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Re:Green hill e sperimentazione animale

Aperto da Betty, Maggio 18, 2012, 09:54:33 PM

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Betty

Facendo una ricerca su internet per quanto riguarda GREEN HILL mi sono imbattuta nelle varie aziende che fanno sperimentazione animale ( sinceramente non pensavo fossero così tante ) come:

Max factor, Garnier, Pampers, Tampax, Maybelline, Pringles, Scottex, Buitoni, Algida, Dove, Gillette, Mentadent, Lysoform, Avon Cosmetics, Chanel, Christian Dior, Clinique, Lancome, Givenchy
Yves Rocher, Yves Saint Laurent,L'Oréal, Biotherm, Cacharel, Helena Rubinstein, Lancôme, Matrix Essentials, Ralph Lauren Fragrances, Redken, Soft Sheen, VichyAlgida, Amora, Bertolli, Buitoni,Calvè, Carte d'Or, Céréal, Creme Cuisine, Eldorado,Findus, Foglia d'Oro (margarina), Friol, Gerber, Gradina, Knorr,Isostad, Lipton - Ice Tea,Maizena, Marè, Maggi, Maya, Mayò, Milka, Montania,Novo Sal, Nestlè,Pfanni, Science Diet,  Science Plan, Pringles, Rama, Rocca dell'Uliveto, San Giorgio, Solero, Sorbetterai di Ranieri, Tè Ati, Top-Down, Toseroni, Vigoplus, Vitasystem,Ace-Gentile, Aiax, Air Fresh, Anitra WC, Ariel, Autan, Ava-Perla,
Baleno, Baygon, Baysan, Bio Presto, Bio Shout, Bolt, Bounty, Bravo, Bref, Calfort, Cif, Coccolino,  Dash, Dinamo, Duracell, Duraglit, Dixan, Fabuloso, Fébrèze, Finish, Glade, Glassex, Harpic, Idraulico Liquido, Lanza, Lavasbianca, Lenor, Lip, Liù, Lysoform, Mastro Lindo, Mister Verde, Mr Muscolo, Napisan, Nelsen,Off!, Omo, Pril, Pronto, Pin, Può, Perlana,  Raid, Scottex, Soflan, Sole, Sole di Marsiglia, Svelto, Swiffer, Sidol, SilTide, Tuono, Vernel, Viakal, Vim-Clorex, Woolite, Ace, Apc, Ariel, Asciugatutto, Baleno, Bolt, Boss, Bounty, Camay, Clearasil, Dash, Demak'up, Dignity, Dora, Douss Douss Intima, Eukanuba, Experience, Febreze, Gentile, Head&Shoulders, Iams, Infasil, Intervallo, Kukident, Laura Biagiotti, Lenor, Lines, Linidor, Mastro Lindo, Medinait, Milton, Mister Verde, Napisan, Nelsen, Noxzema, Oil of Olaz, Poffy, Polin, Pringles, Può, Senz'acqua, Spic&Span, Swiffer, Tempo, Tide, Topexan, Tuono,Viakal, Vicks, Victors, Zest, Acquafresh, Adidas, Alviero Martini (profumi), Atkinsons, Axe, Antica Erboristieria, AZ, Belle Color, Biomedic, Biotherm, Bausch&Lomb, Cacharel (profumi), Cadonett, Calvin Klein, Camay, Casting, Cerruti (profumi), Chloè (profumi), Chopard (profumi), Clear, Clearasil, Colgate, Country Colors, Coco monoi, Davidoff, Denim, Dignity, Dimension, Donge, Douss-Douss, Dove, Drakkar Noir, Dunhill, Elisabeth Arden, Elnett, Elvive, Excellence, Fabergè, Feria, Fructis Garnier, Fx Studio, Gattinoni (profumi), Gillette, Giorgio Armani (profumi), Giorgio Beverly Hills (profumi), Glicemille, Gloria Vanderbilt, Grafic, Guy, Head&Schoulders, Helena Rbubinsten, Huggies, Hugo boss, Infasil, Intervallo, Intima di Karinzia, Iodosan, Isabella Rossellini's Manifesto, Jean Louis David, Johnson&Johnson, Kerastase, Kleenexe, Klorane,Lactacyd, Lancaster, Lancome, La Roche Posay, Laura Biagiotti (profumi), Lines (assorbenti adulti), Lines Lei, Linidor, L'Oréal, Lux, Lysoform,Macleens, Matrix, Max Factor, Maybelline, Mennen, Mentadent, Movida, Karl Lagerfeld (profumi), Kerastase, Kukident, Neutralia, Nidra, Noxzema, Natura, Neutromed, Neutromed Deo, Neutromed ph 3,5, Nordic Colors, Oil of Olaz, Oral-B, Palmolive, Palma Ricasso (profumi), Pampers, Pantene, Pepsodent, Phas LarochePosay, Plax, Plenitude, Pond's, Polident, Recital, Redken, Rexona, Rimmel, Rochas, Restive oil,
Senz'acqua Lines, Squibb (dentifricio), Studio Line, Shiseido, Scotonelle, Strep ECC...


