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Cavallerizzi.

Aperto da raffaele de martinis, Marzo 20, 2014, 01:07:45 PM

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max

#45
Ma questa paura della riunione... mah...

Messa come la metti tu, sembra che ad un bambino il primo giorno di scuola gli si debba chiedere: da grande cosa vorresti fare? L'avvocato? Bene, allora ti precludiamo questi, questi e questi studi tanto per fare l'avvocato non servono, mentre dovrai imparare bene questi altri.

Non si dovrebbe precludere niente, anche perché uno non sa quello che vuole fare fino a che non prova di tutto. Si dovrebbe discutere quindi liberamente di tutto, anche di riunione, e magari provare a capire cosa vuol dire. Un insegnante infatti non è nient'altro che una persona che condivide un pezzo del cammino di un'altro. Se il bambino ti chiede "come si arriva sulla Luna?" che rispondi? "tu sulla Luna non ci devi andare, dimenticala, tanto hai detto che farai l'avvocato no?".

Il problema che tu accusi non nasce dalla riunione in se, ma da una situazione generale paradossale. Cioè quasi tutti gli istruttori inculcano nella gente che certe azioni generino la riunione e che questa sia necessaria. Come se al bambino non venga chiesto cosa vuole fare da grande (e fino qua, ok) ma subito dopo anziché esplorare insieme le possibilità offerte gli venga detto di fare sempre solo in un certo modo e che così facendo diventerà astronauta: "ecco, vedi? senti? tira i freni e pedala forte! lo senti il rombo del motore? stai decollando! lo vedi che sei già in orbita?" mentre in realtà non succede nulla anzi nella realtà il bambino è seduto su una bici e la sta scassando frenando e pedalando allo stesso tempo. Crede di essere un astronauta, non ha chiesto di diventarlo, in realtà infatti non lo è, però tuttosommato si sente figo.
Quel pochissimo che sapete vi impedisce di capire quel moltissimo che non conoscete.

alex

#46
E' vero o non è vero che la riunione è il primo punto della "haute ecole"?

Non è che ne abbia paura; semplicemente prendo atto di questo. Per tutta la "bassa scuola" non serve; non esiste; non dovrebbe essere nemmeno nominata. E poi, che cos'è questa vergogna di nominare la "bassa scuola"? Ci si vergogna forse di frequentare le "scuole medie inferiori" prima delle "scuole superiori"? Alle elementari si studia forse il greco?



La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

max

#47
Quando andavo alle elementari io, la maestra nell'ultimo anno usava spesso ricordarci: "quando sarete alle medie questa cosa etc etc"... Quindi no, io bambino delle elementari non sapevo nulla delle medie e nemmeno le nominavo, ma la maestra lo sapeva bene, DOVEVA saperlo se voleva prepararci.

Il fatto è che (se hai mai addestrato qualche cavallo lo sai) le cose nella realtà non sono mai così lineari come nell'indice di un libro. Hanno messo l'inizio dell'alta scuola dopo la bassa scuola, tra le partenze al galoppo semplici e l'inizio delle arie basse. E dove dovevano metterla scusa? Un'ordine logico uno se vuole stendere un libro se lo deve dare. Però capita che po' di riunione chiesta come si deve elimina anche certi problemi della bassa scuola che altrimenti resterebbero sempre.
Quel pochissimo che sapete vi impedisce di capire quel moltissimo che non conoscete.

milla

Ma io sarei molto felice di avere un maestro ELEMENTARE ma lo vorrei con i fiocchi e i controfiocchi e vorrei imparare alla perfezione a fare le aste, a fare le addizioni ecc.ecc.sarebbe già tantissimo.
Alex, tanto per fare un esempio, tu ritieni giustamente indispensabile l'indipendenza degli aiuti ma una vera indipendenza degli aiuti, confermata, che non viene mai meno ti pare cosa da poco? Avercela!

