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I segreti del mestiere

Aperto da alex, Agosto 13, 2015, 07:11:15 PM

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alex

Una parte poco nota del giuramento di Ippocrate (che il Maestro faceva pronunciare ai propri allievi al momento della vera e propria iniziazione all'arte medica) era l'impegno a mantenere il segreto sull'arte che si stava per praticare. La rivoluzione del metodo scientifico ha spazzato via, nelle scienze, questa antica idea; in nessuna scienza degna di questo nome vale alcuna conoscenza che non sia stata pubblicata, con tutti i dettagli per essere riprodotta; ma nelle "arti" ancora restano tracce di questa vecchia idea, ossia che non conti quello che è pubblicato, ossia: reso pubblico, ma che quello che conta è l'apprendimento diretto sotto la guida di un Maestro, che svela i propri "segreti" all'allievo e non ama affatto rendere tali segreti pubblici; men che meno accetta che tali segreti, resi pubblici, siano riprodotti da chiunque possieda le basi teoriche e pratiche dell'arte, e in caso di non riproducibilità, pubblicamente li sottoponga a critica.

La mascalcia, arte antica, secondo me ha ancora qualcosa di simile (i siti che parlano nei dettagli delle tecniche della mascalcia sono molto rari) e aimè, anche alcuni filoni del cosiddetto "movimento barefoot" ce l'hanno.

Finchè questa cosa durerà, la mascalcia e il pareggio barefoot, secondo me, non saranno "scientifici", resteranno Arti fondate su Scuole contrapposte, che sfuggono la misura dei risultati e il loro confronto.

La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Giorgio Di Giulio

Io non sono d'accordo con Alex, mi dispiace. Non si studia la mascalcia (che, sono convinto, prevede anche il mero pareggio, per il cavallo che si vuole lasciare scalzo) sui siti internet. Esistono  scuole a riguardo e corsi regionali, che, per quanto ne so, non sono affatto contrapposte. Sono contrapposte, nel caso, le idee di coloro che si sono formati andando appresso a qualcuno che poco conosce del piede del cavallo e della sua biomeccanica.

alex

Parliamone.

La presenza di siti dove le linee guida di una scienza applicata (es: la medicina) vengono riportate in dettaglio non è affatto segno che quelle scienze applicate incoraggiano il "fai da te". Certo: ci sono siti di "medicina" che fanno orrore; ma ce ne sono di quelli, in cui linee guida, classificazioni, suggerimenti tecnici sono riportati al massimo di qualità scientifica (riportano il meglio della letteratura corrente e le indicazioni dei maggiori organi scientifici internazionali), e sono dei veri e propri strumenti di consultazione per gli specialisti, molto più aggiornati e validi di qualsiasi trattato (inevitabilmente vecchio, anche se pubblicato da un paio d'anni) e incredibilmente più accessibili della letteratura scientifica ufficiale, impossibile da seguire per motivi di tempo.

Però, perchè esistano, la scienza applicata dev'essere una scienza, ossia: ogni affermazione dev'essere verificata con metodo scientifico, non c'è spazio per "scuole", "opinioni degli esperti" ecc., e deve esserci un complesso sistema internazionale per vagliare e correggere i contributi in base al loro rigore.

Mi dici che nella mascalcia non ci sono contrapposizioni? Mi dici che a ogni maniscalco, in tutto il mondo, è stata detta la stessa identica cosa riguardo una o l'altra delle situazioni? E allora com'è possibile che io veda con i miei occhi adottare soluzioni del tutto diverse per lo stesso caso da parte di maniscalchi estremamente autorevoli? Io sono pronto a criticare con obiettività le persistenti "divisioni fra scuole" che ben conoscerai nell'ambito delle (recentissime) "scuole" di pareggio del piede scalzo, una cosa che mi mette in serio imbarazzo (Jackson vs. Ramey, e poi Strasser, e poi La Pierre....); però mi piacerebbe che la mia obiettività venisse ricambiata.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Giorgio Di Giulio

