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Come migliorare l'impulso

Aperto da mcolumbine, Luglio 29, 2018, 11:12:09 PM

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Idunas-Sanni

Ci sono stati alcuni suggerimenti che possono essere una soluzione.
E mi trovo molto d'accordo con l'intervento di Zarathrusta.

Però per decidere come devi risolvere il problema bisogna conoscere un po' meglio la situazione.
Intanto hai scritto che è diventata insensibile per colpa dei tuoi errori. Dunque bisogna capire di che tipo di errori si tratta e devi essere sicura che oramai questi errori non li rifai.
Poi scrivi che in passeggiata tende ad essere il contrario e corre. La domanda è in quella situazione accetta la gamba? O se metti la gamba accelera ancora di più?
Un'altra domanda sarebbe come si comporta quando viene montata dal tuo istruttore? Resta così sorda o reagisce meglio?
E infine se la chiedi passi laterali o indietro la gamba la accetta? Da terra cede se la tocchi con la frusta o la mano? O resta indifferente anche lì?

Sappi che tanti problemi di gamba (cavaliere) e di impulso (cavallo) sono in verità problemi di mani (del cavaliere)  e di bocca (del cavallo).
A volte anche di postura (cavaliere) e di schiena (del cavallo) e alcune volte è una sella che crea disagio o dolore.

Oltre ai metodi di pressione o punizione si può lavorare anche con il rinforzo positivo per reinsegnare la reazione alla gamba. In generale anche se usi uno dei metodi già descritti è importante di dare non solo il feedback negativo se non esegue ma anche uno positivo quando la reazione è giusta. Nessun essere trova motivante a ricevere solo feedback negativi, ovvio che poi fa il minimo indispensabile.

Personalmente la tratterei come una puledra che deve imparare cosa significa la gamba. Cominci da poco, alt - passo -alt. Se sa qualche passo laterale anche questo. Usi solo la contrazione del polpaccio e il tuo assetto e respiro. Se risponde viene lodata se non risponde la gamba la premi un po' sul costato. Dopo metti le transizioni passo - trotto - passo. Se reagisce giusto il tempo per premiarla e poi transizione al passo. Piano piano allunghi il tempo di trottare, mezzo giro, un giro, due giri. Cerca di anticiparla e se capita che rallenta lo stesso la correggi immediatamente.
Vai anche in campagna e sfrutta la sua voglia di andare, fai il lavoro in piano fuori poi rientri nel campo.
In tutto ciò la tua mano è importantissima - fondamentale -  perché non deve nemmeno un secondo contradire gli altri tuoi aiuti.
Come premio devi vedere cosa piace di più alla tua cavalla. Se si fa motivare dalla tua voce va benissimo. Se ha un punto preferito dove gode tanto ad essere grattata che raggiungi facilmente dalla sella usa quello. Se per lei una galoppata a redini lunghe piace poi concederla quella o se preferisce a fare una pausa in mezzo al campo farla fare quella.
Un'altra cosa importante quando si lavora a una cosa così fondamentale ma monotona è di mantenere le sessioni di lavoro corti. Tipo 10 o 15 minuti. Se poi vuoi ancora lavorarla mettila alla longe o esci in passeggiata.
Il cavallo è il tuo specchio. Non ti adula mai. Rispecchia il tuo temperamento. E rispecchia anche i tuoi cambiamenti di umore. Non ti arrabbiare mai con il tuo cavallo, potresti pure arrabbiarti con il tuo specchio. (Rudolf G. Binding)

