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Il Parere degli Esperti => Pareggio e Barefoot => Topic aperto da: DivinityOfDarkness - Novembre 25, 2012, 12:39:58 AM

Titolo: Il famigerato "atterraggio di punta"
Inserito da: DivinityOfDarkness - Novembre 25, 2012, 12:39:58 AM
Mi riaggancio a

Citazione da: carodubbio - Novembre 24, 2012, 08:11:35 PM
Mi sono fatto una idea tutta mia sul fatto che un cavallo cammina sulle punte, ho i talloni sentono dolore o il cavallo non scende con i talloni perche ha dolore causato da navicolare

e mi chiedo "dev'essere per forza così?"

Non dipende soprattutto dall'andatura e dalla sua estensione? Un cavallo al piaffo atterra di punta perchè ha dolore?  :horse-wink:
Titolo: Re:Il famigerato "atterraggio di punta"
Inserito da: carodubbio - Novembre 25, 2012, 01:26:04 PM
Il mio pensiero è personale.

La verità non la so.

Quello che cerco di fare IO e di far lavorare il cavallo in maniera corretta perche molti danni vengono dal fatto che il cavallo lavora in maniera sbagliata e sbilanciata, tra le tante cose che ho dovuto imparare per avere risultati, mi manca un corso di MASSAGGI , qualcosina so fare ma poco poco, devo trovare il tempo per fare anche questo corso.
Titolo: Re:Il famigerato "atterraggio di punta"
Inserito da: carodubbio - Novembre 25, 2012, 02:34:55 PM
http://youtu.be/_E_3e9OGxj4
Titolo: Re:Il famigerato "atterraggio di punta"
Inserito da: alex - Novembre 25, 2012, 03:21:16 PM
Bravissimo carodubbio se ci è arrivato da solo.

I danni dell'atterraggio di punta sistematico (non occasionale: es. in salita è del tutto normale che il cavallo atterri di punta) è sempre patologico e ogni atterraggio di punta stressa il tendine flessore e dà un "colpo di frusta" alla puleggia costituita dal navicolare. Se la cosa non viene risolta, questo stress provoca un aumento del dolore e un peggioramento dell'atterraggio di punta. L'esito è la sindrome navicolare.

Una causa frequente di dolore alla parte posteriore del piede è un banalissimo marciume del fettone, che può procedere fino a irritare "il vivo", e in particolare un'infezione della lacuna mediana. Vi sono cavalli che resistono a ogni tentativo di "allargare i talloni contratti" semplicemente perchè il dolore da infezione della lacuna mediana non gli permette di poggiare i talloni con decisione sul suolo; stateci attenti e fate ogni sforzo per identificare e curare il fettone se è malato.
Titolo: Re:Il famigerato "atterraggio di punta"
Inserito da: DivinityOfDarkness - Novembre 25, 2012, 04:53:53 PM
...oddio, non parlavo dei danni, ma dei motivi, delle situazioni in cui l'atterraggio di punta è normale o perlomeno non preoccupante..
Titolo: Re:Il famigerato "atterraggio di punta"
Inserito da: carodubbio - Novembre 25, 2012, 08:18:24 PM
Se i miei interventi sembrano polemici e fastidiosi per i toni che uso, viene solo dalla mia storia .

Un ragazzo  normale che pensava ingenuamente che frequentare l'ambiente ippico qualcosa mi veniva insegnato, invece non solo non ti imparano niente, ma il poco che ti dicono è sbagliato.

Quello che sono riuscito a capire-imparare , e solo frutto di esperienze fatte da solo con il fai da te, se certe cose mi venivano spiegate all'inizio ci arrivavo prima al mio livello attuale, ma fa lo stesso perche non devo raggiungere nessuna meta, tranne quella di continuare a migliorare le mie capacità.

Mi ricordo che quando dicevo  che lavoravo il cavallo scalzo , mi guardavono come si guarda a un deficente
Titolo: Re:Il famigerato "atterraggio di punta"
Inserito da: rhox - Novembre 26, 2012, 10:06:00 AM
Citazione da: DivinityOfDarkness - Novembre 25, 2012, 04:53:53 PM
...oddio, non parlavo dei danni, ma dei motivi, delle situazioni in cui l'atterraggio di punta è normale o perlomeno non preoccupante..

l'atterraggio di punta è un discorso complesso perchè nello stesso cavallo può variare anche in base al momento: su un terreno su cui è a suo agio atterrerà di tallone per poi tornare sulla punta quando non si trova più bene (esempio appoggia il tallone sulla sabbia e di punta sull'asfalto se è la concussione gli crea problemi, viceversa se è il fettone che fa male visto l'asfalto non gli applica così tanta pressione), a un trotto o un galoppo allungato per dinamica dell'andatura dovrà toccare di tallone per forza (l'allungo dell'arto non consentirebbe di arrivare con la punta prima) mentre più si accorciano le andature più il cavallo sarà confidente e atterrerà come preferisce..
poi in salita per lo più atterrano tutti di punta, chi più chi meno in base a come si muove con l'arto, in discesa atterrano quasi tutti i tallone..

Titolo: Re:Il famigerato "atterraggio di punta"
Inserito da: Ipparco - Novembre 26, 2012, 10:49:27 AM
Il problema, come già spiegato da Alex e Rhox, non è l'occasionale appoggio di punta, che in certe situazioni è inevitabile.
Il problema è quando il cavallo NON HA SCELTA perchè il retro del piede è talmente dolorante da non poter essere assolutamente caricato.
E può arrivare al punto in cui appoggiano di punta anche al trotto, al galoppo e in discesa (visto coi  miei occhi). Ramey addirittura cita un caso di un cavallo con perforazione della suola in punta che nonostante tutto preferiva appoggiare la punta con la falange esposta piuttosto che il fettone infetto..
Quando diventa l'unico modo in cui il cavallo può muoversi, questa condizione è devastante..
Titolo: Re:Il famigerato "atterraggio di punta"
Inserito da: sophie87 - Novembre 27, 2012, 10:32:46 AM
Nel caso in cui il cavallo soffra di marcimento cronico?Ormai ho perso le speranze. Ali il periodo invernale se lo passa senza fettoni o fettoni marci e slargamenti della linea bianca. Ho seguito i consigli di Ipparco e di altri, ma niente. Appena torna la bella stagione il fettone ricompare.
Atterra sempre di tallone, tranne in salita ovviamente. Fettoni andati e atterraggio di tallone, non avra dolore quindi? (ali cammina,trotta e galoppa su ghiaia e pietraie senza problemi, anche con questi difetti, non uso scarpette da anni nemmeno su 9-10 ore di percorso..vorrei prenderle solo per portarle con noi per sicurezza).

(http://i45.tinypic.com/wcjw41.jpg)
Titolo: Re:Il famigerato "atterraggio di punta"
Inserito da: rhox - Novembre 27, 2012, 07:50:05 PM
se atterra di tallone non ha evidentemente fastidio e non mi preoccuperei molto..
tienilo comunque monitorato
Titolo: Re:Il famigerato "atterraggio di punta"
Inserito da: sophie87 - Novembre 27, 2012, 09:05:38 PM
Proverò un altro prodotto.. Speriamo funzioni!
Titolo: Re:Il famigerato "atterraggio di punta"
Inserito da: DivinityOfDarkness - Novembre 28, 2012, 12:10:13 AM

Lavorando diversi cavalli noto infati che tutti quelli che hanno la spalla piuttosto 'dritta' e andature radenti e piatte hanno, soprattutto al trotto lento e rilassato, una tendenza spiccata ad atterrare di punta, facendo il caratteristico sbuffo di polvere in avanti mentre atterrano. Se però gli si chiede di aumentare l'ampiezza della falcata, lo fanno senza problemi, così come non si fan problemi a camminare sul ghiaino o a galoppare molto veloci.

In via teorica, un cavallo che atterra di punta per dolore al tallone tenderebbe quindi ad evitare di allungare le andature, no?
...e altrettanto teoricamente un cavallo potrebbe atterrare di punta per 'abitudine' sviluppata in passato per via di, chessò, fettoni marci?

In caso di 'abitudine pregressa', cosa si può fare per rendere un cavallo, ferrato o no, 'confidente' nell'uso dei talloni?
Titolo: Re:Il famigerato "atterraggio di punta"
Inserito da: alex - Novembre 28, 2012, 12:46:45 AM
Due cose:

1. lo "sbuffo" su terreno polveroso non è, secondo me, prova certa dell'atterraggio di punta.
2. L'atterraggio di tallone non credo, da quel che ho capito, una buona cosa nel cavallo ferrato; chiediamo conferma a chi conosce bene la dinamica ideale del cavallo con i ferri, ma mi pare di aver letto che per il cavallo ferrato l'atterraggio ideale è di piatto.

Secondo me, una prova più attendibile del dolore ai talloni, ferrato o non ferrato sia il cavallo, è la tendenza a tenere gli anteriori (e di conseguenza anche i posteriori) sotto di sè quando è fermo; altro segno attendibile, l'incertezza delle andature in discesa (dove per forza i talloni sono fortemente impegnati). Che non sia  facile riconoscere il dolore nella parte posteriore del piede, lo dimostra il topic "Le ferite del quore" (con la q, licenza piciopacesca).

Guarda la mia vecchia traduzione di un articolo di Chrisann Ware, scaricabile come PDF, qui: http://www.alexbrollo.com/pdf/Articoli_Chrisann_Ware.pdf , pag. 4 e segg., Le posture del dolore ovvero come riconoscere la deformazione degli zoccoli e il dolore ai talloni!

I siti si muovono aimè, ma cercando su Google Chrisann Ware, e trascurando le cose in italiano che sono le mie traduzioni, questo è un bell'articolo che parla parecchio del'atterraggio di punta e delle sue conseguenze: http://www.easycareinc.com/education/articles/problem_hooves.aspx
Titolo: Re:Il famigerato "atterraggio di punta"
Inserito da: rhox - Novembre 28, 2012, 10:08:16 AM
spalle dritte, cavalli cortogiuntati, movimenti lenti e brevi non lasciano molto spazio all'arto di completare la meccanica per cui è facile che possa atterrare di punta o tallone. se allungando anche di poco l'atterraggio torna di tallone è un problema dell'andatura più che del cavallo..

non è così facile disquisire sulla questione in modo teorico, senza vedere qualche cavallo muoversi e cambiare con le varie "marce", ecc..

un esempio classico è vedere i psi che solitamente atterrano di punta al passo (li si vede nel tondino) e poi guardi in corsa e al pieno galoppo arrivano di tallone. non è che smettono di aver male, solo che meccanicamente a quella velocità non ci arrivano di punta..

cambia anche da cavallo a cavallo,  zara da buon avelignese è corta e dritta. atterra di tallone senza nessun problema e quando completa il passo vedi che il nodello ruota e "lancia" lo zoccolo in avanti per consentire il giusto atterraggio. gwenne è lunga in tutto  per cui atterra di tallone ma devi guardare bene per accorgertene perchè è estende talmente tanto l'arto che il piede ruota solo a pochi cm dal suolo. in compenso sulle salite lievi atterra di tallone anche lì, zara appena cambia un po' la pendenza mette il passo da scalatore e pianta la punta a terra prima di tutto..
costituzione e modo di muoversi
gwenne era una che atterrava di punta prima di sferrarla causa problemi alla zona dei talloni (navicolite? boh forse, mai avuta una diagnosi chiara) e per rompere il loop ho lavorato tanto alla corda spingendo le andature e forzandola ad atterrare di tallone (quando le strutture potevano sopportare la questione ovviamente). ho fatto bene o male non so, dopo una decina di sessioni ha iniziato ad atterrare bene anche ad andature corte e non ha più smesso
Titolo: Re:Il famigerato "atterraggio di punta"
Inserito da: Ipparco - Novembre 28, 2012, 03:43:00 PM
Citazione da: DivinityOfDarkness - Novembre 28, 2012, 12:10:13 AM

In via teorica, un cavallo che atterra di punta per dolore al tallone tenderebbe quindi ad evitare di allungare le andature, no?
...e altrettanto teoricamente un cavallo potrebbe atterrare di punta per 'abitudine' sviluppata in passato per via di, chessò, fettoni marci?