Per quanto mi riguarda sono NETTAMENTE contro la sperimentazione animale
non vedo il motivo di utilizzare un animale per ottenere informazioni utili per l'uomo non è giusto,
spesso la sperimentazione animale cela interessi
ESISTONO metodi scientifici sostitutivi molto più affidabili e non cruenti!!!

L'unico modo per essere davvero sicuri di fare un acquisto che rispetti i nostri amici animali, non è quello di leggere le etichette che possono essere fuorvianti, ma è quello di consultare la guida della Lav
Non troveri neanche se le cercassi in eterno le parole che vorrei dirti... per questo ti dico un semplice GRAZIE Summer!

DivinityOfDarkness

Conobbi Green Hill quando iniziai a bazzicare su forum di Beagle e scoprii a che atrocità sono sottoposti questi cagnolini, sfruttati per la loro indole e infiita voglia di vivere.

All'iizio pensavo "caxxo che fortunati i cani che testano i mangimi..è come se mi chiedessero di collaudare materassi per vedere su quale dormo meglio"..e invece scopri che per capire quale formula fa meglio alle ossa, ad esempio, alcuni spaccano le zampe ai cani, le spellano, mettono a nudo le ossa rotte e cibano i cani con diverse varianti di mangime, per vedere quale cane guarisce prima.

Erano video fatti di straforo in laboratori, robe che velocemente spariscono dal web.

Il discorso della sperimetazione animale è la medesima che per i cosmetici: se una ditta ha un ramo farmaceutico, è automatico che testi su animali, perchè è così per legge.

Per quanto riguarda le liste dei "buoni e dei cattivi" però... insomma... mi paiono esagerate, catastrofistiche...

Prendi i panni Swiffer, che sono nella lista... cosa potrebero azzeccarci con i test su animali? Magari semplicemente prendono del pelo di gatto, lo buttano per terra e vedono se lo acchiappa....
.....Oppure sono in lista perchè lo Swiffer è un marchio della multinazionale Procter & Gamble che, tra le altre cose, produce farmaci e che quidi li deve testare su animali?

Io son d'accordo col discorso che ci sono altre vie... ma se la legge impone il test su animali è inutile accanirsi sulle ditte. Bisogna rivolgersi ai legislatori..

Dove ci sono i cavalli... c'è la cacca.

Betty

Il problema è arrivare ai legislatori............

speriamo che a forza di farci sentire qualche cosa si faccia
Non troveri neanche se le cercassi in eterno le parole che vorrei dirti... per questo ti dico un semplice GRAZIE Summer!

ofelia

Sono un attimo sconvolta dalla lista di aziende che lavorano sperimentando sugli animali. Io sono nettamente contro e d'ora in poi eviterò queste marche.. Ma sono davvero tante, impossibile ricordarle tutte.. E chissà quante altre c'e ne saranno. Sono afflitta.

Muriel

Io,vorrei tanto che mi si dicesse e spiegasse QUALI metodi alternativi ci sono. E COME si effettuano le sperimentazioni alternative. Finora nessuno lo ha fatto.


ValeEArthur

le sperimentazioni dovrebbero farle sui pedofili e sugli stupratori! e anche sugli assassini! non su delle anime innocenti!!!!!!
§Non esiste una cosi intima segretezza come quella tra cavallo e cavaliere§

DivinityOfDarkness

eeh, non hai tutti i torti... ance se però spesso sperimentare qualcosa di nuovo può sigificare condanna a morte e non certezza della pena...

A Muriel rispondo che le alternative dipendono dal tipo di test che uno vuol fare.
A scopo didattico, infatti, non ha senso fare test in vitro, perchè non c'azzeccano una mazza.
Per la tossicologia, invece, si spazia dalle colture di cellule umane alle simulazioni al computer.

Ma sinceraente NON ne so abbastanza per poter dire "hey, i test su animali sono inutili"... Infatti non sono tra quelli che demonizzano sempre e comuque i test su animali, credo che a volte siao un male necessario
Dove ci sono i cavalli... c'è la cacca.

ofelia

Citazione da: ValeEArthur - Maggio 20, 2012, 02:54:01 PM
le sperimentazioni dovrebbero farle sui pedofili e sugli stupratori! e anche sugli assassini! non su delle anime innocenti!!!!!!


vabbè, vabbè.... io ti quoto IN PIENO. Sarà anche una condanna a morte.. ma invece che tenerli all'ergastolo, gravando su di noi (perchè diciamocelo, questi mangiano e dormono a sbaffo), sulle nostre tasse... USIAMOLI per qualcosa di utile.

PS: scusate i toni un pò duri ma mi arrabbio quanto penso che con le mie tasse sto mantenendo pedofili e assissini in carcere che non servono a niente, si meriterebbero di fare la fine che hanno fatto fare a loro volta.