nala

Perdonami Max, ho letto meglio il tuo intervento circa il mandare il cavallo al galoppo furioso per poi ottenere meno ( bel trotto o galopppino) in seguito e non mi sento d'accordo, perdonami, e vorrei condividere.
Un'azione del genere non educa il cavallo alla gamba, anzi, a mio parere genera che il cavallo scappi all'aiuto della gamba. Il trotto o galoppino che poi ne consegue non è frutto di una comunicazione e rispetto ma solo una reazione che alla lunga avrà sempre necessità di intervento da parte del cavaliere. Se vuoi solo fare un passo allungato o un trottino lento o passare da un trottino lento ad un trotto veloce e nuovamente ad un trottino lento che fai?
A mio avviso ogni "educazione" deve partire dal basso con pressioni in progressione fino ad ottenere, anche arrivare a forza 10 se serve, per poi tornare neutri. Certo che mandarlo al galoppo sfrenato dopo ti ritrovi il cavallo che appena sfiori con la gamba risponde, in questo modo si è svegliato, ma non sarà mai agli ordini chiari e nel rispetto della gamba.
In realtà bisognerebbe tendere a non usare quasi mai il frustino e, appunto, avere un cavallo che risponda alle pressioni prontamente, ma questo presuppone tanta pazienza e coerenza da parte del cavaliere. Presuppone saper chiedere e rilasciare all'istante perché il cavallo impara nel momento del rilascio. Non credo ci siano troppe scorciatoie se si vuole un compagno collaborativo. 

Mi trovo completamente d'accordo con Idunas Sanni  :pollicesu:

max

Quel pochissimo che sapete vi impedisce di capire quel moltissimo che non conoscete.

Corla

Citazione da: max - Luglio 30, 2018, 08:28:37 AM


Per rieducarlo, la gamba va fatta sentire leggera la prima volta e, senza nemmeno aspettare la sua risposta (che tanto sarà in ogni caso inferiore alle aspettative) va usata per mandarlo a un bel galoppo furioso! Una, due ripetizioni di questa sequenza e sarà ben contento, sentendo la gamba, di poter "far meno", ma in questo caso il "far meno" sarà poi un bel trotto o un galoppino. Ma nessuno ha mai "gli attributi" per fare una cosa del genere e si finisce per farsi andare bene la moscezza.


?? beh, come mai questi consigli?

Usando la frusta in modo graduale, e ripetendo la sequenza corretta, al galoppo partirà da solo, senza che nenache te lo aspetti. Non c'è bisogno di mandrcelo al galoppo furioso. Ci va da solo.


Con i cavalli che ho avuto in lavoro ho riscontrato spesso che molti sono insensibili alla gamba. O se rispondono, ci mettono troppo tempo. QUasi tutti.

Quello cheho sempre fatto io e che ha sempre funzionato per quel che mi riguarda è:

mettere la gamba per partire al trotto. non risponde? colpetti con la frusta in maniere crescente, fino a che non va in avanti.


questo lavoro ripetuto diverse volte farà in modo che ad un certo punto parta subito, e inaspettatamente anche al galoppo.... ma ci deve essere una gradualità, senza una gradualità si rischiano le difese, sia che lo strizzi per farlo uscire al galoppo "furioso" sia che diate un colpo secco con la frusta. Che sia sul costato o sul popò non importa, se le cose non vengono fatte graduali si rischia sempre.

max

#19
Nessuno mette in discussione la gradualità, nessuno parla di sorprenderlo in brutti modi in maniera ignorante, ma se sei su un soggetto indolente quella gradualità deve salire fino a mandarlo al gran galoppo e si parla di una gradualità che dura due secondi.

E' una questione di educazione e l'educazione la si insegna in tempi rapidissimi: alla gamba si risponde mettendoci tutta l'energia possibile senza discussioni, punto. Non serve fare chilometri: bastano due partenze seguite da grandi felicitazioni e un'attimo di riposo ma questo lo do per scontato.

Su un cavallo caldo e sensibile puoi e devi anche avere una gradualità/gentilezza che dura tutto il tempo della lezione o evitare del tutto l'uso della frusta, ti preoccupi solo di sciogliere le rigidità e la voglia di avanzare naturale del soggetto farà il resto, ma su un pelandrone che ti prende in giro...

Con i loro cavalieri abituali, che volevano essere "gentili", ho montato cavalli talmente dell'idea a scegliere loro l'andatura che per riacquistare "potere decisionale" ho dovuto mandarli altro che al galoppo furioso... sul tetto del coperto siamo finiti... ma almeno dopo andavano per davvero e non per finta!!!
Uno era diventato talmente malizioso che piuttosto che galoppare si sdraiava, dimmi tu uno così che devi fare? Essere dolce e progressivo? Colpa di chi gli ha lasciato credere che potesse arrivare fino a quello, ma tant'è...