In caso di 'abitudine pregressa', cosa si può fare per rendere un cavallo, ferrato o no, 'confidente' nell'uso dei talloni?
Certo, cavalli con dolore ai talloni hanno andature tipicamente più corte e rigide di quelli che si muovono correttamente, anche se a volte la differenza non è evidentissima.
E succede anche che acquisiscano abitudini motorie errate (si riprogrammano proprio gli automatismi, i riflessi condizionati che guidano il movimento).
Per rompere queste abitudini errate, occorre introdurre qualcosa che "disturbi" il movimento acquisito e obblighi il cavallo a "ripensare" il modo in cui si muove.
A volte può bastare una scarpetta, o anche solo un anello intorno al pastorale che generi degli stimoli sensoriali nuovi. Ovviamente il piede deve essere pronto per poter accettare le diverse sollecitazioni..
Titolo: Re:Il famigerato "atterraggio di punta"
Inserito da: raffaele de martinis - Novembre 28, 2012, 09:04:19 PM
E la ferratura ? No eh!

http://www.cavalloplanet.it/index.php?topic=1180.15

Di fatto, un lallo inutilizzabile è stato messo al lavoro con una sola ferratura fatta su misura, con la prospettiva che - tempo 4/5 ferrature - i piedi miglioreranno di molto.

La mascalcia non è il male assoluto - la barefutteria non è la panacea di tutti i mali.

Suvvia, siamo onesti o meglio: pragmatici.
Titolo: Re:Il famigerato "atterraggio di punta"
Inserito da: rhox - Novembre 28, 2012, 09:20:37 PM
beh se è la ferratura che ha creato il danno non è così semplice risolverlo se non rompendo del tutto il loop.

poi come sempre dipende dalla situazione, personalmente penso che il tuo sia un caso veramente limite per prenderlo come esempio,,
Titolo: Re:Il famigerato "atterraggio di punta"
Inserito da: raffaele de martinis - Novembre 28, 2012, 09:53:56 PM
Quel lallo è difettato a partire dall'avambraccio, le precedenti ferrature non c'entrano, inoltre, un altro cavallo è stato miracolato dalla ferratura...ovviamente ben fatta:

malgrado piova un giorno si e l'altro pure, Oddo, da quando è ferrato, va come un treno, ha recuperato la passeggiata e - per la prima volta - ha fatto 4 cambi di galoppo consecutivi al tempo.

In altre parole, da quando è stato riferrato ha disteso le andature, ha dato franchezza ai movimenti...ha preso coraggio.

Attenzione, se il lallo facesse un altro lavoro (non facesse un lavoro) l'avrei lasciato scalzo come lo è stato negli ultimi 5/6 anni.

Stiamo preparando un blog sul sanfratellano, presto metteremo dei filmati...
Titolo: Re:Il famigerato "atterraggio di punta"
Inserito da: alex - Novembre 29, 2012, 04:05:59 PM
Divinity, spero che troverai il tempo di leggere i link agli articoli di Chrisann Ware, mi interessa molto il tuo parere.... e da Rhox vorrei sapere se quello che dice la Ware è noto e almeno in parte condiviso nel mondo di chi si occupa dello stato dei muscoli del cavallo.
Titolo: Re:Il famigerato "atterraggio di punta"
Inserito da: rhox - Novembre 29, 2012, 07:52:40 PM
alex mi fai una domanda a cui non so risponderti. leggerò cosa dice la ware (che non conosco) e appena vedrò suzanne le chiederò..
non è che siano in tanti in italia ad occuparsi di quel mondo, però per lei gioca il fatto che è inglese di nascita e ha studiato negli usa l'argomento
Titolo: Re:Il famigerato "atterraggio di punta"
Inserito da: DivinityOfDarkness - Dicembre 01, 2012, 12:27:33 AM
Citazione da: alex - Novembre 28, 2012, 12:46:45 AM
1. lo "sbuffo" su terreno polveroso non è, secondo me, prova certa dell'atterraggio di punta.

Mi pare che l'articolo da te linkato indichi il contrario..

CitazioneIf you look closely at a horse with hoof deformation land a stride you will see a little spray of dirt shoot out ahead of the toe as the horse lands toe first.

Comunquesia..ho letto attentamente l'articolo in lingua originale, mentre ho posto meno attenzione al PDF tradotto perchè, francamente, ha un'aria troppo allarmistica. Frasi tipo "gene letale" o "lento veleno per tutto il corpo" danno un tono generale catastrofista..tipo alla "testimone di Geova".

A me interessa molto questo discorso, anche se comunque nemmeno l'articolo in lingua originale (su un sito di scarpette, per giunta..quindi teoricamente tendenzioso, ma l'ho comunque preso volutamente come articolo 'super partes') pone attenzione sulla conformazione di base del cavallo.

Ho osservato molto scrupolosamente un cavallo in un tondino dal terreno duro e dissestato: ha una spalla molto 'verticale' con relativo movimento piuttosto ristretto e andature naturalmente lente, flemmatiche, rilassate, 'fancaxxiste'. In questo status, diverse volte, incontrando un'asperità nel terreno, l'ho visto inciampare.
Chiedendogli più 'verve' nel movimento non accadeva più. Nonostante diversi sassi sul terreno e la fatica che si prova in un tondino piuttosto stretto, il cavallo non indugiava nell'allungare l'andatura e atterrare di tallone o perlomeno di piatto.
E, tornando all'articolo, il cavallo fermo o legato sta piazzato in appiombo perfetto, non sotto di sè.
Un altro cavallo, con spalla giustamente inclinata, ha invece da sè un passo più lungo, una 'sbracciata' più evidente anche alle andature più lente e una flessione più accentuata dei carpi (ginocchia) al trotto e anche al galoppo. Tende di natura ad avere un passo più rilevato anche se gli vien richiesto di coprire poco terreno e l'atterraggio è sempre di tallone...ma mi chiedo come atterrerebbe se non avesse il piede 'incastellato' o 'a mazza'.

E' il cavallo, il suo modo d'essere e di muoversi... o il piede che fa il movimento?

Per questo era mio interesse riuscire a vedere se 'nella letteratura' v'è una diversificazione a partire dalla conformazione del cavallo e di ciò che gli vien chiesto.
Ho iniziato il topic con l'esempio del piaffo, perchè è quasi prassi vedere cavalli 'danzare sulle punte' quando hanno un piaffo rilassato, non particolarmente rilevato e saltellante, ma piuttosto tipo "pigiare l'uva coi piedi dopo la vendemmia" e la domanda è sorta spontanea "possibile che da un movimento simile ci sia chi ipotizzerebbe un dolore alla parte caudale del piede?"

Per quanto riguarda il discorso 'cavallo ferrato=meglio l'atterraggio di piatto', confermo. L'atterraggio di tallone (o meglio, con le branche del ferro) causerebbe una trazione sui chiodi poco propizia, che andrebbe a stressare le zone attorno ai fori.
Titolo: Re:Il famigerato "atterraggio di punta"
Inserito da: rhox - Dicembre 01, 2012, 09:26:05 AM
lo sbuffo anche per me non è sempre segnale della questione perchè dipende dal terreno: su un campo di sabbia soffice capace che si sollevi uno sbuffo di semplice polvere e in teoria essendo sotto la punta l'unico posto libero da cui sfogarsi...

nel campo nostro se no atterrerrebbero di punta tutti i cavalli che ci lavorano quando non è appena bagnato anche se guardando il movimento così non è.

secondo come ho già detto ci sono diverse cause per l'atterraggio di punta e quando non è causato dal piede è la conformazione del fisico e la scarsa voglia di muoversi.
questo però significa che soprattutto con i cavalli "predisposti" bisogna essere maniaci nel mantenere a posto la loro salute del piede per evitare che un problema diventi un guaio che peggiorerà.

per il pesticcio sul posto durante il piaffè è un'andatura complessa di suo e ci può stare che alteri il movimento visto che non slanciando in avanti l'arto meccanicamente è più difficile estendere le articolazioni per atterrare correttamente con gli anteriori (per il movimento che dovrebbero fare invece i posteriori sono molto più facilitati ad atterrare in modo vistoso sui talloni visto che ci ricadono sopra).
però anche il passage spesso porta a un atterraggio di punta per motivi di movimento simile (lo slancio va verso l'alto e in avanti, al culmine rallenta moltissimo per cui l'arto tende a cadere dritto da dov'è)

però quanti cavalli noi montiamo e vediamo in passage e piaffo? pochi. idem cavalli da pleasure che atterrano tutti sistematicamente di punta per quello che ho visto io (e lì oltre al movimento ci può stare un problema alla parte caudale vista l'età a cui vengono ferrati e il mancato sviluppo del cuscinetto plantare)

diciamo che nel mondo barefoot non si trova specificata la differenza (ed è un errore per me, anche se predispone molti animi a far pace con la questione liquidando con un: il mio caso è per il movimento) perchè si parla dell'atterraggio di punta dovuto a uno stato doloroso e non al guardar farfalle :horse-wink:
Titolo: Re:Il famigerato "atterraggio di punta"
Inserito da: DivinityOfDarkness - Dicembre 11, 2012, 08:32:02 PM
Citazione da: rhox - Dicembre 01, 2012, 09:26:05 AM
idem cavalli da pleasure che atterrano tutti sistematicamente di punta per quello che ho visto io (e lì oltre al movimento ci può stare un problema alla parte caudale vista l'età a cui vengono ferrati e il mancato sviluppo del cuscinetto plantare)

Ti dirò, il pleaure credo sia uno dei casi lampanti di atterraggio di punta per via del movimento estremamente radente degli arti con la ricerca delle andature con pochissima spinta verso l'alto e poca estensione del movimento.
....i cavalli da performance che conosco beh..son all'85% scalzi... e del restante 15%, il 10% è ferrato perchè fa altro oltre al performance  :dontknow:
Titolo: Re:Il famigerato "atterraggio di punta"
Inserito da: rhox - Dicembre 11, 2012, 08:34:45 PM
è uno dei casi in cui l'andatura fa l'atterraggio..

e come sempre sei fortunata, non ne conosco molti ma li ho sempre visti tutti ferrati
Titolo: Re:Il famigerato "atterraggio di punta"
Inserito da: planetadmin - Dicembre 12, 2012, 12:56:24 AM
Rhox, non è un caso fortunato, questi sono i cavalli che attualmente vincono a livello internazionale... questa signora che è stata non so quanti anni alla guida della nazionale italiana e attualmente della nazionale israeliana, non ferra i suoi cavalli da performance.
Titolo: Re:Il famigerato "atterraggio di punta"
Inserito da: DivinityOfDarkness - Dicembre 12, 2012, 01:12:46 AM
Non è questione di fortuna... probabilmente i cavalli che hai conosciuto tu non fanno solo ed esclusivamente performance, ma anche altre attività.
Qui nemmeno i puledri nel reining stanno sferrati finchè non gli mettono le manovre e prevalentemente tendono a mettere solo gli sliders dietro, mentre davanti, finchè si può evitare, si evita.

