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le quattro cose da fare per aumentare la forma naturale del piede..

Aperto da DivinityOfDarkness, Luglio 09, 2012, 12:40:53 AM

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DivinityOfDarkness

Così recita un passaggio su questa board..

Sarei grata, per cultura personale, se qualcuno esperto di barefoot spiegasse, o perlomeno illustrasse, queste "4 cose"..

Ua volta tanto scendiamo nel concreto! Postate dei piedi e descrivete ciò che avete fatto!! Il web è strapieno di teoria..mo' ci vogliono esempi pratici!
:blob9: :blob9:
Dove ci sono i cavalli... c'è la cacca.

sputnik

Concordo.

A mio avviso personale le 4 cose che influenzano un piede in modo da cambiarne la forma nel tempo sono:

Dieta. Se la dieta per esempio porta ad una infiammazione, di conseguenza il piede cambia nello sviluppo della massa la sua forma. Vedi nella laminite.

Gestione. Un cavallo dovrebbe fare tutto da se in una gestione ideale. Non dovrebbe essere pareggiato. Ma e' per ora nella nostra societa' attuale un po' utopico. Ci sno gestioni invece che non escludono del tutto il pareggio, ma migliorano lo stato dei piedi in modo esponenziale. Esempio un Paddock Paradise.

Andature naturali. Se ostacoliamo o peggio roviniamo le andature di un cavallo con un qualiasi cosa che facciamo in sella, allora i piedi nella loro forma si allontanano da un parametro naturale.

Pareggio. Un pareggio fatto per avere un piede naturale avra' degli effetti sulla forma. E' ovvio. E' vero anche l'opposto.

Ciao

piciopacio

La dieta: - se è importante per un lallo scalzo è altrettanto importante e forse di più per un cavallo ferrato.

La gestione dello pede: - l'unica cosa che eventualmente faccio fare al barefutto che è in me è il mustangrollo; qualche tempo fa un veterinario pseudobarefutto disse che avrebbe abbassato i talloni del Caimano, gli disse che se si azzardava a farlo gli avrei spezzato le braccine.

Le andature artificiali, fatte in un morbido maneggio hanno nessuna influenza sulla forma naturale del piede dello lallo.

Pareggio. Un pareggio fatto per avere un piede naturale avra' degli effetti sulla forma. E' ovvio. E' vero anche l'opposto.....questa non l'ho capita.

sputnik


DivinityOfDarkness

 :icon_rolleyes: ha perfettamente ragione...in cosa?  Suvvia, spieghiamoci!
Dove ci sono i cavalli... c'è la cacca.

alex

Provo a interpretare il punto 4 di Sputnik (grazie di essere intervenuto!)

Gli effetti del pareggio non si limitano alle modifiche immediate ottenute con il pareggio, ma influenzano il successivo sviluppo/adattamento dell'intero piede, ferma restando l'importanza cruciale degli altri fattori (salute generale del cavallo correlata anche alla diate, movimento giusto sui fondi adatti).

Lo dico come affermazione, ma in realtà è un'ipotesi che andrebbe dimostrata in modo rigoroso, misurando l'effetto delle sole differenze nella tecnica di pareggio, tenendo fermi e costanti tutti gli altri fattori; cosa, che io sappia, mai documentata, perchè inevitabilmente il passaggio al barefoot comporta - nella totalità dei casi - una modifica anche degli altri fattori, ed i bravi pareggiatori si sforzano proprio di ottenere questo risultato dai proprietari.

Io sono convinto che l'affermazione sia plausibile, ma posso portare a sostegno dell'ipotesi solo delle riflessioni e dei ragionamenti, che scientificamente non valgono una cippa. Mi manca l'evidenza.




La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Ipparco

CitazioneLo dico come affermazione, ma in realtà è un'ipotesi che andrebbe dimostrata in modo rigoroso, misurando l'effetto delle sole differenze nella tecnica di pareggio, tenendo fermi e costanti tutti gli altri fattori; cosa, che io sappia, mai documentata, perchè inevitabilmente il passaggio al barefoot comporta - nella totalità dei casi - una modifica anche degli altri fattori, ed i bravi pareggiatori si sforzano proprio di ottenere questo risultato dai proprietari.
In realtà non sono così infrequenti casi in cui la gestione rimane sostanzialmente invariata e cambia solo il pareggio. Cavalli ferrati tenuti a paddock 365 giorni l'anno ce ne sono un discreto numero, e per fortuna tra questi ce ne sono anche di quelli che vivono in condizioni quasi ottimali. Quando uno di questi cavalli viene sferrato, si presenta l'occasione per valutare oggettivamente cosa succede ai piedi.
Anche valutare gli effetti di tecniche di pareggio differenti potrebbe essere relativamente agevole: due gruppi di cavalli nella stessa struttura, possibilmente che vivano tutti insieme (per essere certi che siano nelle stesse condizioni) e poi si pareggiano i due gruppi secondo tecniche differenti e si osservano i risultati. Una situazione di questo tipo si potrebbe trovare ad esempio in un grande allevamento. Ovvio che le variabili in gioco rimangono molte, legate alle peculiarità dei singoli individui, ma almeno qualche dato si potrebbe cominciare a raccogliere.