Ma io sono anche uno che fa in due volte quello che nessuno farebbe in venti, mi rendo conto di essere visto come un matto, probabilmente c'è anche il discorso che metterlo così tanto in avanti poi bisogna anche sapere come gestire quell'energia, bisogna anche essere disposti ad affrontare e superare le difese (quasi tutti, con la storia che appunto se no poverino fa la difesa, rimangono ben al di sotto delle reali potenzialità, mentre la difesa ad un certo punto va quasi provocata apposta, in maniera intelligente certo, non rozza, per superarla) quindi: fate voi e buon lavoro, l'idea del da farsi mi pare si sia capita, non serve aggiungere altro.
Quel pochissimo che sapete vi impedisce di capire quel moltissimo che non conoscete.

nala

Grazie Max! Su alcuni punti ti do ragione, su altri resto in disaccordo ma grazie per la spiegazione. Alla fine non esiste un metodo e la capacità sta proprio nel capire come trattare una situazione, senza schemi prefissati nella testa.
Buon lavoro a te  :horse-wink:







mcolumbine

Sicuramente entrambi i metodi portano a dei risultati e ciascuno dei due sarà più adatto ad hn cavallo piuttosto che ad un altro. C'è da dire che la mia è DAVVERO pigra; per rispondere a Idunas Sanni, io ho preso la cavalla che era molto giovane, e lo ero anche io; già all'epoca non era molto sensibile ma sicuramente andava meglio. A lungo andare i miei vecchi istruttori mi hanno detto di mettere gli speroni ma non mi hanno insegnato bene come e quando usare la gamba quindi io la usavo in maniera quasi costante e questo ha peggiorato la situazione. In passeggiata tuttavia posso montarla anche senza speroni (prendo il frustino solo per sicurezza, ma non lo uso mai e comunque lo tengo sempre anche in campo), ma le sue reazioni sono molto diverse: risponde subito alla voce e non ho bisogno di mettere la gamba perchè la voce basta a farle eseguire le mie richieste. Poi per quanto riguarda l'istruttore adesso non sono seguita da nessuno ma alcuni mesi fa abbiamo fatto diverse lezioni con un cavaliere e lui ha voluto provarla per capire e una volta salito ha dovuto "svegliarla" un po di forza perchè non rispondeva alla gamba. Infine come ho detto lei si impegna molto nel lavoro nel senso che qualsiasi cosa io le chieda di fare, dal lavoro su due piste alle cessioni ai passi indietro ecc... lei risponde bene e fa quello che le chiedo. Il problema rimane sempre che perde l'andatura; o meglio, la mantiene ma solo le io continuo a tartassarla per così dire con la gamba (e già dopo 10 minuti io non ce la faccio piu). Da qui a me sembra che lei non abbia paura della gamba o che ne sia infastidita, ma semplicemente non la ascolta, quindi ora l'obiettivo sarà cercare di risensibilizzarla. Da parte sua come reazione mi aspetto al massimo qualche fuga al galoppo o delle sgroppate, ma siccome ha molta testa di solito capisce che quando la "punisco" deve cambiare atteggiamento... quindi speriamo che funzioni

Zarathustra

Guarda che non si tratta di "due metodi" (non se ne può più dei "metodi", i cavalli sono cavalli da millenni), ma di due "declinazioni" diverse dello stesso concetto. In uno al cavallo si trasmette l'idea che se non considera la gamba Zeus lo fulmina, nell'altro che Zeus si incaspera e scalda il fulmine per poi fulminarlo....:-)
Nel primo caso ottieni immediatamente attenzione, che si protrae per tutta la seduta, una specie di "buongiorno che si vede dal mattino", e può avere controindicazioni di rigidità e tensione, nell'altro si rischia meno sotto questo profilo ma si rischia di non essere convincenti. Dipende, dipende dal cavaliere e dal cavallo.

Circa gli speroni, farei esattamente il contrario: li metterei in campagna e li eviterei in maneggio, almeno finchè non mi fossi tolto dalla testa che servano per mandare avanti il cavallo, quando servono soprattutto ad essere precisi e ad assoggettare il cavallo (ma bisogna usarli con criterio).