Spero di essere chiaro, perché oggi sono molto stanco. Ti porto un esempio: cavallo che si raggiunge o che fabbrica (i due termini, spesso, vengono ritenuti erroneamente sinonimi). Ci sono diverse cause e diverse maniere di intervento. Spesso non si può fare a meno di andare per tentativi.  Spesso è una sola soluzione quella giusta. Quindi, magari, il maniscalco ne prova una, poi altra, finché non risolve il problema. Ciò non significa che un maniscalco sia in contrapposizione con altro che avrebbe provato a risolvere la problematica iniziando da tentativo diverso. I maniscalchi sono in contrapposizione tra loro? Hai mai chiesto a costoro come si siano formati? Perché, per quanto è nella mia esperienza, di solito si sono formati da sé, oppure andando appresso a colui che si è formato da sé e che gode fama di essere bravo, oppure, molto spesso, si sono improvvisati od hanno "imparato" andando appresso agli improvvisati. Però ci sono anche coloro che hanno frequentato scuole o corsi per apprendere la professione, sotto la guida di almeno un veterinario ippiatra di chiara fama, questi non mi sembrano affatto in contrapposizione. Ci può essere un modus operandi diverso, ma non sostanziale. Poi, certo, il tipo che ha frequentato un corso, magari ha superato l'esame e, poi, fa di testa sua, anziché seguire quanto gli hanno insegnato, si trova sempre... Per quanto riguarda il piede scalzo, ci sono, credo, quattro scuole di pensiero, ma non mi sembra che ottengano gran risultati, a giudicare dai lavori che vedo in giro, anche perché, di veterinari ippiatri di chiara capacità che insegnano tali tecniche, non credo ce ne siano.  Per quanto riguarda i siti, io preferisco continuare ad apprendere, pur non essendo maniscalco, studiando su testi scientifici,  su manuali e frequentando corsi e stage. Onestamente, ti dico, che tutta questa contrapposizione che vedi tu io non la noto. Sia tra veri maniscalchi, che tra i testi sui quali studio, che tra gli stage ai quali partecipo. Le linee guida sono sempre le stesse.  Obiettivamente

max

Citazione da: Giorgio Di Giulio - Agosto 14, 2015, 10:41:29 PM
per quanto è nella mia esperienza, di solito si sono formati da sé, oppure andando appresso a colui che si è formato da sé e che gode fama di essere bravo, oppure, molto spesso, si sono improvvisati od hanno "imparato" andando appresso agli improvvisati.

E' esattamente la fotografia di quello che ho visto io fino a quando non mi sono stufato di farmi prendere in giro, a spese mie e dei cavalli, intraprendendo la filosofia barefoot con molta soddisfazione. Quando incontrerò finalmente un maniscalco che risponde ai requisiti giusti lo prenderò molto volentieri in considerazione, non sono certamente chiuso di mente, ma devo ancora trovarlo.

Anche i veterinari, molto più dei maniscalchi, dovrebbero formarsi in modo uguale e scientifico, non possono proprio improvvisarsi, eppure le diagnosi e le cure sono anche molto diverse tra di loro riguardo uno stesso male. Anche in ambito accademico forse non ci sono le "scuole vere e proprie" ma restano le "scuole di pensiero" su un certo argomento, è inevitabile e ben venga. Per non parlare poi di quei vet che per sbarcare il lunario ne combinano di ogni, in combutta con istruttori e maniscalchi degni dei peggiori bassifondi, alle spalle di proprietari e cavalli.

Alla fine dopo le università, i master e i corsi di formazione, una sola cosa resta: l'integrità morale e l'onestà intellettuale del singolo.

