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La riunione

Aperto da Midnight, Maggio 28, 2012, 08:36:15 AM

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alex

Come sapete sono da sempre alla ricerca del "massimo comun denominatore" di ogni forma di buona equitazione. E' qualcosa di molto sfuggente, ognuno ritiene che alcuni elementi dell'equitazione che pratica sia indispensabile per una buona equitazione.... invece gli elementi veramente comuni sono pochi. Non è il contatto, nè di gambe nè di mani, tantomeno è la riunione (tanto per tornare dentro il topic).
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

alex

PS: per me è buona equitazione quasiasi equitazione che permette di andare dal punto A al punto B (distino A e B pochi km  o 5000 km), senza danni nè al cavaliere nè al cavallo.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Idunas-Sanni

D'accordo con Poker.
Potrei avere il link anche io. Avrei bisogno oggi di farmi una bella risata.

Poi magari abbiamo voglia di tornare in topic, anche se era già vecchio.
Abbiamo parlato di che cos'è e quando serve.
Non abbiamo parlato di come si riconosce e come ci si arriva tenendo conto soprattutto del fatto che siamo nella sezione doma, lavoro da terra e alla corda.

La riunione

si riconosce con un po' di conoscenza dell'anatomia. A parte che bisogna ovviamente guardare le tre grandi articolazioni del posteriore che si devono piegare più del solito mentre il pastorale dovrebbe resistere allo sforzo. Spesso invece si vedono cavalli che si abbassano solo nei pastorali. I posteriori arrivano appena dietro o massimo dentro alle impronte degli anteriori. Attenzione però che anche cavalli che fanno passi o falcate corti con il posteriore cascando dunque sulle spalle atterranno nella stessa posizione. La linea della colonna vertebrale dovrebbe essere scendente verso il posteriore. Ovviamente bisogna tenere conto che la colonna vertebrale cervicale percorre una bella S prima di continuare con la parte toracica e che i processi spinosi nella zona del garrese sono molto lunghi. Dunque la colonna vertebrale percorre per un pezzo molto più in basso di quello che pensiamo. E infine il ritmo dell'andatura resta regolare, è un poco più cadenzata ma non ritardato.

E stato scritto qualche pagina più indietro che la riunione la si ottiene nei pilieri. Direi di no, nei pilieri si può lavorare al piaffo, alla levata o altre arie alte ma anche per quelle ci sono dei modi diversi.
Da terra secondo me si lavora la meglio alla mano per lavorare sulla riunione. Mentre nella preparazione si può anche lavorare con la doppia longe o alle redini lunghe rispettivamente una volta che il cavallo si fa riunire si può tornare alle redini lunghe.
Il lavoro è di certo lungo e non tutti hanno voglia e necessità di seguire questo lavoro. Si può anche accontentarsi a metà strada con il cavallo in equilibrio. Ma il lavoro da svolgere è lo stesso .... durante tutto l'addestramento e tutte le volte che montiamo. Si comincia dal cavallo sciolto, regolare e in avanti con una buona spinta, al cavallo dritto e infine riunito. Non c'è una ricetta tipo adesso faccio questo esercizio e dopo ho ottenuto la riunione. Si allena la forza e la resistenza con i vari esercizi. Esercizi che riuniscono sono p.e. spalla in dentro, indietreggiare, transizioni passo-galoppo, alt-galoppo, alt-trotto.
Importante è la qualità dell'esercizio perché in qualche modo tutti i cavalli fanno quelle mosse elencate, ma appunto in qualche modo usurando magari delle articolazioni o sovraccaricando tendini e legamenti. Fatto ogni tanto da un organismo sano e giovane non crea di sicuro danni. Se si continua con regolarità per anni qualche parte del corpo cederà.

Facciamo un esempio. Il cavallo è arrivato ad eseguire bene le transizioni sopra descritte, dunque parte al galoppo e l'addestratore ha il sentimento che a questa forza potrebbe resistere qualche secondo in più. Dunque non lo lascia spingere troppo in avanti ma lo chiede di usare più spinta in alto del solito rispetto a quella in avanti per una falcata. Così si va avanti. Magari domani l'addestratore non sente questa capacità e non chiede la falcata riunita dopo la partenza ma solo dopodomani. E la settimana prossima potrebbe chiedere due falcate. E tra un mese potrebbe chiedere uno o due falcate di galoppo riunito dal galoppo di lavoro per vedere se il cavallo ha già capito il nesso tra aiuti e "esercizio" (o meglio andatura richiesta).
Questo schema si usa anche prima, mica solo quando sono arrivata a riunire il mio cavallo.

