• Welcome to Cavallo Planet - Forum Per gli appassionati di equitazione inglese e americana... e di cavalli..

Barefutterie.

Aperto da piciopacio, Luglio 20, 2012, 02:34:58 AM

« precedente - successivo »

piciopacio

Ramey Jackson Strasser Sabbioni ecc, ecc, a quale squola di barefutteria appartente ? Quali sono i suoi principi ?

Io sono un seguace della barefutteria Xenophon, migliaia d'anni di tradizione e di esperienza dalla quale ho tratto i seguenti principi: -

!) il lallo per stare scalzo deve avere piedi buoni se non ottimi.

2) il polledro dovrà crescere - fino ai 4 anni - in zone montagnose (saliscendi) e pietrose.

3) il lallo deve essere stabulato sul duro, e all'asciutto, possibilmente su ciottoli incassati per terra pesanti una "mina" grandi circa un pugno e il doppio di un pugno.

4) in maneggio tutte le andature che servono, fuori: - passo sul duro, trotto sul medio, galoppo sul morbido, ovviamene potete andare forte - per brevi tratti - anche sul duro; se fate molto galoppo, cambiate piede ognitanto, se fate molto troppo cambiate diagonale ognitanto.

5) In caso di crescita di unghia superflua, andare a trottare su di un fondo abrasivo - senza forzare - il tempo necessario per pareggiare, se il clima è molto secco mettere i piedi del lallo in ammollo prima delle operazioni, delle eventuali sbreccature: - fregatevene.

6) nella stagione umida ridurre in proporzione i tempi di lavoro e le distanze da percorrere, in caso di assoluta necessità ferrare per il periodo o scarpette.

7) quando il vostro lallo sarà abbastanza esperto, e non avete particolari esigenze, lasciategli libertà di scegliere i fondi e le andature.

Conclusione: - tutta la cura per tenere calleggiata la suola e corta l'unghia, cercare di stare dentro i limiti del B.P. del piede che è differente da lalloalallo, se vi piace, se necessario, ogni tanto arrotondare gli zoccoli.

Questi principi sono stati praticati da Aimé Tschiffey, il quale con due criollo scalzi si fece 17000 km da Buenos Aires a New York agli inizi del secolo scorso.

Questa è la mia barefutteria, dite la vostra che ho detto la mia.


alex

Bravo te. Tu puoi scegliere il cavallo in base alla sua storia da puledro ( e notasi quel "fino a quattro anni", buttato là come fosse "normale".... figuriamoci se è "normale".... ottenerlo sarebbe una grande vittoria su radicatissimi interessi in via di peggioramento); in base ai piedi ; scegli com'è fatto il fondo del box (non ne abbiamo mai parlato, è IMPORTANTISSIMO); da poco scegli pure com'è fatto il paddock; dai per scontato che non avvenga alcun incidente/che non insorga alcuna patologia.

Con queste premesse, chiaro che il lavoro del pareggiatore (che è in fondo un "rabberciatore meglio che può dei difetti di governo e rabberciatore come meglio può di ogni forma di patologia del piede") si riduce a ben poco; poi hai buon gioco a dire che tutto il resto della tecnica, cavato via un po' di accociamento della muraglia, si riduce in pratica a un onanismo praticato con raspa e coltello....



La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

piciopacio

Quelli enunciati, sono principi che valgono per l'eventuale nuovo aspirante proprietario di un lallo scalzo.

Io ho passato una trafila inversa, a mie spese - a spese del mio lallo - ho imparato tutto questo.

Se in 5 anni - pur partendo da parametri differenti da quelli ottimali - non ho mai messo scarpette nè ho mai visto un barefutto professionista, significherà qualcosa !

Hai espresso - con altre parole - lo stesso concetto di Fabrizia: - "con un cavallo come questo c'è poco o niente da fare"..si va beh! C'è niente da fare adesso, ma per lo passato ho fatto e ancora sto facendo.

Ecco: - incidenti e patologie questa è una sterminata prateria dove corrono liberi i barefutti, là ci si può sbizzarrire senza tema di essere smentiti.