Melis

Citazione da: Muriel - Maggio 20, 2012, 11:45:18 AM
Io,vorrei tanto che mi si dicesse e spiegasse QUALI metodi alternativi ci sono. E COME si effettuano le sperimentazioni alternative. Finora nessuno lo ha fatto.

Io ti.. quoto, e alla grande.
Melis Yalvac Equine Photography - www.melisyalvac.com

Betty

Ottima idea:

ASSASSINI  PEDOFILI ECC.....................!!!!!!!!!!

Non troveri neanche se le cercassi in eterno le parole che vorrei dirti... per questo ti dico un semplice GRAZIE Summer!

AndreaDonnaV

E CONDANNA A MORTE SIA.... che me frega!!!! se devo provare qualcosa lo provo su un pedofilo o sullo strunz che ha fatto l'attentato a brindisi no? sarebbero anche più veritieri i risultati..... perchè un animale non sempre reagisce come un umano......

io la vivisezione la trovo inutile......

rhox

mi sembra che comunque si possano moderare i termini e le opinioni..
va bene aver da ridire su alcune scelte e proporre qualche "modifica", ma ricordiamoci che non tutti quelli in carcere (che comunque non se la spassano) sono colpevoli..

ah e poi non ho mai capito che differenza c'è tra un assassino e una persona che decide di ucciderne un'altra, colpevole o meno che sia..
sempre morte è...
Il miglior modo per rispettare il cavallo è rispettare te stesso

old duck

ma chi era Josef Mengele?.....uno sbarbatello....Io sono contro la vivisezione ma certi discorsi mi fanno accapponar la pelle
Ci sono due cose in Equitazione: la tecnica e l'anima. Nuno Oliveira

Betty

#13
Ecco cosa ho trovato su internet:

Le 3-R
Il concetto di alternativa alla sperimentazione animale risale alla definizione elaborata da Russel e Burch nel 1959 e comunemente definita delle 3R: Refinement (Raffinamento), Reduction (Riduzione) Replacement (Rimpiazzamento).

Con Raffinamento si intende il miglioramento delle tecniche sperimentali, compiute pur sempre su animali, in modo da ridurre la loro sofferenza; in alcuni casi, si cerca di usare animali filogeneticamente meno evoluti; con Riduzione si intende la riduzione del numero di animali usati, o l'aumento di informazioni ottenute con lo stesso numero di animali; con Rimpiazzamento si intende la sostituzione dell'animale con l'utilizzo di metodi alternativi.

Di queste, solo l'ultima "R" è davvero accettabile: da un punto di vista scientifico non ha alcun senso continuare a sperimentare sugli animali, cambiando solo il numero di animali, o la specie, e le modalità dell'esperimento. Quanto ricavato sugli animali non sarà applicabile all'uomo. Potrà esserlo o non esserlo, ma lo si saprà solo DOPO aver provato la sostanza in esame sull'uomo. Ed allora sarà troppo tardi, e l'esperimento sugli animali sarà stato del tutto inutile, perché non avrà fornito alcuna informazione.

In generale, comunque, quando si parla di "metodi alternativi" si continua ad applicare la regola delle 3-R, e quindi non tutti quelli che sono definiti come "alternativi" sono metodi senza l'uso di animali (vivi o morti).

La direttiva europea 86/609/CEE in materia di "protezione degli animali utilizzati a fini sperimentali o ad altri fini scientifici", impone di sostituire o ridurre il più possibile il numero degli animali utilizzati.

L'articolo 7.2 afferma che:

"Un esperimento su un animale non dovrà essere eseguito se è disponibile un altro metodo scientificamente soddisfacente per ottenere il risultato cercato che non implichi l'uso di animali."

Inoltre, l'articolo 23.1 afferma che il governo dovrebbe promuovere le alternative:

"La Commissione e gli Stati Membri dovrebbero incoraggiare la ricerca nello sviluppo e nella validazione di tecniche alternative, che possano fornire lo stesso livello di informazione ottenuto dagli esperimenti su animali, ma che utilizzino meno animali o che comportino procedure meno dolorose."


Quali sono i metodi alternativi
La stragrande maggioranza degli esperimenti compiuti sugli animali sono quelli per i test "di tossicità" obbligatori per legge, cioè quei test che dovrebbero accertare la pericolosità di una data sostanza chimica per l'uomo.

Altri esperimenti sono quelli compiuti invece nella ricerca biomedica di base, per lo studio delle malattie: in questo caso NON è obbligatorio per legge usare gli animali, però è quello che si continua a fare.

Infine, una piccola percentuale di esperimenti sono quelli a scopo didattico-dimostrativo.

