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Il famigerato "atterraggio di punta"

Aperto da DivinityOfDarkness, Novembre 25, 2012, 12:39:58 AM

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carodubbio

Gli anti infiammatori funzionano abbinati al riposo, per questo perdi allenamento e come ricominci a lavorare ri infiammi, e a lungo andare o a dosi massicce, danno fastidio all'intestino, con il risultato che curi si una infiammazione, ma vai  a creare disturbi digestivi + il fegato lavora troppo.

Tutti i galoppini danno di matto perche si continua ancora a usare questi metodi, in America l'uso del fedin..... è stato vietato non ricordo bene ma al massimo sono solo  4 anni, prima a go go, e anche li anabolizzati sono pochi anni che sono in doping sempre in America,
E poi il Fedei.... sono 15 giorni di sospensione, e dopo trovano niente.

In pista il proplema non è l'adrenalina, visto che i cavalli e  mica sono scemi, ma la coca senti niente finche dura l'effetto

Ipparco

A parte che nessuno ha detto che i talloni sono infiammati prima, ma semplicemente che non sono in grado di sopportare le sollecitazioni di un atterraggio di talloni senza creare dolore, talloniti e affini (versamenti subsoleari, infiammazioni del cuscinetto plantare ecc ) sono frequenti, non solo nei galoppatori, ma in una buona percentuale di cavalli da uso diportistico, dove le sollecitazioni sono decisamente minori.
Non solo: questi piedi spesso subiscono uno sviluppo anomalo delle strutture interne, che ne preclude la salute presente e futura. Vasi sanguigni dilatati, con pareti distese e fragili, composizione patologica dei tessuti dei cuscinetti plantari, cartilagini alari sottosviluppate e avascolari ecc ecc.
Per fortuna/sfortuna (dipende dai punti di vista) sono comunque strutture che nascono per resistere a sollecitazioni enormi, e quindi, anche quando lavorano male o sono poco sviluppate, riescono a resistere, almeno per un po', a questi traumi, ma non a tempo indeterminato. E così si finisce come diceva Max: antiinfiammatori, periodi di "recupero" di mesi dopo le corse, ferri chiusi ecc ecc.
Purtroppo è quasi inevitabile, quando si pretende di far lavorare duramente dei cavalli di meno di due anni, cresciuti in fretta e gestiti in modo estremamente innaturale proprio nei primi anni di vita, i più importanti per lo sviluppo di piedi sani e robusti...
Basterebbe spostare la gara d'esordio a 4 anni invece che a 2, e già la situazione migliorerebbe drasticamente.
Leonardo de Curtis, AHACP, PHCP
www.leonardodecurtis.it
"La semplicità è la sofisticazione finale"
Leonardo da Vinci

raffaele de martinis

A parte che nessuno ha detto che i talloni sono infiammati prima,

...nessuno ha detto ?? nessuno ha detto ??

Ma è proprio da questa affermazione che parte la mia tarantella: -

Citazione da: raffaele de martinis - Dicembre 12, 2012, 02:16:56 PM
Citazione da: rhox - Novembre 28, 2012, 10:08:16 AM
un esempio classico è vedere i psi che solitamente atterrano di punta al passo (li si vede nel tondino) e poi guardi in corsa e al pieno galoppo arrivano di tallone. non è che smettono di aver male, solo che meccanicamente a quella velocità non ci arrivano di punta..

Ribadisco per l'ennesima volta: - Un lallo coi talloni infiammati non può correre e se lo fa - sotto anestetico/ferri/droghe/altre schifezze - il giorno dopo è stronco, e tale rimarrà per due/tre mesi.
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

rhox

miii che due cabasisi raffaele!!
ma smetti di leggere di barefoot se tanto devi trovare il marcio in qualsiasi cosa! sono 5 pagine che ti stiamo dicendo mille cose e prima è la mia cavalla che non va e poi sono i psi!
2 frasi su cui ti impunti senza leggere niente altro.

un cavallo può correre anche con male ai talloni, del resto ci sono un sacco di cavalli che messi a paddock trottano e galoppano anche se sono fermi per infortunio a tendini, muscoli o articolazioni varie..
se tu non ne hai mai visto nessuno allora hai poca esperienza, perchè io e un gran bel numero di persone che conosco ne ha visti!
Il miglior modo per rispettare il cavallo è rispettare te stesso

raffaele de martinis

#64
Io leggo quello che mi pare, rispondo come voglio e quando voglio, non ti piace ?
Ecco la soluzione: ignoratemi, io faccio così, ignoro quelli che non mi piacciono !
Oppure bannatemi, no problem.

