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L'adattabilità degli zoccoli

Aperto da alex, Aprile 10, 2014, 11:09:42 AM

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raffaele de martinis

Quel "deficiente", se avesse preso un lallo berbero e lo avessa messo assieme ai camarghi nelle paludi, avrebbe trovato lo zoccolo - durissimo nel rif marocchino - bello morbidoso.

Geneticamente gli zoccoli hanno consistenze diverse geneticamente trasmesse, il caso esemplare è dell'asino e del mulo che hanno zoccoli duri durissimi e di forma differente da quelli del lallo, hanno la suola più alta, perché l'asino si è evoluto nei pietrosi deserti mediorientali, il lallo nelle morbide ubertose praterie americane, e comunque - per la medesima ragione - i lalli ariani hanno piedi leggermente differenti dai lalli mongoli.

In realtà, l'allegro barefutto, da quella esperienza, doveva ricavare che la materia  cheratinosa è idrofila, e se stà a contatto coll'acqua si ammorbidisce, punto.

Una volta comprai un asinella, era d'estate, non fu possibile accorciarle l'unghio, durissimo !
Il maniscalco la lasciò una mattinata legata ad un albero in una fossetta piena d'acqua con un tubo che gocciolava, dopo di che, la tenaglia affondò nello zoccolo come nel burro...





... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

alex

Sei certo-certissimo che le praterie americane fossero "morbide"? Io immagino piuttosto che, come tutte le praterie, fossero piuttosto "di consistenza variabile a seconda delle stagioni", passando da fasi dure come la pietra (inverno, con il terreno ghiacciato) a fasi fangose (stagioni piovose) a fasi dure e asciutte (periodi di siccità); e che i periodi di siccità fossero prolungati e "tosti". Lo immagino per un motivo banale: perchè in natura le praterie ci sono dove il clima è piuttosto severo, nelle latitudini temperate con lunghi periodi aridi,  e il suolo non particolarmente fertile; perchè altrimenti inevitabilmente, rapidamente la prateria si trasforma in foresta.

Ammesso quindi che nell'evoluzione dello lallo l'animale (come sembrerebbe) si sia progressivamente allontanato dai boschi, e adattato alle praterie, il suo zoccolo dovrebbe aver assunto una particolare e specifica caratteristica: quello di essere adattabile alle variazioni stagionali del terreno, passando in modo sufficientemente rapido da una "configurazione adatta al fango" a una "configurazione adatta al terreno durissimo". Gli zoccoli del mustang dimostrano che questa capacità di adattamento è ancora viva e vivace nel cavallo domestico e questo per motivi così banali che non occorre menzionarli esplicitamente.

Quando un matto fornito di sufficiente denaro proverà ad allevare PSI  di altissima genealogia allo stato brado su terreno duro, allora avremo la prova se ai selezionatori di PSI è riuscito il gran colpo di rovinare irremediabilmente e geneticamente il piede lallino in quella specifica razza; riguardo all'altra razza "con cattivi piedi", il QH, mi pare che esistano già prove che gli astuti selezionatori al momento non ci sono riusciti.



La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

fede.spin

Citazione da: alex - Aprile 15, 2014, 08:41:34 AM

Quando un matto fornito di sufficiente denaro proverà ad allevare PSI  di altissima genealogia allo stato brado su terreno duro, allora avremo la prova se ai selezionatori di PSI è riuscito il gran colpo di rovinare irremediabilmente e geneticamente il piede lallino in quella specifica razza

E' una cosa che avrei in animo di provare a fare.
Con qualche semplificazione.
Quando avrò terminato di approntare un paddock con caratteristiche soddisfacenti, mi piacerebbe molto provare ad "abbandonarci" un paio di fattrici psi con relativi puledri (magari non di altissima genealogia perchè non posso permettermelo).
L'esperimento sarebbe ancora più interessante se facessi crescere insieme un paio di puledri psi e un paio di puledri murgesi (per dire una razza notoriamente con piedi forti), in modo da poter quantificare l'impatto della genetica e dell'ambiente.
Certo, non si tratta di un campione statisticamente rilevante, ma già così l'impegno economico sarebbe importante.
Anzi, cerco finanziatori; qualcuno è interessato?

alex

Qualche anno fa una ragazza croata aveva fatto qualcosa del genere con i PSI, se ti interessa ti procuro la mail. Ho già riferito degli esiti parecchio tempo fa, a quanto ne so la sua conclusione è che gli zoccoli dei suoi PSI allevati sulle pietre sono esattamente come quelli di qualsiasi altra razza allevata in queste condizioni ambientali, ma non ho approfondito più di tanto perchè la cosa mi sembrava verosimile, anzi: quasi banale.