Per i test di tossicità sono state sviluppate negli ultimi vent'anni diverse metodologie:

Colture di cellule e di tessuti umani, che permettono ai ricercatori di studiare specifiche parti del corpo umano. Ad esempio, cellule di sangue e tessuto canceroso servono a investigare sulle modalità con cui i virus causano le infezioni; la placenta umana può servire per provare se certi farmaci possono o meno passare la barriera placentale dalla madre al bambino.
Microorganismi: servono a provare il danno genetico causato da sostanze chimiche o radiazioni. Ad esempio, il test di Ames, basato su microorganismi, è un test di mutagenicità, cioè può identificare le sostanze chimiche che danneggiano il DNA delle cellule.
Modelli matematici computerizzati: esistono diversi sistemi di questo genere, per esempio "DEREK", un programma sviluppato all'univerità di Leeds il cui database contiene molte informazioni sulle reazioni allergiche.
Tecniche non-invasive per immagini: servono per la ricerca sul cervello, e consentono lo studio diretto del cervello umano, attraverso metodi sicuri e non invasivi, ad esempio la PET (Tomografia a Emissione di Positroni), l'elettroencefalografia, etc.
Sistemi artificiali: sono modelli in vitro che simulano una parte del corpo umano. Esistono modelli dell'intestino umano, della pelle umana, gli occhi artificiali, etc.
Ecco alcuni siti sulle alternative all'utilizzo di animali nella sperimentazione: sono raccolti centri di sviluppo, di validazione, di documentazione sui metodi alternativi, riviste scientifiche dedicate ai metodi alternativi.

Per quanto riguarda la sperimentazione didattica esistono ormai centinaia di metodologie alternative già validate:

modellini, manichini e simulatori meccanici animali e umani;
film e video;
libri di fotografie;
simulazioni computerizzate;
esperimenti su piante, microorganismi, colture cellulari e tessutali;
pratica clinica.
Si possono trovare varie informazioni sull'argomento nelle seguenti pagine:

Abolizione degli esperimenti didattico-dimostrativi su animali in Italia
Siti sui metodi sostitutivi nella didattica
Per la ricerca biomedica di base, lo studio va fatto direttamente sull'uomo (studi clinici, epidemiologici, etc. come illustrato più oltre, ovviamente rispettando rigorosamente i limiti imposti dall'etica alla ricerca clinica), e per i test di nuovi possibili farmaci si possono usare colture in vitro di tessuti o interi organi umani. I ricercatori che abbiano a cuore la vera ricerca scientifica e non la propria carriera, hanno a disposizione metodi migliori dei test sugli animali:


innanzitutto la ricerca clinica: la maggior parte delle scoperte mediche (i cui successi vengono spesso attribuiti alla sperimentazione animale) sono dovute infatti ad un'osservazione clinica (sull'uomo) di un particolare fenomeno, che solo in seguito i ricercatori tentano di riprodurre negli animali, inducendo artificialmente in essi delle patologie. Essi variano le condizioni dell'esperimento, così come la specie di animale utilizzata, fintantochè non trovano una specie e una serie di condizioni per cui il risultato coincide con l'indicazione già nota fornita dall'uomo; e così il merito va "all'esperimento sull'animale";

l'epidemiologia e la statistica. L'epidemiologia studia la frequenza e la distribuzione delle patologie nella popolazione; la statistica è invece la disciplina che si occupa del trattamento dei dati numerici derivanti da un gruppo di individui. Sono stati l'impiego della epidemiologia e della statistica che hanno permesso di riconoscere la maggior parte dei fattori di rischio delle malattie cardiocircolatorie quali l'ipertensione arteriosa, il fumo, il sovrappeso, l'ipercolesterolemia;

lo studio diretto dei pazienti, tramite i moderni strumenti di analisi non-invasivi. Questi metodi consentono di ottenere ottimi risultati, come è stato riscontrato per le malattie cardiache;

autopsie e biopsie: le autopsie sono state cruciali per la comprensione di molte malattie; con le biopsie si possono ottenere molte informazioni durante i vari stadi della malattia. Per esempio, le biopsie endoscopiche hanno dimostrato che il cancro al colon deriva da tumori benigni chiamati adenomi. Questo è in contrasto con il modello animale più usato, in cui non vi è la sequenza adenoma-carcinoma.
Ecco alcuni siti di associazioni europee per la ricerca biomedica senza animali.


La validazione dei metodi alternativi
Ai fini della predittività nei confronti dell'uomo, la legge prevede che i modelli alternativi vadano validati.
Nonostante i considerevoli sforzi compiuti per sviluppare metodi alternativi all'uso di animali, sono stati fatti relativamente pochi progressi nell'accettazione di questi test da parte degli organismi preposti. L'inerzia al cambiamento è stata significativa: sia gli scienziati sia le persone preposte ai controlli tendono a usare tecniche con cui sono già familiari.

Un altro problema consiste nel metodo di validazione. La validazione è il processo che stabilisce l'affidabilità e la rilevanza di un metodo. L'affidabilità consiste nella riproducibilità dei risultati nello stesso laboratorio e tra laboratori diversi, e la rilevanza è la misura dell'utilità e della significatività del metodo per un certo scopo.