Punto primo: - seguendo le regole di Xenophon, (sono di puro buon senso) le possibilità di incidenti e di patologie si riducono drasticamente.

Punto secondo: - in questi casi mi rivolgerei al veterinario specializzato, Fabrizia è una di quelli, che guarda caso è anche una barefuttatrice, ma ci sono altri professionisti - altrettanto qualificati - che non disdegnano affatto l'uso di ferri terapeutici e correttivi. non è affatto detto che non possa scegliere uno dei secondi.



alex

Citazione da: piciopacio - Luglio 20, 2012, 11:09:15 PM
Ecco: - incidenti e patologie questa è una sterminata prateria dove corrono liberi i barefutti, là ci si può sbizzarrire senza tema di essere smentiti.

Corrono, corrono, ma solo i barefutti ferrati sull'argomento...

Sai come nasce il movimento barefoot, in moltissimi casi? Dalla frustrazione di sentirsi dire, del proprio cavallo,  "questo cavallo è irrecuperabile". Alcuni per navicolite, altri per laminite, eccetera. Il barefoot nasce innanzitutto come speranza, sperimentazione, sforzo di riabilitazione; per il semplicissimo fatto che finchè le cose vanno bene coi ferri, a chi verrebbe in mente di cambiare le cose? E se uno accetta l'idea di cambiare il cavallo zoppo con uno dritto, perchè dovrebbe porsi il problema?

Se non ci si rende conto di questo fatto, non si capisce perchè il barefutto classico pensa innanzitutto alle patologie e loro riabilitazione, e poi al cavallo sano e dritto.  I primi che sferrano i cavalli e che si fanno un sacrosanto mazzo sono quelli che ostinatamente vogliono far qualcosa per il proprio cavallo, in cui la mascalcia e la veterinaria tradizionali gettano la spugna. Ambizioso? Sventato?  Inutilmente ostinato - meglio cambiare cavallo? Questione intoccabile di punti di vista.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

piciopacio

...non si capisce perchè il barefutto classico pensa innanzitutto alle patologie e loro riabilitazione, e poi al cavallo sano e dritto.

Vuoi dire i veterinari barefutti classici, perché se non si è veterinari non si può/non si potrebbe pensare alle patologie dei lalli e alla loro riabilitazione.

Sia la Parisi che il Sangiorgi, hanno studiato circa 10 anni per avere il titolo di veterinario e la specializzazione.
Una usa le solette in silicone autoadesive, l'altro il ferro d'alluminio, comunque sono due professionisti qualificati e rispondono delle loro azioni ad un ordine, e lasciano/devono rilasciare fattura o ricevute così come devono/dovrebbero fare l'omeopata e il medico allopatico.

Fino a quando si tratta di pareggiare, l'azione può essere paragonata a quella del maniscalco o se preferite a quella del pedicure umano - transeat - ma se si cura la laminite o la navicolite con o senza pareggio e si prescrivono medicamenti naturali o meno, si tratta di atti medico veterinari, che se non si è qualificati non si possono praticare...c'è qualcosa che non fila in questo discorso ?


alex

Lo zoccolo è una terra di nessuno, sospesa fra la mascalcia e la veterinaria. Giovani veterinari mi hanno assicurato che nei loro studi di zoccolo equino non si parla molto.

Per me, vale la regola che la veterinaria inizia là dove inizia la chirurgia (dove scorre il sangue) e dove inizia la farmacologia (dove si prescrivono farmaci); al di qua di questa linea, la veterinaria è opzionale, anzi: è il veterinario che deve dimostrare di essere più competente del maniscalco (cosa non frequente), e a sua volta è il maniscalco che deve dimostrare  di saperne più del pareggiatore. Dei pezzi di carta che lo attestano, francamente me ne frego.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

carodubbio

Per ottenere risultati ci sono tre cose che devono cooperare.
1) chi custodisce il cavallo e lo sella, deve saper fare
2) il veterinario deve saper fare il vetreinario.
3) il maniscalco deve saper fare il maniscalo.

