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Istruttore: cos'è, come si usa e come lo si riconosce

Aperto da Nicola, Ottobre 08, 2012, 04:20:19 PM

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Nicola

http://www.cavalloplanet.it/index.php?topic=1081.0

Il topic di cui al link qui sopra mi ha fatto riflettere. Una riflessione seria, a dispetto del titolo, volutamente ironico, e spero che il fatto non desti polemica (in caso contrario, pazienza!).

Prima di chiedersi cosa sia un istruttore ho deciso, nel mio personale vocabolario equestre, di bandire la parola istruttore. Maestro, questo è il termine che utilizzerò d'ora in avanti.

Stabilito ciò, cosa o chi è un Maestro?

Il termine Maestro è talmente mal usato e disusato che persino le enciclopedie on-line considerano, oggi, questo termine come fuorviante. In realtà è un termine quasi ecumenico per indicare chi, data l'esperienza e la perizia dimostrata in una determinata disciplina, si pone a capo di una comunità di persone che si applicano nello studio di quella disciplina.

Ma la domanda più interessante è. Cosa vuole un Maestro?

Semplice: il suo fine è quello di diventare inutile all'allievo. Il suo fine è di vedere l'allievo raggiungerlo e superarlo. E' un fine tanto meraviglioso quanto crudele, che porta con sè una quantità infinita di implicazioni psicologiche, che Tu Revien potrà meglio di me spiegare.

Qualsiasi insegnante vi troverete di fronte, al quale non sia chiara questa faticosa missione, non è un Maestro, indipendentemente dalla propria abilità.

Ora, quanti di voi hanno incontrato un Maestro vero?





Tu sarai pure Bob Loomis ma io non sono nato ieri

Falsum saepe vero suavius est

Melis

Melis Yalvac Equine Photography - www.melisyalvac.com

PokerFace

io ne ho incontrati tre.
ma nessuno di loro era disposto ad insegnarmi qualcosa.
facevo troppo schifo oppure ero troppo presuntoso o forse tutte e due le cose insieme.

Tu Reviens

Bellissima la risposta di Poker. Per quanto mi riguarda ho collezionato una serie di personaggi, nei vari decenni passati, che non potrei definire Maestri ma al massimo onesti artigiani più o meno dediti al loro lavoro: infatti mi sono arrangiata da sola anche per interi decenni senza sentire troppo la loro mancanza.
La persona che mi aiuta attualmente forse potrebbe essere definita "Maestro" secondo la definizione che ne dà Nicola, perchè vedo in lei la volontà di diventarmi "inutile" prima o poi.
Riguardo alle implicazioni psicologiche hai ragione, Nicola. Permettere a qualcuno di superarci, insegnandogli addirittura a farlo, richiede un'autostima a prova di bomba e anche una certa capacità di gestire il distacco, la separazione. Perchè se un allievo diventa davvero bravo, tra lui e l'istruttore si crea un legame che sempre più si avvicina a un rapporto tra pari, che diventa difficile interrompere perchè è gratificante per entrambi.

Shanna

Citazione da: Nicola - Ottobre 08, 2012, 04:20:19 PM
Semplice: il suo fine è quello di diventare inutile all'allievo. Il suo fine è di vedere l'allievo raggiungerlo e superarlo. E' un fine tanto meraviglioso quanto crudele, che porta con sè una quantità infinita di implicazioni psicologiche, che Tu Revien potrà meglio di me spiegare.

secondo il mio modesto parere, ci sono casi (molti) in cui un istruttore/un maestro, capisce (a volte anche da subito) che l'allievo non sarà mai in grado di superarlo.
Per fortuna, ci sono istruttori che non si perdono d'animo e mantengono la passione anche nel cercare di insegnare qualcosa, il più possibile, a questi allievi.
per questo motivo, io penso che il mio istruttore sia un maestro.

Angeletta85

beh io direi di si. e ripeto mi ritengo una persona fortunata.
mi sta dando tutto quello che sa. sta a me essere in grado di recepirlo.
...è impossibile solo se credi che lo sia...

