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Cavalli e disabilità umane

Aperto da bambolik, Giugno 26, 2012, 08:09:55 PM

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Laura

Bellissimo Miki, davvero......
Come siete arrivati a lavorare con persone disabili?

Miky Estancia

Citazione da: Laura - Giugno 29, 2012, 03:38:02 PM
Bellissimo Miki, davvero......
Come siete arrivati a lavorare con persone disabili?

E' stato un bel percorso evolutivo. Ad un certo punto ci siamo accorti che se volevamo andare avanti con gli spettacoli, dovevamo andare a studiare da qualche artista francese. Ci siamo informati, abbiamo scelto quelli che ci interessavano di più e siamo partiti.

Tornati a casa, abbiamo messo in pratica quanto appreso, lo abbiamo rielaborato per le nostre esigenze e infine abbiamo creato il nostro metodo addestrativo: Equi Addestramento. Soci e amici, visti i risultati dei nostri cavalli, hanno chiesto di imparare il metodo e quindi abbiamo cominciato a fare stages.

Durante gli stages, abbiamo notato che le persone, lavorando col nostro metodo, si rilassavano e miglioravano le loro prestazioni. La moglie di un nostro socio ci telefonò dicendoci "ma che avete fatto a mio marito? Per tutta la settimana è stato così tranquillo che ve lo rimando anche sto week end a fare lo stage!"

Poi hanno cominciato a mandarmi i bambini. Alcuni avevano dei piccoli problemini: a scuola erano lo zimbello degli altri, non sapevano ancora legarsi le scarpe, erano disattenti o disordinati, troppo attivi o troppo pigri. Le mamme mi dicevano che col passare del tempo, da quando si erano iscritti ai nostri corsi, le cose a scuola e a casa cominciavano a migliorare.

Poi una mia amica mi contattò perchè doveva fare una tesi per il Master in Riabilitazione Equestre presso il Centro Internazionale del Cavallo di Venaria: voleva parlare del nostro metodo addestrativo, come metodo in grado di dare ai cavalli quella "marcia in più" che li rende buoni co-terapeuti.

Da qui mi è venuta l'idea di proporre i nostri corsi anche ai diversamente abili.

La tesi andò molto bene ma la mia amica si arenò e non portò avanti con me questo progetto.
In seguito, parlai di questo progetto con una persona che da sempre lavora coi disabili, la Dott.ssa Sylvie Rochat. Lei si interessò subito alla cosa, provò a fare uno dei nostri stages e poi, entusiasta, mi propose una collaborazione e andammo alla ricerca di una comunità di disabili che volesse partecipare al progetto.

Come hai visto dal video, quelli sono stati i risultati.
Purtroppo, a causa della mancanza di fondi, con loro il progetto si è fermato, ma altri specialisti mi stanno mandando i loro casi.
La cosa che tollero meno al mondo, anche meno dell'ignoranza, è la maleducazione. Perché se avere il cervello piccolo è una disgrazia, essere cafoni è una scelta. A.P.

Laura

bello il racconto, traspare tutta la vostra passione, bravissimi!
Ti ho fatto la domanda perchè non sapevo come si prende contatti con le asl o con i medici, ma nel vostro caso sono stati loro a venire da voi!

bambolik

Grazie a tutti per il contributo ognuno aggiunge un pezzo a puzze.
Estacia complimenti spero il progetto riprenda.
Disabilità fisice...grosso insieme
Disabilità non fisiche.Chi ha esperienza per far capire le differenze di addestramento e approccio...Estacia già vedo che hai un tuo sistema....
"Non è mai tempo perso quello trascorso a cavallo"(Winston Churchill).

Miky Estancia

Citazione da: bambolik - Giugno 29, 2012, 06:40:08 PM
Grazie a tutti per il contributo ognuno aggiunge un pezzo a puzze.
Estacia complimenti spero il progetto riprenda.
Disabilità fisice...grosso insieme
Disabilità non fisiche.Chi ha esperienza per far capire le differenze di addestramento e approccio...Estacia già vedo che hai un tuo sistema....

Il metodo addestrativo lo abbiamo e funziona, ma per l'approccio coi disabili e/o i bambini in stato di disagio, io non ho alcun titolo accademico per lavorare con loro: vado "a cuore", mi muovo in modo istintivo e mi affido molto a quello che mi dice il cavallo con cui sta lavoranto l'utente.

Quando ne ho parlato con le psicologhe che mi mandano i bambini, mi hanno detto che era meglio così, che non era un problema: i medici sono già  loro e i bambini che mi mandano, hanno bisogno di essere trattati come tutti gli altri; i genitori che portano qui i figli, questo lo sanno e vengono proprio per questo motivo, già scuola e  asilo mettono etichette ai loro figli e loro sono alla ricerca di posti ed attività dove etichette non se ne mettono. Sia i genitori che le psicologhe mi danno piene informazioni sulle varie sindromi e problemi dei loro pazienti e poi sta a me scegliere il programma di lavoro e affidare il cavallo/pony giusto.

E' un lavoro che mi piace molto e che mi da molte soddisfazioni e se devo essere sincera, mi diverto moltissimo! Attualmente ho un bimbo di 5 anni con sindrome ADHD ed è delizioso....altro che demonietto scatenato...è bravissimo e rende come un bimbo di 9 anni! Lo vedessero le sue maestre d'asilo!!!
La cosa che tollero meno al mondo, anche meno dell'ignoranza, è la maleducazione. Perché se avere il cervello piccolo è una disgrazia, essere cafoni è una scelta. A.P.

Muriel

Ho fatto un clinic con Brannaman dove c'era un ragazzo senza braccio che faceva il clinic di roping.

E ho incontrato per strada sempre oltreoceano, un ragazzo che montava da solo senza una gamba.

Poi pero, non so come si addestrino i cavalli per adeguarsi a queste situazioni particolari.

Miky Estancia

Citazione da: Muriel - Luglio 04, 2012, 05:14:57 PM
Ho fatto un clinic con Brannaman dove c'era un ragazzo senza braccio che faceva il clinic di roping.

E ho incontrato per strada sempre oltreoceano, un ragazzo che montava da solo senza una gamba.

Poi pero, non so come si addestrino i cavalli per adeguarsi a queste situazioni particolari.

Si parte da quello che può fare il disabile e si fa in modo che il cavallo possa fare un pò di cose con lui in  modo sicuro e divertente....ci avevano detto che ci avrebbero mandato un adulto in carrozzina: Matador era perfetto per lui, per lavorarlo in tondino basta star seduti ed usare la voce ...
La cosa che tollero meno al mondo, anche meno dell'ignoranza, è la maleducazione. Perché se avere il cervello piccolo è una disgrazia, essere cafoni è una scelta. A.P.