Chi pensa di fare a meno di un punto , a volte ci prende a volte sbaglia.
Di solito faccio di testa mia, ma chiedo sempre il parere del veterinari e del maniscalco.

piciopacio

Citazione da: alex - Luglio 21, 2012, 07:45:01 AM
Lo zoccolo è una terra di nessuno, sospesa fra la mascalcia e la veterinaria. Giovani veterinari mi hanno assicurato che nei loro studi di zoccolo equino non si parla molto.

Per me, vale la regola che la veterinaria inizia là dove inizia la chirurgia (dove scorre il sangue) e dove inizia la farmacologia (dove si prescrivono farmaci); al di qua di questa linea, la veterinaria è opzionale, anzi: è il veterinario che deve dimostrare di essere più competente del maniscalco (cosa non frequente), e a sua volta è il maniscalco che deve dimostrare  di saperne più del pareggiatore. Dei pezzi di carta che lo attestano, francamente me ne frego.

Già, ce ne freghiamo, peccato che quei pezzi di carta costano anni di studio - quindi oltre al tempo e all'impegno, denari molti denari - poi viene un pincopallo, che ha letto 4 libri di un americano o di un tedesco, e opera a quore aperto, non dico che pinco pallo non sia bravo, sarà bravissimo, ma cosa gli dici a quei ragazzi che si stanno specializzando (dopo aver preso la laura) in podologia equina ?
Cosa dici a quei genitori che hanno speso decine di migliaia di euri per mantene quei ragazzi  all'università ?

Mi stupisce il fatto che io - una qualsiasi testa di beata - dalla Sicilia terra - ahimè - di Cuffaro e Lombardo...per non parlare di Riina e Messina Denaro, debba richiamare alle regole un serio professionista a nord della padania.

Purtroppo prevedo inevitabili tramonti, dopo Tremonti e Monti...povera Itaglia !


Amaranth

quoto assolutamente Piciopacio (sarà perchè sto studiando veterinaria? o perchè mio papà è veterinario a sua volta?).
tempo fa un pareggiatore (riconsciuto dal sito ecc) è venuto a vedere la mia cavalla. mi ha chiesto parecchi soldi (molti, direi, per aver fatto poco o nulla e per non rilasciare ne fatture ne altro). comunque, ha avuto una pseudo discussione con mio padre riguardo all'alimentazione del cavallo, secondo lui infatti il cavallo non ha un fabbisogno giornaliero in quanto non produce.
non dico che ognuno pensi al suo campo, anzi, trovo che sarebbe ideale che i vet sapessero qualcosa in più sul piede ed eventuale ferratura, e che i maniscalchi vedessero aldilà delle appendici del cavallo, alimentazione compresa. però attenzione, se ci vogliono anni (da entrambe le parti) per poter affermare di avere delle conoscenze in un determinato campo ci sarà un motivo. gli auto didatti (con spesso poca esperienza) e qualche libro alternativo non credo che abbiano sempre la verità in tasca.

ovviamente, questa è una mia opinione personale.

max

#9
per me il veterinario può aver studiato anche 50 anni e avere dieci lauree ma se chiamandolo e vedendo il cavallo scalzo mi dice che ha male a prescindere perché è senza ferri, e che con "due ferretti" sarebbe andato appposto, allora per me quei 50 anni li ha buttati nel cesso

difatti la scena si è ripetuta due volte, alla fine erano semplicemente degli ascessi che si sono risolti da soli (sembrava dovesse morire poveraccio, si trattava del vecchio cavallo ex laminitico, migliorato molto proprio grazie ad un pareggiatore perché se no a quest'ora con la scienza veterinaria ufficiale che consigliava ferrature correttive, eseguite in gran numero, era già stato soppresso da tempo)

la seconda volta, memore della volta prima, la vet ostica alla barefutteria si è ben guardata dal risuggerirmi di ferrarlo, ed ha semplicemente ipotizzato una nuovo ascesso, e così è stato

ma se io non fossi arrivato da un trascorso storico che mi ha portato alla barefutteria e non fossi stato categorico (NO ai ferri), e quella prima volta lo avessi riferrato perché un vet (solo perché abituato a vedere e ragionare con i ferri) me lo aveva detto, credete che sarebbe stato intelligente?