Diversi cavalli da performance che ho conosciuto -e montato- io, qui in Toscana, hanno girato l'Europa, hanno decine e decine di gare alle loro spalle nelle categorie open e ora fanno da navi-scuola a tanti novice e amateur. In particolare, uno di loro continua a gareggiare ad alti livelli anche se ha passato i 20 anni. Ed è sferrato, vive in un paddockino, viene montato regolarmente e dalla scuderia all'arena c'è un bel pezzo un po' dissestato con rocce a vista su cui lui cammina con cautela...
Così lui, così l'altra decina di cavalli da performance suoi coinquilini.

Il fatto che non si pubblicizzino e non vadano in giro a dire "noi abbiamo i cavalli scalzi" è perchè......per loro è la norma e non gli pare di fare chissachè di strano o rivoluzionario. E, come loro, tanti altri veri professionisti.
Titolo: Re:Il famigerato "atterraggio di punta"
Inserito da: raffaele de martinis - Dicembre 12, 2012, 01:22:31 AM
Scusate: ma cos'è una performance ? Cosa fanno sti lalli ?
Titolo: Re:Il famigerato "atterraggio di punta"
Inserito da: planetadmin - Dicembre 12, 2012, 02:07:08 AM
http://www.aiqh.it/index.php/il-quarter-horse/discipline-del-quarter (http://www.aiqh.it/index.php/il-quarter-horse/discipline-del-quarter)

Sono queste... escludendo il reining, working cow, cutting.
Titolo: Re:Il famigerato "atterraggio di punta"
Inserito da: rhox - Dicembre 12, 2012, 09:12:26 AM
Citazione da: DivinityOfDarkness - Dicembre 12, 2012, 01:12:46 AM
Diversi cavalli da performance che ho conosciuto -e montato- io, qui in Toscana, hanno girato l'Europa, hanno decine e decine di gare alle loro spalle nelle categorie open e ora fanno da navi-scuola a tanti novice e amateur. In particolare, uno di loro continua a gareggiare ad alti livelli anche se ha passato i 20 anni. Ed è sferrato, vive in un paddockino, viene montato regolarmente e dalla scuderia all'arena c'è un bel pezzo un po' dissestato con rocce a vista su cui lui cammina con cautela...
Così lui, così l'altra decina di cavalli da performance suoi coinquilini.

Il fatto che non si pubblicizzino e non vadano in giro a dire "noi abbiamo i cavalli scalzi" è perchè......per loro è la norma e non gli pare di fare chissachè di strano o rivoluzionario. E, come loro, tanti altri veri professionisti.

il fatto che non dicano che hanno i cavalli scalzi probabilmente è perchè hanno i cavalli sferrati. un barefooter medio cercherebbe di migliorare le performance del piede del suo cavallo e questo comporta mediamente una serie di accorgimenti gestionali e non solo.
non per questo per dire che non è giusto, corretto o da evitare, continuo a pensare che sia meglio un cavallo senza ferri e gestito "normalmente" che un cavallo ferrato quando non ne ha bisogno (e per la tipologia di lavoro che fanno non ne hanno bisogno).
però c'è un po' di differenza

e il fatto che nonostante sia sferrato da "sempre" cammini con difficoltà sulle pietre mi fa pensare che il piede tanto sano non sia. a questo punto l'atterraggio di punta potrebbe aver influito sullo sviluppo in generale delle strutture del retro del piede lasciandole meno efficienti.
se gli chiedi di allungare possibile e probabile che allunghi solo e unicamente su sabbia dove lavora sempre e più per addestramento che altro
Titolo: Re:Il famigerato "atterraggio di punta"
Inserito da: raffaele de martinis - Dicembre 12, 2012, 02:16:56 PM
Citazione da: rhox - Novembre 28, 2012, 10:08:16 AM

un esempio classico è vedere i psi che solitamente atterrano di punta al passo (li si vede nel tondino) e poi guardi in corsa e al pieno galoppo arrivano di tallone. non è che smettono di aver male, solo che meccanicamente a quella velocità non ci arrivano di punta..

Ora, secondo quanto detto, delle due l'una: -

o i lalli hanno male al tallone al passo, dunque lo dovrebbero avere ancor di più al galoppo, quindi dopo qualche falcata dovrebbero dimostrare zoppia, dolore, dovrebbero alterare l'andatura, marcare, ritrarsi.

o i lalli al passo non hanno alcun dolore, dunque non avranno dolore neanche al galoppo.

Io la vedo così, ma sicuramente le belle menti barefutte hanno già pronta un'altra convincentissima spiegatione.
Titolo: Re:Il famigerato "atterraggio di punta"
Inserito da: rhox - Dicembre 12, 2012, 07:52:22 PM
perchè secondo te un psi in ippodromo ha la possibilità di mostrare male ai talloni?
al di là del convincimento sul lavoro, si passa a una lunga serie di ferrature chiuse o agli esuberi..
Titolo: Re:Il famigerato "atterraggio di punta"
Inserito da: carodubbio - Dicembre 12, 2012, 08:44:03 PM
Guardate che l'acqua calda e stata scoperta, la patologia di qui parlate è stata studiata a lungo e molto a fondo.
Il veterinario che chiamo adesso , mi ha spiegato molto bene le difficoltà che trova il mio cavallo nel fare un allenamento specifico e mirato per portare al massimo delle sue possibilità fisiche , per fa si che in pista sei superiore o almeno cerchi di esserlo  :firuu:, e ci sono un mare di varianti che vanno da dolori articolari e muscolari, a difficoltà respiratorie oppure passa la sua giornata male e ha una cattiva digestione, il lavoro che fa non lo accetta e si mette contro, insomma ci sono un mare di cose da sezionare e  cercare di rimediare, senza trascurare poi il lato emotivo perche visto che si sfrutta il fatto che il cavallo scappa via perche è un preda, si deve capire che non lo stai allenando per scappare piu forte, ma lo stai allenando perche sia in grado di galoppare molto veloce ma in mano, in modo che il cavallo accetti i tuoi ordini e si limiti a galoppare testa bassa e frusta addosso :onhorse6: 
Titolo: Re:Il famigerato "atterraggio di punta"
Inserito da: carodubbio - Dicembre 12, 2012, 08:47:01 PM
L'ultima frase scritta male correggo; il cavallo non si deve SOLO limitare a saper galoppare forte testa bassa e frusta  addosso, ma in mano e hai tuoi ordini
Titolo: Re:Il famigerato "atterraggio di punta"
Inserito da: carodubbio - Dicembre 12, 2012, 09:28:23 PM
Altro cosa da tener conto, cavalli molto giovani ultraselezionati  alimentati al miglior modo ferrati da professionisti gestiti da professionisti, per questo cavalli con una buona forma fisica molto sviluppata e forte, per questo se te li metti contro prendono difetti che difficilmente correggi , difetti  di atteggiamento sbagliato che dopo portano a posture sbagliate e che sfocano in dolori muscolari , tipo contratture e  una rigidita generale  eccessiva nel lavoro
Titolo: Re:Il famigerato "atterraggio di punta"
Inserito da: DivinityOfDarkness - Dicembre 12, 2012, 11:00:15 PM
Citazione da: rhox - Dicembre 12, 2012, 07:52:22 PM
perchè secondo te un psi in ippodromo ha la possibilità di mostrare male ai talloni?

..non so, ma credo che, come tutti i cavalli in ogni disciplina, possa andare in difesa, sottrarsi al lavoro in vario modo, accorciare le andature, rifiutarsi di accelerare.. financo (financo?? ma che razza di parola è??) a disarcionare il cavaliere o diventare pericoloso da terra..

Quante volte s'è sentito di cavalli diventati "ingestibili" che poi sono tornati mansueti una volta scoperto che la sella causava pressioni anomale o che il cavallo aveva dolore?

Non saprei davvero, quindi io non sarei così categorica nè sui PSI nè in altri frangenti..d'altra parte i cavalli non sono dotati di parola e quindi le nostre sono tutte, chi più chi meno, congetture e deduzioni..
Titolo: Re:Il famigerato "atterraggio di punta"
Inserito da: raffaele de martinis - Dicembre 13, 2012, 12:25:16 AM
Citazione da: rhox - Dicembre 12, 2012, 07:52:22 PM
perchè secondo te un psi in ippodromo ha la possibilità di mostrare male ai talloni?
al di là del convincimento sul lavoro, si passa a una lunga serie di ferrature chiuse o agli esuberi..

Si, almeno secondo quanto tu dici: -

Citazione da: raffaele de martinis - Dicembre 12, 2012, 02:16:56 PM
Citazione da: rhox - Novembre 28, 2012, 10:08:16 AM

...un esempio classico è vedere i psi che solitamente atterrano di punta al passo (li si vede nel tondino...

Se l'atterraggio di punta è dimostratione del male ai talloni al passo, allora il lallo ha 47 modi diversi per dimostrare il suo malessere ai talloni anche al trotto e al galoppo.

Un lallo che ha male ai piedi lo si vede a tutte le andature, è vero, i lalli non parlano ma si fanno capire benissimo...





