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Legno e legname...

Aperto da bambolik, Maggio 08, 2012, 08:04:50 PM

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bambolik

#15
no il mio post... :icon_rolleyes: piu tardi lo rifaccio... :vfncl:
"Non è mai tempo perso quello trascorso a cavallo"(Winston Churchill).

bambolik

Riproviamoci

FArei un buon fondo con stabilizzato e gettata se possibile
Un cordolo che gira attorno alla struttura su cui fissare un telaio in ferro zincato o in alternativa una armatura fatta un travi/pilstri in lamellare impregnato 4,5x12,5 h 500 sezionate a meta per ottenere travette da 250.
Farei le tamponatire (pareti) con perline maschio/femmina di spessore 42 mm impregnate e mordenzate con colore a scelta che aiuta ulteriormente la durabilità del legno e evita che i cavalli lo mastichino...

perlina non impregnata



La copertura potrebbe essere in linea generale fatta con le stesse perline da 42 mm  + un rivestimento di carta catramata a inchiodare (soluzione pratica ed economica? oppure con pannelli di pino fenolico (per esterni) appena piu cari ma che garantiscono la tenura delle infiltrazioni dell'acqua e essendo pezzo unico anche insetti ecc..anch'essi li rivestirei con carta catramata o ardesiata.

Pannello pino fenolico



Guaina ardesiata



per i pali arrivo piu tardi...dipende da quanto vuoi che durino e dall'estetica...
"Non è mai tempo perso quello trascorso a cavallo"(Winston Churchill).

DivinityOfDarkness

Per la tettoia credevo fosse meglio usare una lamiera coibentata..
.. o quelle tettoie rifinite e già coibentate tipo questa

Dove ci sono i cavalli... c'è la cacca.

Cielo Notturno

topic molto interessante! ho letto con molto piacere e spero che continuerai a dare spiegazioni :)
Cavaliere di paglia con cavallo di fuoco

bambolik

Scusate tra la lotta per riavere l'agibilità di casa mia...l'intervento di osteosintesi sono molto assente e rallentata...una sola mano non aiuta.
Cooomunque...
Div considera che tali pannelli sono estremamente comodi e di estetica "familiare" ai tetti in coppo ma io non li ho mai fatti mettere ai miei clienti perche:

- Seguo la regola legno con legno, ferro solo in verticale.
- I pannelli in molti materiali tendono a avere dilatazioni e movimenti reazionbi per forza diversi...prima o poi qualcosa ci molla
- Quelli "imbottiture" sono spugne pe sporco funghi e chi èiu ne ha
- Vero sono mediamente piu leggeri ma non così tanto da sostituire una buona copertura in legno e ardesiata che resiste se ben montata a un bel carico neve e vento...qui pannelli sono.."vele"

poi..ognuno ha le seu fisse professionali  :firuu:

Cielo grazie piacere di risultare utile!

Appena mi rimetto...passo ai pali..un piglate in castagno intanto.... :icon_toilet:
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bambolik

Pali..
fantastico mondo del legno "tondo" come dicono in gergo settoriale.
Prtiamo dal presupposto che fondamentalmente i pali commerciali "buoni" sono torniti.
La forma classica di vendita commerciale è
Palo in pino, resinoso quindi, tornito h 125/150/175/200 dimetro variabile da 8 cm a 12 cm.
Impregnato in autoclave...colorito verdognolo con punta
Dicreta resistenza prezzo per dim 8 h 175...minimo consihliato poiche almeno 25/30 cm vanno interrati, eur.8,50 + iva...ora scappo continuo se interessa.
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bambolik

---> Palo diam 10, per me ideale, con punta h 175 eur circa 12.50 + iva.
Si consideri che la quantità incide discretamente sul prezzo d'aquito.
Questi sono prezzi circa circorum su materiale austriaco o giu di li.
Una confezione completa che prevede uno sconticino conta per il diam 8 cm 50 pz. per il diam 10 cm circa 28 pz.
Si consiglia SEMPRE si impregnare ulteriormente la punta che va interrata.
I "cavalieri" cioè la ringhiera si puo fare coi mezzipali sempre diam 8/10 cm
Costo per l 300 eur 7,50/ 10,00.

