• Welcome to Cavallo Planet - Forum Per gli appassionati di equitazione inglese e americana... e di cavalli..

The Times They Are a-Changin'

Aperto da Ipparco, Maggio 03, 2013, 09:58:19 AM

« precedente - successivo »

max

Citazione da: alex - Luglio 02, 2013, 04:20:19 PM
e allora, perchè non scriverlo, questo articolo?

semplicemente perché non è vero, dalla "laminite" una volta innescata non si guarisce..
si possono migliorare notevolmente le condizioni di vita dei cavalli ai quali è capitato di finirci, ma non guarirli..
ci vorrebbero delle evidenze scientifiche di "innegabili miglioramenti delle condizioni di vita", il che diventa già più complicato..
Quel pochissimo che sapete vi impedisce di capire quel moltissimo che non conoscete.

alex

Citazione da: max - Luglio 05, 2013, 12:47:14 PM
semplicemente perché non è vero, dalla "laminite" una volta innescata non si guarisce..

Fonte di questa affermazione? Mi sorprende e contrasta - se non ricordo male - con quello che dice Johnthevet, il mio "riferimento"; anzi, lui dice che la laminite in sostanza segue la regola 1:1:1, cioè un caso guarisce spontaneamente, un caso si cronicizza e guarisce solo parzialmente, un caso "va male".... e anche safergrass afferma che ci sono casi di laminite leggera, che semplicemente non vengono diagnosticati e si risolvono da sè. Questa regola 1:1:1 mi pare molto interessante, perchè spiega la varietà di approcci terapeutici, tutti "efficaci" in qualche caso (quelli in cui comunque la malattia sarebbe migliorata o guarita spontaneamente), e quindi tutti sostenibili con il solito metodo dell'aneddoto, ossia del caso singolo che non prova un bel nulla ma che è la base di ogni medicina "non scientifica".

Non crederò ad alcuna terapia innovativa, che non sia documentata con una ricerca controllata e randomizzata (a doppio cieco non si può....) , in cui sia dichiarato l'esito finale di TUTTI i cavalli trattati, e non dei casi migliori, o peggiori, a  seconda di quello che si vuole dimostrare.






La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

max

ora non ho sotto mano una fonte da poterti linkare, ricordo però che sentii dire la stessa affermazione da Gandini, chiaramente parlo della forma cronica, e il mio caso personale rientra esattamente in questo: il piede smise di essere dolorante, ma un certo notevole distaccamento rimase e sopratutto il cavallo come vedeva mezzo grammo di mangime il giorno dopo aveva dolore, e dai suoi racconti lo stesso accadeva alla cavalla di Gandini

se non mi sbaglio tu stesso mi hai dato ragione su questo molti molti topic fà, in qualche forum.. essendo che sostanzialmente la laminite di cui parlo ha origini metaboliche, una volta sconquassato il metabolismo: addio

ma se hai nuovi punti di vista ben vengano
Quel pochissimo che sapete vi impedisce di capire quel moltissimo che non conoscete.

alex

#18
Ok, era un equivoco. Voi ascoltatori, cancellate per sempre dalla vostra testa il concetto "dalla laminite non si guarisce": potrebbe essere semplicemente erronea.

Il fatto è che ci sono moltissime cause di laminite, parecchi gradi di gravità, e quindi prognosi a distanza verosimilmente diverse da un caso all'altro; un conto è la laminite di un vecchio cavallo con sindrome di Cushing (derivante da un tumore ipofisario che non guarirà mai), un conto è una laminite detivante da una causa momentanea e transitoria (una colica, una abbuffata di concentrato, una malattia virale, una intossicazione da trucioli di noce nero...).  Un conto è una laminite così lieve da causare una sola piccola resistenza o incertezza del cavallo nelle girate strette; un conto è una malattia per cui il cavallo non può alzarsi in piedi e gli zoccoli semplicemente si staccano e lasciano il "vivo" totalmente scoperto. Ammetterete che una "piccola differenza" c'è.

Detto questo, l'efficacia di ogni terapia si misura in questi termini: quanto, nei casi tratatti, ci si allontana da quella statistica 1:1:1, senza affatto pretendere che diventi 10:0:0 (100% di guarigione totale: impossibile) ma accontentandosi, che so, di un 4:2:1 o magari arrivando a un magnifico 7:2:1. In altri termini: bisogna contare gli esiti. Tutti: nessuno escluso. O si conta, o si chiacchiera a vuoto.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

max

Infatti la difficoltà è anche che sotto il termine "laminite" rientrano una marea di casi, quelli da te citati, con chissà quante varianti. Dunque dire "sto seguendo un caso di laminite" è già un azzardo, cosa intenderà il tal signore con laminite? Perché appunto magari è una laminite di un tipo che si sistemerebbe da sola con o senza pareggi. Figuriamoci documentare il tutto, figuriamoci fare delle lastre ogni tot!!!

