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Monta a la bride..

Aperto da piciopacio, Giugno 16, 2012, 11:47:23 PM

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piciopacio


Siccome l'argomento è interessante ed è uno dei pochi che tratta di equitazione in questo foro, varrebbe la pena di approfondirlo cominciando collo chiarire: - La monta a la bride è medioevale o rinascimentale ?


alex

Penso che la questione dei talloni sia una conseguenza dello stile di monta; siccome la questione delle due monte "a la bride" e "a la gineta" mi interessa moltissimo, mi piacerebbe molto che venisse innanzitutto aperto un 3d su questo argomento e anticipo (ma la ripeterò) la mia risposta a piciopacio: se la monta "a la bravante" descritta da Duarte (in tre varietà....) equivale, in una delle sue varietà, alla monta "a la bride", è medioevale senz'altro perchè Duarte scriveva all'inizio del 1400; ma il termine "a la bride", che Duarte non usa, probabilmente è successivo, e quindi "tecnicamente" a la bride è probabilmente un termine rinascimentale.

La "bravante" e la "gineta", ai tempi di Duarte, erano i due modelli base di selle, la prima con staffatura lunga, la seconda con staffatura corta; il libro di Duarte si intotola "Livro da ensinança de bem cavalgar toda sella" (che traduco maccheronicamente "libro di istruzioni per cavalcare bene su ogni sella") e c'è un dettagliato capitolo su tutti gli assetti principali che si possono tenere su un cavallo sellato, o non sellato; il libro mi è stato segnalato da Homocaballus che ne è un estimatore.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

piciopacio

Della "bravante" ne so una beata, la sella alla "gineta" e la relativa corta staffatura, potrebbe derivare dalla sella araba, infatti: - zanathi o forse zenanti era il nome di una tribù araba famosa per i suoi cavalli, che si stabilì in Andalusia al tempo dei "mori", la parola spagnola "jinete" - cavagliere ha la stessa origine.

In Sicilia, a quei tempi - dato che non ci siamo fatti mancare niente - avemmo anche noi l'invasione dei mori, infatti, ancor oggi i cavalli da corsa li chiamiamo: - giannetti o ginetti.

Se siamo nel Medio E


piciopacio

vo, epoca in cui nacque la Cavaglieria, paradossalmente l'equitazione non esisteva, i lalli erano maneggiati con morsi terrificanti e speroni da paura.
Se vi capita, fate una visitina al museo della Scuola di Cavalleria di Saumur o a quello del signor Bienamé di Chantilly e vedrete strumenti di tortura denominati: - imboccature e speroni.
Dunque, la sella di quell'epoca - non so se sia la bravante - era un aggeggio dove si incastrava il cavagliere per meglio resistere ai colpi dati e ricevuti.
In pratica. l'uomo in sella era come se fosse in piedi, dunque, la sua "equitazione" consisteva nel lanciare il cavallo contro il nemico, di fermarlo, e di "dare la destra" nei duelli a singolar tenzone, da cui pare che derivi la parola: "destriero".
L'altra possibile origine di questo bel nome, è che il destriero, siccome era un cavallo che veniva montato solo nei tornei e in battaglia, nelle altre occasioni, veniva condotto alla mano dallo scudiero che ovviamente lo teneva con la destra.
D'altronde, le corazze, le maglie di ferro e le cotte erano assai complicate da "gestire", pare che per fare pipi, il cavagliere non scendesse di sella, ma si servisse di una apposita canaletta/di una grondaia  :sad3: collocata vicino l'arcione.
Per le esigenze fisiologiche più impegnative, il nostro eroe doveva - per forza - scendere dal lallo.
Per fortuna, il guerriero aveva sempre al suo fianco il fido scudiero che - in quelle ineludibili circostanze - aveva il compito di nettargli le terga, altrimenti, il suo "principale":  - "cavagliere senza macchia e senza paura" sarebbe diventato: - "cavagliere con macchie ma senza paura". :-[

piciopacio

http://calmoinavantiedritto.blogspot.it/2012/06/lassetto-cavallo-nel-medioevo-alla.html