MEZZIPALI  E PALI IMPREGNATI TORNITI

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DivinityOfDarkness

Dove ci sono i cavalli... c'è la cacca.

bambolik

mmmm
ok anche se l'ecologia della filiera legno con una bella incatramata a contatto suolo---si perde un attimino... :icon_confused:
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DivinityOfDarkness

Cioè..gli impregnanti, invece, sono tipo acqua di rose?  :icon_pidu: O meglio, con cosa li impregnano?

Cioè... i pali impregnati marciscono...quelli incatramati meno (a quel che mi risulta).... quindi credo che il catrame sia più 'strong'..

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bambolik

no Div sono comunque prodotti di sintesi ma le regole europee in merito adesso sono molto piu ecologiche di anni fa per fortuna.
Sono stati eliminate molte componenti cancerogene e inquinanti, vedasi cromo ammonio ecc.
il catrame sicuramente "imperneabilizza" ben bene...
Insomma è un po come scegliere il male minore ... :icon_confused:

se qualcuno è curioso di come avviene l'impregnazione...

http://www.isve.com/it/products/il-ciclo-di-impregnazione

e sulla protezione del legno

http://www.isve.com/it/products/protezione-del-legno-impiegato-allesterno

Vendono impregnati da dare a "mano" in superficie per aumentare ancor di piu la durabilità- rimane che il legno prima o poi deperisce...altrimenti uno usa altri materiale....
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bambolik

Il legno termico si ottiene portando una determinata essenza ad una temperatura che varia fra il 180 e i 230 gradi centigradi e proteggendola al contempo, con vapore acqueo.
Lo scopo di questo trattamento è quello di conferire alla materia una colorazione "tostata" naturale a tutta la massa evitando l'utilizzo di qualsiasi agente chimico con conseguente rispetto dell'ambiente e dell'ecologia, per ottenere finiture di pregio inedite e assolutamente naturali.
La "cottura" del legno oltre a modificare la pigmentazione influisce anche sui suoi parametri fisici, poiché ne migliora la durevolezza biologica, riducendo rigonfiamenti, ritiri di volume e di peso così come la fuoriuscita di resina.

Articolo molto bene fatto!
Conoscere il legno termotrattato autore: Paola Mazzanti – Università di Firenze

Il trattamento termico del legno è un procedimento ad alto contenuto tecnologico. Il legno termotrattato* è sottoposto ad un trattamento al calore che ne modifica la struttura chimica, facendone variare le proprietà fisiche e meccaniche. Questa metodologia è conosciuta dagli anni Trenta, quando un gruppo di ricercatori tedeschi ne iniziò l'analisi, che proseguì negli anni Quaranta in Nord America. Da allora molti altri studiosi ne hanno approfondito vari aspetti, sino ad arrivare agli anni Novanta quando in Francia, in Olanda e in Finlandia la tecnica è stata raffinata e applicata a scopi industriali.
Processo produttivo
Il trattamento termico si effettua sottoponendo il legno a un ciclo di essiccazione ad alte temperature, variabili tra 165°C e 240°C, in atmosfera controllata, povera di ossigeno. Le condizioni di trattamento del legname, dalla temperatura alla durata del processo, possono variare ampiamente e condurre quindi a prodotti con caratteristiche differenti.
Modalità di funzionamento
Le modificazioni che il legno subisce sono essenzialmente da ricondursi agli effetti dell'alta temperatura, che porta al deterioramento della componente della materia legnosa più reattiva nei confronti dell'acqua (le emicellulose): riducendo i siti disponibili a legare le molecole d'acqua, si riduce in modo diretto la quantità di acqua legata al legno e scambiata con l'ambiente esterno, attraverso i fenomeni di adsorbimento e desorbimento, e quindi la possibilità del legno di subire ritiri e rigonfiamenti. In altri termini migliora la stabilità dimensionale, che rende il legno meno sensibile a subire deformazioni al variare delle condizioni ambientali.
Proprietà fisiche
Un effetto diretto si ha sulla massa volumica, che in genere tende a diminuire di un valore compreso tra il 5% e il 10%, e che rende il legno più leggero. Ciò influenza molte altre caratteristiche del materiale che saranno specificate successivamente. Migliora la stabilità dimensionale. Cambiano il colore, che assume tonalità più scure, e l'odore, che ricorda quello del caffè tostato e che tende a stemperarsi col tempo. Si notano leggere modifiche anche nei confronti della reazione al fuoco: il legno è praticamente privo di sostanze organiche volatili per cui l'inizio della combustione è più lenta, mentre la sua minore idratazione ne aumenta la velocità una volta avviata.
Proprietà meccaniche
Le proprietà meccaniche variano in conseguenza della minore massa volumica e del valore di temperatura a cui viene eseguito il trattamento. Il legno termotrattato è generalmente più fragile e meno resistente; prove eseguite a flessione testimoniano una riduzione anche del 40% della sua resistenza, ciò ne sconsiglia l'uso come materiale per strutture portanti. Migliora la durezza in conseguenza di una maggiore rigidezza.
Durabilità
Positivi gli effetti anche sulla durabilità, che viene migliorata dal trattamento termico. Un trattamento ad alta temperatura comporta una sterilizzazione del materiale e il degradamento di sostanze, quali gli amidi, che potrebbero favorire attacchi xilofagi. Infine la minore igroscopicità del legno riduce anche il contenuto di acqua e quindi la possibilità di attacchi fungini, che sono possibili solo al di sopra del 20% di umidità del legno.
Lavorabilità, verniciatura e incollaggio
Il legno termotrattato, come già sottolineato, è più rigido e questo può facilitare la possibilità di generare spaccature durante la lavorazione (soprattutto la fresatura), facilmente controllabili con l'uso di utensili ben affilati. La minore densità rende più difficoltosa la tenuta delle viti, per cui è opportuno forare il legno (anche per evitare spaccature) e utilizzare viti autofilettanti. L'incollaggio, la verniciatura o il trattamento preservante a base acquosa possono diventare problematici proprio perché il legno termotrattato è meno reattivo nei confronti dell'acqua stessa. La ridotta bagnabilità delle superfici può portare a tempi di presa più lunghi o a una scarsa tenuta di vernici e adesivi.
Smaltimento e riciclaggio
Non sussiste alcun problema, poiché il legno subisce una semplice alterazione fisica.