Io comunque con laminite intendo l'avvenuta rotazione della falange (o della capsula a seconda del punto di vista), il resto le chiamerei scaldate, cerchiature, intossicazioni, etc

Domandona: ma in un cavallo sferrato, in presenza delle cause scatenanti, potrà mai ruotare la falange? Mi immagino banalmente la falange "sospesa nel vuoto" creato dallo spessore del ferro e dico SI, mi immagino il piede scalzo bene o male appoggiato al suolo e dico NO, come farebbe a ruotare? Una bella separazione della linea bianca magari, ma la rotazione vera e propria...
Quel pochissimo che sapete vi impedisce di capire quel moltissimo che non conoscete.

alex

Penso che occorrerebbe, come dici, mettersi d'accordo su cos'è la laminite, adesso mi secca andare in cerca della definizione esatta "scientifica", ti dico solo come io la definisco e me la figuro nella mia testa (basandomi sulle fotografie microscopiche delle primissime fasi della laminite sperimentale  :horse-scared: del maggiore ricercatore sul tema, il dott. Pollitt, e dal fatto che mi trovo a mio agio "figurandomi le lesioni microscopiche": la laminite è semplicemente un distacco parziale o totale della connessione laminare, a livello della membrana basale dell'epitelio delle lamine secondarie.

Una laminite, cioè, è già pienamente realizzata poche ore dopo l'azione delmotivo scatenante, quando ancora non c'è nè infiammazione, nè rotazione, nulla; non serve che si sia formato uno "spazio" visibile fra muraglia e corion; bastano pochi micron (millesimi di millimetro). Una immagine meno tecnica: mi figuro che la connessione fra muraglia e corion sia una cerniera lampo chiusa, con il cursore verso il basso; nella laminite, il cursore si sposta più o meno verso l'alto, e la cerniera si apre. Cosa succede poi dipende dagli sforzi a cui sono sottoposti i lembi della cerniera; e non c'è modo di far scendere il cursore. Non solo: siccome è una struttura viva, in cui continuamente nuova cerniera chiusa viene creata in alto, nulla impedisce che pian piano il cursore non si muova più e che pian piano, nella sua posizione aperta, scenda verso il basso; avendo molta cura, è possibile che pian piano il cursore scenda verso il basso e alla fine la cerniera sia competamente chiusa, perchè la parte aperta è stata eliminata; ma come tutti sappiamo, un conto è la resistenza di una cerniera completamente chiusa, un conto quella (estremamente minore) di una cerniera mezza aperta; anche una piccola tensione tende a peggiorare l'apertura.

Anche i cavalli sferrati sono soggetti a laminite ma è meno grave: hai ragione. Lo zoccolo sferrato ha la punta più corta e il triangolare non sta "sospeso nel vuoto; inoltre, la suola è molto più spessa e dura e immagino che la sua "volta" resista molto meglio alla pressione. Quanto meno grave? Che differenza c'è nella prognosi, nella probabilità di guarigione? E chi lo sa.... nessuno conta i casi. E' tutto vago, approssimativo, a spanne; e io mi sono stufato di aspettare i numeri.

D'altronde, la medicina basata sull'evidenza copre, finora, si e no il 20-30% delle pratiche mediche sull'uomo; la veterinaria basata sull'evidenza esiste ma è una cosa che se la nomini ai veterinari viene un coccolone; figuriamoci se possiamo sperare in una mascalcia basata sull'evidenza.... la mia era una illusione da sognatore: il "maniscalco (o pareggiatore) scienziato"  :laugh3:



La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

max

Nella tua immagine della cerniera sembrerebbe che, scatenate le lesioni microscopiche, queste comincino sempre e comunque dal basso, mentre io pensavo che erano una "condizione" che avveniva più o meno uniforme su tutta la parete, ed il "problema secondario" del distaccamento dal basso avviene per motivi meccanici!
Lo dico perché le famose cerchiature infatti le vedo piuttosto alte, mentre in basso c'è "l'apertura della cerniera", segno di un processo in atto che coinvolge tutto il piede e che si manifesta diversamente a seconda della zona, sbaglio?
Quel pochissimo che sapete vi impedisce di capire quel moltissimo che non conoscete.