Ora, non devi dire a me che i lalli corrono anche con tre zampe... con due perfino: ho visto schifezze che tu neanche immagini, ho rischiato delle coltellate per questo.

Mai scriverò a proposito di queste cose, tantomeno le porterò come esempio.

Fino a quando la barefutteria andrà avanti per: - ordini di partito, per dogmi e per esoteriche manipolazioni rimarrà quello che per ora è: una simpatica bizzarria.

Lo dice uno che crede che un lallo dai piedi buoni, che lavori moderatamente, in certe condizioni può/deve stare scalzo.

Comunque, mi pare che abbiamo assodato che nessun lallo coi talloni dolenti faccia il gran premio senza sopportare delle terribili conseguenze...è già qualcosa.






... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

carodubbio

http://youtu.be/sqUJJ7KDcLs

Va be ch questi sono fatti cosi, nel mondo ci sono diversi garn premi e a questi livelli di velocità, i talloni non fanno male a nessuno. 2400 metri al galopppo, con i primi 1000metri coperti a velocità da millemetristi, e poi continuare a tenere velocità sostenute per altri 1400metri, e nei ultimi 200metri da fare ancora c'è chi fa lo spunto, tempo totale 2,24 fatevi le velocità raggiunte  che forse rimanete di sasso

rhox

Citazione da: raffaele de martinis - Dicembre 14, 2012, 11:47:21 PM
Io leggo quello che mi pare, rispondo come voglio e quando voglio, non ti piace ?
Ecco la soluzione: ignoratemi, io faccio così, ignoro quelli che non mi piacciono !
Oppure bannatemi, no problem.

Ora, non devi dire a me che i lalli corrono anche con tre zampe... con due perfino: ho visto schifezze che tu neanche immagini, ho rischiato delle coltellate per questo.

Mai scriverò a proposito di queste cose, tantomeno le porterò come esempio.

Fino a quando la barefutteria andrà avanti per: - ordini di partito, per dogmi e per esoteriche manipolazioni rimarrà quello che per ora è: una simpatica bizzarria.

Lo dice uno che crede che un lallo dai piedi buoni, che lavori moderatamente, in certe condizioni può/deve stare scalzo.

Comunque, mi pare che abbiamo assodato che nessun lallo coi talloni dolenti faccia il gran premio senza sopportare delle terribili conseguenze...è già qualcosa.

nessuno banna nessuno e io non ignoro nessuno. però è di un fastidioso che tu nemmeno immagini essere presi per fessi da uno che non ha mai ascoltato quello che p stato detto sul barefoot da forse chi ne ha viste un po' più di lui e poi decide che vuole sconfessare quello che uno dice.
perchè tu hai provato il paddock senofonte, hai provato a pareggiare coi tuoi metodi e stop. non puoi parlare contro chi ha studiato, frequentato, sperimentato, sbagliato e trovato soluzioni su cavalli diversi e dire che spara solo minc*iate.

qua non c'è nessun ordine di partito, solo una serie di appassionati che aveva dei problemi o si è posto delle domande per risolverle si è rimboccato le maniche. ha trovato delle soluzioni che funzionano? ha risolto la sua problematica? ha migliorato qualcosa?
non è un dogma, è aver toccato con mano che ci sono un sacco di cose che funzionano e meravigliosamente bene!
io ho ritrovato una cavalla che era ormai data per pensionata a 11 anni e non devo crederci?

qua nessuno ha mai affermato che aver male ai talloni e farci una corsa sopra sia una passeggiata di salute. però succede, ci sono un sacco di cavalli che lo fanno e questo rientra nello splendido mondo della loro generosità.
non ti sta bene che venga posto così da più persone e dia contro le tue idee? pazienza, resterai sempre chiuso nel tuo guscio a borbottare che un lallo può andar scalzo solo se lavora a bassi livelli, ignorando quelli che li fanno ad alti..
in questo caso posso solo dirti povero oddo..
Il miglior modo per rispettare il cavallo è rispettare te stesso