PokerFace

il punto è un pò diverso ancora.

io penso che non ci sia molta differenza tra addestrare un cavallo e un principiante.

prendi il puledro e puoi fare due cose, entrambe legittime e funzionanti. puoi iniziare utilizzando aiuti molto palesi, molto forti, e poi man mano che impara diminuire l'incisività degli aiuti. oppure puoi iniziare utilizzando aiuti molto leggeri e mantenerli leggeri sempre durante il suo addestramento. nel primo caso ci vorrà meno tempo a mettere il cavallo in grado di fare le cose. però ci vorrà tantissimo tempo a mettere il cavallo in condizione di fare quelle cose con aiuti leggeri. nel secondo caso ci vorrà tantissimo tempo  a mettere in grado il cavallo di fare le cose e però saranno subito fatte con aiuti leggeri.

questa è una prima cosa, che fa la differenza. la sensibilità. chi insegna (a cavalli e cavalieri) in modo sensibile ottiene allievi sensibili. e la sensibilità altro non è che una forma di ascolto, anche (perchè no) di quello che è stato scritto, di quello che è il patrimonio culturale del nostro sport.

c'è però da dire che trovo estremamente divertente questo accanimento contro gli istruttori "saltapali". i saltapali in verità possono essere pagliacci esattamente come i karlisti, come i classici, come i naturalisti (o, perchè no, naturisti.....).

io ho una mia personale idea del perchè ci sia, da parte di coloro che non saltano, questa idea che i saltapali siano tutti machisti tira e spingi.
un pò perchè, francamente, a lavorare solo in piano ci si rincoglionisce. si diventa nichilisti. si comincia a fissarsi sul nulla, sull'aria fritta, ci si parla addosso, si filosofeggia troppo. l'assenza di azione, di adrenalina, la ripetizione, la ricerca di chissà quale pelo nell'uovo a volte stroppia.
chi salta e fa concorsi può farlo bene o male ma in genere lavora in piano e fa tutto quello che fanno i dressagisti. solo che lo approfondisce di meno. solo che lo perfeziona di meno. sono che si rincoglionisce di meno. e siccome ha adrenalina e deve tirare fuori il coraggio e lo spirito di improvvisazione, si annichilisce di meno, accetta anche di fare le cose un pò alla carlona quando capita, e deve per forza fare i conti col fatto che si, va bene, il cavallo avrà questo e quel problema, ma una precessa è una precessa, una carrozza è una carrozza, una girata storta è una girata storta, un tempo in piu in una linea è un tempo in piu in una linea. questo fa la differenza. perchè chi non salta si arrovella il cervello su cose complicate come... il mio cavallo porta la groppa all'interno. come mai? cos avrà? forse non ho raggiunto sufficiente simmetria? forse cerca di sottrarsi? e perchè? non è che magari la superca**ola con scapperamento a destra sta influenzando l'estensione della spalla? e se fosse invece che una contrazione del muscolo superiore va a sacrificare l'impegno del posteriore? o forse il suo ingaggio? o forse che.... cioè... è ovvio che la gente, in linea di massima, da uno sport vorrebbe evitare menate pseudocervellotiche di questo tipo. cioè io recentemente ho dato un occhio al gruppo classical dressage e ci sono pagine e pagine di minchiate se una foto è di un passage o di un piaffe... se c'è simmetria tra inclinazione dell'arto anteriore e posteriore del trotto o meno... se l'iperflessione porta a un allungamento del tendine della spalla e quindi a una spettacolarizzazione del gesto di anteriori che poi viene premiata in gara o meno. cioè che menate.

chi salta quanto meno ha un pò di palle e un pò di adrenalina e quando fa una girata di me**a si gira, guarda l'istruttore e dice: ho fatto una girata di me**a. ci si fa una risata e si torna, girando un pò meglio. una cosa molto piu semplice da un certo punto di vista. senza essere tecnicamente piu semplice, anzi. senza contare che il tutto è complicato da elementi di imprevedibilità (la posizione del salto, i colori, i riempitivi, la lunghezza di una combinazione, la combinazione dei salti ecc), di eccitazione, di attività, che nel lavoro in piano puro non ci sono.

