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Il contatto

Aperto da alex, Agosto 08, 2012, 11:55:38 PM

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alex

Mi piace molto l'interpretazione che McLean dà del contatto (intendendo, per il momento, una minima tensione delle redini, quel tanto che basta al cavallo per distinguerla chiaramente dalla "tensione nulla").

McLean la inserisce nel continuo "dialogo" fra cavaliere e cavallo, basata sul "rinforzo negativo" (ossia un segnale di "Bravo!" che viene assegnato ogni qual volta il cavallo risponde correttamente a una richiesta, consistente in togliere qualcosa: la tensione).

La tensione delle redini, secondo Mclean, ha questi tre semplicissimi e generali significati:

* tensione nulla: Bravo! E' un segnale transitorio e rapido, un piccolo, breve rilascio che conclude ogni ciclo ben fatto di richiesta-risposta corretta. Significa: "Bravo! Hai risposto correttamente alla ma richiesta."
* contatto: una minima tensione costante che mantiene il rapporto fra cavaliere e cavallo. Non chiede assolutamente nulla, ma ha il significato "neutro" e generale di "ok, avanti così che vai bene"
* tensione superiore al contatto: è un preciso segnale, che chiede qualcosa. Nel caso che il cavallo non risponda quasi immediatamente, aumenta rapidamente di intensità fino ad ottenere la risposta. E' un grave errore arrivare alla tensione massima senza ottenere una risposta; in questo caso, l'errore è del cavaliere, che ha "chiesto troppo".

Con questo schema, una richiesta a cui il cavallo risponde bene, a un aiuto leggero, avviene così:
contatto - contatto - contatto - leggero aumento di tensione - risposta corretta del cavallo - immediata tensione nulla - contatto - contatto

Se è certo che il cavallo conosce il segnale ma non risponde all'aiuto leggero, la sequenza è la sequente:
contatto - contatto - contatto - leggero aumento di tensione - nessuna risposta del cavallo - aumento brusco della tensione - risposta corretta del cavallo - immediata tensione nulla - contatto - contatto

Agendo in questa maniera, vi è  un continuo, anche se impercettibile, addestramento, basato sul rinforzo sistematico di ogni risposta positiva; è un tipico caso di rinforzo negativo, "il premio che consiste nel togliere", e quello che si toglie  immediatamente, sistematicamente, è la tensione, azzerandola per un attimo.

La cosa veramente difficile è di prendere l'abitudine di quel breve, istantaneo rilascio; un'altra cosa difficile è saper mantenere il contatto sempre leggero, sempre alla stessa intensità, in modo che il messaggio "bene, avanti così" sia chiarissimo. Occorre vincere il vizio di pensare: il cavallo sta rispondendo bene a questo segnale, quindi continuo a darlo con la stessa intensità. Sbagliato! Se la tensione resta identica nel momento che il cavallo risponde, il messaggio è confuso e contradditorio. Il cavallo si chiede: Non va bene così? Cosa devo cambiare nella mia risposta per ottenere che questa tensione cessi? E siccome sta facendo la cosa giusta, qualsiasi cosa faccia di diverso, è senz'altro sbagliata. Da qui in poi un tira-e-molla di segnali contrastanti e di confusione, che avviliscono un cavallo non energico, mentre fanno imbestialire un cavallo energico.

Siete d'accordo fin qui? vi ritrovate?





La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Muriel


alex

Non sei d'accodo con l'interpretazione del pensiero di Mclean, o con il metodo?

Il  metodo mi pare buono, ma so bene che ce ne sono altri; ad esempio, io NON uso il contatto e quindi devo arrangiarmi diversamente. Altri non usano il rilascio immediato come rinforzo negativo; altri non usano l'immediata intensificazione del contatto in caso di mancata risposta..... l'importante è sapere cosa si fa, e farlo sempre con una regola evidente sia per il cavaliere che per il cavallo, che permetta una assoluta coerenza (meno coerenza=più confusione).

Vuoi espandere un pochino il tuo No, se hai il tempo?
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Melis

Ma la tensione la intendi su entrambe redini?
Melis Yalvac Equine Photography - www.melisyalvac.com

alex

Quella minima tensione che costituisce il contatto, sì, secondo McLean; ovviamente la tensione che è segnale no, la tensione di una redine sola ha un significato e la tensione di entrambe un altro.