Ipparco

Quoto Rhox al 100%, inoltre ti faccio notare che nel suo intervento che citavi più su la parola infiammazione non compare nemmeno di striscio. Sei stato tu a tirarla in ballo. Non c'è bisogno che un piede sia infiammato perchè atterri di punta, è sufficiente che sia immaturo, o poco protetto. L'infiammazione semmai può nascere come conseguenza di ciò assieme ad un lavoro troppo intenso per quello stato del piede.
Se poi tu decidi di leggere e interpretare gli interventi altrui come ti pare, penso proprio che non trarrai mai niente da questa o da qualunque altra discussione.
Saluti
Leonardo de Curtis, AHACP, PHCP
www.leonardodecurtis.it
"La semplicità è la sofisticazione finale"
Leonardo da Vinci

carodubbio

Dall'altra parte a parte casi sporadici nessuno interviene , tranne in casi base. Le discussioni non hanno nessun aiuto a chi vuole andare più a fondo della materia, continuate così che si secca anche questo pozzo.

I pozzi si seccano perche se si continua solo a togliere acqua con il propio secchiello, chi cerca di riempire il pozzo si stufa, e succede che chi va alla fonte per bere la trova secca .



:bbianca: :bbianca:

raffaele de martinis

Bene, siamo partiti dal lallo che atterra di punta perché ha male al tallone, e malgrado il male si fanno il gran premio:

un esempio classico è vedere i psi che solitamente atterrano di punta al passo (li si vede nel tondino) e poi guardi in corsa e al pieno galoppo arrivano di tallone. non è che smettono di aver male, solo che meccanicamente a quella velocità non ci arrivano di punta..


e arriviamo a: -

Non c'è bisogno che un piede sia infiammato perchè atterri di punta, è sufficiente che sia immaturo, o poco protetto. L'infiammazione semmai può nascere come conseguenza di ciò assieme ad un lavoro troppo intenso per quello stato del piede.

Inoltre,

...la parola infiammazione non compare nemmeno di striscio. Sei stato tu a tirarla in ballo... può darsi ma da cosa dipende il male? Perché si parla di male non di immaturità o di piedi indifesi.
Non sarà infiammazione, sarà un'altra cosa ma sempre di stato patologico che causa dolore si tratta.

Bisogna smetterla con codeste ambiguità: - un lallo col male ai talloni non si distende non si può distendere e se lo fa si vede chiaramente che è disperato...a meno che non sia preparato con delle schifezze, ma questa è una eventualità che nemmeno prendo in considerazione.

Questo è il punto della discussione, cosa c'entra in tutto questo Oddo che tra l'altro è ferrato dal miglior maniscalco dell'Isola solo Iddio lo sa. !

... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

alex

Oddo infatti c'entra poco: il suo "aneddoto" è interessantissimo ma resta un caso singolo.

Qui inveceparliamo della salute della parte posteriore del piede, e della struttura anatomica di una parte posteriore del piede che è prerequisito del "buon piede" senza protezioni/senza protesi. Il ferro non è che una protesi del "buon piede", in quanto rende "buono" (apparentemente, quanto a prestazioni più meno prolungate nel tempo) anche un piede che Senofonte avrebbe scartato come pessimo.

Finalmente, gli studi anatomici di Bowker hanno permesso di identificare come sono fatte le strutture anatomiche di un "buon piede" nella sua parte posteriore; forse sarebbe meglio chiamarlo "un back  foot forte e completamente sviluppato" poiuttosto che impelagarsi nella dolenzia ecc. Di certo, un back foot con struttura anormale-immatura ha bisogno del ferro come un eroinomane ha bisogno dell'eroina: senza ferro, la magagna diventa palese.

Gli elementi che Bowker ha osservato e misurato sono in sostanza due:
1. spessore delle cartilagini alari: sottili nel piede immaturo-"cattivo" - spesse nel piede maturo - "buono".
2. struttura dei cuscinetti plantari: costituiti da tessuto adiposo molle come nel puledro, nel piede immaturo "cattivo", costituiti da solido, robusto, duro tessuto fibroso nel piede maturo, "buono".

