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Addestramento al passo, addestramento al trotto

Aperto da alex, Ottobre 04, 2017, 11:00:42 PM

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alex

E' un bel conflitto fra scuole: quella francese, che nell'addestramento dà grande importanza al passo; quella tedesca, che invece la dà al trotto.

Siccome so di certo che Poker usa molto il trotto e pochissimo il passo, e immagino che qualcuno nel forum segua la strada alternativa, valorizzando molto il passo, mi piacerebbe che fossero descritte e confrontate, senza spargimento di sangue equino (umano.... perchè no?  :blob3:), le due diverse "filosofie".

Io amo molto il passo, ma in pratica non addestro; sono decenni che monto la stessa cavallina con rare e poco significative eccezioni,  e dire che l'ho "addestrata" è un'esagerazione. Quindi commenterò eventualmente le discussioni, ma nientye di più.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

blackhorse68

L' addestramento è un fattore costante quando si interagisce con altri esseri scienzienti,
Sia che conviviamo con altri esseri umani, cani , gatti o cavalli, il solo fatto di mantenere un determinato status significa addestrare.
Se al cane riempio tutte le mattine alle 07.00 la ciotola lui si abitua ad aspettarla, se vado alla ciotola alle 12.00 lui se ne frega.
Se per qualche motivo comincio a riempirgliela alle 12.00, lui cambia le abitudini.
L' ho addestrato a comportarsi in modo diverso.
Quindi con il cavallo succede lo stesso, solo il fatto di cambiare postura, umore  o quant' altro "sistemando" quindi la risposta del cavallo provoca un ri-addestramento.
Non lo fai per professione, lo fai solo sulla tua cavalla, ma ogni volta che sali in sella ripassi e consolidi quello che conosce o insegni una piccola cacchiatina nuova, fosse anche solo che oggi hai mal di schiena e non si trotta.

Quindi anche tu Alex addestri, sei solo avvantaggiato, conosci bene Asia e lei conosce te.

Detto questo esprimo il mio parere da neofita:
in qualsiasi disciplina ci sono vari modi per raggiungere l' obbittivo ed il percorso di solito è scritto nelle origini.
Può essere che in altri tempi il cavallo francese, per predisposizione mentale conformazione fisica, etc., si rilassasse di più al passo e quindi il lavoro partiva da li
al contrario il tedesco partiva dal trotto.
Poi la tradizione è restata divisa perchè solo pochi riuscivano a frequentare entrambe le scuole, quindi se nascevi in francia ti insegnavano ad addestrare al passo (perchè si fa così)  mentre se nascevi in germania addestravi al trotto (perchè si fa cos'ì).
Ora nel 2017 riesci a conoscere le due scuole e in base alle vicende della vita scegli che strada intraprendere, o se sei bravo apprendi i due metodi e li mischi creando il tuo metodo.

ciao
Gigi

Ero intelligente e volevo cambiare il mondo. Ora sono saggio e voglio cambiare me stesso.
                                                               Dalai Lama

PokerFace


blackhorse68

Hai ragione, doma e addestramento sono cose diverse.
Ma dopo la doma, cioè l' abituare il cavallo a determinate situazioni (sella peso del cavaliere, etc) arriva l' addestramento (cessione alla gamba, indietreggiare, etc.)
Penso tu faccia entrambi
Ero intelligente e volevo cambiare il mondo. Ora sono saggio e voglio cambiare me stesso.
                                                               Dalai Lama

PokerFace

ah ok ma nella doma prediligo il trotto e il galoppo.
nell'addestramento boh non so, si pure, ma solo perchè io il passo proprio non lo concepisco come lavoro.
per me è solo sollazzo e riso, nel senso che vado al passo solo per chiacchierare, sfiatare, andare in giro ecc...
non faccio chissà che lavoro al passo....

blackhorse68

ma preferisci il trotto perchè ti viene così o perchè ti hanno insegnato di lavorare al trotto?
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                                                               Dalai Lama

