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omeopatia.. mmh...

Aperto da piciopacio, Settembre 17, 2012, 02:09:36 PM

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piciopacio

#30
ROMA, 13 Marzo - Assoluzione piena per Piero Angela, "perche' il fatto non costituisce reato". La sentenza viene oggi dal Tribunale di Catania, chiamato a decidere su un servizio di 'Super Quark' in cui venivano espressi giudizi sulla medicina omeopatica. Servizio che ha valso, al famoso giornalista televisivo, l'accusa di diffamazione a mezzo stampa. La sentenza fa seguito a una precedente assoluzione del giornalista, sempre in tema di omeopatia, in un processo civile in cui i medici omeopati erano stati condannati a pagare le spese. ***


Nel servizio contestato, risalente al 2001 e firmato dal collega Giangi Poli, veniva affermato: "L'omeopatia non e' una cosa seria. Il rischio di curarsi con tale medicina non convenzionale e' molto grande per i pazienti che hanno malattie gravi e soprattutto progressive". E ancora: "I benefici presenti dell'omeopatia sono dovuti all'effetto placebo, cioe' sostanze che non contengono alcun principio attivo, definite anche 'acqua fresca'. Spesso il beneficio e' del tutto psicologico e ipotetico e c'e' il rischio che vengano somministrati pseudo farmaci dei quali non si conosce il contenuto e che possono provocare anche reazioni allergiche".
"E' importante che il tribunale abbia ammesso che non e' diffamazione dire che l'omeopatia non e' una cura seria" ha detto Piero Angela. "Mi aspettavo - sottolinea Angela - che fosse riconosciuto il fondamento di quello che e' stato detto nel servizio, dell'omeopatia non e' mai stata provata l'efficacia e tutta la comunita' scientifica non ne riconosce la validita".

Per chi volesse saperne di più: -
http://www.cicap.org/new/articolo.php?id=271834

Per chi non è ancora convinto ecco cosa dice il dottor Silvio Garattini dell' Istituto Mario Negri di Milano
http://www.polesine.com/pagine/costume/pseudo/a002.htm

Omeopatia...mmhmm...sta per il mio titolo che ribadisco: - aff***ulo l'omeopatia detto in inglese, se qualche omeopata si sente offeso, mi quereli pure, ci facciamo 4 risate.


alex

Bella notizia. :occasion14:

Possiamo affermare - per equilibrio - che pure la focatura, a freddo o a caldo che sia, ha su per giù lo stesso valore, anche se causa un dolore nettamente più elevato? Se lo ammettiamo, dobbiamo metterci alla ricerca di tutte le terapie e pratiche della veterinaria corrente che non rientrano nella EBV (Evidence Based Veterinary) e sarà una bella caccia grossa.

La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Muriel

La maggior parte dei veterinari dice proprio che è' una pratica inutile e cruenta. Speriamo che presto anche in facoltà formino i nuovi veterinari ad aborrire questa pratica. Io conosco alcuni professori che già hanno abbracciato questo punto di vista. Fa sperare bene.

Poi nulla può insegnare o rimpiazzare il buon senso.

raffaele de martinis

Forse dimenticai di dire che sto lallo col fettone marcio è quello incastellato ai 4 piedi, uno spagnolo di 7 anni...malato nell'anima, un caso disperato.

E' stato sferrato qualche mese fa, con mia grande sorpresa...lo ammetto, i posteriori sono diventati quasi normali, gli anteriori sono migliorati ma quello dx è proprio a mazza e tale resterà...fino a prova contraria.

In questo periodo, è stato trascurato per vari motivi, ormai i piedi - grazie all'amuchina: - aff***ulo l'omeopatia - sono a posto, marca un pochino ma credo sia più un fatto psicologico: - crede di aver ancor male.

Come che sia, dopo il primo pareggio naturale da barefuttatrice, è stato pareggiato dal maniscalco: - pareggio innaturale da me consigliato, gli ho fatto abbassare di brutto i talloni, sarà per quello che i posteriori sono quasi normali e gli anteriori sono migliorati ??? Boh !!