Titolo: Re:Il famigerato "atterraggio di punta"
Inserito da: rhox - Dicembre 13, 2012, 08:20:38 AM
è pieno di cavalli da sella che atterrano di punta. la mia lo ha fatto per anni e questo non le ha impedito di finire 90 km in gara e passare le varie visite veterinarie.

dopo di che sappiamo che i cavalli hanno una soglia del dolore molto alta quindi nulla vieta che un cavallo con problemi ai talloni sopporti e lavori nonostante. soprattutto se sono puledri come nel caso dei psi a cui manca parte della malizia dei "vecchietti" per dire la loro.
dopo di che chiedo a carodubbio, quanti cavalli vengono scartati per problemi di gestione anche se fanno dei tempi mediocri? cosa esclude che un cavallo non voglia entrare nelle gabbie perchè sa cosa gli aspetta una volta aperte? cosa vieta che un sacco di loro vengano scartati per zoppie imputate ad altro nelle scuderie meno esperte?

la psi che ho preso io a 4 anni era già ferrata con ferri chiusi in ippodromo perchè a vedere i piedi aveva i talloni contratti e un fettone inesistente!
e quella lì è nata a newmarket, cioè difficile che sia nata e cresciuta in un box..
Titolo: Re:Il famigerato "atterraggio di punta"
Inserito da: raffaele de martinis - Dicembre 13, 2012, 01:24:43 PM
...è pieno di cavalli da sella che atterrano di punta. la mia lo ha fatto per anni e questo non le ha impedito di finire 90 km in gara e passare le varie visite veterinarie...

Dunque delle due l'una:

1) quella lalla si è fatta 90 km sotto dolore, i veterinari che l'hanno controllata non capiscono una beata.

2) la lalla, malgrado atterri di punta non soffre, non ha dolenzie, non ha dolore.

Io propendo per la seconda ipotesi, la logica dice di validare la seconda ipotesi...
Titolo: Re:Il famigerato "atterraggio di punta"
Inserito da: Ipparco - Dicembre 13, 2012, 02:18:56 PM
La tua logica fa più grinze della faccia di un carlino..

Se a dolere è il retro del piede, atterrando di punta il cavallo riesce ad evitare il dolore e a mostrare un movimento quasi normale. Il problema è che questo modo di muoversi causa usura  precoce delle articolazioni, stress eccessivi su tendini e scheletro e causa deformazioni e atrofizzazione dello zoccolo.
E questo lo dicono i testi di veterinaria, non quelli sul barefoot..
Cercati "The Lame horse" di Rooney (Professore di anatomia patologica per qualcosa come 30 anni alla Pennsylvania University).
Purtroppo pochissimi veterinari fanno attenzione a questo aspetto.

Comunque pensala come vuoi, tanto uno le cose te le può dire in 12 modi diversi ma non ti schiodi dalle tue convinzioni, è tempo perso.
Titolo: Re:Il famigerato "atterraggio di punta"
Inserito da: alex - Dicembre 13, 2012, 02:56:31 PM
Caro Raffaele, ogni tanto non consideri l'aspetto della qualità media di una categoria di cavalieri/maniscalchi/veterinari.

Per affermare che il ferro "non causa danni" ti riferisci alla ferratura fatta da un maniscalco eccellente. Ma non sarebbe meglio riferirsi alla ferratura di un maniscalco medio?

Per affermare che il cavallo dolente mostra 47 segni di dolore, fai evidentemente riferimento a un uomo di cavalli / cavaliere con un occhio eccellente. Ma sei certo che l'uomo di cavalli / cavaliere medio li sappia riconoscere?

Affermi che i veterinari sono in grado di identificare senza esitazione la presenza e la causa precisa di un dolore al piede/arti/muscolatura. Ma fai riferimento a un veterinario equino eccellente o al veterinario medio?

Eccetera, eccetera.

Secondo Chrisann Ware, fisioterapista equina, non serve nemmeno che un cavallo si muova per segnalare dolore alla parte posteriore del piede: basta che tenda a tenere gli anteriori sotto di sè, da piazzato (e spesso tiene anche i posteriori sotto di sè, con il risultato che lo zoccolo del posteriore si deforma con il tempo, con la punta troppo lunga).

Secondo altri che non ti so citare perfettamente, ma che dicono (mi pare) una cosa sensata, il cavallo tende a mascherare un dolore sopportabile correlato alla deambulazione, perchè tutti gli erbivori "sanno"  che il predatore, in un branco, punterà quello zoppo. Se questo fosse vero, il cavallo ci metterebbe del suo, a rendere difficile la diagnosi di un dolore lieve,  e quello che emerge con evidenza sarebbe solo il dolore intenso. Ma lo ammetto, è solo un'ipotesi ragionevole.

Titolo: Re:Il famigerato "atterraggio di punta"
Inserito da: raffaele de martinis - Dicembre 13, 2012, 05:32:26 PM
Tutto quello che dici è sacrosanto, ma non c'entra in codesta discussione, io faccio domande semplici e ricevo risposte complicate: questo non mi piace.

Ora, invece di metter in mezzo illustri cattedratici e raffinate teorie etologiche, bisognerebbe scegliere tra queste due possibilità:

1) quella lalla si è fatta 90 km sotto dolore, i veterinari che l'hanno controllata non capiscono una beata.
2) la lalla, malgrado atterri di punta non soffre, non ha dolenzie, non ha dolore.


In base alla scelta si potrebbe proseguire la discussione.




Titolo: Re:Il famigerato "atterraggio di punta"
Inserito da: carodubbio - Dicembre 13, 2012, 08:25:52 PM
Rispondo a Rox, seguo il settore con il pc, e vero che frequento ma nel 2012 sono entrato in pista solo 3 volte, per questo le mie informazioni sono pochine, cavalli con caratteri molto difficili ne vedi pochissimi, magari cavalli un pelino energici ma si controllano bene sempre in mano a chi è del mestiere. La media di un galoppino nel restare in allenamento in una scuderia si aggira in un periodo di 2 anni, un 2 anni se alla fine del quarto anno non resta competitivo difficilmente rimane in scuderia, lo piazzano in quelle minori e qui stessa storia dopo 2 anni se non ci tirano fuori niente si manda via, e le scelte sono solo due  o trovi l'appassionato di turno o la fine è una sola.

Oggi in una media scuderia se un galoppino non incassa almeno 8.000euro in un anno difficilmente lo tengono, dopo ci sono molti casi singoli, magari anche se incassa poco, ma il propietario a altri cavalli positivi e ci campa anche questo, oppure magari al mattino fa comodo per farlo uscire in coppia con i puledri perche il cavallo e bravo e ti da anche un metro di misura per valutare i lavori fatti, nel senzo che questo cavallo anche se arriva dietro in corsa ma a cavalli discreti, per questo se al mattino un puledro ti sta d'avanti hai un riscontro, anche se molti cavalli che al mattino sembrano positivi e promettenti, poi in corsa fanno flop.
Un cavallo che non entra più nelle gabbie, e solo perche sa benissimo che dopo sentirà dolore.

Il mio Gass , che si è stirato sulle siepi, questi giorni con le mareggiate ci sono i rami ( pezzi di alberi ma piccoli ) sulla sabbia, dal terrore che ha non ci passa sopra al passo, naturalmente  se voglio ci passa e basta , ma da di matto
Titolo: Re:Il famigerato "atterraggio di punta"
Inserito da: bambolik - Dicembre 13, 2012, 08:38:56 PM
Un cavallo che non entra più nelle gabbie, e solo perche sa benissimo che dopo sentirà dolore.

Su questo ti do ragione per esperienza diretta...Dronero sui doc è stato "sospeso" piu volte perche non sgabbiava e so che alla fine sono andati giu di pungolo elettrico...sorvoliamo.
Non entro in questioni che non conosco come rox, alex Ipparco posso solo dire che un cavallo dolorante assumerà posture antalgiche inizialmente per poi sommare un dolore all'altro o una contrattura meno dolorosa rispetto ad un buon uso del prorpio piede...(veterinario)
Un cane che si morde la coda insomma.
L'unica è eliminare o alleviare la causa.
Titolo: Re:Il famigerato "atterraggio di punta"
Inserito da: raffaele de martinis - Dicembre 13, 2012, 09:07:07 PM
Bellissima discussione...ma cosa c'entra con la mia richiesta di risposte a: -
Citazione da: raffaele de martinis - Dicembre 13, 2012, 05:32:26 PM
Ora, invece di metter in mezzo illustri cattedratici e raffinate teorie etologiche, bisognerebbe scegliere tra queste due possibilità:

1) quella lalla si è fatta 90 km sotto dolore, i veterinari che l'hanno controllata non capiscono una beata.
2) la lalla, malgrado atterri di punta non soffre, non ha dolenzie, non ha dolore.


In base alla scelta si potrebbe proseguire la discussione.
Titolo: Re:Il famigerato "atterraggio di punta"
Inserito da: rhox - Dicembre 13, 2012, 10:09:14 PM
è una cavalla che ha finito delle 90 km e ha fatto eliminata per zoppia in altre gare. non ha mai preso niente che potesse farla finire se non era in condizione, ma sono problematiche che vanno e vengono in base allo stato infiammatorio.
prima della sua ultima 90 stagionale e che forse avrebbe decretato il passaggio alle 120 km la cavalla si è fermata per infortunio diagnosticato come navicolite.
è iniziata la tiritera di ferrature, riposo, tildren, ecc.. eppure la cavalla è tornata latina solo quando ho tolto i ferri 2 anni dopo. prima coi ferri chiusi non zoppicava, ma conoscendola non si muoveva bene, era pigra, si inciampava molto spesso (ho sferrato inizialmente più per disperazione di tornare a casa a piedi una passeggiata si e una no perchè si inciampava e poi zoppicava)...

quindi la cavalla aveva male anche prima, l'atterraggio di punta mascherava il disagio che una tantum si manifestava con una zoppia (sempre e solo in gara dove si potevano gestire meno bene andature e fondi) che spariva in uno o due giorni di riposo.

come vedi la tua analisi è stata veramente troppo semplicistica senza conoscere la storia del cavallo
Titolo: Re:Il famigerato "atterraggio di punta"
Inserito da: DivinityOfDarkness - Dicembre 13, 2012, 11:11:51 PM
Citazione da: rhox - Dicembre 13, 2012, 08:20:38 AM
è pieno di cavalli da sella che atterrano di punta. la mia lo ha fatto per anni e questo non le ha impedito di finire 90 km in gara e passare le varie visite veterinarie.

dopo di che sappiamo che i cavalli hanno una soglia del dolore molto alta quindi nulla vieta che un cavallo con problemi ai talloni sopporti e lavori nonostante.

Ecco... cioè.. 'lavorare nonostante' e '90 km' mi sembrano proprio termini opposti...

Un cavallo dolorante 'lavora nonostante' per 1 oretta un campo alle tre andature, non si spara 90km senza batter ciglio e senza risentirne le ore successive..non so se mi son spiegata..
Forse è per questo che Raffaele ipotizza che il suo atterrare di punta non avesse nulla a che spartire con eventuale dolore ai talloni.
Cavolo, in 90km si trotta e si galoppa anche sodo, e se hai male non ci sono santi che tengono.. visto che a queste andature non puoi mascherare atterrando di punta perchè, come spiegavi, non è meccanicamente possibile...

Lo vedevo nel vecchio stallone dell'ex maneggio: pieno di dolori, lo buttavano in campo, saltava e correva come un puledro..ma poi già dopo qualche ora accusava..e a seconda di come, passava il giorno dopo sdraiato in box... ok che è un caso limite, ma era per rendere l'idea..


