.o.: negli anni 50/60 del s.s. erano di "moda" gli irlandesi, seguirono i selle francais, i tedeschi, i belgi fino agli olandesi up to date today; queste "mode" erano - lovviamente - dettate dai risultati, nel frattempo era nato il sella itagliano che non si cazza nessuno o quasi.

I lalli non da competizione/da sollazzo - fino agli anni 70/80 del s.s. - erano meticci nostrani spesso migliorati col PSA e col PSI oppure galoppatori e trotter ritirati dalle corse, in quegli stessi anni cominciarono ad arrivare migliaia di lalli americani e argentini colle grandi navi transoceaniche, erano animali da macello, però - quelli che scamparono al coltello - fecero da base alla nascita della monta uestern in Itaglia.

A partire da quegli anni, si sono avvicinati allo lallo migliaia di ragasse, che portarono una ventata di freschezza nel rigido mondo paramilitare del s.o. e parallelamente si crearono le condizioni per la nascita delle monte "naturalidolcietologichealternative", lovviamente, non furono le ragasse a far ciò ma ben precisi personaggi che - dopo una accurata indagine sul nuovo target dell'utente lallino - proposero - a tutti piccioli - le loro "novità".

Dopo i quoter e gli argentini arrivarono gli spagnuoli, i frisoni e ora cominciano ad arrivare i lusitani...

sospendo quest'argomento, lo riprenderò per chiudere il discorso sulla monta itagliana, e riparto da:
tutti voi sapete perché si lavorano i lalli sui cavalletti, ma per spiegare la loro succedaneità al lavoro di squola vado a ribadirlo riferendovi le palabras dei Klimke...
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

raffaele de martinis

Tenetevi ben salde sulla vostra seggiola, è qualcosa di mai visto... almeno per me:

https://www.youtube.com/watch?v=3ieUwYpPCDU
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

raffaele de martinis

Dobbiamo al capitano F. Caprilli l'introduzione moderna dell'assetto nel s.o. ....... .....il programma di lavoro seguendo il suo "metodo naturale" prevede l'uso dei cavalletti che sono costituiti da delle barriere di legno.... ....all'inizio, il metodo Caprilli fu accettato con reticenza in Germania, comunque, ben presto il lavoro sui cavalletti fu introdotto alla scuola di Hannover dal colonnello von Flotov, e dunque, le regole di base del loro uso furono accolte in seno all'ambiente equestre tedesco e tali son rimaste fino ai giorni nostri.... .....i cavalletti sono un sussidio prezioso sia per l'educazione del cavaliere che per l'addestramento dei giovani lalli... ... per quanto riguarda il cavallo da sella, i cavalletti sono importantissimi come preparazione di base quale che sarà il suo utilizzo finale, inoltre, con essi si ha la possibilità di variare e differenziare il lavoro necessario evitando così che il lallo diventi ottuso.

Un corretto impiego dei cavalletti è utile allo scioglimento dei muscoli e all'irrobbustimento complessivo del fisico e prepara i polledri ad affrontare i dislivelli e le asperità in campagna.... .... il lallo trova sicurezza nel valutare le distanze per il salto alle varie andature.... ....sopratutto - col lavoro ai cavalletti - si fortifica la muscolatura dorsale e si invita il lallo a distendere l'incollatura in avanti e in basso, e così facendo, l'animalo trova il giusto equilibrio per la battuta del salto.... .... fatto il lavoro di base, l'uso dei cavalletti varia a seconda delle differenti discipline da intraprendere e quando si tratta di correggere lalli difficili o ingranati... .... durante trent'anni di esperienza nella preparazione di cavalli, ho preso molti appunti, e la partecipazione a grandi eventi di dressage, in Germania come all'estero, mi hanno incoraggiato a raccogliere quelle mie note in un testo sintetico che sono orgoglioso di presentare agli appassionati ecc. ecc. .....