Nicola

Citazione da: Tu Reviens - Ottobre 08, 2012, 06:39:53 PM
Riguardo alle implicazioni psicologiche hai ragione, Nicola. Permettere a qualcuno di superarci, insegnandogli addirittura a farlo, richiede un'autostima a prova di bomba e anche una certa capacità di gestire il distacco, la separazione. Perchè se un allievo diventa davvero bravo, tra lui e l'istruttore si crea un legame che sempre più si avvicina a un rapporto tra pari, che diventa difficile interrompere perchè è gratificante per entrambi.

Ecco il punto, ecco il punto! Per Diana, ecco il punto!

Io questa cosa l'ho provata, la provo ogni volta che indosso sci e scarponi, e lo provai, commosso, quando il mio Maestro mi fu accanto alla consegna di un importante titolo nel judo. Non ho intenzione di andare oltre qui, ma il tema è esattamente questo.

In equitazione questa "magia", questa "fusione d'anime" non l'ho provata mai, ma di persone che mi hanno dato, equitativamente parlando, tutto ciò che potevano/sapevano, almeno un paio le ho incontrate.

Quando sembro ambizioso, o superbo addirittura, nel dire che la ricerca di ogni buon allievo mira al superamento del proprio Maestro, lo dico a ragion veduta.
Tu sarai pure Bob Loomis ma io non sono nato ieri

Falsum saepe vero suavius est

Nicola

Citazione da: Shanna - Ottobre 08, 2012, 07:25:04 PM

secondo il mio modesto parere, ci sono casi (molti) in cui un istruttore/un maestro, capisce (a volte anche da subito) che l'allievo non sarà mai in grado di superarlo.


Mutuando il discorso di Tu Revien (che d'ora in avanti chiamerei col suo nome, se me ne concederà il permesso), chi così la pensasse avrebbe così poca stima di sè, e così poca fiducia nei suoi mezzi, da non trasferire nulla se non ha chi ha talmente tanto talento naturale da raggiungere certi risultati anche senza l'ausilio di una guida. 
Tu sarai pure Bob Loomis ma io non sono nato ieri

Falsum saepe vero suavius est

Shanna

Citazione da: Nicola - Ottobre 08, 2012, 08:26:37 PM


Mutuando il discorso di Tu Revien (che d'ora in avanti chiamerei col suo nome, se me ne concederà il permesso), chi così la pensasse avrebbe così poca stima di sè, e così poca fiducia nei suoi mezzi, da non trasferire nulla se non ha chi ha talmente tanto talento naturale da raggiungere certi risultati anche senza l'ausilio di una guida.

Non ho capito. Dici che un istruttore che si rende conto dei limiti dell'allievo è un cattivo istruttore?
O dici che un allievo che prende atto dei suoi limiti è uno che si sottostima?

Io ho iniziato due anni fa, non sono giovanissima e non sono portata. Avevo (ho) un sacco di paure. Non è falsa modestia nè mancanza di autostima.
Il mio istruttore ce la mette davvero tutta per insegnarmi il più possibile, davvero. Ma è giusto che io resti con i piedi per terra, sarebbe deleterio pensare di poter arrivare ai suoi livelli. Io penso che proprio per questo sia un ottimo istruttore, dice la verità, non fa credere cose che non sono vere, non mette grilli per la testa, ma ti sprona ad andare avanti (se vede che hai passione).

rhox

un istruttore che pensi in breve che il suo allievo non andrà mai molto lontano ha poca stima delle sue capacità. questo intendeva nicola..
se parti dal presupposto che un sacco di persone non potranno tendere al meglio e quindi a superarti non hai fiducia nelle tue capacità di insegnamento..
Il miglior modo per rispettare il cavallo è rispettare te stesso

bionda

Al di là del talento dell'allievo, e della capacità del maestro, arrivare a certi livelli è cosa comunque riservata a chi ha l'opportunità e la voglia di dedicarsi all'equitazione a tempo pieno. La mia istruttrice monta qualcosa come 4 ore al giorno tutti i giorni da quando è nata, in più ci mette anche passione e la voglia di migliorarsi sempre a sua volta. Quando mai sarà superata da qualche allieva dilettante che monta 4 ore alla settimana?