PokerFace

mah, in genere io uso la mia testa.
il trotto mette il motore. al passo è difficilissimo avere il motore acceso. il rischio è che ti ritrovi in mano solo il collo del cavallo, perdendo tutto il resto.
al trotto la spinta da dietro è più facile, è facile mettersi il cavallo davanti alle gambe e quindi avere a disposizione tutto il suo corpo e tutte le sue forze.
poi comunque non c'è la bascula, pertanto puoi lavorare meglio sul contatto e sulla stabilità e su mille cose.
insomma, è oggettivamente piu facile e piu utile lavorare al trotto.
poi certo, se ci sono dei problemi, uno può anche pensare di lavorare nella lentezza del passo.
però io non sono uno che ha paura e non ho nessun cavallo che ha paura, non ho nessuno che guarda i salti (tu pensa che i 4 anni mi saltano il fosso la prima volta che lo vedono, senza neanche averglielo fatto guardare prima), nessuno che fa cose strane.
l'unica cosa che devi fare è accendere il motore.
se il motore lo spegni escono i problemi, lo dico per esperienza. escono le difese, soprattutto nei cavalli tedeschi che hanno grande sangue e grande carattere. se riesci a mandarli sempre avanti non avrai mai grossi problemi. e il rischio del passo è sempre quello....

blackhorse68

#7
Scusa se insisto, ma nel tuo percorso formativo hai avuto solo istruttori filo tedeschi o anche filo francesi?
Nel senso: hai scelto di lavorare così scegliendo il modo più efficace o deriva dalla tua evoluzione?

P.S. Non voglio insegnare niente a nessuno e tanto meno giudicare, non ci conosciamo ma da quanto leggo hai la mia massima stima, sto solo cercando di capire se la formazione
professionale porta dentro ad un unico corridoio perchè arrivare in fondo è stato un lungo processo formativo o se
hai scelto quel corridoio perchè lo consideri meglio di altri.
Grazie
Ero intelligente e volevo cambiare il mondo. Ora sono saggio e voglio cambiare me stesso.
                                                               Dalai Lama

Melis

Mah infatti penso che la "difficoltà" ma anche il grande vantaggio dell'addestramento al passo sia quello. Che è un ottimo indicatore se c'è motore e controllo.
Col nano lavoravo tantissimo al passo, col Cessetto non posso perchè si blocca (la schiena e non va avanti, ma piuttosto in piedi). Ho iniziato solo recentemente. Faccio lavoro alla corda (fatto bene e con criterio, mandandolo in avanti ma senza cadere sulle spalle), poi salgo, e a seconda di come lo sento o lavoro al passo o lascio il lavoro del passo alla fine.
Io lo trovo straimportante perchè i cavalli devono SAPERE andare avanti anche senza inerzia, hanno tempo di coordinarsi e per, per esempio, il lavoro laterale, devono sbattersi di più, ci vuole più forza. E controllo. Disciplina il cavallo e il cavaliere.
Melis Yalvac Equine Photography - www.melisyalvac.com

blackhorse68

Nell' equitazione di montagna l' andatura principale è il passo.
Più lungo, più corto o più veloce ma se vuoi il cavallo anche il giorno dopo questa è la regola.
Si trotta o galoppa in piano, spesso per brevissimi tratti
In campo o in campagna, prima delle uscite più impegnative con molto dislivello si procede al trotto e al galoppino per tratti lunghi per fare fiato e condizione (dopo il riscaldamento ovviamente).
ma il cavallo anche al passo deve essere attivo e reattivo, attento alla mano, alla gamba e alla voce.
Per questo l' addestramento deve essere fatto a tutte le andature.
Molto dipende dal cavallo, non si dovrebbero usare cavalli a sangue caldo, troppo avanti o "anarchici".
Forse il tipo di addestramento varia anche in funzione del soggetto, della razza e dell' attività da svolgere.
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                                                               Dalai Lama

PokerFace

melis ho visto dei video dei tuoi cavalli. sia quello nero che quello grigio.
sarà un caso, ma il primo è (o sembra) tremendamente indietro, il secondo è (o sembra) un pochettino piu dotato da madre natura di impulso e andatura. diciamo che il primo sembra un cavallo barocco, il secondo si avvicina già di più ad un modello moderno, sportivo.
e guarda caso il nero lo lavoravi tantissimo al passo (epperò l'impulso glie lo poteva dare solo madre natura) il grigio no.

per questo io uso la mia testa sempre e faccio le cose in base a quello che sento sotto la sella.

in ogni caso ognuno faccia come gli pare chiaramente.

io preferisco iniziare da una cosa semplice, cioè dall'andatura dopo c'è più motore di natura, in cui è più facile avere impulso e spinta. proprio perchè è più facile. e anche più bello. e anche più istruttivo per il cavallo. poi quando ha capito e confermato, tutto si può fare anche al passo, o all'indietro o come vi pare. per me, che uso il passo solo per parlare al telefono, è ovvio che basta la conferma delle cose al trotto e al galoppo. non ho nessuno che mi giudica sul passo, nella mia disciplina non si fa nulla al passo in gara. pertanto me ne fotto. ho montato anche cavalli che ambiavano al passo o che avevano l'arpeggio e non è mai fregato niente a nessuno finchè saltavano bene ed erano dritti.
magari uno che deve curare il passo per la sua disciplina ci didica più tempo. io no.
non dico che sia giusto o sbagliato, io faccio così, voi fate come volete.

