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il lallo scalzo ha le sue esigenze.

Aperto da piciopacio, Luglio 30, 2012, 03:03:34 PM

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max

quello che non si prende carico la schiena lo devono prendere in carico le gambe e i piedi (oppure un fondo più morbido)
perciò è anche un problema di addestramento ad una corretta riunione
Quel pochissimo che sapete vi impedisce di capire quel moltissimo che non conoscete.

alex

Raffaele mi costringi a pensare.

In Norvegia, mi ha scritto una volta Ramey a mia domanda: come vanno i cavalli scalzi sul ghiaccio? i cavalli scalzi sono di due tipi. Quelli che mai sono stati ferrati con i ramponi, e quelli che sono stati, per qualche tempo, ferrati con i ramponi. I primi sono a loro agio sul ghiaccio; scivolano, ma sanno come compensare e sanno fino a dove possono spingersi; non hanno, in sostanza, problemi. I secondi, mai più riacquistano la stessasicurezza.

Uno dei principi di Rarey è: fate in modo che mai il cavallo si renda conto della sua forza. Probabilmente, i cavalli che si sono resi conto della loro forza nei confronti dell'uomo poi, per sempre, nonostante ogni tentativo di rieducazione, sono diversi da quelli che non hanno mai avuto questa esperienza.

Chi cade nell'alcoolismo, deve rassegnarsi all'idea che, anche se smette di bere per anni, per sempre sarà un alcoolista, mai ritornerà nella condizione di chi non ha avuto questa esperienza.

Forse, il cavallo che è stato ferrato mai riacquisterà la condizione mentale di chi non è mai stato ferrato.

Conclusione: chi vuole ottenere il massimo possibile con un cavallo sferrato, lavori su un cavallo che mai è stato ferrato. E chi sferra un cavallo, si accontenti; il risultato è comunque pienamente soddisfacente - secondo me - per il 99% dei cavalieri; forse il  Caimano ricade - visto il ruolo che adesso ricopre, di "alfiere della razza", oltre che molte altre cose - dell'1% rimanente.




La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

raffaele de martinis

Hai risposto ad un'altra domanda, in effetti già da prima, e te lo dissi, le passeggiate invernali erano differenti da quelle estive, il cavallo me lo diceva che aveva i piedi sensibili o meno insensibili d'inverno.

Avrei voluto che guardassi i piedi di Oddo a Verona, ha un callo della suola bellissimo, e questo nessun barefutto/nessun pareggio lo può far fare.

Il problema - a questo punto - non è: sferrato o vergine, ma la condizione della suola e del fettone; un lallo mai ferrato può avere suola fine e delicata, sarà quasi impossibile farlo lavorare scalzo decentemente (recente esperienza diretta), ora, probabilmente il callo solae in condizioni di umido diventa sensibile o forse protegge meno chissà.

Dunque, niente piroetta al galoppo, niente rimbalzi troppo decisi...via la passeggiata ecc. ecc.

Forzato il Caimano li avrebbe fatti, comunque li avrebbe fatti, una schifezza ma li avrebbe fatti: - non era il caso di Verona.

Dunque il problema non è ferri si ferri no ma un lallo portato ad alti livelli può lavorare senza ferri ?

La risposta è si: - il Caimano l'ha fatto.

La risposta è no: perché non ha potuto dare quello che può.

E' giusto ???????
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

Ipparco

Non si può generalizzare troppo quando si parla di organismi biologici. Ci sono cavalli che lavorano scalzi senza limiti di sorta (cose anche più impegnative di un lavoro in campo, per quanto intenso) e altri che a parità di gestione non ci riescono.
Evidentemente Oddo, vuoi per genetica, vuoi per il suo trascorso, o per mille altri possibili motivi, in questo momento non è in grado di reggere alle richieste che gli vengono fatte.
Quindi?
Ammettendo d'aver escluso tutte le più comuni cause di dolenzia, se si vuole far lavorare il cavallo e si ritiene che le scarpette non sarebbero adatte allo scopo, si ferra, cercando il miglior compromesso tra salute del piede ed esigenze lavorative.
Quindi ferri il più fini e leggeri possibile, giusta frequenza, qualche mese senza ferri tutti gli anni ecc..

Per quanto mi riguarda sarei curioso di poter approfondire su Oddo, su cosa mangia, sullo stadio di sviluppo delle strutture interne dei suoi piedi ecc..
Leonardo de Curtis, AHACP, PHCP
www.leonardodecurtis.it
"La semplicità è la sofisticazione finale"
Leonardo da Vinci

raffaele de martinis

I sanfratellani sono rusticissimi, mangia la qualunque, durante il pascolo solo erba e un pò di granaglie per tenergli in forma i denti, altrimenti fieno, se mancava quello in ballette: fieno in pellet, poi è passato al fieno pannunzio: fieno integrato ed equilibrato che non abbisogna di altre integrazioni...forse poco riempitivolui si aiutava con la paglia della lettiera.