Cosa funziona meglio per il mio cavallo lo dovrei capire tra guardare la sua morfologia e osservarlo/ sentirlo durante l'addestramento. Ciò che si trova nei libri è una indicazione e funziona normalmente abbastanza bene. Insomma ha un senso, ma si parte anche dal presupposto che si ha sotto la sella un cavallo abbastanza corretto. Se lavoro non so con un arabo dovrei magari tenere conto che ha il posteriore abbastanza dritto e rigido, se lavoro con un pony di un tipo estensivo che ha un collo corto e meno flessibile con poco spazio di ganasce e andature più legate ecc. A volte posso iniziare qualche esercizio per migliorare un cavallo con molti difetti morfologici senza arrivare a eseguire quell'esercizio in perfezione. Lo uso come strumento senza andare fino in fondo.

In generale però si farebbe meglio di non pensare troppo a quello che si vuole arrivare o fare. Credo fermamente che lavoriamo meglio a cavallo se semplicemente seguiamo il nostro sentimento a cavallo, seguendo certo un filo rosso, ma senza stare sempre lì, oggi bisogna domani voglio, adesso dovrebbe. Tanto le cose vengono da sé se siamo sulla strada giusta.
Il cavallo è il tuo specchio. Non ti adula mai. Rispecchia il tuo temperamento. E rispecchia anche i tuoi cambiamenti di umore. Non ti arrabbiare mai con il tuo cavallo, potresti pure arrabbiarti con il tuo specchio. (Rudolf G. Binding)

PokerFace

pensa che io faccio lezione 2 volte a settimana con un grandissimo campione (europei, giochi ecc) che mi dice  che io devo sempre avere un obiettivo e un programma in testa.

io sono uno che parte il venerdi nella 35, il sabato "prova" la 40 e domenica chissà, "magari" se il cavallo si è comportato bene...

lui mi dice: tu non partire venerdì per fare la 35 di venerdì, tu devi cominciare a lavorare il gran premio di domenica al venerdì saltando la 35.

e la stessa cosa nel lavoro di tutti i giorni. devo lavorare già dal passo il primo minuto per avere il galoppo che voglio avere a fine ora.

uno dei miei grandi errori è che mi faccio ingolosire. ho sotto la sella cavalli di grande forza e energia, delle bestie proprio. il punto è che è facile che esagerino (per esuberanza, carattere ecc) a usare questa forza. magari si scaldano e mi fanno delle partenze riunitissime che sembrano dei giaguari. e io quando sento quella energia lì in genere me la voglio tenere, me la prendo, la vorrei imbrigliare per farci questo e quello. e quindi affretto i tempi e chiedo spesso cose troppo avanti, troppo complicate sotto tutti i punti di vista, anche meramente fisico. E qualche momento di impallamento/morte imminente/estrema unzione l'ho incontrato, specie perchè sono un tipo un pò facilmente infiammabile ahahahahah.

altra cosa che mi corregge molto il mio trainer è l'atteggiamento del cavallo. io tendo a tenere i cavalli tipo in distensione, con l'incollatura abbasanza bassa e lunga. invece dice che per saltare le gare grosse il cavallo deve essere rilevato e "mordere", essere rotondo, posato sulla mano, scattante, in modo da potersi accorciare e allungare facilmente.
per fare ciò con ottimi cavalli non serve un grande lavoro. per fare ciò con quel cavallo lì (che è bravissimo eh, ma non esattamente un tipo scattante ed energico) ci vogliono speroni dritti e un baby pelham con le ciappe (proprio a me che monto solo in filetto e tengo i cavalli in distensione). all'inizio quando facevo gli esercizi di forza (es: piccolo cavalletto - 5 metri - bell'oxer pari di un metro e venti - 3 metri - barriera a terra) il cavallo faceva fatica, perchè con il mio modo non riusciva molto ad accorciarsi e se si accorciava non riusciva a mettere la forza bruta nelle reni. adesso col metodo nuovo riesce senza problemi a fare questo esercizio, che alla fine altro non è che un esercizio di riunione, credo.

quindi mi sono accorto che il cavallo per abbassare le reni e spingere e riunirsi ha davvero bisogno di essere rilevato, di tenere la testa alta, questo si. sulla parte della spinta devo ancora farmi un'idea, perchè un conto è questo cavallo (con la sua flaccida pigrizia) e dall'altra cavalli buoni, dotati per lo sport.

vi farò sapere se funziona ahahahahahaahha.