Di notte è nel box, di giorno nel paddocco agricolo, pulizia maniacale ai piedi, villate ogni due tre giorni, mai più visto un barefutto.

Da una settimana ha cominciato a lavorare, e quì comincia il bello, i piedi ora sono accettabili e son riuscito - per ora - a tenerlo scalzo...ma come riparargli l'anima ?

Chi lo vorrà potrà saperlo nel mio prossimo topico: - le ferite del quore.

... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

raffaele de martinis

Credo che la comunità scientifica non possa negare all'omeopatia il benefico effetto placebo, questo è un fatto.

Gli omeopati ribattono che con i bambini piccoli e con gli animali l'effetto placebo non esiste e questo è un altro fatto.

Un veterinario, di recente tornato da un anno di pratica in Spagna coi lalli, mi ha raccontato che l'effetto placebo esiste nei lalli/in un lallo, ne è stato diretto testimone.

Sto cavallo soffre di frequenti attacchi di colica, bene per non intossicarlo dalle troppe frequenti inezioni di antispastico, hanno ridotto man mano la dose, visto che la dose minima funzionava (non avrebbe dovuto) hanno provato ad iniettare semplice soluzione fisiologica; ha funzionato ancora in ripetuti esperimenti, addiritura i dolori scomparivano solo al rituale della endovenosa fatto senza iniettare alcunchè.

La persona, oltre ad essere un qualificato professionista, è senz'altro seria e degna di credito...questo è quanto.

... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

alex

Ci credo. Solo che azzarderei una spiegazione alternativa: senza volere, con un notevole colpo di chiurlo, ha usato l'agopuntura nel giusto incrocio dei quadranti.  :happy_birthday-736:

In generale, e fuori delle celie, l'effetto placebo negli animali (che esiste eccome) viene spiegato per via indiretta, tramite il proprietario. Ma in realtà niente impedisce una specie di "condizionamento classico" per cui all'effetto noto dell'antispastico, pian piano si instauri una reazione riflessa involontaria (in fondo, i più noti riflessi pavloviani sono stati studiati sulla salivazione indotta dall'aspettativa del cibo). E chissà quante altre spiegazioni esistono.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

mari68

ciao a tutti, la mia vuole essere solo una testimonianza ho avvicinato le cure naturali( e proprio con quel vet del modenese per meglio dire di reggio e.)  per necessita'. il cavallo 7 anni fa ebbe un episodio di bolsaggine discreta inizio' in primavera con qualche colpo di tosse per arrivare sino a luglio con attacchi di tosse continua... iniziai le classiche cure ... cortisone punture....abbassando il dosaggio gradualmente andai avanti per un paio di mesi poi smisi xche la copertura da cortisone non aveva efficacia per piu di una settimana. disperata contattai il vet omeopata (perche il vet chiamato non mi dava cure alternative ecco dove sta l'errore )da allora a parte l'acccorgimento di bagnare il fieno per immersione vennero ripristinate le vie respiratorie con cortilagini  equiseto tisane...ecc ecc pero mi rislose il problemone e credetemi mi sono avvicinata a queste cure xche non sapevo che altro fare ad oggi il vet in questione non lo posso chiamare xche' esageratamente inavicinabile economicamente , ma questa e' una mia condizione personale, i dosaggi e le erbette che mi prescrisse me l e tengo care come oro per il futuro....se potessi continuerei con lui. pero va detto  la chimica serve nei casi in cui sia persone od animali rischino la vita...sempre che rispondano alle cure ovviamente.

una cosa deve essere detta a caratteri cubitali nessuno mai azzardi le cure fai da te , ci sono erbe  e medicinali che possono ammazzare  se non si conosce il quadro clinico completo!