Siamo realisti: un dilettante resta un dilettante, e non c'è niente di male, chi si accontenta gode.



"Entschuldige, mein Tier, ich werde schon noch dahinterkommen"
Udo Bürger
"Scusami, mio animale, prima o poi ci arriverò"

bionda

Citazione da: PokerFace - Ottobre 08, 2012, 05:57:51 PM
ma nessuno di loro era disposto ad insegnarmi qualcosa.
facevo troppo schifo oppure ero troppo presuntoso o forse tutte e due le cose insieme.

ha ha ha ...è anche la storia della mia vita equestre  :nanna:
non importa
"Entschuldige, mein Tier, ich werde schon noch dahinterkommen"
Udo Bürger
"Scusami, mio animale, prima o poi ci arriverò"

Tu Reviens

Citazione da: Nicola - Ottobre 08, 2012, 08:02:30 PM
Citazione da: Tu Reviens - Ottobre 08, 2012, 06:39:53 PM
Riguardo alle implicazioni psicologiche hai ragione, Nicola. Permettere a qualcuno di superarci, insegnandogli addirittura a farlo, richiede un'autostima a prova di bomba e anche una certa capacità di gestire il distacco, la separazione. Perchè se un allievo diventa davvero bravo, tra lui e l'istruttore si crea un legame che sempre più si avvicina a un rapporto tra pari, che diventa difficile interrompere perchè è gratificante per entrambi.

Ecco il punto, ecco il punto! Per Diana, ecco il punto!

Io questa cosa l'ho provata, la provo ogni volta che indosso sci e scarponi, e lo provai, commosso, quando il mio Maestro mi fu accanto alla consegna di un importante titolo nel judo. Non ho intenzione di andare oltre qui, ma il tema è esattamente questo.

In equitazione questa "magia", questa "fusione d'anime" non l'ho provata mai, ma di persone che mi hanno dato, equitativamente parlando, tutto ciò che potevano/sapevano, almeno un paio le ho incontrate.

Quando sembro ambizioso, o superbo addirittura, nel dire che la ricerca di ogni buon allievo mira al superamento del proprio Maestro, lo dico a ragion veduta.

Consolati, Nicola: neanche io l'ho mai provata in equitazione, perchè non ho mai rischiato di diventare migliore (o anche solo uguale) ai pochi istruttori validi che ho avuto.... E' una cosa che conosco bene, tuttavia, perchè è esperienza comune nelle psicoterapie, soprattutto il quelle molto lunghe, con pazienti abbastanza complessi/compromessi. Quando tutto va come deve andare, il paziente a un certo punto comincia a prevenirti, a sapere fare quello che fai tu. Magari non altrettanto bene (si spera, sennò ogni paziente "riuscito" sarebbe un concorrente futuro) ma abbastanza bene per uno alle prime armi. E a quel punto bisogna cominciare a pensare ai commiati, perchè le terapie non finiscono quando l'altro è "guarito", ma quando ha imparato a curarsi da solo. E c'è un lungo periodo in cui - ufficialmente il paziente, in realtà entrambi - si elabora la difficoltà di separarsi.

Tu Reviens

Ah, dimenticavo: certo che puoi chiamarmi col mio ingannevole nome.

rhox

Citazione da: bionda - Ottobre 08, 2012, 09:32:26 PM
Al di là del talento dell'allievo, e della capacità del maestro, arrivare a certi livelli è cosa comunque riservata a chi ha l'opportunità e la voglia di dedicarsi all'equitazione a tempo pieno. La mia istruttrice monta qualcosa come 4 ore al giorno tutti i giorni da quando è nata, in più ci mette anche passione e la voglia di migliorarsi sempre a sua volta. Quando mai sarà superata da qualche allieva dilettante che monta 4 ore alla settimana?

Siamo realisti: un dilettante resta un dilettante, e non c'è niente di male, chi si accontenta gode.

la questione non è arrivarci ad eguagliare il proprio maestro, ma "combattere" per fare il meglio per tendere a quel pensiero..
da parte di entrambi..

facile dire: tanto non ho/ non ha i numeri per fare questo e quello...
Il miglior modo per rispettare il cavallo è rispettare te stesso