ah black io ho il cuore tedesco però ho sempre montato con istruttori e cavalieri di scuola francese.
e mi ispiro agli americani. che fanno un pò come gli pare, come gli viene e stanno benissimo così.

blackhorse68

Poker, invidio la possibilità che hai avuto di sperimentare ambiti diversi
il fatto di aver "vissuto" più metodi per poi ottimizzarne uno di tuo rende i tuoi scritti molto interessanti, esprimono, con cognizione di causa, un parere personale e non un metodo appreso e ripetuto.
Come dici tu: evviva quel che funziona

Ciao
Gigi
 
Ero intelligente e volevo cambiare il mondo. Ora sono saggio e voglio cambiare me stesso.
                                                               Dalai Lama

PokerFace

beh di contro c'è che a volte anche a me vengono in mente idee veramente di me**a.

solo che la loro merdosità si appalesa sempre troppo tardi, quando ormai mi sono impastato da qualche parte.

Luna di Primavera

sto leggendo con grande interesse perchè nel mio piccolo ho un sacco di problemi al passo (anche alle altre andature veramente, ma sono problemi di tipo diverso).

nonostante il pedigree da aas, da cui ci si aspetterebbe un cavallo bello brillante, etrillo al passo è uno strazio.
in realtà si annoia, secondo me. comunque è moscio, trascina i piedi, svirgola, si distrae, pensa alle mosche alle farfalline ai fantasmi.
colpa mia certamente eh, che non sono capace a impegnarlo. si anima un pochino e mi dà un po' retta quando proviamo i movimenti laterali, che vengono normalmente una schifezza ma almeno ci si prova.

però ecco quel bel passo potente, magari un po' in distensione, col cavallo che pare 'n giaguaro, non ci riesce.
al'inizio della sessione non ci provo neanche, perchè è una lotta inutile: praticamente mi armo di frusta e partiamo subito al trotto vivace, tanti cambiamenti, serpentine, figure di maneggio, transizioni e variazioni. una volta ottenuta la sua attenzione, io ci provo (credetemi!) a inserire il passo in mezzo, ma mi fa pochi metri e poi si riammoscia subito, oppure lo "perdo" di nuovo. quindi ho cominciato a mettere un po' di spalle in dentro e cessioni, per quel poco che ci vengono, alla fine della sessione, così che se le fa bene e con buona volontà posso dargli il superpremio e smontare con mille complimenti.

questo agosto che era caldissimo e si poteva montare meno che poco, l'ho montato più che altro al passo e andava un po' meglio, diciamo che era più presente (non so come altro spiegarlo). ultimamente invece la situazione è di nuovo deprimente.

e insomma è un circolo vizioso: al passo è moscio e "disconnesso", quindi per vivacizzarlo faccio poco passo a favore del trotto, ma così facendo non miglioro la situazione al passo, che anzi viene interpretato come pausa o caz*eggio.

commenti?

I cavalli davanti mordono, dietro scalciano e in mezzo sono scomodi.
I. Fleming

Miky Estancia

Citazione da: blackhorse68 - Ottobre 05, 2017, 02:16:54 PM

Forse il tipo di addestramento varia anche in funzione del soggetto, della razza e dell' attività da svolgere.

Condivido!
Con i Comtois noi lavoriamo al trotto in tondino per la messa in equilibrio, poi al passo a redini lunghe in preparazione al lavoro agricolo e poi sempre al passo con gli attrezzi attaccati. Il passo deve essere attivo con il cavallo attento e i posteriori che vanno ben sotto, il passo da caxxeggio non è ammesso quando il cavallo deve tirare gomme, erpici o aratri.
Il galoppo per noi viene dopo, quando il cavallo è bene in equilibrio ed esegue le transazioni a salire e scendere a voce. Iniziamo il lavoro sul galoppo sempre in tondino, sempre in tondino lavoriamo sulle partenze al galoppo dal passo e poi da fermo, se abbiamo tempo, anche da passi indietro. Quando in tondino sono ok, montarli è un piacere e ci siamo risparmiati le fatiche in sella.
La cosa che tollero meno al mondo, anche meno dell'ignoranza, è la maleducazione. Perché se avere il cervello piccolo è una disgrazia, essere cafoni è una scelta. A.P.