al di la del credo di un individuo quel che mi rende la giornata stonata e' che gli opposti non si parlano...che barba  aver vet omeopati che si scornano con i vet chiamiamoli chimici , maniscalchi che  dubitanodei pareggiatori e viceversa!!!!ma santo iddio avvcinarsi e riconoscere senza ipocrisie cio che c'e di buono  e di cattivo in una e nell'altra disciplina. ma ci vuole tanto?mah scusate lo sfogo ma la facciamo sempre tanto complicata . ciao ciao

cilla

Ciao mari, ho avuto la stessa esperienza, con la stessa patologia...con lo stesso vet  :horse-wink: e con la stessa cura direi! Quella però non è omeopatia ma fitoterapia, cioè l'utilizzo delle piante e dei loro estratti per curare.

mari68

ciao si e' vero, non ho avuto padronanza nei termini dimostrando di non conoscere bene entrambe le discipline ma sostanzialmente l'atteggiamento di non collaborazione c'e' .chi ne paga le spese sono sempre gli animali (accADE QUESTO PURE CON GLI UOMINI!!!!)
comunque facevo riferimento ad una discussione sopra dove  menzionanvano quel vet con quel tipo
di cure, poi ci vuole tanto poco a capirlo : un vet qualsiasi  utilizzando tutti i mezzi che la natura e la scienza ci offrono CINICAMENTE dico avra piu soldi piu clienti  ed ETICAMENTE affermo meno animali sofferenti da effetti collaterali che immancabilmente nel tempo i farmaci rilasciano .manca il buon senso. va bhe ciao e grazie



cilla

Scusa non avevo colto in pieno il senso...avevo letto di corsa!

mari68

cilla chiedo a te xche mi hai risposto, ma quello che ho scritto e mi sembra abbia toccato con mano pure tu, non ti lascia sconcertata?nessuna risposta a favore o di contestazione....intendo anche in generale da chi puo aver letto.....mah  qualcosa non mi torna.... ciao ciao

cilla

Io credo che sia giusto non fossilizzarsi ma cercare tutte le strade per cercare di risolvere il problema. Personalmente un primo vet "normale" mi aveva consigliato di vendere il cavallo....un secondo vet tradizionale aveva iniziato il normale iter, cortisone, antistaminici, qualche integratore ecc. Ecc. Ma con risultati alterni. Alla fine ero disperata, il mio cavallo stava sempre peggio e ho chiamato il vet di Reggio. La cura è stata lunga e costosissima come sai ( e mi chiedo, ma questi farmaci avranno costi di produzione davvero così alti? Una boccia di equiseto 60 euro è esagerato...non è che cavalcano l'onda delle "moda" e calcano la mano?? Quantunque...) però il cavallo stava meglio, l'ha constatato anche il vet tradizionale che non sentiva piu suonacci nei polmoni. l'ho ripetuta l'anno dopo senza però le sue bustine e il cavallo è stato meglio di nuovo, però non è mai guarito, nel senso che aveva i suoi alti e bassi più che altro stagionali. La svolta vera l'ho avuta portandolo a casa 2 anni fa, dopo un periodo di assestamento è guarito, mai più un colpo di tosse o un rantolo, posso permettermi di dargli anche il fieno asciutto se sono di corsa.
Insomma la cura vera è stata una concomitanza di fattori, ma la fitoterapia secondo me ha dato una grossa mano per lo meno a limitare i danni. Mi aveva un po' infastidito che il vet tradizionale, dopo aver riscontrato che il cavallo stava meglio (dopo il primo giro della cura alternativa), dopo aver saputo che avevo fatto la cura fito ha dichiarato che il cavallo sarebbe migliorato comunque, che quelle cure non servono....l'ho trovato poco professionale, anche perché in realtà è uno che si aggiorna in parte anche sulle cure alternative. Mi era sembrato proprio che " ci patisse" un po'!