Sull'oggetto del topic: il segreto dell'arte era valido, e dovrebbe essere tutt'ora valido, per proteggere una "categoria".
Solo che mentre alcune categorie oggi vengono "protette" dalle istituzioni (per fare il dottore devi per forza passare attraverso un'iter abbastanza lungo e difficile e devi dare degli esami e c'è solo quel modo), altre si devono ancora proteggere da sole.
E l'unico modo per farlo è non dare ai quattro venti le tecniche che si usano pena la svalutazione delle stesse e la loro messa in opera "malvagia": un improvvisato che avendo origliato una tecnica la mette in opera male farebbe scadere tutta la categoria, e difatti è quello che succede oggi, per la mascalcia come per l'addestramento, n'est pas?
Quel pochissimo che sapete vi impedisce di capire quel moltissimo che non conoscete.

segreto

Scusate, io non sono preparato a questa diatriba ma osservo che, mentre Alex crede nel primato della curiosità scientifica, Giorgio preferisce affidarsi a quello delle attestazioni nominali. E' l'eterna divisione dualistica delle culture.
Evidentemente l'equitazione non ne è esente.

Segreto

Giorgio Di Giulio

Tu ti sei fatto prendere in giro, come mi sono fatto prendere in giro io, per diversi anni, finché non ho cominciato a studiare seriamente la materia, dal 2002 ad oggi,  ed ho cominciato a capirci qualche cosa. Purtroppo non ci sono riviste, tra quelle del settore equestre, che mettano in guardia i proprietari, dagli improvvisati e dai ciarlatani. Se non ti vuoi far prendere in giro studia! Chiedi a coloro che si definiscono professionisti come si siano formati e, se hai di fronte improvvisati, mettili in difficoltà! Considera che il pareggio è l'aspetto più difficile della mascalcia, purtroppo ciò passa sempre in secondo piano, ritenendo che l'aspetto più difficile sia quello di infiggere chiodi. Un piede lasciato scalzo e mal pareggiato va incontro a danni, né più né meno che il piede ferrato,  te ne cito alcuni: accavallamento dei bulbi dei talloni, piede storto, conformazione a becco d'anatra della muraglia dorsale, navicolite (specialmente se abbassi il tallone oltre il dovuto), formelle, tarlo meccanico, setole  e non vado avanti. L'aspetto più inquietante è che molti che tengono il cavallo scalzo e molti "professionisti" del pareggio e molti maniscalchi improvvisati, non sanno neanche in cosa consistano alcuni termini che ho usato. Per quanto riguarda la curiosità scientifica  Segreto (?) forse non ha letto che io ho studiato e studio su testi prevalentemente scientifici, come hanno fatto coloro che superano esami di scuole e corsi professionali seri. Confesso la mia ignoranza, non so neanche cosa siano le attestazioni nominali. Sono d'accordo con te, sulla questione che l'onestà individuale del singolo, sia la conditio sine qua non per esercitare qualsiasi mestiere o professione.

Giorgio Di Giulio

Per completezza di informazione: reiterati pareggi mal effettuati possono procurare danni non solo al piede, ma anche al resto dell'arto.

segreto

Ahimè.
Segreto (chissà perchè il punto interrogativo?)

Giorgio Di Giulio

Perché non so se è il tuo cognome o uno pseudonimo e lo metterei anche se fosse il secondo caso. Ma senza offesa, naturalmente.

segreto

Perchè dovrei offendermi: Segreto è stato un cavallo con cui ho strettamente convissuto per 14 anni. E' mancato nel 2013 a 21 anni.
Come può mai può questo legarsi all'oggetto del contendere (leggi: topic)?
Disapprovi forse chi non si firma con nome e cognome?
Ergo, il 98% di noi non è corretto?
Se vuoi sapere come mi chiamo, scrivimi sulla mail collegata al forum e te lo dico; se lo facessi qui sarebbe come dare dello "scorretto" al 98% di noi.
Con gli amici del forum mi scuso per queste righe sovrabbondanti e inutili: non è questa la sede.
Segreto