Idunas-Sanni

Penso che tutto sta nella nostra testa e bisogna solo trovare il modo di ingannarla, chi così e chi cosà.
Il cavallo è il tuo specchio. Non ti adula mai. Rispecchia il tuo temperamento. E rispecchia anche i tuoi cambiamenti di umore. Non ti arrabbiare mai con il tuo cavallo, potresti pure arrabbiarti con il tuo specchio. (Rudolf G. Binding)

Zarathustra

Citazione da: PokerFace - Aprile 05, 2018, 02:54:07 PM

altra cosa che mi corregge molto il mio trainer è l'atteggiamento del cavallo. io tendo a tenere i cavalli tipo in distensione, con l'incollatura abbasanza bassa e lunga. invece dice che per saltare le gare grosse il cavallo deve essere rilevato e "mordere", essere rotondo, posato sulla mano, scattante, in modo da potersi accorciare e allungare facilmente.
per fare ciò con ottimi cavalli non serve un grande lavoro. per fare ciò con quel cavallo lì (che è bravissimo eh, ma non esattamente un tipo scattante ed energico) ci vogliono speroni dritti e un baby pelham con le ciappe (proprio a me che monto solo in filetto e tengo i cavalli in distensione). all'inizio quando facevo gli esercizi di forza (es: piccolo cavalletto - 5 metri - bell'oxer pari di un metro e venti - 3 metri - barriera a terra) il cavallo faceva fatica, perchè con il mio modo non riusciva molto ad accorciarsi e se si accorciava non riusciva a mettere la forza bruta nelle reni. adesso col metodo nuovo riesce senza problemi a fare questo esercizio, che alla fine altro non è che un esercizio di riunione, credo.

quindi mi sono accorto che il cavallo per abbassare le reni e spingere e riunirsi ha davvero bisogno di essere rilevato, di tenere la testa alta, questo si. sulla parte della spinta devo ancora farmi un'idea, perchè un conto è questo cavallo (con la sua flaccida pigrizia) e dall'altra cavalli buoni, dotati per lo sport.

vi farò sapere se funziona ahahahahahaahha.

Pur facendo cose diversi gradini sotto alle tue, questo è IL dilemma.
Certi cavalli, magari un pò leggeri o che ne so, meno forti, saltano bene solo in velocità, distesi come (credo) fai tu. Se provi a "riunire", o si fermano oppure toccano. Non hanno la forza? Boh. Comunque anche con gli "altri" (quelli "forti"), premesso che io gli animali di alta classe non li monto, non è facile montare gli ostacoli riuniti, di potenza. Non è facile per le pippe come me, dirai.....:-)

Corla

Citazione da: PokerFace - Aprile 05, 2018, 02:54:07 PM

quindi mi sono accorto che il cavallo per abbassare le reni e spingere e riunirsi ha davvero bisogno di essere rilevato, di tenere la testa alta, questo si. sulla parte della spinta devo ancora farmi un'idea, perchè un conto è questo cavallo (con la sua flaccida pigrizia) e dall'altra cavalli buoni, dotati per lo sport.

vi farò sapere se funziona ahahahahahaahha.

Ni. Dipende dal cavallo. Alcuni hanno bisogno di essere rilevati. Altri no. Probabilmente se questo cavallo funziona così o ha un certo tipo di conformazione oppure è sempre stato montato chiuso. E si è messo indietro...flaccidamente.

PokerFace

no cosa?
ho scritto apposta "un conto è questo cavallo e dall'altra cavalli buoni, dotati".

è un cavallo con una incollatura importante ma corta, senza garrese, schiena un pò insellata, garretti un pò dritti.

alex

Ci rinuncio. Non capisco. Da amatore di bassissimo livello, mi basta che Asia sia calma e volenterosa, ed è una sensazione che tanti conoscono ma è difficile da spiegare. Se è calma e volenterosa va tutto bene.

Se la dirigessi verso un ostacolo la sentirei nè calma, nè volenterosa; quindi non lo faccio :-).
Se le chiedessi una certa posizione, molto diversa da quella che assume con aiuti molto leggeri, di mano e di gamba, nemmeno; quindi non lo faccio.
Per le emergenze (rare) che so per certo che può superare, bè: allora rinuncio alla leggerezza per qualche attimo, e in qualche modo ci intendiamo.

La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Zarathustra

Le cose sono "dottrinalmente" semplici e concretamente molto complicate.
Tutti i cavalli devono essere calmi e volenterosi, e per farceli diventare si pratica l'addestramento.
Se tu hai Asia che è calma e volenterosa facendo quello che fai, ebbene ciò accade perchè con l'addestramento questo compito è diventato per lei normale, l'ha acquisito nel proprio patrimonio informativo.
Sarei pronto a scommettere che all'inizio del suo percorso non è stata nè calma nè volenterosa. Fortunatamente non si è ragionato come stai facendo tu adesso.
Asia sarebbe nervosa/riottosa andando verso un salto, più o meno come TUTTI i cavalli lo sono stati all'inizio dell'addestramento. Non capisco, tu stai "usando" un'abilità conseguita con il lavoro, e contemporaneamente giudichi negativamente lavori che mirino a conseguire abilità.