Quindi per me la fitoterapia è super promossa, onestamente la uso anche su di me ( per cose non gravi ovviamente...) con buoni risultati. L'omeopatia mi ispira meno...l'ho usata su di me ma con scarsi risultati, però se qualcuno ha tratto giovamento, beh perché no...io credo che la risposta ai farmaci, di ogni tipo, sia molto soggettiva e valga la pena tentare.

mari68

ciao cilla ,  concordo sul fatto che le medicine siano costose  ,considera xo' che l 'equiseto liquido e' un concentrato, non so se  utilizzando quello in polvere avremmo ottenuto lo stesso risultato nello stesso lasso di tempo...va bhe ti saluto e grazie ciao ciao

Tu Reviens

Citazione da: alex - Ottobre 30, 2012, 05:20:37 PM
In generale, e fuori delle celie, l'effetto placebo negli animali (che esiste eccome) viene spiegato per via indiretta, tramite il proprietario. Ma in realtà niente impedisce una specie di "condizionamento classico" per cui all'effetto noto dell'antispastico, pian piano si instauri una reazione riflessa involontaria (in fondo, i più noti riflessi pavloviani sono stati studiati sulla salivazione indotta dall'aspettativa del cibo). E chissà quante altre spiegazioni esistono.

Non entro nel merito del dibattito omeopatia sì/no perchè sono più interessata a definire meglio gli strumenti che permettono al dibattito stesso di mantenere una propria coerenza interna. E non mi pare che una arbitraria estensione del concetto di placebo sia funzionale in tal senso. Prima di postare mi sono andata a rivedere le definizioni attuali di placebo, trovandole identiche a quelle di vent'anni fa: si continua a definire placebo la reazione del paziente a una terapia priva di principi attivi, ma investita da una serie di aspettative da parte del paziente stesso. Non risulta un effetto placebo per procura, in sostanza. Quindi non trovo molto corretto, da parte della medicina "ufficiale" stiracchiare il concetto di placebo per invalidare (eventuali) risultati positivi delle cure omeopatiche su animali.
Il racconto di Raffaele è differente e pone, secondo me, la possibilità di un reale effetto placebo negli animali, con meccanismi analoghi a quelli umani, quindi senza bisogno di "intermediario". Infatti l'effetto placebo in umana è sovente influenzato dal successo di precedenti terapie: se a un paziente addolorato viene somministrato a più riprese un analgesico, e funziona, a un certo punto gli si potrà iniettare acqua con buone probabilità di successo, perchè nella sua mente si è creata un'associazione (puntura= sollievo) che produce aspettative positive alla sola vista di una siringa piena.

Ora, poichè so che sei medico, senza nessun intento polemico ti chiedo: perchè escludi l'effetto placebo nel caso citato da Raffele? Forse perchè  definisci l'accaduto: "una reazione riflessa involontaria"? In tal caso, ho appena letto un interessante articolo (fonte: wwwLe Scienze.it) che comincia così: "è' la mente inconscia, e non le aspettative coscienti, a innescare l'effetto placebo: lo ha stabilito uno studio condotto presso il Massachusetts General Hospital e il Beth Israel Deaconess Medical Center della Harvard Medical School, ora pubblicato sui "Proceedings of the National Academy of Sciences". Stando all'articolo, parrebbe  che non siano - perlomeno non solo - le aspettative coscienti del paziente a scatenare l'effetto placebo.

Sono sempre stata affascinata dall'effetto placebo: del resto come si può trascurare un fenomeno che produce effetti positivi - miglioramenti clinici - in una percentuale di casi che varia dal 40 all'80% (e parliamo di farmaci allopatici, tradizionali), a seconda del tipo di patologia interessata? Lo trovo straordinario.


Fioravante Patrone

L'omeopatia in due parole: "beata ignoranza".
Se uno sa, non funge.

Quanto allo studio citato da Tu Reviens, mi piacerebbe avere tempo per approfondirlo: non mi sembra strano, comunque, se si dice che non contino solo le aspettative coscienti. Sarei stato molto perplesso se ne fosse stato escluso interamente il ruolo (vedi le 2 parole sopra).