Ipparco

Nell'ultimo libro di Ramey si parla di questo aspetto, e la distinzione principale che viene fatta è tra laminite acuta e laminite cronica.
La differenza cruciale che determina le possibilità di recupero è l'entità del danno vascolare ed istologico.
Nel caso di laminiti acute, il rischio è altissimo e di solito rimangono dei danni che impediscono di tornare allo stato di salute di un piede mai colpito da laminite, e vale quello che diceva Max: da questo tipo di laminite non si guarisce mai del tutto, perchè fa dei danni irreversibili. Fatto interessante: sui piedi dei Brumby australiani delle zone aride sono stati osservati danni microscopici molto simili (per non dire identici) a quelli causati dalla laminite, anche su piedi "perfetti".
Nel caso di laminite cronica/metabolica invece la possibilità di un recupero totale c'è se si riescono ad eliminare PER TEMPO le cause. Ovvero: se non si cambia niente, la situazione peggiora gradualmente fino al punto da causare danni permanenti. Se invece si interviene ai primi segni (cerchiature, deviazione della muraglia, sensibilità) c'è la possibilità di un recupero completo, SE si riescono ad individuare e rimuovere tutte le cause.
Il metabolismo si può rimettere in ordine anche dopo sconquassi abbastanza profondi (Alex, tu ne sai certamente più di me), il problema è la sua complessità e quindi la difficoltà di capire cosa c'è che non va. Alcuni problemi comunque non si possono risolvere (Cushing, ad esempio), e in questi casi il cavallo non potrà tornare al 100% qualunque cosa si faccia, perchè rimarranno sempre delle cause attive a disturbare il funzionamento del corion.
Personalmente purtroppo non posso vantare questo "miracoloso" 100% di "guarigioni" dalla laminite, e sinceramente penso che sia una sparata. Qualche margine di miglioramento c'è quasi sempre, ma superata una certa soglia di danno, non si torna più indietro, e lo stesso Ramey in uno dei suoi DVD fa presente che ci sono casi in cui la scelta più umana è l'eutanasia..
Leonardo de Curtis, AHACP, PHCP
www.leonardodecurtis.it
"La semplicità è la sofisticazione finale"
Leonardo da Vinci

alex

Citazione da: Ipparco - Luglio 06, 2013, 06:13:34 PM
.... e lo stesso Ramey in uno dei suoi DVD fa presente che ci sono casi in cui la scelta più umana è l'eutanasia..

Idem Johnthevet. Quanto mi piacciono, quelli che dicono la verità. Grande Ramey.

In quello che dici c'è però un aspetto che non mi convince. Se fosse vero che il meccanismo della laminite (pur nella varietà di cause scatenanti e di gravità del danno) è il danno alla giunzione fra epitelio laminare e corion, precisamente a livello della membrana basale (come dai modelli sperimentali di Pollitt, e anche dai rarissimi casi di epidermolisi  bollosa congenita, malattia genetica che comporta proprio un distacco dell'epitelio a livello della membrana basale e che nei cavalli porta a un quadro di laminite grave del puledro), allora non ci sarebbe quella gran differenza fra laminite "acuta" e laminite "cronica"; quest'ultima si dovrebbe piuttosto vedere come esito di episodi pregressi, magari numerosi, di laminite acuta in forma lieve, tanto da passare inosservati. La differenza sarebbe quindi quella fra "laminiti acute di grado severo" (distacco esteso), e laminiti acute di grado meno severo o lieve (recuperabili). Le cose cambiano parecchio.... e diventerebbe importantissimo essere in grado di diagnosticare correttamente le forme di laminite acuta di gravità moderata o lieve, agendo prima che i danni, con il passare del tempo (MOLTO tempo: per deformarsi dalla corona alla punta uno zoccolo ci mette quasi un anno!) causino il quadro della cosiddetta "laminite cronica".

Nota: quando viene diagnosticata una "laminite con rotazione" e lo zoccolo è già deformato, probabilmente si tratta di un episodio di laminite acuta su una laminite cronica già di  vecchia data.... e se si fossero fatte le radiografie PRIMA dell'episodio acuto, probabilmente la rotazione c'era tutta, già, e il cavallo era più o meno dritto. In altre parole: la rotazione potrebbe NON essere un elemento prognostico sfavorevole; proprio potrebbero non esserlo le alterazioni ossee del navicolare nei casi di navicolite.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Ipparco