Mclean è molto semplice nella messaggistica: tirare una redine=girare; tirare due redini=rallentare. E altrove dimostra anche di essere un tassativo applicatore del principio "mani senza gambe, gambe senza mani". Il meccanismo dell'azione delle gambe, secondo Mclean, è identico: minima (MINIMA) pressione, che non dice nulla se non "ok, andiamo avanti così"; pressione maggiore, che dà un segnale, come le redini; rinforzo negativo con immediato azzeramento della leggerissima pressione, per dire "Bravo hai capito!".
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Melis

Allora no, non sono d'accordo neanche col suo modo semplicistico di vedere l'equitazione "tiro una redine = giro" e così via. Applico il principio del rilascio di tensione sulla redine interna, a volte anche per giri di campo interi anche solo per verificare che il cavallo mi tenga come riferimento quella esterna.
Melis Yalvac Equine Photography - www.melisyalvac.com

PokerFace

io sono tendenzialmente d'accordo, tranne che:
1) quando si fa una richiesta (aumento della tensione) e non vi è risposta, io non applicherei un aumento BRUSCO della tensione, ma: aumento graduale e/o richiesta intermittente  (una specie di Tic Tic, piccoli colpetti verso l'alto, gentili, come dire "oh attento, pistola, stai attento a quanto ti chiedo")
2) il contatto è si leggero però non impercettibile o pressochè impercettibile. comunque la bocca la devo sentire, il cavallo un pò deve tendere le redini, se no è finto.

Melis

Melis Yalvac Equine Photography - www.melisyalvac.com

alex

#8
Beninteso: io non seguo la tecnica di McLean. Seguo piuttosto le idee di Rashid che ha uno "schema" assolutamente diverso. Ma.... farò bene? mi interessano moltissimo anche le idee e i metodi che non seguo.

McLead dà, proprio per quel brusco aumento del segnale, una impressione di brutalità. Ma io capisco le sue ragioni. Il rischio di una crescita progressiva della tensione è l'assuefazione e la scarsa chiarezza del segnale. Si rischia di perdere la leggerezza dell'aiuto. Stesso discorso sulla chiarezza vale per l'entità del contatto, cosa assolutamente diversa dall'appoggio (di cui parleremo poi, sentendo soprattutto chi ha esperienza di corsa con i PSI). Il minimo che serve per distinguere il contatto in modo assolutamente chiaro dal rilascio, che è, di tutti, il punto fondamentale.

Si parla, ovviamente, di segnali dati a un cavallo che certamente li conosce. Se si deve insegnare il significato di un segnale, nel corso dell'addestramento vero e proprio, immagino che le cose siano completamente diverse. Se un cavallo non capisce, è inutile gridare: non capisce lo stesso, anzi: capisce ancora meno.

Vi chiederei un'opinione sul metodo tal quale: lasciando in un secondo momento la discussione su altri metodi, che però devono essere espressi con altrettanta chiarezza altrimenti "non vale".  :horse-wink:
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Muriel

#9
Mclean ha una visione infantile e semplicistica che non corrisponde affatto ad una equitazione corretta. Per fermare un cavallo NON si tirano entrambe le redini. Ma si ferma l'azione della mano. E l'azione del corpo. Delle spalle, del bacino, della gamba. Etc. Per fermare un cavallo correttamente sono imprescindibili e non scindibili le due e piu azioni.
Mi piacerebbe sapere come monta Mclean e vedere il cavallo sotto di lui.
Questo se si monta con contatto.
Il cavallo si ferma anche solo con il corpo, o solo con la voce.o solo appoggiando le redini sul collo.
La sua mi sembra tanto una teorizzazione senza tenere conto della pratica reale.

alex

Bè, per te è facile: ha un grosso sito in inglese.

http://www.aebc.com.au/theaebctrainingsystem

Queste le recensioni che vengono riportate a corredo del suo libro da Google Books, "Equitation Science":

CitazioneEquitation Science is one of those rare books that is going to change the way we train and manage horses forever. It brings together a fundamental understanding of the way horses think and behave and presents a system of modern training that has the welfare of the horse at its core – it must be the foundation work for the next generation of professional and amateur riders and trainers. Riders will ride better, trainers will train better and we will have happier, healthier horses.
—Wayne Channon, International Grand Prix Rider Written by two internationally recognised experts, Equitation Science is the first book to draw together the principles of this emerging field into a much-needed coherent source of information.
The goal of equitation science is to enhance our understanding of how horses think and learn, and to use their natural behaviour to train, ride or compete with them in as fair a manner as possible. The welfare consequences of training and competing horses under different protocols are explored. Drawing on traditional and emergent techniques, this book incorporates learning theory into an ethical equine training system suitable for all levels. It also focuses on evidence-based approaches that improve rider safety.