Forse è solo questo che ha fatto trarre le due possibili conclusioni a Raffaele.. e ti dirò, leggendo '90 km' pure io d'istinto direi 'ma allora non ha dolore'... :dontknow:
Titolo: Re:Il famigerato "atterraggio di punta"
Inserito da: raffaele de martinis - Dicembre 14, 2012, 01:27:13 AM
Lasciamo perdere la simpatica giumenta di Rox, la partenza del mio ragionamento è stata questa:

...un esempio classico è vedere i psi che solitamente atterrano di punta al passo (li si vede nel tondino) e poi guardi in corsa e al pieno galoppo arrivano di tallone. non è che smettono di aver male, solo che meccanicamente a quella velocità non ci arrivano di punta...

La domanda è sempre quella ed è semplice:
Possibile che quei lalli si siano fatti molte gare di 2000 metri al galoppo sfrenato sotto dolore ?
Possibile che quei lalli che giornalmente vanno ad allenarsi lavorino col dolore ai talloni?

Non mi dite dell'effetto anestesizzante dei ferri che vi dò una testata in faccia.
Titolo: Re:Il famigerato "atterraggio di punta"
Inserito da: rhox - Dicembre 14, 2012, 08:01:18 AM
i cavalli sono animali generosi e vi posso garantire che anche quelle volte che la mia è stata eliminata per zoppia non ha mai avuto problemi a fare il trotto alla visita veterinaria.. anzi tendenzialmente quando si sentiva l'irregolarità sul percorso ho sempre faticato a tenerla al passo.

comunque ho detto che non è meccanicamente possibile atterrare di punta alle andature molto allungate, al trotto e galoppino si può atterrare di punta eccome. non lo può fare un trottatore o un galoppino in gara, non lo può fare un dressagista nel trotto allungato.. ma in moltissime declinazioni delle andature medie si può fare eccome

comunque raffaele facile dire escludi quel caso. in base a cosa? la diagnosi è stata fatta e confermata anni dopo da un ortopedico anche se con la cavalla scalza non ha più accusato nessun problema
Titolo: Re:Il famigerato "atterraggio di punta"
Inserito da: Ipparco - Dicembre 14, 2012, 10:43:37 AM
Faccio ancora un tentativo, ma solo perchè questo è un argomento di capitale importanza: migliaia di cavalli ogni anno subiscono nevrectomie o eutanasie perchè non viene compreso.

L'atterraggio di punta, sul momento, permette di EVITARE il dolore che nascerebbe da un atterraggio di talloni su un cuscinetto plantare atrofico o un fettone infetto o ecc.
Quindi, nell'immediato, muovendosi così il cavallo non prova dolore, ma sul lungo termine si disintegra articolazioni e tendini.

Per fare un'analogia, caro Raffaele, supponiamo che io una notte, di soppiatto, piazzi due banali puntine da disegno nelle tue scarpe, esattamente al centro del tallone.
La mattina te le infileresti, e per non sentire dolore cominceresti a camminare stando sulle punte. Fino a quando cammini senza caricare i talloni, non senti dolore, non al tallone, per lo meno.
Magari cominci ad avere fastidio ai polpacci, mal di schiena, ma tutto sommato te la cavi.
Passa il primo giorno, arrivi a sera un po' acciaccato, ma la notte ti rimette in sesto.
La mattina dopo, ti alzi, ti rimetti le tue belle scarpe sabotate, ed esci per una bella passeggiata nei campi, quando improvvisamente, in mezzo alla campagna, salta fuori una tigre scappata dallo zoo. Non pensi che ti metteresti a correre? A costo di piantarti le mie belle puntine da disegno nei talloni, fino all'osso, pur di non farti mangiare dalla tigre?

Se non ci credi, prova, metti due puntine nelle tue scarpe più comode, e passaci una giornata.
Poi ne riparliamo.
Saluti.
Titolo: Re:Il famigerato "atterraggio di punta"
Inserito da: max - Dicembre 14, 2012, 11:48:06 AM
ogni volta che giro per maneggi vedo cavalli che tirano avanti nonostante tutto, tirano avanti proprio grazie a tutte quelle vie di mezzo che mettono "una pezza" nel loro specifico ambito: le ferrature, i farmaci, le fantasiose imboccature... tutte quelle vie di mezzo che riescono a dare un colpo al cerchio ed uno alla botte, che sopperiscono agli errori di fondo, fino a quando nei casi più sfortunati tutto il castello di carte crolla....

il bello è che il cavallo, poveraccio, sta al gioco... come dice alex, anche nella situazione peggiore cerca di tirare avanti, d'istinto va avanti anche se i piedi gli fanno male, o se l'imboccatura gli causa un dolore tremendo

esatto.... per capire meglio come stanno le cose lasciamo perdere per un'attimo i piedi e parliamo di bocche.... come la mettiamo su questo ultimo punto??? convenite o no che praticamente in tutti i concorsi ippici almeno la metà dei cavalli mostra CHIARI segni di DOLORE dovuto all'imboccatura? possibile che i veterinari o giudici presenti non lo vedano??? non squalificano mai nessuno???

non lo fanno perché in un contesto dove quei segni di dolore sono la normalità non sono "allenati" a riconoscerli, o se lo sono fanno finta di niente altrimenti dovrebbero fermare quasi tutti

stessa cosa per i piedi, almeno per quello che vedo io e per quello che ho vissuto di persona facendo endurance: ho praticamente devastato il cavallo a forza di ferrature e farmaci, fino al crollo del castello di carte, eppure fino a poco prima del collo le visite ai cancelli le passavo... certo era sempre peggio, non capivo bene cosa stavo combinando, il maniscalco riusciva a farlo andare dritto, il vet dava antidolorifici, e tutto era normale... anche altri ricordo che avevano il cavallo messo peggio senza nemmeno fare endurance, e cambiavano ferrature come cambiavano il dopobarba... tutto questo era normale, ed è ancora normale per molti proprietari

perché se il motorino si ingolfa si ferma e non va più, te ne accorgi... se un cavallo si ingolfa lo fa piano piano, ci mette del suo, maschera per tirare avanti, l'atterraggio di punta si inserisce in questo ambito, e la faciloneria (per non dire altro) di chi ti sta intorno fa il resto
Titolo: Re:Il famigerato "atterraggio di punta"
Inserito da: raffaele de martinis - Dicembre 14, 2012, 12:43:58 PM
Citazione da: Ipparco - Dicembre 14, 2012, 10:43:37 AM
Faccio ancora un tentativo, ma solo perchè questo è un argomento di capitale importanza: migliaia di cavalli ogni anno subiscono nevrectomie o eutanasie perchè non viene compreso.

L'atterraggio di punta, sul momento, permette di EVITARE il dolore che nascerebbe da un atterraggio di talloni su un cuscinetto plantare atrofico o un fettone infetto o ecc.
Quindi, nell'immediato, muovendosi così il cavallo non prova dolore, ma sul lungo termine si disintegra articolazioni e tendini.

Per fare un'analogia, caro Raffaele, supponiamo che io una notte, di soppiatto, piazzi due banali puntine da disegno nelle tue scarpe, esattamente al centro del tallone.
La mattina te le infileresti, e per non sentire dolore cominceresti a camminare stando sulle punte. Fino a quando cammini senza caricare i talloni, non senti dolore, non al tallone, per lo meno.
Magari cominci ad avere fastidio ai polpacci, mal di schiena, ma tutto sommato te la cavi.
Passa il primo giorno, arrivi a sera un po' acciaccato, ma la notte ti rimette in sesto.
La mattina dopo, ti alzi, ti rimetti le tue belle scarpe sabotate, ed esci per una bella passeggiata nei campi, quando improvvisamente, in mezzo alla campagna, salta fuori una tigre scappata dallo zoo. Non pensi che ti metteresti a correre? A costo di piantarti le mie belle puntine da disegno nei talloni, fino all'osso, pur di non farti mangiare dalla tigre?

Se non ci credi, prova, metti due puntine nelle tue scarpe più comode, e passaci una giornata.
Poi ne riparliamo.
Saluti.

Ho provato le puntine: cammino sulle punte e non ho dolore, ma appena allungo il passo, cerco di scappare alla tigre: un male della madonna.
Lo stesso in discesa dove non posso camminare sulle punte: dolore insopportabile...devo scendere al contrario.

Ora, mettiamo le puntine a Usein Bolt, scommetto che non riesce neanche a finire i 200 metri piani...gli mettiamo scarpette speciali, gli facciamo antidolorifici ecc. ecc. farà i 200 ma sarà battuto dalla mezzacalzetta di turno.

Ora, nessuno si sbilancia a rispondere, devo dedurre da questi pipponi che il lallo da corsa va nel tondino sulle punte e corre il gran premio sui talloni malgrado i talloni gli facciano un male cane.

E' questo che sostieni/sostenete ? Bene !

Hai mai pensato che non tutti lalli nascono perfetti ?

Che difetti di angolazioni scheletriche innate o acquisite possono portare in fuori o in sotto i piedi ?

E dunque, questo squilibrio - anche minimo - può condizionare l'atterraggio del pede ?

Inoltre, un lallo addestrato all'alta scuola, nelle arie come: il trotto riunito, le piroette, il piaffo, il galoppo raccolto, il galoppo da fermo, il galoppo all'indietro e forse nel passage deve atterrare di punta.

Ora, dire che un lallo che atterra di punta, automaticamente ha male ai talloni, è una escortanata...può darsi che sia così ma bisognerebbe verificare, la cosa più semplice è usare l'esplorazione con la tenaglia o addirittura con le dita.
Però, un esperto uomo di cavalli da lontano ti dice se si tratta di un atteggiamento antalgico o di difetto connaturato.

La conclusione di tutta questa tarantella è che: probabilmente quei PSI e la cavalla di Rox hanno dei leggeri difetti morfologici che impongono loro ad atterrare di punta quando sono al passo o ad andature blande, sono costretti ad andare di tallone quando allungano: male ai talloni non ne hanno non ne possono avere se fanno quelle performans.

E' evidente che un lallo che sia sotto di se o fuori di se è difettato, quasi sicuramente avrà problemi, a volte grossi, nel lavoro...non comprerei mai un soggetto così.

Dirò di più, se il problema dipendesse dal fettone o dai talloni infiammati la cosa è risolvibile, se invece si tratta di costruzione anatomica scorretta allora c'è poco da fare...prima o poi si scasserà.