Nei casi "cronici" (è un uso probabilmente improprio del termine, in questo contesto) il danno alla membrana basale non avverrebbe con le stesse modalità che nei casi acuti. Se non ricordo male (non ho il libro sotto, purtroppo) non c'è la distruzione completa ma solo un "malfunzionamento", una produzione di tessuto corneo anomala (infatti nei cronici non c'è la formazione di spazio vuoto tra parete e falange come nelle vere rotazioni), e sostanzialmente non c'è danno vascolare se non nel caso il cavallo venga trascurato per molto tempo o pareggiato male, ad esempio cercando di "alzare il piede" con rialzi ai talloni o simili.
Appena posso comunque verificherò la cosa, non vorrei mettere in giro delle dicerie infondate.
Leonardo de Curtis, AHACP, PHCP
www.leonardodecurtis.it
"La semplicità è la sofisticazione finale"
Leonardo da Vinci

Ipparco

Ho verificato..
Sostanzialmente la distinzione che viene fatta è tra la laminite causata da iperinsulinemia (quindi disordine metabolico) e quella causata da SID (Systemic Inflammatory Disease, ad esempio a seguito di coliche, intossicazioni, ritenzione della placenta ecc.). Questa distinzione viene spiegata in modo abbastanza approfondito in un capitolo scritto dalla dottoressa D. Taylor, sulla base delle ricerche di Pollit, Bowker e altri.
In pratica vengono considerate due patologie distinte, anche se con sintomatologie simili.
La prima, quella "cronica", non comporta la distruzione totale della membrana basale ma "solo" un indebolimento della connessione, la produzione di materiale corneo displastico e la distorsione della scatola cornea. In questo caso non vengono attivate le metalloproteinasi che si osservano nei casi acuti. Se gestita correttamente e tempestivamente non lascia danni permanenti di entità rilevabile.
La seconda invece comporta la distruzione totale della membrana basale da parte delle metalloproteinasi e altri complessi enzimatici, che a sua volta causa gravi alterazioni della circolazione (per cause principalmente meccaniche), e se non si interviene immediatamente per ripristinare una circolazione corretta porta a necrosi avascolare del corion e della falange.
In questo secondo caso l'episodio laminitico danneggia in modo permanente il piede, in modo più o meno grave a seconda dei casi e degli interventi effettuati, e il piede ne porterà i segni per tutta la vita del cavallo.

Quindi in realtà bisognerebbe parlare di "laminiti", distinguendo i due casi. Le prospettive di guarigione risulteranno molto diverse in base al tipo di laminite che colpisce il cavallo.
Leonardo de Curtis, AHACP, PHCP
www.leonardodecurtis.it
"La semplicità è la sofisticazione finale"
Leonardo da Vinci

max

nella "pratica", da fuori, come si distinguono?

quella da iperinsulinemia mi sembra quella più "comune", dunque quella meno grave, se ho capito bene i sintomi sono le classiche cerchiature e indebolimento della connessione (linea bianca) il tutto dovuto a concause più o meno diluite nel tempo

l'altra, la SID, come si presenta? leggendo mi immagino un dolore improvviso acuto dovuto ad una altrettanto improvvisa causa
Quel pochissimo che sapete vi impedisce di capire quel moltissimo che non conoscete.

Ipparco

Esatto, quella acuta si presenta con sintomi improvvisi, zoppia generalmente grave, polso digitale molto forte, circolazione compromessa (da venogramma), lastre che talvolta presentano uno spazio vuoto tra falange e muraglia a seguito di rotazione/rifondimento.
Anche i valori ematici sono alterati per la presenza di una risposta infiammatoria estesa a tutto l'organismo, se non ho capito male..

Quella cronica invece ha una comparsa più graduale, la presenza di cerchiature in muraglia, zoppia meno marcata, assenza di spazi vuoti sulle lastre anche in presenza di deviazioni importanti della muraglia, polso digitale meno forte. Valori ematici più vicini alla norma, direi.

In generale quindi la differenza si può dedurre dal quadro clinico generale, dalla storia dell'animale, dagli esami del sangue, dalle lastre e dal venogramma, se disponibile.
Leonardo de Curtis, AHACP, PHCP
www.leonardodecurtis.it
"La semplicità è la sofisticazione finale"
Leonardo da Vinci

Ipparco

Penso che sia comune anche il caso in cui ad una situazione "cronica" si sovrappone un episodio acuto (quello a cui accennava Alex), complicando ulteriormente la diagnosi e la scelta del trattamento.
Leonardo de Curtis, AHACP, PHCP
www.leonardodecurtis.it
"La semplicità è la sofisticazione finale"
Leonardo da Vinci

max

mi sembra di capire a questo punto che, sia come sia, la differenza tra recuperabile o meno la faccia lo stato della membrana basale al momento in cui ci si rende conto del "problemino".. se la membrana è distrutta con necrosi è corretto definirla inguaribile
Quel pochissimo che sapete vi impedisce di capire quel moltissimo che non conoscete.