Secondo me non è tanto un problema di fattibilità pratica quanto piuttosto di volontà e disponibilità di tempo e mezzi. Soprattutto, in Italia l'ambiente "barefoot" è ancora troppo giovane e marginale per avere la forza di fare questo genere di studi. Negli USA e in Australia qualcosa si sta facendo.
Leonardo de Curtis, AHACP, PHCP
www.leonardodecurtis.it
"La semplicità è la sofisticazione finale"
Leonardo da Vinci

alex

Esistono le "grandi controversie barefoot" (esattamente speculari alle "grandi controversie sulla mascalcia"), ma mi manca una documentazione su un solo caso in cui siano state affrontate in modo "scientifico", ossia: misurando e riportando l'evidenza.

Speravo che in Italia il barefoot prendesse fin dall'inizio questa strada, la speranza era motivata proprio dal fatto che partiva da zero, ed era stata fondata da persone, come Gandini, che di scienza e di metodo scientifico ne masticano. Non è successo; il movimento si è avvitato - per quanto riguarda le controversie - nella "competizione fra scuole".

Pendiamo ad esempio un aspetto elementare, la "white line strategy". Si può esprimere in poche parole, sempre che io abbia capito bene. Correggimi se sbaglio. Si articola in tre punti:

1. è opportuno che la muraglia sia pareggiata, nel suo margine inferiore, con un angolo di circa 45° rispetto alla suola (e su questo sono tutti d'accordo)

2. se la linea bianca è di ottima qualità e non è slargata, il taglio a 45° dev'essere esteso fino al margine esterno della linea bianca.

3. se la linea bianca non è sana, o è slargata, il taglio a 45° deve raggiungere il margine interno della linea bianca (ossia: il margine esterno della suola).

Ora, Ramey ed altri trovano che i risultati di questa strategia sono eccellenti. Jackson e i suoi ne dicono peste e corna, perchè questo pareggio si allontana dal "modello".

Nè uno nè l'altro dei contendenti danno numeri e statistiche. Portano la loro "esperienza". oltre a un sacco di ragionamenti teorici più o meno convincenti, e in base alla loro "esperienza" continuano ad affermare cose opposte.

Non siamo ancora nemmeno arrivati al lungimirante, scientifico, modernissimo atteggiamento di Cesare Fiaschi:

«Non mancherà egli di leggere sempre pareri di diversi, cosi vecchi, come moderni, per farsi ben di questa virtu pratico, & sciente. Stia anco con l'occhio aperto all'altrui prove, & fatti; per vedere come riusciscono. Et ragionandosene apra l'orecchie, per intendere più opinioni, & pareri, facendo etiam spesse volte prove delle cose, non perdonando à fatica nè mentale, nè corporale. Et si procuri sempre di rassomigliarsi à quelli, che più all'honore a' una cosa mirano, che al guadagno; li quali totalmente hanno il loro animo, à quella applicato, che sin dormendo si sognano d'essa. (fonte



La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

piciopacio

I miei amici barefutti - innamorati della teorizzata forma naturale dello pede - non vedono, non capiscono che la forma ideale non è quella idealizzata ma è quella che si adatta meglio all'ambiente dove opera normalmente il lallo, ad esempio, d'inverno su fondi erbosi o comunque scivolosi sarebbe cosa buona e giusta che si lasciasse alla muraglia la sua funzione naturale: quella di far presa.
Dunque, che la si lasci crescere a mo di dente di rampone che afferra che si aggrappa al terreno...ai primi tempi della mia barefutteria, molavo i piedi del mio lallo spessissimo: erano belli rotondi, e forte anche del fatto che si dice che il piede del lallo scalzo non scivola, feci una bella curva al trotto sull'erba bagnata: - stavamo per finire a gambe all'aria !