Ora: fieno di buona qualità e mangime Morando da mantenimento.

Fiorello, mio cavallo di prima di Oddo, uno PSI (un quasi PSI), non sarebbe sopravvissuto. Infatti morì di colica malgrado la dieta calibrata dal veterinario.

Caro Ipparco, il problema sta solo nel cambiamento del clima, probabilmente alla fiera del Cairo o di Dubai, Oddo avrebbe fatto un figurone anche da scalzo.

Leggi, un mesetto fa: preparazione per Verona, fase di affinamento: splendidi movimenti, passage confermatissimo, cambi e piroette al galoppo sciolti.

Eravamo molto contenti.

Primi acquazzoni, piove di brutto, due o tre giorni fermi, alla prima uscita e fino ad ora: - un altro cavallo

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alex

Temo che il problema sia nella sensibilità alle piccole (ma importanti, a quel livello) differenze di prestazione. Se la mia Asia un certo giorno ha il trotto "rattrappito", io semplicemente non me ne accorgo.  :dontknow:

E non penso di essere il solo, a cui manca questa sensibilità per le finezze.... semplicemente, è una sensibilità che non mi serve e ci rinuncio senza troppo rimpianto. Non è la sola sensibilità che mi manca! Inutile farne una tragedia o una questione di puntiglio....

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rhox

personalmente per quello che ho visto fino ad ora il fatto che con 2 giorni di pioggia cambi così tanto non è una cosa normale..

al di là che concordo con ipparco, ci sono delle situazioni in cui per il cavallo bisogna scegliere un compromesso diverso da un altro.. purchè sia il meglio possibile per quelle condizioni..
Il miglior modo per rispettare il cavallo è rispettare te stesso

raffaele de martinis

Credetemi sulla parola: Oddo ha dei piedi d'acciaio, eppure ogni anno mi accorgevo del cambiamento, solo non mi interessava e lo ignoravo, gli chiedevo di meno e meno mi dava.

Da mettere agli atti: - c'è gente che va a cavallo da 20anni e non si accorge se il cavallo marca, c'è gente che va a cavallo da 30anni che si accorge che il lallo marca ma non sa dire su quale piede.

Detto questo, una cosa è fare una passeggiata nel bosco umido sotto la pioggia altra cosa è chiedere figure che richiedono precisione ritmo e scioltezza coi piedi sensibili perché c'è l'umidità.
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rhox

non lo metto in dubbio e mi torna in mente il discorso della hindle che ferra i suoi cavalli davanti per le competizioni per ottenere un medio da buon punteggio (pur lavorandoli scalzi a casa)..

la questione è una pioggerellina che cambia così tanto.. sarà il clima, ma le nostre cavalle pur avendo vissuto per mesi coi piedi nel fango non hanno cambiato performance sulle pietre a tutte le andature.
non sarà precisione, ma se avessero avuto qualche sensibilità aumentata non avrebbero spontaneamente offerto andature a salire a prescindere dal terreno
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raffaele de martinis

...ma le nostre cavalle pur avendo vissuto per mesi coi piedi nel fango non hanno cambiato performance sulle pietre a tutte le andature...

Certamente non volevi dire questo: col lallo scalzo o ferrato che sia, mai andrei al galoppo sulle pietre, a meno ché: una banda di feroci assassini mi inseguisse a cavallo col chiaro intento di farmi la pelliccia.
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rhox

non si parla di galoppate sulle pietraie, ma le cavalle stavano in un posto di sole strade bianche, ovvero per lo più terra con un po' di ghiaia sopra..
la mia cavalla è capacissima di gasarsi e trottare e galoppare sul posto qualsiasi cosa abbia sotto i piedi mio malgrado..
Il miglior modo per rispettare il cavallo è rispettare te stesso

Ipparco

Alcuni dei cavalli che seguo trottano e galoppano su sassi e ghiaia senza problemi, anche per lunghi tratti, senza bisogno di particolare incitamento.
Altri no, e per altri ancora sono il primo a sconsigliarlo vivamente ai proprietari.
Certo, l'umidità non aiuta a mantenere lo zoccolo duro e compatto, ma vista la sistemazione che hai creato per Oddo, non dovresti vedere tutti questi problemi, almeno non così in fretta. Nel suo paddock Xenophon, i piedi dovrebbero restare belli asciutti anche se diluvia..