e non è che non ci sia cultura. voi partite da questo presupposto perchè in Italia dopo caprilli s'eran tutti rincoglioniti a rinnegare la scuola classica, addirittura giungendo a fare tabula rasa del passato e a bollare come pressochè inutile il lavoro in piano (e pure questo fu un travisamento dell'insegnamento di caprilli, che era un tipo strano ma non un cafone ignorante). i caprilliani si erano un pò invasati, fissandosi su quattro slogan e facendo diventare stupida e grossolana un'equitazione che non lo era. così come i karlisti si sono fissati su quattro slogan da bacio perugina (adattissimi per altro ad un pubblico di ragasse amanti dei lalli, come dice raffaele) facendo sembrare stupida una scuola che non lo è. idem i tetteschi tressacisti con la mitica scala, come se uno potesse fare uno schemino di come si lavora un cavallo. un cavallo non è una formula chimica che se unisci una parte di O e due di H ti viene sempre fuori l'acqua. talvolta coi cavalli se unisci una parte di O e due di H ti viene fuori vodka o nitroglicerina o cacca.

che poi guardate che tante volte quelli che si riempiono la bocca di nomi altisonanti, magari non hanno letto nulla, se non qualche riferimento su un blog come questo o su un giornaletto. eddai.

raffaele de martinis

Mia figlia è nata a cavallo, fino a dodici anni/tredici anni mai visto un istruttore, avevamo un campetto e ci salticchiava pure, magari di rimessa, grande, si piantava, ma passava e comunque non l'ho mai vista cadere.

Bene, appena ha cominciato a prender lezioni dal gambegambe, due cadute nella stessa letione...la piccina voleva seguire quello che gli diceva il gg piuttosto che fare quello che già sapeva fare, poi ha trovato un compromesso ed in seguito è andata anche su ostacoli grossi (per lei/per loro) 140 150.

L'ho detto e lo ripeto il miglior insegnante è il lallo/i lalli/tanti lalli differenti...poi se si vuol diventar veri cavallerizzi, bisogna studiare e seguire dei maestri, in Itaglia non ci sono, oggi c'è il tub e ci sono gli audiovisivi, in mancanza di meglio ci si può accontentare.



... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

max

Poker noi non ce l'abbiamo con i gambegambe perché non saltiamo grosso con la fise, o perché la notte stiamo lì a ragionare su quale arto porti più peso nel galoppo rovescio e vorremmo che tutti non dormissero per quello. Ma perché i gambegambe oggettivamente ti riempiono la testa di nozioni vuote, spesso contrarie anche al buon senso come dimostra anche l'esperienza di Raffaele. Se devo fare lezione con uno che tutto quello che può darmi è il "nonfarmitroppeparanoie gambe e via" o il coraggio di lanciarmi al galoppo su una serie di salti anche col cavallo fuori controllo (perché questo è) posso benissimo farmi coraggio da solo, se lo voglio. Molti non lo vogliono affatto, vorrebbero solo imparare ad andare a cavallo e invece devono sottostare a questa cosa che diventa una vera e propria forma di sindrome di Stoccolma: l'autoconvincimento che ti piaccia saltare, e che nontidebbafaretroppeparanoie perché è tutto quello che l'istruttore ti concede di fare.
Quel pochissimo che sapete vi impedisce di capire quel moltissimo che non conoscete.

PokerFace

Ma sai, l'esperienza di Raffaele sui saltapali lascia il tempo che trova. Perché è molto circoscritta. Cioè se l'istruttore dietro casa è un cane, non è che poi trarne che tutti gli istruttori sono cani.