Ipparco

Se posso, se non l'avete ancora intrapresa, consiglio ad entrambi la lettura dell'ultimo libro di Ramey, "Care and rehabilitation of the equine foot", scritto in collaborazione con ricercatori universitari specializzati in vari settori in vario modo correlati alla cura dello zoccolo.
Il contenuto SCIENTIFICO di tale testo potrebbe sicuramente interessare Alex e soddisfare almeno in parte il suo bisogno di evidenza scientifica (che sento ugualmente forte).
Credo che interesserebbe molto anche a Piciopacio, in quanto riprende, approfondisce scientificamente e in parte confuta molti degli aspetti che ha messo in luce nei suoi vari interventi in questa sezione.
Leonardo de Curtis, AHACP, PHCP
www.leonardodecurtis.it
"La semplicità è la sofisticazione finale"
Leonardo da Vinci

alex

Grazie Ipparco, in effetti è da un po' che non seguo. Ma so che fin dall'inizio Ramey è sempre stato attentissimo alla letteratura scientifica e ha letto con esrema attenzione tutto quello che trovava, in particolare mi sembra che abbia un ottimo rapporto con Bowker, il quale è il primo veterinario (che io sappia) che abbia esplorato sistematicamente, con lo studio anatomopatologico dello zoccolo, l'evidenza delle diversità fra un piede "buono", e un piede "non buono". Quando ho abbandonato la cosa, Bowker non aveva ancora evidenze che rispondessero al quesito: è vero che il pareggio etc può modificare lo stato interno del piede, e modificare l'anatomia delle strutture interne da "non buone" a "buone"? Mi interessa moltissimo sapere se le ricerche successive hanno portato nuovi elementi su questo punto che è cruciale.

Rilevo con molta tristezza che Bowker era apprezzato quando le sue ricerche sostanzialmente non contraddicevano le teorie di una delle massime scuole barefoot, mentre di colpo non viene più apprezzato, dal momento in cui le evidenze che ha raccolto contrastano con i "principi" di tale scuola.  :icon_confused:

Visto che sei aggiornato, Ipparco, ti pongo il quesito: è stata risolta scientificamente la diatriba-base, madre di tutte le diatribe, sulla funzione di pompa del piede? per la precisione: nel momento in cui il peso grava sul piede, il sangue entra nello zoccolo ("diastole") o ne esce ("sistole")?

La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Ipparco

Citazioneè vero che il pareggio etc può modificare lo stato interno del piede, e modificare l'anatomia delle strutture interne da "non buone" a "buone"? Mi interessa moltissimo sapere se le ricerche successive hanno portato nuovi elementi su questo punto che è cruciale.
Le prove fin qui raccolte fanno pensare di sì. O meglio, non è tanto il pareggio in sè ad ottenere questo sviluppo, ma il movimento corretto su fondi adeguati. Il pareggio e le sue tecniche accessorie devono rendere possibile questo movimento corretto.
E' stato verificato che la stimolazione del cuscinetto plantare in una zona molto specifica, che si trova subito sotto e dietro alla borsa del navicolare, causa la propagazione di fasci di fibrocartilagine all'interno del cuscinetto plantare stesso, che vanno a stabilizzare tutto il retro del piede, andando a collegare tra loro le cartilagini alari, il TFP, il corion del fettone e delle barre e proteggono fasci nervosi e vasi sanguigni. Nel testo citato sono contenute immagini molto interessanti di piedi nei vari stadi di sviluppo con sezioni e micrografie.
Allo stesso modo, le cartilagini alari possono aumentare di spessore in direzione assiale, inglobando vasi sanguigni al loro interno, che hanno un ruolo importantissimo nella dissipazione degli shock.
E' stato anche dimostrato statisticamente che uno sviluppo parziale ed incompleto di queste strutture aumenta in modo rilevabile l'incidenza di zoppie debilitanti.