La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Bubba

Io ho ricordi che per " migliorare i mustang gli allevatori uccidessero gli stalloni indigeni per inserire poi stalloni psi, al fibe di avere cavalli da sella per l' esercito.
Se si son riprodotti, suppongo fossero in grado di tenere il passo con le fattrici indigene

fede.spin

Molto interessante.
Io non la trovo tanto banale come cosa.
Certamente il piede si adatterà al terreno duro, come quello di altri cavalli.
E ammettiamo pure che raggiunga le massime performance relative.
Ma, in termini assoluti, le prestazioni del miglior piede psi saranno pari a quelle del miglior piede murgese?
E' questo il risultato a cui sarebbe giunta la ragazza croata?

alex

Bisogna contattarla. Dubito però che l'uso che lei fa del cavallo sia quello agonistico/sportivo/no limits, chi è interessato a questo tipo di equitazione l'esperimento non si sogna neppure di idearlo, men che meno di realizzarlo.

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raffaele de martinis

Bene, plobabilmente, i lalli antichi, come i bisonti americani et le zebre, seguivano la pioggia, seguivano l'erba, erano migratori, i mustanghi oggigiorno stanziano perché costretti.

Facciamo un parallelo tra i piedi dello gnu et la zebra in Africa e del bisonte e del lallo in America, sono 4 specie di animala che camminano sulle unghie - ungulati - e si movono nello stesso abitat, ergo, la funzionalità di pede è la stessa/deve essere la stessa: sostenere et grippare, come lo fa il bisonte et lo gnu ? come lo fa la zebra et lo lallo ?

Basta guardare, e lo si capisce...

... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

alex

Non fare le cose così facili .... si capisce se si guarda; se non si guarda non si capisce nè  si crede; miriadi di maniscalchi, pittorescamente descritti in Horses and roads, sono convinti, in totale buona fede e con certezza granitica come la loro incudine, che pochi chilometri di trotto sull'asfalto porterebbero alla famosa condizione di "cavallo senza piede" (monco?  :horse-scared:) il 99.9% dei cavalli domestici sferrati o senza scarpelle, con cui hanno a che fare. Temo che ne siano convinti anche parecchi veterinari.

Concordo invece su una osservazione diversa, se vogliamo parlare seriamente. Ritengo un errore considerare il piede del mustang del deserto roccioso il "piede modello". Lo considero invece l'estremo a cui lo zoccolo del cavallo può adattarsi. La condizione "mediana" dello zoccolo, il centro della variabilità fra lo zoccolo di un Camargue che vive in palude (un "piede con le pinne", da quanto son lunghe muraglia, barre e talloni oltre il piano della suola: vari centimetri, e senza la minima sbeccatura) e lo zoccolino tutto muraglia e suola del mustang in libertà, in cui suola e muraglia fanno un tutto unico, liscio ed eburneo, con la linea bianca che si riconosce con una certa difficoltà.

Basta guardare, come giustamente tu dici.




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raffaele de martinis

Dunque, le unghie, nacquettero per due motivi: per fare presa e per proteggere, pare che le prime forme unghifere siano state presenti in certi anfibi e si presentavano come escrescenze dure della pella, non mi è stato confermato ma gli zoccoli dei lalli, l'artiglio della tigre, l'unghioli dei buoi, le decoratissime unghie di Mara Venier sono evoluzioni degli "accessori" della pelle con meccanismi simili sia di crescita che di strutturazione anatomica, ovviamente, a seconda delle specie, alcune parti sono completamente atrofizzate, di altre c'è traccia, altre ancora sono esaltate al massimo a seconda delle specie e che detta lo sviluppo dell'arto corrispondente e la sua funzione.