I found this a very interesting and enlightening book. Equitation Science will help anyone involved with horses to understand them more and to be more effective in their training and education. The knowledge this brings to anyone involved with horses should help to make the horses' lives easier and therefore allow the partnership between humans and equines to flourish.
—Yogi Breisner, British Eventing Performance Manager

Equitation Science is an ambitious and thorough look at an enormous range of areas, approaches and factors concerning the training of horses. The authors have an underlying theme to their text of scientifically assessing and then also promoting the use of ethical and humane methods of horse training to increase all sport horses' welfare and happiness within their sporting requirements. Equitation Science also provides an invaluable insight as to how and why what we do with our horses actually works.
—Paul Tapner, Professional International Advanced Eventing Rider, Badminton CCI**** 2010 Winner

Affermare che sia un totale incompetente mi pare azzardato. Molto più probabile che io, riferendo le sue idee, abbia cannato alla grande; vi prego, se potete, di verificare.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

carodubbio

Quando monti un galoppino, della teoria ci fai un bel niente .

Un psi galoppa tranquillamente 800-900 merti al minuto.

I velocisti partenza da fermi con le gabbie per fare 1000metri ci mettono 58-56 secondi.

Il mio che è di categoria bassa fà 2100metri in pista in 2minuti e 18secondi.

Sai il contatto dove te lo metti  :vfncl:


Il controllo di un cavallo si ottiene con la tecnica +cura della psiche equina, e un mare di cose che devi saper fare

Muriel

#12
Perdonami ma non vuol dire un bel niente se qualcuno n alto ha detto che e' un libro necessarie e che cambierà il modo di addestrare. Si chiama marketing.
Io nn ho visto cambiamenti e nemmeno ora guardando le olimpiadi non ho visto ne lui ne cavalieri che si appoggino completamente a lui. Ma cavalieri che non si limitavano a "tirare entrambe le redini per fermare.".
Suvvia.
Spesso questo teorizzatori sono proprio tali senza una gran pratica dietro.
Ri-perdonami ma lo dici al bimbo di 4 anni al battesimo della sella sul pony spompo "tira tutte e due le redini per fermare. Tirane na per girare." un qualsisiasi addestratore o caaliere da mediocre in su sgranerebbe gli occhi davanti ad una affermazione del genere.

alex

#13
Non basare il tuo giudizio su McLean su questo, per favore. Potrei aver capito malissimo. Il topic non ha questo come argomento, ho detto quello che mi sembrava di aver capito solo perchè mi era stato chesto; il "centro" del topic è il problema del contatto, e le sue due conseguenze: rilascio come rinforzo negativo, aumento della tensione come segnale.

Facciamo conto che tu mi abbia detto, cosa che avrei preferito: "E' impossibile che McLean abbia detto una cosa del genere, essendo un esperto noto a livello internazionale, senz'altro sei  tu che non hai capito una beata mazza". Questo lo accetto molto volentieri. Ovviamente la conseguenza sarebbe che ti chiederei di spiegarmi tu stessa il pensiero autentico di McLean, non appena, con tutta la calma, tu avessi avuto il tempo di studiarlo.

Il resto, per favore, consideriamolo OT.





La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Muriel

#14
Dove e da chi sia riconosciuto poco mi importa e poco vuol dire.
Anche parelli e' conosciuto in tutto il mondo ma lo,ritengo un emerito incompetente. Come tanti altri che si sno fatti un nome internazionale ma null'altro.

Dunque.

In base alle frasi da te riportato ovviamente.

Un addestramento corretto presuppone che il cavallo abbia imparato,a seguire la mano, la redine, o il peso dello,stesso (se trattasi di bridle horse). Questo si insegna dalla capezza e con minimo di pressione se si vuole chiamare tale.
Io non tiro le teredini e non le rilascio. Mi limito a serrare la mano e cessare il movimento. Il cavallo non cozza, non tira, non va ncontro a pressioni ne tironi? Prima della mano il,cavallo percepisce il corpo e l'arrestare del movimentodel bacino e del corpo in genere...del respiro. Poi un cambio di peso, più profondo e centrale .Già da quello viene moolto prima della mano ferma.

Quella del tirare le redini e' davvero risibile.