I test di validazione sono molto lunghi e onerosi (possono durare molti anni), e poggiano su una base scientificamente inaccettabile: un metodo si ritiene valido quando fornisce per certe sostanze risultati simili a quelli ottenuti, in passato, per le stesse sostanze mediante animali da laboratorio. Dal punto di vista scientifico questo è insensato, perché i risultati vanno confrontati con quelli noti sull'uomo, non sugli animali (anche perché animali di specie diverse danno comunque risultati diversi tra loro). Inoltre, non ha senso confrontare i dati ottenuti da un organismo in toto con quelli di una coltura cellulare umana. Questi ultimi sono parziali, ma danno informazioni CERTE per l'uomo, i primi sono più completi ma danno informazioni completamente incerte (e quindi irrilevanti) riguardo all'effetto sull'organismo umano.

Inoltre, tutti i test su animali già in uso non sono MAI stati validati (e in effetti la correlazione dei risultati da essi ottenuti e quelli ottenuti sull'uomo è molto bassa, spesso statisticamente irrilevante), ma entrano di diritto lo stesso nelle linee guida, accettate a livello mondiale, dell'Organizzazione per la Cooperazione Economica e lo Sviluppo (OECD - Organization for Economic Cooperation an Development).

L'Unione Europea ha istituito un centro per la validazione di metodi alternativi, l'ECVAM (European Center for the Validation of Alternative Methods) che ha sede a Ispra, Varese.

I metodi alternativi già validati
Finora solo tre metodi sono stati validati, in Europa, e solo uno di questi rispetta il principio della "terza R", cioè non fa uso di animali, vivi o morti, né di loro parti. Questi metodi sono stati accettati nel giugno 2000 dall'Unione Europea: si tratta di test di tossicità in vitro - due test per la corrosione cutanea e uno per la fototossicità.
Il test di foto-tossicità 3T3 NRU usa cellule derivate da embrioni di topo, quindi è ancora un test con uso di animali, anche se non in vivo. Devono comunque essere uccisi dei topi per realizzare questo test, e la sua rilevanza per l'essere umano sarà tanto scarsa quanto quella degli esperimenti che usano topi vivi. La foto-tossicità si riferisce all'effetto dell'esposizione della pelle alla luce dopo essere stata esposta alla sostanza chimica da provare.

Gli altri due test riguardano la corrosione della pelle, cioè i danni irreversibili alla pelle conseguenti all'applicazione della sostanza chimica da provare: il primo è un modello di pelle umana e NON usa cellule animali; il secondo, TER - Transcutaneous Electrical Resistance usa pelle di ratti uccisi "in modo umano" (valgono in questo caso le osservazioni fatte prima sulla mancata scientificità di questo metodo).

Nel modello di pelle umana si applica la sostanza chimica da provare per un tempo variabile, fino a quattro ore, su un modello di pelle umana tridimensionale.

Nel test TER la sostanza viene applicata per un tempo lungo fino a 24 ore sulla superficie di dischi di pelle presa da ratti giovani preventivamente uccisi.

Entrambi i test sono stati in grado di discriminare in modo affidabile le sostanze già note tra corrosive e non corrosive. Il modello di pelle umana ha inoltre permesso la distinzione tra vari gradi di effetto corrosivo. La scelta di quale dei due test usare dipende dalle esigenze specifiche e dalle preferenze dell'utilizzatore.

Questi nuovi metodi alternativi costituiscono il 27esimo emendamento alla Direttiva Europea 67/548/EEC. I tre test sono stati inclusi nell'allegato V della Direttiva.

Gli Stati membri devono introdurre i nuovi metodi nella loro legislazioni nazionali entro il 1 ottobre 2001.


La disponibilità di tessuti umani
Il problema della disponibilità di tessuti e organi umani per la ricerca è effettivo e sentito: non sono disponibili abbastanza tessuti per soddisfare la richiesta delle industrie e dei centri di ricerca pubblici, in Europa.
Questo è un problema importante, perché i metodi in vitro che usano tessuti umani non potranno sostituire quelli che usano animali finché non ci sarà abbastanza materia prima a disposizione, e questa sarà quindi un'ulteriore giustificazione per continuare a usare animali.

Secondo l'associazione inglese Animal Aid, in UK vengono uccisi ogni anno 400.000 animali solo per usare i loro tessuti nella ricerca in vitro. Questi animali non vengono nemmeno conteggiati tra quelli usati per la vivisezione, perché su di essi non si fanno esperimenti in vivo, e quindi non risultano in nessuna statistica sugli animali usati per la ricerca.

Chiaramente, la stessa ricerca in vitro fatta su tessuti umani sarebbe molto più valida da un punto di vista scientifico, e salverebbe la vita di molti animali.

La donazione per la ricerca può essere di due tipi: quella "da cadavere", in cui i tessuti e gli organi vengono prelevati subito dopo la morte del donatore; e quella "da operazione chirurgica", in cui si chiede semplicemente al paziente in consenso a usare il materiale di scarto ottenuto dall'operazione per la ricerca. Chiaramente, questa seconda via è da preferire, perché al paziente solitamente non interessa cosa viene fatto del materiale asportato, mentre la donazione post-mortem pone già delle questioni etiche più sottili.