Ad esempio la solea (la suola lallina) è riconoscibile negli artigli della tartaruga, il fettone lallino è in pectore negli unghioni dei cervidi e di altri ungulati.

Possiamo azzardare che la funzione presa dell'unghio, minima nei primati, discreta negli orsi, nelle capre, e nei bovini, è assai notevole negli scoiattoli e nelle faine ecc. che si arrampicano colle unghie e diventa eccezionale nei felini dove gli artigli,  oltre che afferrare, tagliano come rasoi, l'artiglio è l'apice dell'evoluzione della punta dell'unghio inteso come lamina ungueale, parete o muraglia per i lalli,  nella sua funzione di presa.

Gli zoccoli degli ungulati, oltre che presa e protezione hanno anche la funzione di sostegno,  per sostenere un corpo in movimento bisogna anche ammortizzare, questa funzione è svolta principalmente dall'arto nel suo complesso ma anche il piede ungulato - in qualche maniera - contribuisce allo scopo, gli artiodattili: dividendo il peso sul terzo e quarto dito, i perissiodattili siccome lo scaricano  solamente sul terzo dito hanno inventato una struttura atta allo scopo,
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alex

#40
Possiamo riconoscere anche nelle nostre unghie le omologie: la nostra "suola" è quella pelle sottile e senza creste epidermiche che sta sotto il margine libero dell'unghia, mentre il fettone è omologo del polpastrello.

La nostra unghia ha uno scopo accessorio non ancora menzionato: viene usata di rado in modo diretto (per graffiare), ma irrobustisce e irrigidisce il polpastrello, che è la struttura che sostiene la massima pressione nella presa (con un adeguato condizionamento, i polpastrelli di una sola mano reggono l'intero peso di un corpo atletico: vedi i free climbers). Dubito molto che le unghie dei free climbers tocchino la roccia: ma di certo senza unghie non si arrampicherebbero.

Beninteso: a me sembrano pazzi furiosi..... ma è la forte invidia per il loro equilibrio, per il loro coraggio, per la loro smisurata forza e agilità,, e per il loro fisico che parla.  :icon_rolleyes:
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raffaele de martinis

Protezione, presa, sostegno, arma, arnese di precisione, tutte funzioni dell'unghia.

Parendo da una escrescenza della pelle, (io direi:partendo da un callo) la natura ha sviluppato degli attrezzi meravigliosi versatilissimi, ci ha messo alcuni milioni d'anni, ma - siccome la cosa era utile - lo ha fatto, ha inventato persino il fodero per la lama.

Come il rasoio che deve esser ripiegato perché lasciare la lama libera è pericoloso ed è dannoso perché si può danneggiare il filo, così i gatti - per le stesse ragioni - tengono riposte e ben protette le loro unghie in morbide custodie, salvo ad affilarle periodicamente sul divano.


I friclaimber, si tengono grasie alla presa dei polpastrelli che sono/devono essere fortissimi internamente, il concorso esterno delle unghie come sostegno ci sarà ma deve essere minimo, insignificante.

http://www.dreamstime.com/photos-images/climber-s-hands.html

Ti è mai "saltata" un unghia ? A me si, dito medio mano sx in maniera traumatica, sapessi che piacere, bene, anzi male,  sono passati alcuni mesi prima che l'unghia si rigenerasse completamente, durante questo periodo il dito - al'inizio era sensibile anche all'aria - ha preso a funzionare ugualemente agli altri pur senza unghia, ovvio che non faccio arrampicate, ma se il dito fosse stato quello di un arrampicatore si sarebbe arrampicato pur senz'unghia.

Protezione, presa, sostegno, arma, arnese, da queste funzioni si sublima la  specializzazione, il formichiere usa le unghie come zappa:

https://www.youtube.com/watch?v=-JtAjzNUEgM

gatto come rasoio, 'homo come strumento di precisione, il lallo come piede, ma sempre di materia cheratinosa di corno si tratta.

Riguardo il senza piede ne parliamo in altra sede.
















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