Ora, la scommessa del barefoot è: in un cavallo adulto con piede "cattivo", è possibile riattivare il processo di maturazione e indurre la sua trasformazione (pur tardiva) in piede "buono", ossia ispessire la cartilagine alare e trasformare il molliccio tessuto adiposo del cuscinetto plantare in solido tessuto fibroso, anche se tardivamente? Oppure, purtroppo, persa la "finestra" temporale della normale maturazione (che avviene fra i 3 e i 6-7 anni) ci si deve rassegnare, il piede resterà "cattivo per sempre"?

Mi pare che l'attuale ricerca di Bowker sia proprio su questo punto: ossia, sulla verifica anatomica della possibilità di "riattivare" il processo di maturazione del piede che in genere viene impedito dalla ferratura applicata prima della maturazione completa del piede (5-6 anni).

Ci si può domandare: possibile che legioni di veterinari anatomici non si siano resi conto che i piedi che vedevano non erano "normali"? Possibile sì, se tutti i cavalli venivano ferrati sistematicamente su per giù tutti alla stessa età, la "normalità" anatomica descritta era quella caratteristica dell'effetto della ferratura a quell'età. In altri termini: gran parte degli studi fatti sul piede del cavallo ferrato "normale" descrivono piedi "anormali" e quindi sono, semplicemente, da buttare o meglio da rivedere in profondità.

Il caso esemplare degli effetti del prolungato atterraggio di punta, da Rooney in poi, è la navicolite, proprio come la laminite è il caso esemplare degli errori nell'alimentazione (aggravati dalla presenza del ferro).







La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

raffaele de martinis

Secondo me il ferro non è una protesi ma una protezione che vale per i boni come per i mali pedi.

Di certo, un back foot con struttura anormale-immatura ha bisogno del ferro come un eroinomane ha bisogno dell'eroina: senza ferro, la magagna diventa palese.

Questa è un'immagine infelice: semplicemente il piede ha bisogno di protezione, una scarpetta ottiene lo stesso risultato dl ferro o diciamo questo oppure è eroina anche la scarpetta.

Riguardo i talloni: questa presentazione ha la sua logica, la sua ragion d'essere, intanto tenta di spiegare il perché dell'atterraggio di punta dal punto di vista dell'anatomia falsata del piede, però, invito Alex a pensare anche che l'atterraggio di punta potrebbe essere causato dalla morfologia del lallo: un cavallo può essere sotto di se per anomalie di spalle, per nodelli corti, per ginocchia in dentro ecc. o per dolori ad altre parti del corpo: schiena ad esempio.

Mi pare di capire che questa atrofizzazione è indolore per i piedi almeno per la gran parte del suo tragitto, e una volta che si stabilizza la situazione, il ferro supplisce alla mancata robustezza delle strutture dei talloni...è così?







... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

max

Citazione da: raffaele de martinis - Dicembre 15, 2012, 06:55:20 PM
Questa è un'immagine infelice: semplicemente il piede ha bisogno di protezione, una scarpetta ottiene lo stesso risultato dl ferro o diciamo questo oppure è eroina anche la scarpetta.

la scarpetta NON è come l'eroina, il ferro si, perché il ferro causa effetti collaterali (come l'eroina) instaurando un circolo vizioso dando dipendenza, la scarpetta quando hai finito la togli e dopo hai un piede meglio sviluppato, invece quando si tengono i ferri 24h/24h per mesi/anni e finalmente si decide di toglierli il piede non potrà altro che essere stato difettato, mai migliorato

che un ferro possa a lungo andare migliorare un piede è come dire che il fumo a lungo andare migliori i polmoni....
Quel pochissimo che sapete vi impedisce di capire quel moltissimo che non conoscete.

carodubbio

Copio e incollo questo articolo di cavallo 2000.