I materiali che possono essere resi disponibili in questo modo sono vari: sangue, placenta, cordone ombelicale, tessuti asportati durante operazioni chirurgiche (pelle, viscere, ossa, cartilagini) o da biopsie.

Nella maggior parte dei paesi europei, mentre il sistema per la donazione di organi per i trapianti è ben organizzato, non c'è alcuna linea guida sulla distribuzione del materiale non trapiantabile a fini di ricerca (tranne che per la stessa ricerca sui trapianti). In pratica, la distribuzione di organi e tessuti per la ricerca avviene solo all'interno di uno stesso ospedale, o per conoscenza diretta tra singoli ricercatori e medici, ma non esiste una vera e propria organizzazione, tranne in UK, dove esiste una banca di tessuti umani per la ricerca.

C'e' inoltre la preoccupazione, fondata o meno, che questo tipo di donazione possa essere considerato "in concorrenza" con le donazioni per i trapianti, e quindi sia malvista sia dal pubblico che dalle banche di tessuti esistenti (che si occupano solo di trapianti). In realtà, questo non avviene, perché molti organi e tessuti non sono comunque utilizzabili per i trapianti, mentre sono molto utili per la ricerca. Per esempio, per un trapianto di cuore l'organo viene asportato a cuore battente, e la morte è solo cerebrale. L'organo di un paziente già morto non serve per i trapianti, ma per la ricerca sì. Inoltre, esistono molti organi e tessuti che non vengono utilizzati per i trapianti, mentre possono esserlo per la ricerca. Questo per quanto riguarda le donazioni post-mortem. Per le donazioni di materiale di scarto delle operazioni, il problema non si pone, perché questo non risulta di alcuna utilità per i trapianti.

Perciò, al di là di ogni considerazione etica e scientifica sulla donazione di organi per i trapianti, la donazione per la ricerca non si pone mai in concorrenza con quella per trapianto.

Su questo argomento si possono trovare maggiori informazioni su alcune pagine web (solo in inglese) indicate nella sezione Banche di tessuti umani per la ricerca della pagina dei link di questo sito.


Conclusioni
Come si è visto da questa panoramica, i metodi alternativi sono in fase di sviluppo già da molti anni, ma ci sono ancora varie questioni che ne rendono poco applicabile l'uso:
problemi nella validazione di questi metodi, dovuta all'inerzia al cambiamento e a metodi di validazione troppo restrittivi e poco scientifici
molti metodi alternativi non sono "sostitutivi", cioè usano ancora parti di animali (uccisi appositamente), e questo non è accettabile né sul piano etico né su quello scientifico
inerzia al cambiamento anche nell'uso di metodi già validati
difficoltà nel reperire tessuti umani utilizzabili per i test di tossicità e la ricerca, non dovuti a una vera e propria mancanza di materia prima, ma solo a una mancanza di organizzazione e normative su questo tema.
Ciascuno di noi può fare qualcosa per far cambiare la situazione: occorre far sentire la nostra voce, in vari modi, affinché i legislatori tengano conto del parere dei cittadini su questo argomento importante e complesso, sia dal punto di vista etico che scientifico.

L'evoluzione e l'applicazione dei metodi alternativi
a cura di Marina Berati
febbraio 2006

Tra fine 2005 e inizio 2006, due delle più prestigiose riviste scientifiche internazionali, Nature e Scientific American, hanno pubblicato ciascuna un articolo sui metodi alternativi alla sperimentazione animale nei test di tossicità. Mentre la seconda ha semplicemente raccontato lo "stato dell'arte" in materia - ma è comunque notevole e positivo che se ne sia interessata - la prima ha anche sostenuto una posizione decisamente critica nei confronti dei test di tossicità svolti su animali.

Accogliamo con grande piacere e speranza la pubblicazione di questi articoli, e vogliamo riportare qui una panoramica dei loro contenuti piu' significativi nell'ottica dell'antivivisezionismo scientifico.


Le 3-R
Una premessa: il concetto di alternativa alla sperimentazione animale risale alla definizione elaborata da Russel e Burch nel 1959 e comunemente definita delle 3R: Refinement (Raffinamento), Reduction (Riduzione) Replacement (Rimpiazzamento).

Con Raffinamento si intende il miglioramento delle tecniche sperimentali, compiute pur sempre su animali, in modo da ridurre la loro sofferenza; in alcuni casi, si cerca di usare animali filogeneticamente meno evoluti; con Riduzione si intende la riduzione del numero di animali usati, o l'aumento di informazioni ottenute con lo stesso numero di animali; con Rimpiazzamento si intende la sostituzione dell'animale con l'utilizzo di metodi alternativi.

Di queste, solo l'ultima "R" è davvero accettabile per chi si oppone all'uso di animali su basi scientifiche: da un punto di vista scientifico non ha alcun senso continuare a sperimentare sugli animali, cambiando solo il numero di animali, o la specie, e le modalità dell'esperimento.