Con precisione et progammazione teutonica, i Klimke...
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

raffaele de martinis

#529
Con precisione et progammazione teutonica, i Klimke ci portano - manina nella mano - all'uso corretto dei cavalletti, ci dicono le distanze, l'altezza  del posizionamento di questi giolivi attrezzi; indicano gli errori più comuni che si fanno e danno accorte solutioni, per i minorati psichici e i duri di comprendonio offrono un riepilogo del lavoro di 4/6 settimane, nel quale sono indicati i tempi e la progressione dei vari usi cavalletteschi, i dottor klimke ci avvisa: Un sacco di cavaglieri lavorano usando le barre a terra senza sapere le distanze corrette in relazione alle andature, questo - oltre l'inutilità del lavoro - comporta dei danni - a volte seri - ai loro lalli; altri cavaglieri si rifiutano alla priora di usare i cavalletti, i mentecatti non sanno che - il lavoro sistematico coi cavalletti - oltre ai benefici che ho già detto allunga la carriera dei lalli e dei cavalieri che - inoltre - con questo mezzo, che da la possibilità di osservare il lallo e di studiare se stessi, possono migliorare all'infinito le proprie conoscienze e la propria pratica.

Io non giro tanto, ma saranno trent'anni che non vedo pù cavalletti nei nostri maneggii, non solo nell'Isola.

Ora , due domande sorgono spontanee: perché proprio  Caprilli inventò i cavalletti? E perché,
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

raffaele de martinis

Le ceneri del Capitano si stanno rivoltando nell'urna guardate:

https://www.youtube.com/watch?v=-DcC1oeY7OQ

... High stepping over cavaletti poles for dogs helps with balance, stability and flexibility...

... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

raffaele de martinis

Ora , due domande sorgono spontanee: perché proprio  Caprilli inventò i cavalletti? E perché, son passati di moda in Itaglia da almeno trent'anni?

Credo/suppongo/immagino che il Capitano avesse capito che eliminando l'equitazione di squola/il dressage, si sarebbe perso l'addestramento e la preparazione fisica del lallo, dunque vi sopperì coi cavalletti che danno risultati simili alla ginnastica rationale classica senza imporre pieghi e flessioni, questp ovviamente nella visione ostacolista/sportiva ma anco nella preparazione dei lalli di truppa che dovevano esser addestrati velocemente da gente che certo non possiamo definire cavallerizzi.

Non so bene come son andate le cose, fatto sta che nel Manuale di Equitazione Edizioni FISE 1975, non ho trovato cenno al lavoro sui cavalletti, sono menzionati di sfuggita a pag. 116 assieme alle barriere  a terra per initiare agli ostacoli i polledri.

Per experientia personale ho fatto a tempo a vedere

                   
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

raffaele de martinis

... l'uso dei cavalletti e ho capito alcune cose: l'impostazione delle distanze e delle altezze di questi strumenti richiedono una grande esperienza e una profonda conoscienza dei lalli e degli aglievi da parte dell'istruttore, inoltre è complicato/faticoso cambiare disposizione ogni volta che si cambia esercizio ecco perché - secondo me - sono stati abbandonati e sostituiti dalle barriere a terra che si aggiustano con un paio di calci.

Onestamente, non mi applicai molto ad osservare, ma da quello che ricordo, l'istruttore (un ex appuntato dei carabbbinieri a cavallo) li faceva usare in maniera piuttosto elementare, mentre, dalla lettura dei Klimke, si comprende la complessità e la varietà del loro uso.

Dovessi addestrare un giovine lallo - qualsiasi fosse la sua destinazione - comincerei dai cavalletti, purtroppo, se ne fa a meno - dei cavalletti come delle regole dell'equitazione di scuola - tanto i lalli si adattano a tutto anche...
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

alex

Parente.

Un mio conoscente, cavaliere francese, mi diceva che un esercizio comunissimo in Francia sono "le barriere alla rinfusa", tipo asticelle dello Shangai se così si chiama; a suo dire migliorano molto l'attenzione del cavallo e ne migliorano l'agilità. In Italia, non le ho mai viste usare.

La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

raffaele de martinis

Una buona norma dell'equitazione accademica sono gli esercizi a la foule (ho incontrato questa definitione in un testo di Oliveira),  tradotto alla lettera sarebbe esercizi affollati, ma forse deriva dall'itagliano antico fola che era uno spettacolo equestre pieno di musici, saltimbanchi, danzatori, etc.

