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Domanda a Raffaele

Aperto da alex, Aprile 16, 2014, 03:47:51 PM

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alex

Non sono molti quelli che hanno letto Grisone, o Fiaschi; molti meno quelli che sono in grado di capirli. Io faccio parte della seconda categoria.

Da vecchie citazioni in altro forum, ritengo che Raffaele li abbia letti (di certo ha letto Grisone) e suppongo che li abbia anche capiti, per quanto riguarda le tecniche di addestramento alle figure di alta scuola.

Domando quindi a Raffaele (o a chiunque li abbia letti e capiti): le imboccature rinascimentali erano funzionali al tipo di addestramento e al tipo di risultati che si volevano ottenere dall'addestramento, o semplicemente erano strumenti ancora rudimentali, il meglio che c'era al tempo, e si riteneva che fossero indispensabili perchè non si immaginava che analoghi risultati si sarebbero potuti ottenere con una "semplice" briglia completa?

Aggiungo: i libri di equitazione del 1500 illustrano un'equitazione già complessa e raffinata, penso il frutto di parecchi secoli di esperienze. Non sono tecniche e concetti che si improvvisano o che si inventano.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

raffaele de martinis

Gli speroni e le imboccature medioevali fanno rabbrividire per la loro atroce efficacia, dovevano agire su lalli assai rozzi adatti a sopportare un 200 kg di cavagliere e di ferraglia varia che caricava gli avversari ben inchiavardato in selle che sembravano troni che da sole pesavano oltre 20 kili.

Quello che si richiedeva a quelle rozze era: caricare dritto, fermarsi in uno spatio ragionevole, girare a sx (dare la destra all'avversario) in maniera tale che il cavagliere potesse dare furiose mazzate al nemico.

Le arie alte erano sconosciute, le scalciate e le impennate erano frutto più o meno casuale dell'uso più rude del solito di morso e sperone.

Dunque, la squola napoletana rinascimentale è già una equitazione "dolce" rispetto a quella medioevale, i maestri, pur usando mezzi e attrezzature terribili, una volta che il lallo aveva capito, il loro maneggio era improntato a grazia e precisione.

Infatti proprio in quel periodo furono codificate le arie che tutti conossiamo: passeggiata, ciambella, pallottata, orsata, capriola ecc. eccc.

Erano movimenti che dimostravano la manegevolezza e l'obbedienza del lallo, ed esaltavano gli atteggiamenti naturali dello lallo.
Ovviamente, i lalli erano addestrati anche al combattimento, per cui li si abituava al clangore del ferro, agli spari degli archibugi ecc.
Dunque, quelle imboccature erano considerate "dolci" in rapporto al lavoro richiesto a quei lalli che benché migliorati - rispetto ai pesanti lalli medioevali - restavano sempre dei soggetti prevalentemente linfatici.

Gli orientali: arabi, turchi, mongoli, ecc, non conoscevano la squola e davano esclusivamente la loro attenzione alla manegevolezza del lallo in battaglia, avevano lalli più leggeri e nevrili e - molto probabilmente - usavano imboccature più vicine al filetto e al morso irlandese, erano armati alla leggera...una delle loro tattiche, conosciuta fin dall'antichità, (fuga persiana) era di fingere di scappare, quando l'avversario era abbastanza vicino, si sedevano al contrario sulla sella, e comodamente infilzavano l'inseguitore con frecce e giavellotti.

Credo che quelle imboccature fossero proprio scelte perché adatte al tipo di equitazione e ai cavalli disponibili a quel tempo, infatti, il filetto/cannone/brindone era conosciuto da secoli, così come il capezzone che pare fosse stato inventato dal Pignatelli e perfezionato dal Newcaste.

Non ricordo chi ha "inventato" la briglia, di sicuro nel 600 si usava addestrare collo filetto e il capezzone i polledri, poi si passava al morso e capezzone, e infine si andava solo il morso, questo tragitto è ancora in uso presso i butteri pe sbrigliare i lalli, chiedo conferma alle ragasse toscane...






... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...