Non è che uno "chiede posizioni", è che dovremmo prendere la mente del cavallo.
In certe situazioni, in natura, i cavalli assumono "posizioni" e, soprattutto, atteggiamenti, ma lo fanno per LORO motivazioni. Noi cerchiamo di intercettare, attraverso il condizionamento, questa motivazione, e fare nostro l'input che la determina. Poi si può passare a curare la tecnica, la finitura del gesto, ma non se non riusciamo a generare la determinazione, la volontà, perdiamo tempo.

Un cambio al volo, un'appoggiata, un salto, richiedono impegno soprattutto mentale, il fisico "segue", e crea l'impulso, l'equilibrio, il timing. Chiaramente, per ogni individuo in rapporto alle proprie potenzialità. In primo luogo il cavallo deve essere SICURO (priorità), cioè ritenere ciò che sta facendo qualcosa di non pericoloso e di sperimentato. In secondo luogo deve fare suo l'obiettivo, pensare che quella cosa ha per lui un'importanza, il che rafforza la sua determinazione. Fortunatamente ciò è relativamente facile, suppongo a causa dei meccanismi di apprendimento e di adattamento molto sviluppati.
Poi restano i limiti fisici e psichici, come per ogni individuo vivente, al netto delle incapacità del cavaliere e ancora più dell'addestratore.

Luna di Primavera

I cavalli davanti mordono, dietro scalciano e in mezzo sono scomodi.
I. Fleming

Luna di Primavera

ma tutto dipende uno cosa vuole dalla vita (oltre che dal cavallo)

Se la dirigessi verso un ostacolo la sentirei nè calma, nè volenterosa; quindi non lo faccio :-).
non lo fai perchè non ti interessa saltare; se ti interessasse (per x motivi) ci lavoreresti su

Se le chiedessi una certa posizione, molto diversa da quella che assume con aiuti molto leggeri, di mano e di gamba, nemmeno; quindi non lo faccio.
non lo fai perchè per le attività che pratichi ritieni che non ti serva più di tanto; se ti servisse ci lavoreresti su

Per le emergenze (rare) che so per certo che può superare, bè: allora rinuncio alla leggerezza per qualche attimo, e in qualche modo ci intendiamo.
ah sì eh?  :horse-wink:
I cavalli davanti mordono, dietro scalciano e in mezzo sono scomodi.
I. Fleming

alex

Citazione da: Luna di Primavera - Aprile 13, 2018, 03:17:10 PM
ma tutto dipende uno cosa vuole dalla vita (oltre che dal cavallo)

Per le emergenze (rare) che so per certo che può superare, bè: allora rinuncio alla leggerezza per qualche attimo, e in qualche modo ci intendiamo.
ah sì eh?  :horse-wink:

Ma certo. Lo ammetto senza alcuna esitazione e senza nessuna ippocrisia. In una situazione di pericolo, o anche semplicemente di rischioso malinteso, uso voce, redini, gambe e se serve pure la bacchetta che mi porto sempre dietro. Mai affermato nè sostenuto che non serve farlo MAI, come non ho mai affermato che non servono  i ferri a nessun cavallo, che una eccellente riunione non serve MAI, eccetera. Basta intendersi, e non affermare che ciascuna di queste cose serve sempre e per tutti. Ma fra "sempre" e "quasi mai" c'è una bella differenza, analoga a quella che c'è fra "tutti" e "quasi nessuno".
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Zarathustra

Le cose servono se servono e a chi servono, cit. Lapalisse.
Se devi andare da A a B, ti bastano le gambe. Se vuoi fare meno fatica, usi un cavallo tranquillo. Se vuoi anche fare in fretta, usi un cavallo meno tranquillo e un pò allenato. Se in mezzo ci sono fossi, tronchi e muretti, e ti inseguono per ammazzarti (o viceversa), lo scegli nervoso, allenato e molto addestrato. Se devi tirarti mazzate con un tizio su un altro cavallo, lo scegli agile, riunito, addestrato.
Fortunatamente negli ultimi decenni le ultime tre necessità sono andate a morire, ma siccome ci piaceva quello che eravamo riusciti a fare quando c'erano, allora adesso "facciamo l'imitazione", senza le fucilate e i colpi di daga.
Se uno ha piacere di giocare a queste "imitazioni", deve dotarsi del bagaglio tecnico necessario, se no non vengono.
Se volessi SOLO fare placide passeggiate contemplative mi prenderei il contrario di ciò che monto, cavallino bassetto (rami, salire in sella), indole pacifica, alimentato a fieno, vita a paddock (grande e in compagnia), non entrerei in campo se non per controllare eventuali irregolarità nel movimento.

alex

Sante parole, da qualche anno ripeto in questo forum: verificate che questo e quello vi serva, veramente. Restano poche cose - resta il massimo comun denominatore di ogni forma di buona equitazione, escluse tutte le particolarità e le necessità speciali e le nozioni "di scuola".

La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.