CitazioneVisto che sei aggiornato, Ipparco, ti pongo il quesito: è stata risolta scientificamente la diatriba-base, madre di tutte le diatribe, sulla funzione di pompa del piede? per la precisione: nel momento in cui il peso grava sul piede, il sangue entra nello zoccolo ("diastole") o ne esce ("sistole")?
Eh, in realtà sembra che il flusso ematico all'interno del piede sia molto più complesso. Provo a riassumere, sperando che la memoria non mi inganni: durante la compressione del cuscinetto plantare in fase di atterraggio, il sangue viene forzato attraverso la vascolarizzazione delle cartilagini alari, dove dissipa energia convertendola in calore (flussi turbolenti, questo vale solo su piedi ben sviluppati, per i motivi di cui sopra) e si sposta verso il plesso coronario e l'arteria circonflessa. Man mano che il peso del cavallo si sposta in avanti, il cuscinetto plantare viene scaricato (cominciando immediatamente a riempirsi di nuovo) e la pressione si sposta sul plesso coronario e sull'arteria circonflessa, che a loro volta si svuotano aumentando la perfusione delle lamine. Quando il piede stacca, il ciclo si chiude col sangue che esce dalle lamine per entrare nel circolo venoso.
N.B: andando a memoria non garantisco che questa descrizione sia corretta al 100%, per approfondire rimando al libro, in cui il processo viene descritto molto più in dettaglio.
Leonardo de Curtis, AHACP, PHCP
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Leonardo da Vinci

piciopacio

Fantastico !
Fior fiore di ricercatori per stabilire come: - le cartilagini alari possono aumentare di spessore in direzione assiale, inglobando vasi sanguigni al loro interno, che hanno un ruolo importantissimo nella dissipazione degli shock. tutto bello e buono, ma per il barefutto normale come me cosa beata interessa tutto questo ??

Io so - esperienza diretta - che se il lallo lavora regolarmente e che in caso di necessità va a muoversi sul duro c'è niente da pareggiare.

Quando il mio lallo era in fase di calleggiatura era zoppo, malgrado vari pareggi fatti accuratissimamente seguendo le regole barefutte dettate da Alex, zoppo era e zoppo rimase.

Quando divenne latino, malgrado l'assenza di pareggio, malgrado il pareggio fatto occasionalmente da un mio collega maniscalco assolutamente dilettante, malgrado il mio esperimento delle tenagliate date a caso, latino era e latino rimase.

In oltre 5 anni di sferratura mai visto un barefutto, mai usato scarpette, da oltre due anni solo interventi minimi in particolare il mustanrollo principalmente per un fatto estetico.

Per chi volesse può leggere dei particolari relativi alle ultime parole scritte: - http://calmoinavantiedritto.blogspot.it/2012/05/faiddi-e-focu_29.html

alex

Al barefutto normale come te, che ha un cavallo con ottimi piedi, un bel nulla. Difficilmente riuscirai a rovinarglieli, se non farai niente. Ma se tu prendessi un coltellino da maniscalco, e gli "pulissi la suola" assottigliandola fino a che cede leggermente alla pressione di un pollice.... cosa che veniva fatta e di cui ci sono ancora tracce nelle idee di qualche maniscalco.... e se togliessi via tutto il callo della punta.... forse, impegnandoti, riusciresti ad averlo zoppo di nuovo.

L'assottigliamento della suola era una pratica corrente per aumentare la "elasticità" dello zoccolo, e favorirne l'espansione, quando l'espansione dello zoccolo, appena scoperta, era diventata una mania (metà XIX secolo, mi pare). Ma ne ho trovate tracce anche prima, perfino in Fiaschi; che raccomanda che nella pulizia della suola non si arrivi al sangue; ma se si arrivava al sangue, no problema, c'era sempre la possibilità di cauterizzare con un ferro rovente.  :icon_axe:

Mi è stato detto che ancora oggi si può vedere, da parte di qualche maniscalco, il gesto di saggiare lo spessore della suola "ripulita" dopo "la pulizia". E non ho dubbi che le varie scuole di barefoot si distinguono per l'aggressività verso la suola (non certo a questi livelli...); alcune ritengono che un eccesso di suola, in qualche circostanza,  comprima il corion e causi disagio. Ho visto con i miei occhi eliminare il callo della punta perchè era fatto di "suola falsa". Ramey stesso scavava la suola nella porzione centrale del piede, come illustra nel suo primo libro (poi penso abbia totalmente abbandonato la pratica).
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

alex

La questione delle cartilagini ecc. ha una certa importanza, non per te, che hai un cavallo con piede buono, ma per chi ha cavalli con il piede cattivo. Se veramente il processo di maturazione delle cartilagini alari e del cuscinetto plantare, che viene interrotto dalla ferratura o da un cattivo pareggio del cavallo o da insufficiente stimolazione, può essere riattivato e indotto da un buon pareggio+buon movimento + ecc. ecc., allora alcune cosette "inguaribili", tipo navicolite, possono essere non solo rabberciate, ma guarite.

Ma so che a te non piace parlare di patologie, e quindi .....  :icon_rolleyes: ti autorizzo a non parlarne.

La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.