L'alimentazione che descrivi non è esattamente quella consigliata per ottenere i migliori risultati col cavallo scalzo (magari descrivi la composizione del mangime da mantenimento, per curiosità).
E' quello il problema? Boh! Difficile a dirsi da qua. Ci sono cavalli che ingurgitano kg su kg di mangime senza troppi problemi, e altri che vanno in laminite solo a guardare un secchio d'avena.
A quale categoria appartiene Oddo? E chi lo sa? Però, curiosamente, i cosiddetti cavalli "rustici" sono spesso insulinoresistenti, perchè questa caratteristica aiuta a sopravvivere in tempi di carestia, e quindi nei secoli è stata involontariamente selezionata in molte razze "rustiche".
Magari d'estate "regge" grazie al secco, mentre d'inverno fa fatica..
Tanto per fare un'ipotesi "al buio"..
Leonardo de Curtis, AHACP, PHCP
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raffaele de martinis

Bah !

Per mia esperientia diretta, i lalli - specialmente i più esperti - anche se ferrati, tendono a scegliere la strada buona, inoltre mi hanno insegnato che sui fondi sconnessi non si galoppa mai...tranne che non si vada alla carica del nemico o non si voglia sfuggire ad una banda di assatanati che vogliono farci il cubo.

Detto questo, innumerevoli volte Oddo si è messo a galoppare (anche da fermo) sul duro, risultato ?

Delle orrende sbreccature, lui se ne fregava, io pure.

Mi ripeto, il lallista medio neanche se ne accorge che Oddo ha problemi con l'umido...vedi Verona.

Io/noi - che abbiamo preparato il lallo in una certa maniera - siamo costretti ad accorgercene.

L'influenza della alimentazione è relativa, già dissi che uno PSI non sopravviverebbe a quella di Oddo, e poi se quell'alimentazione - secondo te della beata - va bene d'estate, perché non andrebbe bene d'inverno ?

Lo dico sinceramente, l'alimentazione - per noi barefutti - è un alibi, se è vero che la corretta alimentazione è importante per un lallo barefutto (che si trova nelle migliori condizioni di gestione de piede possibile), dovrebbe essere vieppiù importante per un lallo ferrato (che si trova nelle peggiori condizioni  di gestione del pede possibile).

Ti ricordo, ma lo ricordo a chi ci legge, che la ferratura inchiodata l'inventarono i celti nelle brumose umide lande della britannia e non dagli arabi delle aride zone del medio oriente....e gli arabi, fin dall'antichità,  erano dei formidabili cavaglieri.



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Ipparco

Citazione da: raffaele de martinis - Novembre 20, 2012, 02:08:41 PM
L'influenza della alimentazione è relativa, già dissi che uno PSI non sopravviverebbe a quella di Oddo, e poi se quell'alimentazione - secondo te della beata - va bene d'estate, perché non andrebbe bene d'inverno ?
L'alimentazione POTREBBE non andar benissimo nè d'estate nè d'inverno, con la differenza che magari d'estate il secco aiuta a limitarne gli effetti, mentre d'inverno questo vantaggio non ce l'hai. Sempre ricordando che non ho mai visto nè cavallo nè piedi... Potresti benissimo aver ragione tu. Però in linea generale, quelli che passano sotto il nome di mangimi da mantenimento altro non sono che dei gran misti di fioccati, di solito. Non un granchè, per i piedi, a prescindere dal cavallo e dall'attività..

Citazione da: raffaele de martinis - Novembre 20, 2012, 02:08:41 PMLo dico sinceramente, l'alimentazione - per noi barefutti - è un alibi, se è vero che la corretta alimentazione è importante per un lallo barefutto (che si trova nelle migliori condizioni di gestione de piede possibile), dovrebbe essere vieppiù importante per un lallo ferrato (che si trova nelle peggiori condizioni  di gestione del pede possibile).
Fallacia logica, se mi permetti.
Premesso che le peggiori condizioni possibili di gestione del piede sono tutt'altro che una ferratura ben fatta e rinnovata regolarmente, un'errata alimentazione si esprime spesso con una crescita scarsa e debole, qualitativamente scadente, e in certi casi anche con degli stati infiammatori cronici del piede.
Il ferro, PER UN PO', può mascherare, coprire, le conseguenze di tale alimentazione.
Il cavallo tira avanti, a volte per anni, per poi arrivare al capolinea, senza che i veri problemi dei piedi siano mai stati affrontati.
Ne vedo in continuazione, di storie del genere, non parlo di teoria astratta..
Proprio recentemente ho cominciato a seguire una cavalla in condizioni pietose a causa di una dieta completamente inadeguata: due settimane a solo fieno ed è già cambiata dalla notte al giorno..

Poi vedi tu, si fa per parlare..

Leonardo de Curtis, AHACP, PHCP
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max

l'ufficiale de martinis non si arrenderà mai, nemmeno di fronte all'evidenza
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