Se vi interessa, nel linco segnalato, potete vedere nei dettagli le differenze tra la monta alla "bravante" e la monta alla "gineta"; in particolare guardate come montano gli arabi nella fantasia berbera: - come disse Alex, "in ginocchio".

alex

Adesso sentiamo la voce di re Duarte, dalla fine del medioevo. Unica voce che riempie un vuoto "tecnico" nel quale sono state introdotte staffe e ferratura.

Il capitolo non è di semplicissima lettura. E' equitazione antica; è scritto in portoghese; ed è scritto in portoghese antico con la complicazione della strana grafia dell'epoca (comune anche nell'italiano medioevale). Non rinunciate a capire! Provate a pronunciare lentamente ricordando che quello strano "accento" sulle vocali rappresenta una n o una m che segue la vocale, e che spesso le u sono v. In più le congiunzioni e gli articoli sono attaccati alle parole. Potete farcela a intravedere un senso; viene fuori "improvvisamente".
Esempio: debrauãte si deve pronunciare "de bravante" .... 

Capitullo segundo
damaneyra das sellas debrauãte.
Pera esto suso scripto melhor se declarar he de saber que geeralmente hi cinquo geitos decaualgar que som certos, e aque todollos outros se encostam. Primeiro he em taaes sellas que requerẽ as pernas direitas, e huũ pouco diãteyas e firmadas mas strebeiras, e aseentadas em tal guisa que ygualmente se aia em todas tres partes, nõ poendo mayor femença em ofirmar dos pees que em no apertar das pernas ou sseer da sella, mais de todas tres em ygual aia aquella boa ajuda que se dellas pode e deua hauer E as sellas que requerẽ principalmente este caualgar, das q̃ husam em esta terra, som aquellas aque ora chamã debrauante e outras de semelhante feiçõ. Por que em em taaes como estas amaneira que deue teer quem em ellas forte quyser andar he esta, alongar s estribeiras que el se assẽte ẽ ella, teendo as pernas direitas E nom porem tanto q̃ lhe faça perder aforça dos pees, nẽ os deuetanto da firmar que afroxe as pernas , mais assy como suso he scripto detodas as tres partes deue teer tẽeçom desseer igualmente ajudado sem teendo mais femença ahuã q̃ aoutra.

Il re Duarte afferma che ci sono cinque assetti fontamentali, più altri che derivano da questi; e che i primi tre assetti sono adatti a quelle selle che si chiamano bravante, e selle simili. Termina il capitolo descrivendo il primo stile, caratterizzato da poco peso sulle staffe; nel capitolo successivo parlerà del secondo, che addirittura ignora le staffe, dando solo quel pò di peso che serve perchè il piede non sfugga; nel capitolo ancora successivo parla invece del terzo assetto, quello che sviluppa la massima potenza e che veniva usato nei tornei per ottenere la massima potenza; in questo assetto il cavaliere mette tutto il peso sulle staffe, e io mi immagino il cavaliere, nell'attimo dell'urto, agire sulla lancia con tutto il peso e con tutta l'inerzia del corpo vigorosamente contratto...

Nei capitoli successivi c'è la descrizione di due assetti-base per la gineta, e poi anche di altri tre assetti-base per la monta senza sella.

Insomma, non mi pare che il tutto sia molto primitivo.... che ne dite?

Se trovate che il portoghese antico non sia chiarissimo, esiste una traduzione inglese, che ovviamente ho letto prima di questa, altrimenti col cavolo che capivo una parola. :-)
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

piciopacio

Per quanto scrissi in precedenza, credo che l'equitazione medioevale sia stata rozza e brutale, tantè che la "terribile scuola napoletana" - a confronto - apparve rivoluzionaria e "dolce".