Giorgio Di Giulio

Ti ho solo spiegato il motivo per il quale avevo messo il punto interrogativo.  Mi era venuto in mente un tale dottor Segreto, dipendente di un Pubblico Ufficio, conosciuto tempo fa telefonicamente. Nel caso fosse stato uno pseudonimo, ero incuriosito dalla motivazione.  In verità, il punto lo avevo messo come mia promemoria, per farti poi la domanda, ma, poi, distrattamente (avevo ricevuto una telefonata), ho inviato il post. Comunque, Segreto è un nome originale ed apprezzo il tuo attaccamento al tuo cavallo che, purtroppo, non c'è più. Mi scuso anche io per il fuori tema.

alex

Citazione da: Giorgio Di Giulio - Agosto 15, 2015, 10:20:33 AM
Per completezza di informazione: reiterati pareggi mal effettuati possono procurare danni non solo al piede, ma anche al resto dell'arto.

Vale anche per le ferrature mal effettuate; forse perfino di più, che ne dici?

Ora, non vorrei che questo topico si trasformasse nella solita, inutile discussione ferri/non ferri. Rilevo solo che esiste poca divulgazione riguardo la mascalcia; e la conseguenza è seria: il proprietario di cavalli attuale (che non è più "uomo di cavalli") non ha fonti che gli insegnino non a ferrare, figuriamoci; ma semplicemente a valutare, almeno approssimativamente, con qualche criterio semplice, l'aderenza della ferratura praticata al suo cavallo a "linee guida" semplici e chiare, e a chiedere spiegazioni sui motivi di eventuali (magari giustificatissime) discordanze con tali linee guida. Si afferma spesso che fra coloro che ferrano, vi sono serissimi professionisti che hanno duramente studiato e praticato; ci sono professionisti "normali" senza infamia e senza lode; e ci sono  un numero imprecisato di "attaccaferri". Suppongo che esattamente la stessa cosa avvenga nei (molto più rari) "pareggiatori barefoot". Come distinguere gli uni dagli altri? La marea di siti e di immagini presenti sul web dà moltissimi elementi, a chi voglia farlo, di informarsi sulle "linee guida" di un buon pareggio; mi pare che il web abbia molto, molto meno sulla mascalcia tradizionale.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Giorgio Di Giulio

Alex, certo, vale anche per le ferrature mal effettuate, ovviamente. Appena ho tempo, se interessa, scriverò quello che il proprietario deve valutare, per considerare il mero pareggio e la ferratura del piede normale (intesa in toto, anche come pareggio). Tali linee guida le ho apprese dall'Adams' - La zoppicatura nei cavalli, scritto da Ted S. Stashak, che è testo tradotto in diverse lingue e adottato da diverse facoltà veterinarie nel mondo e da innumerevoli ippiatri (ora costa anche poco, rispetto al 2002, quando lo ho acquistato). Io, purtroppo, di questo testo posseggo ancora solo la quarta edizione, del 1990, ma è considerato ancora validissimo. Il libro tratta superficialmente di mascalcia, non è un manuale, è un testo veterinario. Sto valutando di acquistare la sesta (non ancora tradotta in italiano). Tali linee guida sono dirette ai proprietari, affinché possano valutare il lavoro di coloro che si occupano dei piedi dei loro cavalli. Quelle stesse linee guida le ho trovate riportate su manuali di mascalcia, sia italiani che anglosassoni.  Tu hai evidenziato una mia frase, spiego la mia posizione:  io sono convinto che il pareggio, sia se il cavallo rimane scalzo, che se il cavallo viene ferrato, per quanto concerne la deambulazione, sia la base del benessere animale.  Quindi, nessuna sterile discussione, tra piede scalzo o ferrato. Almeno con me.

Giorgio Di Giulio

P. s.: E' ovvio che se il cavallo deve venire ferrato, le competenze debbono essere ancora maggiori: scelta del ferro, modellamento e posizionamento dello stesso, applicazione.