Il motivo per il quale la cavalla non ti considera la gamba è esattamente il "rimedio" che pensi di attuare alla sua svogliatezza, ovvero "tartassarla".....l'equitazione è buffa nonchè varia. Se concettualizzi la gamba come un segnale che precede un qualcosa da evitare, e che si evita aumentando l'impegno, è ovvio che una gamba che tartassa (ma a cui non segue MAI qualcosa da evitare), diventa un FALSO segnale, un fastidio costante e inevitabile, una sfiga della vita che mi devo rassegnare a subire come i tafani sul collo.

Se ogni volta che bevi ti dico "sgrundam", posso stare mesi e tu non capirai che voglio, continuerai a bere chiedendoti che caspio vorrò e alla fine non ci farai nemmeno più caso, bevi e amen. Ma se dopo aver detto "sgrundam" ti levo la bottiglia di mano, dopo un paio di volte capisci che significa "non bere".

Infine, tu con la frusta non punisci nessuno, spersonalizza. Tu, o il Kaos se perferisci, semplicemente, presenti una sequenza di eventi: una gamba che preme, e una frusta sul costato, separate da un secondo di tempo. La frusta lo fa avanzare (naturalmente: non vede, sente un fischio e "qualcosa" lo colpisce fuori angolo visivo.....reazione naturale: scappo). Per associazione impara che la gamba "precede" la frusta, ERGO, alla gamba parte. La frusta non arriva. Capito, risolto il problema (che è "non far arrivare la frusta"). Memorizzata soluzione dopo N ripetizioni. Permane memoria della reazione A MENO CHE non lo si disaddestri ricominciando a dare gambe ANCHE dopo che è partito e mentre va.

Tutto qui, il cavallo non si fa pippe mentali, se lo punisci, se ce l'hai con lui, se gli vuoi bene, come stai e se sei felice, pensa soltanto che i sibili a fischio dietro di sè non gli piacciono, e scopre come fare ad evitarli, quindi si adatta e vive felice, e tu pure.

nala

Zarathustra, hai perfettamente spiegato. Aggiungerei solo che quanto più immediato è il rilascio, e quindi il rinforzo positivo, tanto più il cavallo memorizza e collabora ( gli equini sono per natura collaborativi, cessano solo di esserlo per errori nostri). Una sorta di "gioco" per lui, passami il termine, e se Il cavaliere mantiene coerenza e giustezza diventa per il cavallo una forma mentis ascoltare e rispettare l'indicazione della gamba.

Tanto semplice da capire quando più  difficile da mettere in pratica nel tempo

mcolumbine

Oggi ho provato a fare come mi avete detto ossia sono entrata in campo e sono salita; al passo l'ho lasciata stare, non l'ho nemmeno sfiorata con la gamba. Dopo 10 minuti di passo ho chiesto la partenza al trotto, è partita subito e ha mantenuto l'andatura. Poi passo poi ancora trotto, ho dovuto chiedere con la frusta; ha reagito subito in avanti e ha mantenuto. Ha sempre reagito bene alla gamba (senza dover usare la frusta) a parte nelle prime transizioni trotto - galoppo, per il resto aveva un'andatura molto migliore ed ero senza speroni. Ho fatto molta meno fatica. Non le ho chiesto nient'altro però, ho concentrato tutto il lavoro solo su questo e farò lo stesso per i prossimi due giorni mentre invece venerdì proverò a chiederle di riunirsi un po' adottando lo stesso metodo  :love4: :horse-cool:

Corla

Citazione da: mcolumbine - Luglio 31, 2018, 08:35:11 PM
Non le ho chiesto nient'altro però, ho concentrato tutto il lavoro solo su questo e farò lo stesso per i prossimi due giorni mentre invece venerdì proverò a chiederle di riunirsi un po' adottando lo stesso metodo  :love4: :horse-cool:


bene :) però eviterei di chiedere la riunione in questo modo. Rischi sempre dei problemi. e alla fine va a finire che ti ritorna sorda alla gamba. Ti fai seguire da qualcuno?