Tuttavia, ad oggi continua a valere il concetto delle 3 R, per definire un metodo come alternativo, e quindi i vari metodi "alternativi" oggi utilizzati e "validati" (cioe' accettati dalle normative internazionali) sono di tutti e tre i tipi, non sono del tipo "Rimpiazzamento".

Le terza R e' comunque quella che mette in gioco i reali avanzamenti tecnologici, e la piu' fondata scientificamente. Per lo piu' consiste nell'utilizzo di colture in vitro di cellule (ovviamente meglio se umane, per ottenere risultati validi per gli umani) oppure "tessuti ricostruiti", vale a dire sistemi tridimensionali in cui celle specializzate di varie parti del corpo umano vengono coltivate. Queste colture, come afferma l'articolo di Scientific American, permettono ai ricercatori di osservare i meccanismi biologici attraverso cui una sostanza chimica lavora in una maniera che non sarebbe mai stata possibile coi test su animali.

Cosmetici e sostanze chimiche
Tutte le sostanze chimiche, per essere commercializzate, devono essere obbligatoriamente sottoposte a "test di tossicita'", i quali, secondo quanto riportato da Nature, sono "basati per lo piu' su inutili esperimenti su animali, che spesso hanno uno scarso potere predittivo", vale a dire, il risultato che forniscono non e' in grado di mostrare, a priori, quale sara' il risultato sull'uomo.

I test di tossicita' su animali si svolgono in due fasi: prima viene valutato se la sostanza chimica viene assorbita attraverso la pelle, se puo' essere inalata o ingerita. Per ciascuno di questi tipi di vie di assunzione della sostanza, si eseguono test su animali (cavie, ratti, topi, cani, conigli, ecc.) sia adulti, che cuccioli, o gravidi, o neonati, o su feti. Questi sono i test di "tossicita' acuta": alte dosi per un breve periodo di tempo. Se il prodotto puo' entrare nel flusso sanguigno, allora si esegue un'altra serie di test, quelli di "tossicita' cronica": agli animali viene somministrata la sostanza sotto test per tutta la durata della loro vita e si controlla se i loro organi vengono danneggiati, se sviluppano il cancro, ecc.

Eppure, come afferma Goldberg nell'articolo di Scientific American, ben nove multinazionali chimico-farmaceutiche hanno rivelato che per i propri test usano metodi in vitro (o alcuni test su pesci e vermi), per decidere se una sostanza chimica e' pericolosa. Soltanto dopo effettuano i test su animali, per soddisfare gli obblighi di legge.

I test alternativi nel prossimo futuro
Thomas Hartung, a capo dell'ECVAM (l'istituto fondato in seno all'Unione Europea per sovrintendere allo sviluppo e validazione dei metodi alternativi) dal 2002, afferma, nelle pagine di Nature, che le nuove sfide che attendono l'istituto sono un'opportunita' per la tossicologia di "trasformarsi in una scienza rispettabile".

Le sfide sono due:

1. la prima riguarda i test sui prodotti cosmetici: in base al settimo emendamento della normativa europea 76/768/EEC approvato nel 2003, entrera' in vigore il divieto di vendita di cosmetici testati su animali per la maggior parte dei test entro il 2009, mentre per 3 specifiche aree (tossicocinetica, tossicita' riproduttiva, tossicita' cronica) il divieto scattera' nel 2013, ma con possibilita' di slittamento se non sono stati sviluppati test alternativi adeguati. L'ECAVM ha percio' il compito di coordinare gli sforzi e gestire la validazione dei metodi necessari per la scadenza del 2009 e per quella del 2013 (che quasi certamente NON verra' rispettata).

2. la seconda, ben maggiore, riguarda invece il progetto REACH, che ha lo scopo di rendere obbligatoria l'applicazione di tutta una serie di test sulle sostanze chimiche gia' in commercio da decenni (prima del 1981, circa 30.000 sostanze), sulle quali nessun test regolatorio era stato prima eseguito, perche' non esisteva l'obbligo normativo di farlo. Secondo Nature, ogni sostanza chimica sottoposta alla batteria di test prevista dal REACH utilizza circa 5.000 animali, o 12.000, se la sostanza e' un pesticida. A fine 2005, l'ECVAM e' stato incaricato di sviluppare la strategia di test per il REACH. Thomas Hartung dichiara, nell'articolo di Nature, che i test di tossicita' usati per decenni sono semplicemente "cattiva scienza" e che "ora abbiamo l'opportunita' di ricominciare da zero e sviluppare test basati su evidenze reali, che siano davvero predittivi".

Secondo quanto riportato da Nature, l'ECVAM e' convinto di poter dimezzare il numero di animali usati nei test di tossicita' in dieci anni. E' stata appena terminata la prima validazione su larga scala di un test di cito-tossicita' in vitro. Le sostanze chimiche valutate come nocive da questo test non verranno successivamente testate su animali: circa il 70% delle sostanze chimiche registrate negli ultimi vent'anni ricadono in questa categoria, secondo Hartung.