Titolo: Re:Il famigerato "atterraggio di punta"
Inserito da: max - Dicembre 14, 2012, 01:01:25 PM
Citazione da: raffaele de martinis - Dicembre 14, 2012, 12:43:58 PM
Ora, dire che un lallo che atterra di punta, automaticamente ha male ai talloni, è una escortanata...

credo che nessuno stia dicendo questo, ma solo che l'atterraggio di punta è una delle caratteristiche di un possibile problema ai talloni! dopodiché vanno verificate anche le altre condizioni che dici, ma pare buon senso...

comunque sia, un cavallo che atterra di punta ad un trotto di lavoro di sicuro ha qualcosa che non va, dopodiché va stabilito che cosa! la prima cosa più semplice da verificare è la condizione dei talloni... tutto qua

di certo non prendo il piaffer o la piroetta come andatura di riferimento, così come non prendo a riferimento farlo muovere in salita o in discesa dato che falsa il giudizio!!!
Titolo: Re:Il famigerato "atterraggio di punta"
Inserito da: max - Dicembre 14, 2012, 01:05:57 PM
CitazioneInoltre, un lallo addestrato all'alta scuola, nelle arie come: il trotto riunito, le piroette, il piaffo, il galoppo raccolto, il galoppo da fermo, il galoppo all'indietro e forse nel passage deve atterrare di punta.

in un passage corretto comunque l'atterraggio è di tallone, ho visionato alcuni rallenty tra cui anche questo e mi sembra di tallone

http://www.youtube.com/watch?v=I4qaYtkheBE
Titolo: Re:Il famigerato "atterraggio di punta"
Inserito da: Ipparco - Dicembre 14, 2012, 02:07:52 PM
Citazione da: raffaele de martinis - Dicembre 14, 2012, 12:43:58 PM
Ora, dire che un lallo che atterra di punta, automaticamente ha male ai talloni, è una escortanata...può darsi che sia così ma bisognerebbe verificare, la cosa più semplice è usare l'esplorazione con la tenaglia o addirittura con le dita.
Però, un esperto uomo di cavalli da lontano ti dice se si tratta di un atteggiamento antalgico o di difetto connaturato.

La conclusione di tutta questa tarantella è che: probabilmente quei PSI e la cavalla di Rox hanno dei leggeri difetti morfologici che impongono loro ad atterrare di punta quando sono al passo o ad andature blande, sono costretti ad andare di tallone quando allungano: male ai talloni non ne hanno non ne possono avere se fanno quelle performans.

E' evidente che un lallo che sia sotto di se o fuori di se è difettato, quasi sicuramente avrà problemi, a volte grossi, nel lavoro...non comprerei mai un soggetto così.

Dirò di più, se il problema dipendesse dal fettone o dai talloni infiammati la cosa è risolvibile, se invece si tratta di costruzione anatomica scorretta allora c'è poco da fare...prima o poi si scasserà.
Questo è il mio primo intervento in questa discussione:
CitazioneIl problema, come già spiegato da Alex e Rhox, non è l'occasionale appoggio di punta, che in certe situazioni è inevitabile.
Il problema è quando il cavallo NON HA SCELTA perchè il retro del piede è talmente dolorante da non poter essere assolutamente caricato.
E può arrivare al punto in cui appoggiano di punta anche al trotto, al galoppo e in discesa (visto coi  miei occhi). Ramey addirittura cita un caso di un cavallo con perforazione della suola in punta che nonostante tutto preferiva appoggiare la punta con la falange esposta piuttosto che il fettone infetto..
Quando diventa l'unico modo in cui il cavallo può muoversi, questa condizione è devastante..
Davo per scontato che l'avessi letto.

Difetti congeniti che "guariscono"? La cavalla di Rhox non atterra più di punta.
Decine dei cavalli che seguo inizialmente atterravano di punta e ora non lo fanno più (compresi un paio di purosangue ex galoppini).
Tutti miracolati?
Certo, ci sarà anche qualche cavallo che per conformazione o altro fa più fatica di altri ad estendere completamente gli anteriori, magari per artriti, chip ossei o formelle varie, e va messo in conto, ma qui stiamo parlando di un problema che affligge una percentuale consistente della popolazione equina, dalla mia esperienza personale forse la maggioranza. E che nella maggior parte dei casi è risolvibile.

CitazioneOra, nessuno si sbilancia a rispondere, devo dedurre da questi pipponi che il lallo da corsa va nel tondino sulle punte e corre il gran premio sui talloni malgrado i talloni gli facciano un male cane.
Quanti sono i purosangue che dopo qualche corsa preparatoria vengono scartati perchè non fanno i tempi? il 70%? Di più? Non è che qualcuno in mezzo non fa i tempi anche per quello?
Ti ricordo che i galoppini corrono anche con i metacarpi incrinati, corrono fino a spezzarsi le zampe se chi li segue non ha l'intelligenza di accorgersi che qualcosa non va. Loro vanno avanti..

Comunque, non dico mica che devi credere a me, comprati qualche buon libro di veterinaria, uno per tutti l'"Adams lameness in horses", e studiatelo. Altrimenti non ha senso che ne stiamo a discutere.
Saluti
Titolo: Re:Il famigerato "atterraggio di punta"
Inserito da: Ipparco - Dicembre 14, 2012, 02:25:58 PM
Video sconsigliato ai deboli di stomaco o di cuore.
Vatti a vedere da 1:45 in avanti, il cavallo continua a galoppare sul moncherino! Cosa vuoi che glie ne freghi dei talloni? Secondo te con uno sopra che tira frustate come si vede ad inizio video, si preoccupa dei fettoni doloranti? No, corre, corre come può, anche se gli fa male..


P.S.: consiglio vivamente di leggere anche i sottotitoli.
Titolo: Re:Il famigerato "atterraggio di punta"
Inserito da: raffaele de martinis - Dicembre 14, 2012, 02:40:22 PM
Questa è una tecnica confermata per sviare l'attenzione dal punto centrale della discussione: si mette tanta carne a cuocere anche carne di cavallo.

Bene, studierò, mi applicherò, e finalmente se capirò, solo allora oserò confrontarmi con voscienza.

Comunque. dal basso della mia ignoranza insisto per gli altri che volessero seguire il mio ragionamento che parte sempre dalla stessa premessa:

.un esempio classico è vedere i psi che solitamente atterrano di punta al passo (li si vede nel tondino) e poi guardi in corsa e al pieno galoppo arrivano di tallone. non è che smettono di aver male, solo che meccanicamente a quella velocità non ci arrivano di punta...

Io dico che se un lallo ha male ai talloni non allunga e se lo fa lo farà in maniera disastrosa (esperienza diretta).
So già che mi direte: col ferro si camuffa il dolore ci credo,  allora perché al passo o ad andature blande, malgrado sia ferrato, il lallo atterra di punta ?







Titolo: Re:Il famigerato "atterraggio di punta"
Inserito da: Ipparco - Dicembre 14, 2012, 02:46:55 PM
Perchè può. Al galoppo lanciato non può (o è molto difficile da vedere).
Comunque non sto sviando un bel niente, il video è strettamente pertinente: quei cavalli, in condizioni di corsa, sono talmente carichi di adrenalina che non sentono nulla, nemmeno un arto fratturato, figurarsi un fettone atrofico. Il problema è che la meccanica dell'arto è comunque deficitaria, e questo a lungo termine è distruttivo.
Non capisco cosa ci sia di così difficile da capire...
Titolo: Re:Il famigerato "atterraggio di punta"
Inserito da: raffaele de martinis - Dicembre 14, 2012, 07:09:55 PM
Va beh !

Il lallo carico di adrenalina non sente niente quando è in competizione e coi talloni doloranti corre il gran premio, ma dopo ?

Una volta che l'agone agonistico (le frustate) sono finite, si mette a camminar bello bello sulle punte e tutti felici e contenti...e i talloni ?

Che succede dopo 3000 metri fatti di carriera ai talloni infiammati ferrati o no che fossero ?

Le parti già infiammate sottoposte a quello stess avrebbero una flogosi importante con endemi e versamenti e tumefazioni diffuse accompagnate da forti dolori e con molte probabilità che dal fatto si possa generare una  necrosi...chiedo lumi: Alex ?

Titolo: Re:Il famigerato "atterraggio di punta"
Inserito da: carodubbio - Dicembre 14, 2012, 08:09:10 PM
Carodubbio si è fratturato il nodello prima di debuttare, è ha corso in pista in premi piccoli e su distanze corte , visto che andava a 3 cilindri, il suo nodello era grosso come una noce di cocco.

Regalato a Alberto con il patto che un suo puledro andava al suo ex propietario , rispettati i patti e questo puledro al debutto a Roma arriva 3, solo che il suo propietario un cretino, visto che il cavallo ha risentito dolori agli stinchi, invece del  riposo si e messo a spennellare ideozie e a continuare a muovere il cavallo con il risultato di rovinarlo per sempre.

IO ho iniziato a sellare Caro verso la fine degli anni 8, ha 13 anni saltava di vitalità come un puledro, infatti per ridere con Alberto che mi chiedeva ma quanti anni ha questo cavallo ?  a 11 dicevo 1 anno - a 12  due anni- a 13 tre anni un puledro :laughter-485:.

Mai il tentativo di mordere di calciare di sgroppare niente un vero gioiello un piccolo trucchetto cerà , Alberto sellava le fattrici e IO con Caro stavo sempre dietro, anche al galoppo perche non passava le sue cavalle in nessun caso, tranne  se partivi in testa non ti faceva passare a costo della vita , e IO mi limitavo solo a pensare a rimanere in sella al resto ci pensava il pilota automatico.

Un detto popolare dice ; chi si ferma è perduto.
Per questo il mvimento fa miracoli ma non diventi sano, solo che superi meglio gli acciacchi.


Che un PSI si cura con me sfondate una porta aperta, ma poi per poter fare certe velocità al galoppo sostenuto di cose da sapere c'è ne sono molte, e in questo caso la teoria lascia sempre il tempo che trova
Titolo: Re:Il famigerato "atterraggio di punta"
Inserito da: max - Dicembre 14, 2012, 08:49:09 PM
Citazione da: raffaele de martinis - Dicembre 14, 2012, 07:09:55 PM
Va beh !

Il lallo carico di adrenalina non sente niente quando è in competizione e coi talloni doloranti corre il gran premio, ma dopo ?

Una volta che l'agone agonistico (le frustate) sono finite, si mette a camminar bello bello sulle punte e tutti felici e contenti...e i talloni ?

Che succede dopo 3000 metri fatti di carriera ai talloni infiammati ferrati o no che fossero ?

Le parti già infiammate sottoposte a quello stess avrebbero una flogosi importante con endemi e versamenti e tumefazioni diffuse accompagnate da forti dolori e con molte probabilità che dal fatto si possa generare una  necrosi...chiedo lumi: Alex ?

allora davvero non leggi i post!!!
dopo? mai sentito parlare di anti infiammatori? dopo il cavallo probabilmente marchetta, sta sulle uova, nessuno pensa ad approfondire, che sarà mai??? ha corso, sarà dovuto alla corsa, quindi un po' di anti infiammatori e il giorno dopo è di nuovo dritto e avanti così per tutta la durata della carriera, almeno questa la mia esperienza...
Titolo: Re:Il famigerato "atterraggio di punta"
Inserito da: carodubbio - Dicembre 14, 2012, 09:06:06 PM
Gli anti infiammatori funzionano abbinati al riposo, per questo perdi allenamento e come ricominci a lavorare ri infiammi, e a lungo andare o a dosi massicce, danno fastidio all'intestino, con il risultato che curi si una infiammazione, ma vai  a creare disturbi digestivi + il fegato lavora troppo.