Io vedo tante ragazzine che montano bene. Saltano ma non mi pare proprio che si buttano contro i salti senza un'idea, con il cavallo fuori controllo. Anzi... se proprio vogliamo un difetto dell'equitazione di livello brevetto di salto ostacoli, oggi, è proprio la mancanza di galoppo in percorso.
Il discorso che hai fatto dimostra che ne vedi pochi di saltapali. E vedi quelli sbagliati. Io ne vedo tanti e vedo i difetti opposti a quelli da te descritti. Vedo ragazzini/e che tirano indietro per lo piu. E magari gli istruttori li facessero galoppare un po' piu in avanti, con una cadenza da concorso. Invece no (complici anche le gare indoor e campi a casa, ormai, sempre troppo piccoli per creare un certo respiro).



max

E' proprio sto continuo voler tirare indietro che mi fa vedere cavalli esasperati. Può darsi che... anzi sicuramente ora stiamo esagerando, ma tra tutti gli utenti qua sembri l'unico soddisfatto di quello che vede. Non è solo l'esperienza di Raffaele, è un sentimento comune che puoi trovare in tutti forum o gruppi. Chiaramente chi si lamenta è gente che ha abbandonato l'ambiente non certo chi è ancora sotto qualche istruttore. E' vero, qualche centro dove si monta e si addestra bene c'è (vivadio), come dici tu è come per i ristoranti, ma devi darci atto che trovare un centro dove fiorisce la cultura equestre in Italia è come trovare un bar che fa un buon caffè in Inghilterra.
Quel pochissimo che sapete vi impedisce di capire quel moltissimo che non conoscete.

raffaele de martinis

#54
Pokerface ha ragione, facendo mente locale ho conosciuto solo 20/25 istruttori gg più o meno bene, dal Generale a riposo che ho citato, al ragazzo talentuoso che si è fatto da se, ho conosciuto anco vecchi uomini di cavalli...uno per tutti Defendente Pogliaga: un mito.

I militari meritano un discorso a parte...che ho già fatto, i civili non seguono l'aglievo più bravo ma quello che può cambiar lallo più spesso...il papù del quale può permetterselo.

Ho il terribile sospetto che alcuni gg quando vedono il talento, la classe, in un figlio di mammà, anzicché gioirne cerchino di ostacolarlo, specialmente se il ragasso/la ragassa non ha comprato il lallo da lui (esperienza personale).

... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

PokerFace

quello degli istruttori/commercianti è in effetti un problema. ed è proprio la commistione di questi due ruoli che crea il danno.
e comunque io faccio piccoli esempi. prendo la lombardia, che è la realtà che conosco. abbiamo qui dressagisti importanti (tra cui Lau.. C..z, James Conn.., nel suo piccolo la Go... , Annette Ill..., Nor.. Pa... ecc ecc) abbiamo saltatori forti (per citarne qualcuno Pi... D'Ono..., i fratellini Prev...., Pa.... Ad... Zuv......, Ala.. Leu..., Palm..., Max Fri....., Fil... Moy....., Rob.... Turc....., Al.. Cro.., Rob.... Ar...., e mille altri, ne potrei citare mille ma son troppi. il problema non è la poca cultura equestre di questi signori, il problema è che gli introiti li ricavano un pò, si, dall'attività di cavalieri ma il grosso dalla compravendita dei cavalli agli allievi (infatti sono TUTTI istruttori).
che poi a ben vedere in passato non so se era diverso. cioè Va...io S..zi non monta piu, commercia cavalli e fa l'istruttore. Gi....pe Fo... idem. Puri....i anche.
la cultura equestre non centra una ceppaleppa. centra che c'è l'interesse economico, e girano tantissimi soldi, alla faccia della crisi.
chiaro che nel postaccio da morti di fame, dove non c'è un campo degno di questo nome, dove i cavalli son scarti del macellaio, magari l'istruttore sta dietro anche all'ultimo derelitto negato che s'è comprato l'argentino ultracentenario zoppo. ma è anche chiaro che se vai a montare da Pf.... o fai i concorsi e condividi i suoi obiettivi o monti da solo guardato solo dall'OTB che segue le messe in sella.
però se sei bravo e hai senso da Pf..... vai avanti, ti segue, ti fa il mazzo, ti porta avanti mentre se vai nel postaccio da morti di fame avanti non ci vai.
che poi, se uno avesse veramente voglia di imparare a montare, prende, va da Gi... Bas.. o da Fr.... Etr.. e si offre di montare i cavalli. monti 10 cavalli al giorno, prendi mille euro, ma ti fai veramente le ossa, diventi bravo. così hanno fatto cavalieri di tutto rispetto che oggi saltano le coppe. montavano proprio lì. e sono diventati super forti. montando cavalli, tantissimi cavalli, facendosi il mazzo.
i commercianti sono una grande risorsa per chi vuole imparare a montare a cavallo. vai lì, per due lire, e monti qualsiasi cosa abbia una sella.
perchè alla fine uno può avere la cultura che vuole, ma solo se ha montato millemila cavalli, tutti diversi, dal brocco a quello buono, impara e diventa forte. se no l'equitazione è solo chiacchiere da salotto fatte da gente che ha studiato e non ha mai montato.
l'istruttore serve ma non è necessario il maestro/luminare. soprattutto per fare le quattro cagate elementari che facciamo noi amatori iscritti a questo forum.
fa sorridere che, pur essendo tutti a livelli ultra elementari (io per primo, che salto a stento il metro, per dire...) ci lamentiamo che non abbiamo grandi maestri a disposizione, che ci infondano la cultura equestre e bla bla...
la verità è che non ci servirebbero a nulla. a noi servirebbe montare di piu. l'unico maestro veramente indispensabile è il cavallo. anzi, centinaia di cavalli.