i vet sono persone come noi, sbagliano, e soprattutto non ne capiscono una minkia di piedi perché NON li studiano, e sono i primi ad ammetterlo
Quel pochissimo che sapete vi impedisce di capire quel moltissimo che non conoscete.

carodubbio

IO sono un fai da te. Ma se il veterinario mi dice di fare una cosa, do retta al veterinario.

Mai letto nessun libro sui cavalli su come si fa questo o quello, ho preso si lezioni di equitazione, ma la mia esperienza nel gestire+recuperare+allenare un cavallo , è stata fatta sul campo di battaglia per fortuna sono uscito incolume, ma mi sono convinto che la teoria è molto affascinante  , solo ha il  grande difetto di essere messa in pratica, visto che al cavallo gli frega un bel niente di quello che sai dentro la tua testolina, il cavallo reagisce solo a come lo manovri

piciopacio

Fare il moralista non mi piace, mi sono riletto e mi son detto: - che beata scrivi ?

Però, mi ha confortato la risposta di Ama, non perché mi desse ragione, ma perché si tratta di una ragazza ed è bene che i giovani prendano consapevolezza dell'importanza del rispetto delle regole quali esse siano, noi - tutti quelli con più di quarant'anni - siamo irriformabili.




max

CitazioneIO sono un fai da te. Ma se il veterinario mi dice di fare una cosa, do retta al veterinario.

io no, se la cosa riguardasse gli arti o i piedi ME NE GUARDEREI BENE, ne sentirei almeno tre, di cui almeno uno (meglio due) che ne capiscono di piedi (scalzi), e poi deciderei

oggi si riesce a trovare dei veterinari che capisco davvero qualcosa di piedi x fortuna, ma non grazie al sudato pezzo di carta, ma solo grazie alla loro apertura mentale post-pezzo di carta, questo sì
Quel pochissimo che sapete vi impedisce di capire quel moltissimo che non conoscete.

piciopacio

Un mio maestro di cavalli fu un maniscalco, sarei stato per ore a sentirlo parlare, parlava del lallo in generale mica solo di ferri e di pareggio, già, pareggio è un termine di mascalcia.

Sono certo che avrebbe visto con simpatia i barefutti, ma sono altrettanto certo che si sarebbe fatto grasse risate se uno di questi avesse affermato che un lallo scalzo può trainare tutti i giorni un carro da 600 kg, o che un lallo scalzo possa tenere il ritmo di un cavallo ferrato che tira sui 20 per un centinaio di km.

Comunque, in questo topico si doveva parlare di barefutterie: - io ho citato quella di Xenophon.
Ramey che dice ?
Strasser che dice ?
Jackson che dice ?
Bowker che dice ?
Sabioni che dice ?
Ci saranno altri di sicuro...comunque fossero solo quelli citati sono tanti, sono troppi, sono troppe verità.


max

per farla breve Jackson dice che TUTTI i cavalli hanno potenzialmente un piede buono, perché TUTTI i cavalli selvaggi del great-basin hanno un piede buono, non è quindi questo o quel cavallo il problema, il problema sono le circostanze, tanto ci si allontana dall'ambiente ideale, tanto compaiono problemi, in buona sostanza i piedi dolci o piedi buoni sono solo frutto delle circostanze

eccessivo? io a catturare cavalli selvaggi dal great basin per anni non ci sono stato, non credo ci sia stato nemmeno piciopacio, quindi o crediamo a quello che dice di aver visto e capito, oppure lo escludiamo a prescindere come millantatore perché senofonte parla di due tipi di piede

cosa facciamo?
Quel pochissimo che sapete vi impedisce di capire quel moltissimo che non conoscete.