Tutti i galoppini danno di matto perche si continua ancora a usare questi metodi, in America l'uso del fedin..... è stato vietato non ricordo bene ma al massimo sono solo  4 anni, prima a go go, e anche li anabolizzati sono pochi anni che sono in doping sempre in America,
E poi il Fedei.... sono 15 giorni di sospensione, e dopo trovano niente.

In pista il proplema non è l'adrenalina, visto che i cavalli e  mica sono scemi, ma la coca senti niente finche dura l'effetto
Titolo: Re:Il famigerato "atterraggio di punta"
Inserito da: Ipparco - Dicembre 14, 2012, 10:06:11 PM
A parte che nessuno ha detto che i talloni sono infiammati prima, ma semplicemente che non sono in grado di sopportare le sollecitazioni di un atterraggio di talloni senza creare dolore, talloniti e affini (versamenti subsoleari, infiammazioni del cuscinetto plantare ecc ) sono frequenti, non solo nei galoppatori, ma in una buona percentuale di cavalli da uso diportistico, dove le sollecitazioni sono decisamente minori.
Non solo: questi piedi spesso subiscono uno sviluppo anomalo delle strutture interne, che ne preclude la salute presente e futura. Vasi sanguigni dilatati, con pareti distese e fragili, composizione patologica dei tessuti dei cuscinetti plantari, cartilagini alari sottosviluppate e avascolari ecc ecc.
Per fortuna/sfortuna (dipende dai punti di vista) sono comunque strutture che nascono per resistere a sollecitazioni enormi, e quindi, anche quando lavorano male o sono poco sviluppate, riescono a resistere, almeno per un po', a questi traumi, ma non a tempo indeterminato. E così si finisce come diceva Max: antiinfiammatori, periodi di "recupero" di mesi dopo le corse, ferri chiusi ecc ecc.
Purtroppo è quasi inevitabile, quando si pretende di far lavorare duramente dei cavalli di meno di due anni, cresciuti in fretta e gestiti in modo estremamente innaturale proprio nei primi anni di vita, i più importanti per lo sviluppo di piedi sani e robusti...
Basterebbe spostare la gara d'esordio a 4 anni invece che a 2, e già la situazione migliorerebbe drasticamente.
Titolo: Re:Il famigerato "atterraggio di punta"
Inserito da: raffaele de martinis - Dicembre 14, 2012, 11:13:48 PM
A parte che nessuno ha detto che i talloni sono infiammati prima,

...nessuno ha detto ?? nessuno ha detto ??

Ma è proprio da questa affermazione che parte la mia tarantella: -

Citazione da: raffaele de martinis - Dicembre 12, 2012, 02:16:56 PM
Citazione da: rhox - Novembre 28, 2012, 10:08:16 AM
un esempio classico è vedere i psi che solitamente atterrano di punta al passo (li si vede nel tondino) e poi guardi in corsa e al pieno galoppo arrivano di tallone. non è che smettono di aver male, solo che meccanicamente a quella velocità non ci arrivano di punta..

Ribadisco per l'ennesima volta: - Un lallo coi talloni infiammati non può correre e se lo fa - sotto anestetico/ferri/droghe/altre schifezze - il giorno dopo è stronco, e tale rimarrà per due/tre mesi.
Titolo: Re:Il famigerato "atterraggio di punta"
Inserito da: rhox - Dicembre 14, 2012, 11:19:38 PM
miii che due cabasisi raffaele!!
ma smetti di leggere di barefoot se tanto devi trovare il marcio in qualsiasi cosa! sono 5 pagine che ti stiamo dicendo mille cose e prima è la mia cavalla che non va e poi sono i psi!
2 frasi su cui ti impunti senza leggere niente altro.

un cavallo può correre anche con male ai talloni, del resto ci sono un sacco di cavalli che messi a paddock trottano e galoppano anche se sono fermi per infortunio a tendini, muscoli o articolazioni varie..
se tu non ne hai mai visto nessuno allora hai poca esperienza, perchè io e un gran bel numero di persone che conosco ne ha visti!
Titolo: Re:Il famigerato "atterraggio di punta"
Inserito da: raffaele de martinis - Dicembre 14, 2012, 11:47:21 PM
Io leggo quello che mi pare, rispondo come voglio e quando voglio, non ti piace ?
Ecco la soluzione: ignoratemi, io faccio così, ignoro quelli che non mi piacciono !
Oppure bannatemi, no problem.

Ora, non devi dire a me che i lalli corrono anche con tre zampe... con due perfino: ho visto schifezze che tu neanche immagini, ho rischiato delle coltellate per questo.

Mai scriverò a proposito di queste cose, tantomeno le porterò come esempio.

Fino a quando la barefutteria andrà avanti per: - ordini di partito, per dogmi e per esoteriche manipolazioni rimarrà quello che per ora è: una simpatica bizzarria.

Lo dice uno che crede che un lallo dai piedi buoni, che lavori moderatamente, in certe condizioni può/deve stare scalzo.

Comunque, mi pare che abbiamo assodato che nessun lallo coi talloni dolenti faccia il gran premio senza sopportare delle terribili conseguenze...è già qualcosa.






Titolo: Re:Il famigerato "atterraggio di punta"
Inserito da: carodubbio - Dicembre 15, 2012, 06:01:51 AM
http://youtu.be/sqUJJ7KDcLs

Va be ch questi sono fatti cosi, nel mondo ci sono diversi garn premi e a questi livelli di velocità, i talloni non fanno male a nessuno. 2400 metri al galopppo, con i primi 1000metri coperti a velocità da millemetristi, e poi continuare a tenere velocità sostenute per altri 1400metri, e nei ultimi 200metri da fare ancora c'è chi fa lo spunto, tempo totale 2,24 fatevi le velocità raggiunte  che forse rimanete di sasso
Titolo: Re:Il famigerato "atterraggio di punta"
Inserito da: rhox - Dicembre 15, 2012, 09:00:02 AM
Citazione da: raffaele de martinis - Dicembre 14, 2012, 11:47:21 PM
Io leggo quello che mi pare, rispondo come voglio e quando voglio, non ti piace ?
Ecco la soluzione: ignoratemi, io faccio così, ignoro quelli che non mi piacciono !
Oppure bannatemi, no problem.

Ora, non devi dire a me che i lalli corrono anche con tre zampe... con due perfino: ho visto schifezze che tu neanche immagini, ho rischiato delle coltellate per questo.

Mai scriverò a proposito di queste cose, tantomeno le porterò come esempio.

Fino a quando la barefutteria andrà avanti per: - ordini di partito, per dogmi e per esoteriche manipolazioni rimarrà quello che per ora è: una simpatica bizzarria.

Lo dice uno che crede che un lallo dai piedi buoni, che lavori moderatamente, in certe condizioni può/deve stare scalzo.

Comunque, mi pare che abbiamo assodato che nessun lallo coi talloni dolenti faccia il gran premio senza sopportare delle terribili conseguenze...è già qualcosa.

nessuno banna nessuno e io non ignoro nessuno. però è di un fastidioso che tu nemmeno immagini essere presi per fessi da uno che non ha mai ascoltato quello che p stato detto sul barefoot da forse chi ne ha viste un po' più di lui e poi decide che vuole sconfessare quello che uno dice.
perchè tu hai provato il paddock senofonte, hai provato a pareggiare coi tuoi metodi e stop. non puoi parlare contro chi ha studiato, frequentato, sperimentato, sbagliato e trovato soluzioni su cavalli diversi e dire che spara solo minc*iate.

qua non c'è nessun ordine di partito, solo una serie di appassionati che aveva dei problemi o si è posto delle domande per risolverle si è rimboccato le maniche. ha trovato delle soluzioni che funzionano? ha risolto la sua problematica? ha migliorato qualcosa?
non è un dogma, è aver toccato con mano che ci sono un sacco di cose che funzionano e meravigliosamente bene!
io ho ritrovato una cavalla che era ormai data per pensionata a 11 anni e non devo crederci?

qua nessuno ha mai affermato che aver male ai talloni e farci una corsa sopra sia una passeggiata di salute. però succede, ci sono un sacco di cavalli che lo fanno e questo rientra nello splendido mondo della loro generosità.
non ti sta bene che venga posto così da più persone e dia contro le tue idee? pazienza, resterai sempre chiuso nel tuo guscio a borbottare che un lallo può andar scalzo solo se lavora a bassi livelli, ignorando quelli che li fanno ad alti..
in questo caso posso solo dirti povero oddo..
Titolo: Re:Il famigerato "atterraggio di punta"
Inserito da: Ipparco - Dicembre 15, 2012, 09:49:53 AM
Quoto Rhox al 100%, inoltre ti faccio notare che nel suo intervento che citavi più su la parola infiammazione non compare nemmeno di striscio. Sei stato tu a tirarla in ballo. Non c'è bisogno che un piede sia infiammato perchè atterri di punta, è sufficiente che sia immaturo, o poco protetto. L'infiammazione semmai può nascere come conseguenza di ciò assieme ad un lavoro troppo intenso per quello stato del piede.
Se poi tu decidi di leggere e interpretare gli interventi altrui come ti pare, penso proprio che non trarrai mai niente da questa o da qualunque altra discussione.
Saluti
Titolo: Re:Il famigerato "atterraggio di punta"
Inserito da: carodubbio - Dicembre 15, 2012, 10:54:08 AM
Dall'altra parte a parte casi sporadici nessuno interviene , tranne in casi base. Le discussioni non hanno nessun aiuto a chi vuole andare più a fondo della materia, continuate così che si secca anche questo pozzo.

I pozzi si seccano perche se si continua solo a togliere acqua con il propio secchiello, chi cerca di riempire il pozzo si stufa, e succede che chi va alla fonte per bere la trova secca .



:bbianca: :bbianca:
Titolo: Re:Il famigerato "atterraggio di punta"
Inserito da: raffaele de martinis - Dicembre 15, 2012, 01:56:01 PM
Bene, siamo partiti dal lallo che atterra di punta perché ha male al tallone, e malgrado il male si fanno il gran premio:

un esempio classico è vedere i psi che solitamente atterrano di punta al passo (li si vede nel tondino) e poi guardi in corsa e al pieno galoppo arrivano di tallone. non è che smettono di aver male, solo che meccanicamente a quella velocità non ci arrivano di punta..


e arriviamo a: -

Non c'è bisogno che un piede sia infiammato perchè atterri di punta, è sufficiente che sia immaturo, o poco protetto. L'infiammazione semmai può nascere come conseguenza di ciò assieme ad un lavoro troppo intenso per quello stato del piede.

Inoltre,

...la parola infiammazione non compare nemmeno di striscio. Sei stato tu a tirarla in ballo... può darsi ma da cosa dipende il male? Perché si parla di male non di immaturità o di piedi indifesi.
Non sarà infiammazione, sarà un'altra cosa ma sempre di stato patologico che causa dolore si tratta.