max

Secondo me confondete cultura con esperienza.
Dal commerciante, o facendo agonismo, si fa esperienza.
La cultura è qualcosa di molto personale. Non so nemmeno se cultura sia la parola giusta.
Ho conosciuto uno con una cultura e una esperienza abbastanza vasta, eppure in sella spacca i cavalli.
Perché? Perché???

Ideali. Forse la parola giusta è ideali. Gli ideali fanno la differenza. Mah!
Quel pochissimo che sapete vi impedisce di capire quel moltissimo che non conoscete.

raffaele de martinis

Fanno o gallo n'coppa a'munnezza.

Non seguo da anni l'agonismo equestre, lo aborro, ho visto le immani schifezze che si fanno in nome del valsente ma anco della coppetta.

Comunque, sono relativamente informato; tutti i nomi citati da poker (io non ne ho capito neanch'uno) sono a livello internazionale delle mezzecalzette, non me ne frega una minchia che qualcuno di questi vada a vincere - una tantum - in un concorso a Baden Baden, i loro omologhi tedeschifrancesiolandesi vengono quà e sbaragliano il campo quando vogliono, a volte arrivano con le loro seconde monte, non sprecano i loro cavalli di punta per venire a gareggiare in Itaglia.
Questa è la situazione nel s.o e nel dressaggio. Chi mi contraddice ?

Ma il discorso introdotto da poker fuorvia, nel s.o. puoi riuscire ad altissimi livelli pur essendo un emerito analfabeta, il topico verteva sulla mancanza di cultura equestre in Itaglia e delle sue ragioni.


... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

bionda

In Italia manca l'amore per la cultura in generale, come potrebbe esserci campo equestre?
"Entschuldige, mein Tier, ich werde schon noch dahinterkommen"
Udo Bürger
"Scusami, mio animale, prima o poi ci arriverò"

PokerFace

De Luca D'Onofrio Moneta Gaudiano Bucci, solo per fare pochi nomi.
vincono a livello internazionale. saltano la Longines...
insomma.... non sono proprio dei pirli.
per altro fanno un'equitazione molto migliore rispetto a quella che facevano i cavalieri italiani quando l'italia ancora vinceva... mancinelli d'inzeo... insomma... quando le barriere ancora erano inchiodate ai pilieri e c'era un salto ogni 600 metri.....