Perché è importante la flesso-estensione nel cavallo














LO SVILUPPO della funzione di flesso-estensione riguarda sopratutto i posteriori del cavallo perché è il loro impegno a provocarel'estensione corretta degli anteriori. Questo tema è stato recentemente trattato, ad uso umano, in un convegno organizzato dal dott. Gianluigi Giovagnoli, responsabile federale FISE per il benessere del cavallo.
Il conferenziere era il Prof. Vincenzo Canali,  professore di biomeccanica all'Università di Parma e molto noto per essere il preparatore atletico di alcuni campioni tra cui il saltatore Gibilisco. 
Il tema, trattato in modo scientifico seppur per una durata troppo breve, mi ha stimolato ad approfondire l'argomento che sarà trattato, riferito al cavallo, in un prossimo convegno in fase di organizzazione da parte della FISE.
La funzione di flesso-estensione è di un'importanza capitale perché presiede all'equilibrio ed alla locomozione del cavallo. L'estensione dipende dalla flessione perché è questa che dispone le leve posteriori del cavallo in modo che la forza risultante(sulla bisettrice degli angoli articolari) vada in direzione utile per il movimento richiesto.
Nella meccanica del cavallo è l'oscillazione della colonna vertebrale che determina il movimento attraverso, appunto, la flessione delle articolazioni posteriori.
A sua volta, l'oscillazione della colonna vertebrale è stimolata dal movimento dell'incollatura; un po' come, nell'uomo, il movimento delle braccia. L'oscillazione della colonna favorisce la flessione delle articolazioni alte, lombo-sacrale e coxo-femorale che provoca la rotazione del bacino: essa determina l'abbassamento delle anche.  Poiché il punto di equilibrio sul treno anteriore, posizionato a ¾  della spalla, è fisso, abbassando le anche si porta la linea dell'equilibrio del cavallo prima in posizione orizzontale (equilibrio di base) e poi in salita (riunione).
La corretta flessione delle articolazioni alte, lascia ai garretti ed alle ginocchia (che sono solidali) il solo compito di spingere in avanti che potranno, quindi, svolgere nel migliore dei modi e senza sforzo.
Vediamo ora attraverso quali esercizi si può sviluppare la funzione di flesso-estensione. Sicuramente alle andature basculate, passo e galoppo, perché l'oscillazione è massima.
Al trotto, soltanto nelle transizioni e nell'esercizio sulle barriere ed i cavalletti.
Ma, poiché i muscoli si sviluppano quando si contraggono, sarà sempre necessario il leggero contatto della mano.
L'andatura che favorisce maggiormente lo sviluppo della funzione è il passo allungato, nella sua massima estensione, effettuato preferibilmente su di un terreno consistente (ottimo l'asfalto), perché obbliga il cavallo ad appoggiare bene a terra i quattro piedi evitando le compensazioni che il cavallo effettua con la rotazione o con l'appoggio
laterale dei piedi posteriori. 
Il passo ha il vantaggio che può essere protratto per lungo tempo: ai primi dell''800, nelle scuderie da corsa, i cavalli in allenamento passeggiavano, dietro ad un caposezione che faceva l'andatura, fino a sei ore prima di andare in pista a galoppare.
In ambito militare si organizzavano delle gare al passo. 
Federico Tesio giudicava i cavalli dalla lunghezza del passo.
Naturalmente, il presupposto perché l'esercizio funzioni è che la mano del cavaliere vada con la bocca del cavallo;  inoltre è importantissimo che la funzione si sviluppi in modo uguale dalle due parti.         
Il lavoro in circolo permette di pareggiare le funzioni mettendo all'esterno il posteriore che ha la funzione meno sviluppata.
Oggi, purtroppo, la diffusa ignoranza della meccanica del cavallo porta moltissimi cavalieri (o  pseudo tali) a bloccare, anziché svilupparla, la funzione essenziale dell'incollatura: credono che l'incollatura debba essere tenuta in una posizione quando è vero il contrario.
E' l'impulso che deve determinarne la posizione.
Ma anche gravissima è la responsabilità delle federazioni che ammettono l'uso delle redini ausiliarie, veri e propri strumenti di tortura, dannosi per i cavalli e per i cavalieri che, a cavallo, resteranno per sempre dei "poveracci".



raffaele de martinis

Citazione da: carodubbio - Dicembre 23, 2012, 12:00:06 PM
http://psi-auktion.de/front_content.php?idcat=380&idart=1326&changelang=9

Carodubio ci ha fatto "rifare gli occhi" con questi lalli.
Bene, dai rallentati sembrerebbe che questi soggetti: che possiamo considerare il meglio del meglio come lalli da sella, atterrino di piatto, così come prescrivono i maniscalchi (quelli buoni) dunque niente punta ma neanche niente talloni alle andature regolari...in caso di necessità. tutto fa brodo.
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...