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Segni di crisi per il movimento barefoot

Aperto da alex, Ottobre 08, 2014, 08:33:11 PM

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raffaele de martinis

...pensateci: non è altro che la muraglia e la suola stesse, irrobustite da adeguato movimento su adeguato terreno; cosa che, in realtà, è la parte difficile del barefoot. I ferri non servono a proteggere il piede che lavora moltissimo (i casi di cavalli da tiro che lavorano da mattina a sera o gli altri casi limite sono rarissimi) ma a proteggere il piede indebolito dal lavoro scarso e poco impegnativo; ossia, l'esatto contrario del luogo comune corrente.

Finalmente ci siamo, stai dicendo che il pedicure - nell'amministrazione del lallo scalzo - ha un'importanza minima, io già lo dissi: Da subito ho guardato agli antigui piuttosto che ai barefutti, da loro può si può andare ad un futuro scalzo: razze selezionate per qualtità dei pedi, cavalli preparati fin da polledri, paddocchi paradais/paddocchi Xenophon, giostre con fondo ghiaioso, ricorso agli ipposandali quando necessario, il pedicure una volta ogni due o tre anni.


Però, bisognerebbe stabilire cos'è l'impegnativo/il molto impegnativo, concetti assolutamente soggettivi et imparagonabili tra lalli scalzi, che comunque - prima o poi - si azzopperanno a fare andature dietro i lalli coi piedi protetti.

Comunque i "casi limiti" non sono "rarissimi" ma di normale amministrazione: quanti lalli scalzi c'erano ai WEG in Normandia?

I professionisti non rischiano, proteggono i pedi dei loro lalli col sistema attualmente più pratico, noi sollazzanti ci possiamo permettere il lusso di tenere i nostri lalli scalzi.

L'avvento ad altissima diffusione delle protezioni incollabili  - dunque a prezzi accettabili - sarà la quadratura del cerchio, perché la storia del lallo è fatta da una continua ricerca di come proteggere i loro pedi.

Prima dell'invenzione della ferratura inchiodata, si sono usate protezioni in corda, vimini, ferro, cuoio, corno di muflone, paglia di riso, seta - addirittura - per i notabili orientali, basta leggere Flemming.
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

rhox

vedi raffaele, qua sbagli. nell'endurance ci sono tantissimi cavalli scalzi, la squadra americana portò un cavallo scalzo ai mondiali del 2008 a dubai (scalzo nel senso di gara a piedi nudi). ai weg di lexington 3 cavalli della squadra americana di endurance erano scalzi, solo che per regolamento interno sono stati ferrati o non avrebbero potuto gareggiare (la nazionale non concedeva l'uso di scarpette, pena esclusione del binomio).
Il miglior modo per rispettare il cavallo è rispettare te stesso

alex

#17
Il problema è il "limite  dello zoccolo". L'idea che hanno di questo limite (che verosimilmente esiste) i maniscalchi, i veterinari, gli istruttori e moltissimi cavalieri è un puro luogo comune; è diffusa l'idea (ridicola) che in pochi chilometri di asfalto un cavallo resterebbe "senza piede" . Prima che si realizzino le condizioni citate nella storia antica come casi eccezionali, degni di essere ricordati - i cavalli immobilizzati dal consumo dello zoccolo -  ce ne vuole!

Disgraziatamente, moltissimi proprietari di cavalli scalzi non hanno la possibilità di far lavorare il cavallo veramente; se lo facessero, la transizione sarebbe breve come quella descritta in Horses and roads; lavorando poco, è lunghissima o anche interminabile. Purtroppo, quei pochi che usano il cavallo molto (penso a The Ghost, fra quelli del forum) non hanno voglia di sperimentare la sferratura. Eppure Miky riferisce che alcuni cavalli da tiro, in lavoro, sono scalzi (mi pare, succede nel lavoro nelle vigne); il che dovrebbe far pensare. Ma chi ha una robusta "opinione" ha una notevole capacità di leggere e di vedere solo quello che rinforza la sua opinione, e di non vedere affatto, o dimenticare immediatamente, ogni evidenza contraria.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

raffaele de martinis

Pochi o molti - dipendono dal corno - i KM di asfalto (granuloso) consumano fortemente il pede, esperienza diretta per autopareggio praticato per almeno 4 anni al trotto e al passo, galoppare su quell'asfalto scalzo sarebbo stato da folli, infatti era il lallo a dirmi... galoppo ? Ma che sei scemo!

Gli antigui facevano migliaia di km con buoi e lalli scalzi, Alessandro andò così fino in India, ma come? Ad andatura da pascolo, 15/20 km al giorno, e quando affrontò le montagne d'Arcadia, le cronache dicono che perse alcune migliaia di muli e lalli che si assopparono tristemente.

Anche i popoli equestri si spostavano per migliaia di km, ma turnavano le loro cavalcature e avanzavano nelle steppe asiatche o nellle ubertose praterie nordamericane.

Tshiffley si fece una promenade di 20.000 km coi due "eroici" criollos Gato e Mancha alla media di 47 km il giorno scalando le Ande e attraversando il deserto di Matacaballo  :icon_eek: un nome che è tutto un programma, pensavo andassero scalzi, invece i due lallini erano ferratissimi, fu una delusione.

Quando Oddo si mise a "lavorare" fummo costretti a ferrarlo, quindi capisco Wild, fa benissimo a proteggere i pedi ai suoi lalli... degli indagati come causa della navi del Caimano, il lavoro (sopratutto scalzo) è l'indiziato - a detta del veterinario -  numero uno.


... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

Miky Estancia

Si Alex, alcuni sono scalzi in vigna ma...al momento non lavorano tutti e 30 gli ettari di vigna. E quella vigna ha un terreno morbido, ci possiamo andare scalzi pure noi ed è bordo costa non monte-valle.
Le condizioni erano praticamente ottimali.
Poi è aumentato il numero di corsi e stages, si è incrementato il lavoro in bosco, i periodi di riposo che permettevano la ricrescita si sono assottigliati parecchio e i cavalli sono rimasti senza piede...e hanno cercato un maniscalco...a breve ci rincontreremo per lavoro e saprò come è andata a finire.
La cosa che tollero meno al mondo, anche meno dell'ignoranza, è la maleducazione. Perché se avere il cervello piccolo è una disgrazia, essere cafoni è una scelta. A.P.

Miky Estancia

Dipende sempre da come uno li percorre i pochi km sull'asfalto...
Domenica Snoby si è ciucciato un servizio carrozza in fiera paesana. Percorso ad anello in mezzo alle bancarelle, con dei tratti in salita, fiumana di gente che costringeva a continui alt e spunti in salita, carrozza da 5 quintali con un carico di 10 persone a giro. Servizio al mattino e tutto il pomeriggio.
Ferrato da una settimana con il suo bel 12 da 1 cm e chiodi al widiam.
Se domani posso permettermi di attaccarlo e dare lezione, è solo grazie al fatto che è ferrato, altrimenti non potrei lavorare ma dovrei aspettare che gli ricresca il piede...oppure far finta di non vedere che ha male e farlo lavorare lo stesso.
La cosa che tollero meno al mondo, anche meno dell'ignoranza, è la maleducazione. Perché se avere il cervello piccolo è una disgrazia, essere cafoni è una scelta. A.P.

raffaele de martinis

Con Miky niente da dire, ricordo che i muli lavoravano la vigna scalzi, gli stessi muli, se andavano al carretto erano ferrati ai 4 piedi, se erano cavalcati col basto erano ferrati solo davanti, lo si faceva per una ragione prosaicissima: risparmiare!
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...