Comunque, da come ho capito io, Oliveira intende un esercizio fatto alla rinfusa, a guazzabuglio, ad esempio: i passi indietro fatti in linea, sul circolo, a serpentina, dallo stop, dal trotto etc.etc.

Comunque, sia lo shangai che la fola tendono ad evitare la routine cosa a cui si affezionano fortemente tutti i lalli.

Chiusa parente.
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carodubbio

Il mio istruttore mi ha fatto sempre fare le barriere a terra.

Una sola volta( che poi anche i primi ostacoli che ho iniziato a saltare) un dentro fuori 6 x 70cm, che la prima cosa che mi è passata per la testa ; oggi mi schianto,

invece liscio come l'olio

raffaele de martinis

Come dicevo i lalli si adattano a tutto anche ai gambegambe e ai loro aglievi sfatigati, beccatevi sto video:

https://www.youtube.com/watch?v=4H-eg8C_4-w

Se avete avuto la patientia di vederlo tutto vi sarete resi conto della complessità del lavoro, purtroppo, il mio tedesco è/era sufficiente a cuccare le schönes Mädchen che arrivavano nella meravigliosa isola d'Ischia, dunque, non ho capito una beatissima di quanto dice Ingrid, sicuramente è interessantissimo.

Ora, per fare quel lavoro ci vogliono l'istruttore e due aiutanti, è lovvio che volendo gli aglievi potrebbero a turno fare da serventi, il che sarebbe cosa buona et giusta, ma, conoscendo lo spirito di disciplina delle ragasse zompazompa, la vedo dura, infatti i cavalletti sono spariti, gli ultimi che ho visto furono quelli fatti da me nel 1988...
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alex

Nel maneggio dove sto io ci sono. Curioso che si chiamino "cavaletti" anche nel video di Klimte.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

raffaele de martinis

Anche in franzose - nel libro che c'ho - li chiamano cavaletti una storpiatura come un'altra, vedi passage, levade etc. etc.

Ho messo: equitazione cavalletti sul motore di ricerca e guardate il primo video che ho trovato:

https://www.youtube.com/watch?v=h04g3vJWhgc

meschino, ha solo tre cavalletti sgarrupati, io me ne feci sei, ma credo che il minimo sindacale sia 8.

Non fate caso alle farneticazioni di Carruba, non è pericoloso...



... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

DivinityOfDarkness

#539
Citazione da: alex - Novembre 19, 2014, 09:40:32 PM
Nel maneggio dove sto io ci sono. Curioso che si chiamino "cavaletti" anche nel video di Klimte.

Anche il libro di Reiner Klimke che parla dei cavalletti si intitola, per l'appunto, "Cavalletti". Non credo che esistano traduzioni del termine. E' da quando ho letto e studiato quel libro che mi sono 'fissata' sui cavaletti-

Sicchè io li uso, anche se non sono altro che barriere fissate su dei supporti rialzati, in modo che anche se il cavallo ci picchia sopra, non si spostano. Ho già progettato e fatto la lista della spesa di cosa comprare e come farli, per produrmi 6 cavalletti fissi, regolabili in tre altezze. A spesa irrisoria.

I cubetti li odio: con il prezzo di un cubetto (UNO! almeno 60 euro!!) mi compro il materiale per farmi 3 cavalletti completi e dipinti come garba a me. E poi sono di plastica. BLEEEE.

Sono fermamente convinta che ogni cavallo debba imparare a far caso a cosa c'è per terra e, soprattutto i cavalli che dovranno saltare, debbano farsi l'occhio sulle distanze, senza stare a calcolare e contare i 'galoppi'.
Motivo per cui quando lavoro con le barriere a terra e queste si spostano, le lascio dove sono: ci penserà il cavallo a scansarle e a mettere i piedi dove deve.

Con costanza (e con cavalli che non amino suonare lo xilofono come ama farlo il mio baio..) si raggiungono interessani risultati:





Dove ci sono i cavalli... c'è la cacca.