Bibliografia
[1] Profil des produits forestiers deuxième transformation bois traité à haute température, Rapport présenté au Ministère des Ressources naturelles, de la Faune et des Parcs (MRNFP) par le Centre de recherche industrielle du Québec (CRIQ), 2003 [2] Finnish Thermowood Association, ThermoWood® Handbook, www. thermowood.fi, 2003 [3] S. Poncsak, D. Kocaefe, M. Bouazara, A. Pichette, Effect of high temperature treatment on the mechanical properties of birch (Betula papyrifera), Wood Science and Technology, 40:647–663, Springer Verlag, 2006 [4] J. L. Shi, D. Kocaefe, J. Zhang, Mechanical behaviour of Quebec wood species heat-treated using ThermoWood process, Holz Roh Werkst, 65: 255–259, Springer Verlag, 2007

Per approfondimenti consultare il manuale da cui è tratto l'articolo qui riportato: Manuale tecnico del legno – 3° Edizione, Edito da Consorzio LegnoLegno. Per informazioni: www.catalogolegnolegno.it

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DivinityOfDarkness

#27
...ma..quindi che applicazioni pratiche ha? Perchè a leggere così non mi pare quella gran fic4ta se usato da 'gente comune'...

Non prende fuoco, ma quando prende brucia sodo, regge poco vernici, adesivi e pitture ad acqua, si spacca, è più fragile...
Il discorso del 'non deformarsi' potrebbe essere ok per strumenti musicali (lo dico perchè ho una chitarra che ormai è ondulata  :horse-scared:), ma mi par di aver capito che anche gli strumenti musicali necessitano di colle e vernici e la loro applicazione è fondamentale per la ruscita dello strumento stesso..
..di sicuro il truciolo di legno termotrattato è una pessima lettiera XD
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bambolik

#28
Quel che è scritto dalla "universita<ria" è ben diverso dalla realta---
Le vernici NON si devono usare altrimenti decade tutto il discorso di ecologia e NON utilizzo di mordenti e impregnati chimici. Essendo colorato nelle sezione quando viene levigato e lavorato il colore tostato rimane e la durabilità (resistenta ai funghi insetti marciscenza e durezza) è molto maggiore.
l'universitaria adopera parametri standard di lavorazione molto "vachi"...il legno termico si lvora a incastro o a colla e ferramenta come tutti i legni non trattati.
Esempi di realizzazione:

Larice termico






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DivinityOfDarkness

Oh ma che bello!!!

......ma quanto influisce il trattamento sul prezzo finale di una tavola di legno?
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