Per molti altri tipi di prove, pero', ci si affida ancora ai test su animali, nonostante, come afferma Nature, molti siano di scarsa qualita' e in ogni caso NESSUNO di essi e' stato sottoposto alla procedura di validazione, prevista invece per tutti i test alternativi. La maggior parte dei test su animali sovrastima o sottostima la tossicita' di una sostanza chimica, o, semplicemente, non riproduce molto bene la tossicita' per l'uomo.

Ad esempio, nei test di embriotossicita' la sostanza chimica viene somministrata ad animali gravidi, e si studiano gli effetti sull'embrione, sul feto, sulla prole e sulla progenie per due generazioni. Afferma Horst Spielman, tossicologo dell'Istituto Federale per la Valutazione del Rischio di Berlino, nell'articolo di Nature: "I test di embriotossicita' sugli animali non sono predittivi per gli umani. Quando troviamo che il cortisone e' embriotossico su tutte le specie testate eccetto che sugli umani, cosa dovremmo farcene di questi test?"

Nonostante questo, lo scoglio piu' difficile da superare nella sostituzione dei test su animali con altri in vitro sara' proprio per i test di tossicologia riproduttiva, oltre che per quelli di cancerogenicita', perche' questi sono test piu' "emotivamente coinvolgenti" per le persone. Sono anche quelli che usano puo' animali: piu' della meta' degli animali sono usati per questo tipo di test.

Esiste pero' un progetto, chiamato ReProTect che coinvolge 27 laboratori e ha lo scopo di trovare alternative per questi test. Il ciclo riproduttivo umano viene suddiviso in elementi piu' piccoli, dalla fertilita' maschile e femminile allo sviluppo pre e post-natale, e si sta cercando di sviluppare un insieme significativo di test.

I difetti della procedura di validazione
In che cosa consiste la procedura di validazione dei test alternativi? Viene verificato che una nuova metodologia sotto test dia risultati "riproducibili" (cioe' sempre gli stessi se eseguiti in laboratori diversi, tempi diversi e condizioni al contorno diverse) e "efficaci", cioe' siano davvero predittivi, siano in grado di distinguere le sostanze pericolose da quelle innocue. Questa procedura viene effettuata in 3-4 laboratori diversi, confrontando i risultati del metodo in esame con quelli gia' noti, per una serie di sostanze "campione".

Secondo logica, il risultato del metodo sotto esame andrebbe confrontato con i risultati noti *per l'uomo* per le sostanze campione: solo cosi' si puo' determinare se un metodo e' efficace o meno.

In realta', solo da pochissimo si sta iniziando ad applicare questa procedura: fino a poco tempo fa i risultati del metodo da validare venivano confrontati con quelli dei test su animali!

Goldberg e Hartung fanno infatti notare, nell'articolo di Scientific American, che nei primi anni 90 erano stati avviati sei grossi progetti di validazione per la sostituzione del Draize test oculare (il test che utilizza gli occhi di conigli vivi per provare sostanze chimiche potenzialmente irritanti o altamente nocive), ma tutti fallirono. Affermano i due scienziati "Esaminando a posteriori i dati, abbiamo capito perche' i metodi alternativi non avevano avuto successo: i loro risultati erano stati confrontati con quelli del Draize test stesso" cioe' il test compiuto su animali, che da' molti falsi positivi (cioe' indica come nocive sostanze che non lo sono), e non con i risultati noti sull'uomo per quelle stesse sostanze. Continuano gli scienziati: "Ora l'ECVAM e l'ICCVAM (il corrispettivo americano dell'ECVAM) stanno rivedendo le informazioni esistenti sul Draize test e le alternative provate. Lo studio sara' la base per una accettazione di queste alternative, o, se necessario, per un altro tentativo di validazione, e questa volta siamo ragionevolmente sicuri di ottenere un successo".

Con questo nuovo tipo di procedura di validazione - che in realta' avrebbe dovuto essere assicurato fin dall'inizio - si spera che il numero di test validati aumenti in fretta, anche se sono necessari investimenti maggiori nello sviluppo dei metodi alternativi. Negli USA, sono stati investiti meno di 10 milioni di dollari negli ultimi 10 anni in questo settore, mentre in Europa la situazione e' decisamente migliore, anche se ancora insufficiente, con 300 milioni di dollari spesi (secondo quanto riportato da Scientific American).


Non troveri neanche se le cercassi in eterno le parole che vorrei dirti... per questo ti dico un semplice GRAZIE Summer!

AndreaDonnaV

perchè devo mantenere uno stupratore o un pedofilo o un assassino? se posso studiarci sopra per far star meglio altre persone innocenti malate...ben venga la sperimentazione su essi...... magari la gente se ci fosse qualche pena più severa ci penserebe due volte..... invece qua si uccide si violenta si fa del male ai bambini e poi si è incapaci di intendere e di volere...... e tutti libbbberiiiiiiiiiiiii!!!!!!!!!!!!!!!!