Bisogna smetterla con codeste ambiguità: - un lallo col male ai talloni non si distende non si può distendere e se lo fa si vede chiaramente che è disperato...a meno che non sia preparato con delle schifezze, ma questa è una eventualità che nemmeno prendo in considerazione.

Questo è il punto della discussione, cosa c'entra in tutto questo Oddo che tra l'altro è ferrato dal miglior maniscalco dell'Isola solo Iddio lo sa. !

Titolo: Re:Il famigerato "atterraggio di punta"
Inserito da: alex - Dicembre 15, 2012, 05:57:32 PM
Oddo infatti c'entra poco: il suo "aneddoto" è interessantissimo ma resta un caso singolo.

Qui inveceparliamo della salute della parte posteriore del piede, e della struttura anatomica di una parte posteriore del piede che è prerequisito del "buon piede" senza protezioni/senza protesi. Il ferro non è che una protesi del "buon piede", in quanto rende "buono" (apparentemente, quanto a prestazioni più meno prolungate nel tempo) anche un piede che Senofonte avrebbe scartato come pessimo.

Finalmente, gli studi anatomici di Bowker hanno permesso di identificare come sono fatte le strutture anatomiche di un "buon piede" nella sua parte posteriore; forse sarebbe meglio chiamarlo "un back  foot forte e completamente sviluppato" poiuttosto che impelagarsi nella dolenzia ecc. Di certo, un back foot con struttura anormale-immatura ha bisogno del ferro come un eroinomane ha bisogno dell'eroina: senza ferro, la magagna diventa palese.

Gli elementi che Bowker ha osservato e misurato sono in sostanza due:
1. spessore delle cartilagini alari: sottili nel piede immaturo-"cattivo" - spesse nel piede maturo - "buono".
2. struttura dei cuscinetti plantari: costituiti da tessuto adiposo molle come nel puledro, nel piede immaturo "cattivo", costituiti da solido, robusto, duro tessuto fibroso nel piede maturo, "buono".

Ora, la scommessa del barefoot è: in un cavallo adulto con piede "cattivo", è possibile riattivare il processo di maturazione e indurre la sua trasformazione (pur tardiva) in piede "buono", ossia ispessire la cartilagine alare e trasformare il molliccio tessuto adiposo del cuscinetto plantare in solido tessuto fibroso, anche se tardivamente? Oppure, purtroppo, persa la "finestra" temporale della normale maturazione (che avviene fra i 3 e i 6-7 anni) ci si deve rassegnare, il piede resterà "cattivo per sempre"?

Mi pare che l'attuale ricerca di Bowker sia proprio su questo punto: ossia, sulla verifica anatomica della possibilità di "riattivare" il processo di maturazione del piede che in genere viene impedito dalla ferratura applicata prima della maturazione completa del piede (5-6 anni).

Ci si può domandare: possibile che legioni di veterinari anatomici non si siano resi conto che i piedi che vedevano non erano "normali"? Possibile sì, se tutti i cavalli venivano ferrati sistematicamente su per giù tutti alla stessa età, la "normalità" anatomica descritta era quella caratteristica dell'effetto della ferratura a quell'età. In altri termini: gran parte degli studi fatti sul piede del cavallo ferrato "normale" descrivono piedi "anormali" e quindi sono, semplicemente, da buttare o meglio da rivedere in profondità.

Il caso esemplare degli effetti del prolungato atterraggio di punta, da Rooney in poi, è la navicolite, proprio come la laminite è il caso esemplare degli errori nell'alimentazione (aggravati dalla presenza del ferro).







Titolo: Re:Il famigerato "atterraggio di punta"
Inserito da: raffaele de martinis - Dicembre 15, 2012, 06:55:20 PM
Secondo me il ferro non è una protesi ma una protezione che vale per i boni come per i mali pedi.

Di certo, un back foot con struttura anormale-immatura ha bisogno del ferro come un eroinomane ha bisogno dell'eroina: senza ferro, la magagna diventa palese.

Questa è un'immagine infelice: semplicemente il piede ha bisogno di protezione, una scarpetta ottiene lo stesso risultato dl ferro o diciamo questo oppure è eroina anche la scarpetta.

Riguardo i talloni: questa presentazione ha la sua logica, la sua ragion d'essere, intanto tenta di spiegare il perché dell'atterraggio di punta dal punto di vista dell'anatomia falsata del piede, però, invito Alex a pensare anche che l'atterraggio di punta potrebbe essere causato dalla morfologia del lallo: un cavallo può essere sotto di se per anomalie di spalle, per nodelli corti, per ginocchia in dentro ecc. o per dolori ad altre parti del corpo: schiena ad esempio.

Mi pare di capire che questa atrofizzazione è indolore per i piedi almeno per la gran parte del suo tragitto, e una volta che si stabilizza la situazione, il ferro supplisce alla mancata robustezza delle strutture dei talloni...è così?







Titolo: Re:Il famigerato "atterraggio di punta"
Inserito da: max - Dicembre 15, 2012, 07:44:01 PM
Citazione da: raffaele de martinis - Dicembre 15, 2012, 06:55:20 PM
Questa è un'immagine infelice: semplicemente il piede ha bisogno di protezione, una scarpetta ottiene lo stesso risultato dl ferro o diciamo questo oppure è eroina anche la scarpetta.

la scarpetta NON è come l'eroina, il ferro si, perché il ferro causa effetti collaterali (come l'eroina) instaurando un circolo vizioso dando dipendenza, la scarpetta quando hai finito la togli e dopo hai un piede meglio sviluppato, invece quando si tengono i ferri 24h/24h per mesi/anni e finalmente si decide di toglierli il piede non potrà altro che essere stato difettato, mai migliorato

che un ferro possa a lungo andare migliorare un piede è come dire che il fumo a lungo andare migliori i polmoni....
Titolo: Re:Il famigerato "atterraggio di punta"
Inserito da: carodubbio - Dicembre 17, 2012, 04:04:04 PM
Copio e incollo questo articolo di cavallo 2000.




Perché è importante la flesso-estensione nel cavallo














LO SVILUPPO della funzione di flesso-estensione riguarda sopratutto i posteriori del cavallo perché è il loro impegno a provocarel'estensione corretta degli anteriori. Questo tema è stato recentemente trattato, ad uso umano, in un convegno organizzato dal dott. Gianluigi Giovagnoli, responsabile federale FISE per il benessere del cavallo.
Il conferenziere era il Prof. Vincenzo Canali,  professore di biomeccanica all'Università di Parma e molto noto per essere il preparatore atletico di alcuni campioni tra cui il saltatore Gibilisco. 
Il tema, trattato in modo scientifico seppur per una durata troppo breve, mi ha stimolato ad approfondire l'argomento che sarà trattato, riferito al cavallo, in un prossimo convegno in fase di organizzazione da parte della FISE.
La funzione di flesso-estensione è di un'importanza capitale perché presiede all'equilibrio ed alla locomozione del cavallo. L'estensione dipende dalla flessione perché è questa che dispone le leve posteriori del cavallo in modo che la forza risultante(sulla bisettrice degli angoli articolari) vada in direzione utile per il movimento richiesto.
Nella meccanica del cavallo è l'oscillazione della colonna vertebrale che determina il movimento attraverso, appunto, la flessione delle articolazioni posteriori.
A sua volta, l'oscillazione della colonna vertebrale è stimolata dal movimento dell'incollatura; un po' come, nell'uomo, il movimento delle braccia. L'oscillazione della colonna favorisce la flessione delle articolazioni alte, lombo-sacrale e coxo-femorale che provoca la rotazione del bacino: essa determina l'abbassamento delle anche.  Poiché il punto di equilibrio sul treno anteriore, posizionato a ¾  della spalla, è fisso, abbassando le anche si porta la linea dell'equilibrio del cavallo prima in posizione orizzontale (equilibrio di base) e poi in salita (riunione).
La corretta flessione delle articolazioni alte, lascia ai garretti ed alle ginocchia (che sono solidali) il solo compito di spingere in avanti che potranno, quindi, svolgere nel migliore dei modi e senza sforzo.
Vediamo ora attraverso quali esercizi si può sviluppare la funzione di flesso-estensione. Sicuramente alle andature basculate, passo e galoppo, perché l'oscillazione è massima.
Al trotto, soltanto nelle transizioni e nell'esercizio sulle barriere ed i cavalletti.
Ma, poiché i muscoli si sviluppano quando si contraggono, sarà sempre necessario il leggero contatto della mano.
L'andatura che favorisce maggiormente lo sviluppo della funzione è il passo allungato, nella sua massima estensione, effettuato preferibilmente su di un terreno consistente (ottimo l'asfalto), perché obbliga il cavallo ad appoggiare bene a terra i quattro piedi evitando le compensazioni che il cavallo effettua con la rotazione o con l'appoggio
laterale dei piedi posteriori. 
Il passo ha il vantaggio che può essere protratto per lungo tempo: ai primi dell''800, nelle scuderie da corsa, i cavalli in allenamento passeggiavano, dietro ad un caposezione che faceva l'andatura, fino a sei ore prima di andare in pista a galoppare.
In ambito militare si organizzavano delle gare al passo. 
Federico Tesio giudicava i cavalli dalla lunghezza del passo.
Naturalmente, il presupposto perché l'esercizio funzioni è che la mano del cavaliere vada con la bocca del cavallo;  inoltre è importantissimo che la funzione si sviluppi in modo uguale dalle due parti.         
Il lavoro in circolo permette di pareggiare le funzioni mettendo all'esterno il posteriore che ha la funzione meno sviluppata.
Oggi, purtroppo, la diffusa ignoranza della meccanica del cavallo porta moltissimi cavalieri (o  pseudo tali) a bloccare, anziché svilupparla, la funzione essenziale dell'incollatura: credono che l'incollatura debba essere tenuta in una posizione quando è vero il contrario.
E' l'impulso che deve determinarne la posizione.
Ma anche gravissima è la responsabilità delle federazioni che ammettono l'uso delle redini ausiliarie, veri e propri strumenti di tortura, dannosi per i cavalli e per i cavalieri che, a cavallo, resteranno per sempre dei "poveracci".


Titolo: Re:Il famigerato "atterraggio di punta"
Inserito da: raffaele de martinis - Dicembre 24, 2012, 01:16:09 PM
Citazione da: carodubbio - Dicembre 23, 2012, 12:00:06 PM
http://psi-auktion.de/front_content.php?idcat=380&idart=1326&changelang=9

Carodubio ci ha fatto "rifare gli occhi" con questi lalli.
Bene, dai rallentati sembrerebbe che questi soggetti: che possiamo considerare il meglio del meglio come lalli da sella, atterrino di piatto, così come prescrivono i maniscalchi (quelli buoni) dunque niente punta ma neanche niente talloni alle andature regolari...in caso di necessità. tutto fa brodo.