mcolumbine

No, per ora no perchè ho appena cambiato maneggio e siamo in un centro che "sta partendo" diciamo, l'istruttore lo stiamo cercando ma per ora non c'è. Quindi per chiedere la riunione come dovrei fare? Intendo il minimo indispensabile, posteriore impegnato, bocca leggera... ?

nala

Il mio consiglio è di farti seguire da qualcuno nella fase di "riunione". Non è un qualcosa che si raggiunge in qualche mossa, il cavallo deve essere ginnasticato e pronto sia fisicamente che mentalmente per raggiungere una postura che, soprattutto all'inizio se non abituato, fa fatica a mantenere.
In linea di principio si arriva alla riunione partendo dal basso diciamo. il cavallo deve essere in grado, e tu con lui, prima di fare tutte le andature in scioltezza con incollatura bassa, naso che punta al suolo. Qualcuno dovrebbe mostrarti un'immagine o farti vedere il giusto grado di allungamento perché a scrivere si possono generare imprecisioni. Il cavallo deve iniziare a distendere e rinforzare la schiena, imparare a portare la massa sotto il posteriore, rinforzare gli addominali, per questo ti consiglio di farti seguire. Dopo questa prima fase, che dura diverse sessioni in base al cavallo, si inizia la fase di un maggior raccoglimento.
Se il cavallo è già pronto invece, sia fisicamente che mentalmente, ti consiglio lo stesso di farti seguire nella riunione se sei tu a non sapere come fare :horse-wink:

 

Idunas-Sanni

Non mi sembra che la tua cavalla sia pigra, in passeggiata va e nelle lezioni di salto idem. È che ha perso ogni motivazione e voglia di lavorare in piano visto che con i tuoi errori gli hai fatto capire per anni che non faceva mai una giusta. Senza voler offenderti, nessuno è nato sul cavallo, sia chiaro. Un semplice fatto che bisogna cambiare.

Max, ho capito che così si risolve in un paio di volte e magari in situazioni gravi si può anche fare.
Ma siccome questa situazione è dovuta al cavaliere credo che un riaddestramento con tutta calma sia la via giusta. Sta andando così da tanti anni e adesso cerca di risolvere il problema.
Poi bisogna anche mettere in conto che si tratta di un aiuto (assetto, gambe e mani/ redini). Un aiuto va prima insegnato e poi usato con delicatezza. Se l'aiuto diventa un demonio, un segnale che se non viene eseguita immediatamente si rischia di peggio, boh non mi sembra una base per una buona equitazione.
E ammetto che questo consiglio da parte tua mi spiazza un pochino.

Mcolumbine, la riunione te la devi dimenticare ancora per un bel po'. Se hai risolto il problema dell'impulso e riesci a fare transizioni tra le andature e nelle andature con gran precisione e la cavalla mette in ogni caso il motore allora puoi cominciare a riunire. Prima pensa nell'avanti e credo che dovrebbe essere il tuo unico pensiero al momento.



Il cavallo è il tuo specchio. Non ti adula mai. Rispecchia il tuo temperamento. E rispecchia anche i tuoi cambiamenti di umore. Non ti arrabbiare mai con il tuo cavallo, potresti pure arrabbiarti con il tuo specchio. (Rudolf G. Binding)

mcolumbine

Grazie mille nala  :love4: la cavalla ha i concetti fondamentali della riunione, nel senso che sa portare sotto il posteriore e cedere con la bocca (non riesco a spiegarmi benissimo, vi allego la foto così forse capite meglio). Il punto è che io ho sempre saputo che per riunire un cavallo c'è bisogno anche della gamba, ma se io sto lavorando sull'insegnarle che gamba = avanza, come faccio a mettere insieme le due cose? Devo mantenere solo la pressione con il polpaccio? In ogni caso la proprietaria del maneggio in questi giorni chiama un istruttore e si informa sulla sua disponibilità, anche perchè nel centro dove sono non sono l'unica che ha bisogno di essere seguita quindi nel giro di un paio di settimane dovrebbe esserci qualcuno...

Questa è più vecchia
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Questa più recente
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Idunas Sanni, secondo te devo evitare di chiederle qualsiasi forma di riunione? Anche le principali figure di lavoro in piano? O quelle posso provare senza magari insistere troppo?