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Strano, molto strano...

Aperto da piciopacio, Luglio 07, 2012, 02:26:11 PM

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piciopacio

La concavita' del piede e' una di quelle grandi scoperte fatte dallo stesso Jaime tra il 1982-1986 durante i suoi studi sui mustang del Nevada. Si rese conto di studiare ed analizzare dei piedi con delle forme che come afferma lui stesso, lo centrarono in pieno(metaforicamente) facendo crollare tutto quello che si diceva o pensava sui piedi dei cavalli fino ad allora.
Una di esse e' la concavita', che per chi ha visto quei piedi, e io mi ritengo fortunato ad aver avuto la possibilita' di toccarli, che e' impressionante in alcuni soggetti.

Ma tutto e' impressionante. Sono da allucinazione quando li vedi, ti rimane la saliva che ti cade dalla bocca. Sono bellissimi e terrificanti allo stesso tempo.
Da lì poi negl'anni la concavita' e' diventata un parametro di confronto mistico. Non si sa chi l'ha fatta partire. Crediamo internet.

Un pareggiatore professionista sa quali sono le quattro cose da fare per aumentare la forma naturale del piede e perche' no anche la concavita'.


Così scrive Sputnick per chi volesse leggere tutto il topico ecco il linco: -

http://www.***.it/viewtopic.php?f=23&t=12116&start=20

Ora, uno che fa questa presa di coscienza, cosa dovrebbe fare ? cosa dovrebbe teorizzare ? cosa dovrebbe raccomandare per essere coerente con quanto visto/quanto capito?

Questo !



Invece, raccomanda di comprare un pareggio ogni mesetto, di comprare scarpette, di comprare corsi, di comprare libri, di comprare DVD.

Tutto ciò è strano/molto strano, poi è stranissimo che il nostro non ci rilevi : - quali sono le quattro cose da fare per aumentare la forma naturale del piede e perche' no anche la concavita' e chè è un segreto massonico ? il quarto dei misteri di fatima ? Sapete come diciamo noi in Sicilia ? Ma va da via i ciap!!




alex

"Aumentare la forma naturale del piede".... bella espressione. Come si fa a "aumentare una forma"?  :chewyhorse:

Vedo la foto di un xenopad  :icon_eek:  :icon_rolleyes:. Se citerai il vecchio Xeno, ricordati di menzionare un'occhiata anche al secondo libro, Ipparco, dove ribadisce e forse spiega i concetti del primo (chissà perchè, tutti si fermano al primo...)
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

piciopacio

Aumentare la "naturalità", quì  entriamo nell'iperrealismo o nel surrealismo cioè in espressioni artistiche che sublimano la natura andando oltre essa stessa cercando di essere più veri della verità naturale stessa.
La cosa mi pare del tutto estranea alla normale attività di - sia pur bravissimi - ippopedicure.

DivinityOfDarkness

Forse è solo un'espressione per indicare l'enfatizzazione o perlomeno conservazione delle forme rimaste naturali di un piede, cercando nel contempo di correggere le parti deformate.. no?  :dontknow:
Dove ci sono i cavalli... c'è la cacca.

alex

Certo, ma è fuorviante lo stesso. La cosa veramente naturale di un piede è la sua adattabilità all'ambiente e al lavoro; forzare un piede in una forma che sarebbe stata quella spontaneamente raggiunta in certe condizioni di ambiente e di lavoro togliendo materiale (perchè il pareggio questo fa: toglie materiale) è una cosa assai discutibile; tanto più se il vero obiettivo da raggiungere è quello di aggiungere materiale (soprattutto nella suola), non certo di toglierlo.

La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

piciopacio

Miiiiiii....dottore, non avrei saputo dire meglio.

Ora la domanda è: - come aggiungere materiale ?
Questo lo avevano capito benissimo gli antichi e Xenophon ce lo ha - per primo - mirabilmente descritto.

Io aspetto sempre di conoscere i 4 segreti del bravo barefutto professionista, qualcuno lo dice a Sputnick di passare da codeste parti ?

DivinityOfDarkness

 :dontknow: forse un certo tipo di pareggio resce a stimolare la crescita stessa del piede che, magari, con un'altra forma cresce male, sbilanciato, con compressioni anomale che atrofizzano certe zone? Non so...
Dove ci sono i cavalli... c'è la cacca.

sputnik

Ciao Piciopacio

Vedo con piacere l'intervento postato.

Di misteri di Fatima proprio non so che dire mi dispiace.
Non raccommando di comprare libri, ne DVD, ne corsi, ne scarpette. Ma se mi chiedono consigli io rispondo.

Non capsico dove e' il problema sinceramente.

La tua foto e' decisamente bella e suggestiva, no comment assolutamente. Ma non e' tutto lì a parer mio che la cosa si risolve in un piede.

Non so perche' parli di segreti massonici...

La Sicilia mi piace molto...che peccato che mi vogliate così male. Mi chiedo cosa ho fatto?

Se magari ne parliamo tra "barefutti" senza parlarci alle spalle sarebbe piu' utile per tutti.

Sputnik (senza la C, http://it.wikipedia.org/wiki/Sputnik_1)

piciopacio

Caro Sputnik...scusa per la "c" in più ma io con le parole straniere c'ho poca dimestichezza; non ce l'ho con te come con nessun altro barefutto, di altri in Sicilia non so.

Tu non promuovi barefoot merchandising, ma il movimento barefutto lo fa, leggittimamente lo fa sviando l'attenzione dal problema, inoltre fa un ingiustificato terrorismo psicologico contro la mascalcia.

Coi tempi che corrono ho piacere che dei giovani...sei giovane vero ? - si inventino nuove possibilità di lavoro.

La barefutterìa, non propone altro che il necessario pedicure per lalli scalzi che fanno poco moto, punto.

Per coloro che schifano la mascalcia, non c'è problema, ben vengano - abbinate alla barefutterìa - scarpette ed altre protezioni ipertecnologiche non inchiodate.

Ma, per far andar scalzo un lallo bisogna che il lallo stia scalzo...così disse il signore de la Palice e credo che nessuno possa contraddirlo.

Per 4000 anni gli umani furono costretti ad usare lalli, muli, asini e buoi scalzi o meglio senza la ferratura inchiodata, ma si ingegnarono ad inventare - in caso di necessità - le protezioni per piedi le più disparate e ci hanno lasciato delle sagge regole per tenere sano ed irrobustire lo zoccolo.

Le testimonianze antiche parlano di sistemi per indurire calleggiare proteggere i piedi dei loro animali da lavoro/da guerra, nessun autore antico fa cenno a pareggio naturale o innaturale che sia.

Il paddocco Xenophon è in fase sperimentale, funziona da poche settimane...vi dirò.
Per chi fosse interessato: - http://calmoinavantiedritto.blogspot.it/search/label/barefutter%C3%ACa

Dunque, l'emozionante piede del mustang, avrebbe dovuto suggerirti che quella naturalità non si costruisce tantomeno si aumenta col pareggio ma con settimane/mesi di lavoro e non è detto che riesca sempre e con tutti i lalli.

I 4 misteri barefuttosi, se esistono, possono impressionare il lallista medio ma fanno sorridere uno col pelo sullo stomaco, perché se uno giusto ha dei "colpi segreti" non li svela a nessuno e tanto meno li annuncia, mai e poi mai li pubblicizza; se necessario, li mette discretamente in pratica e tanto basta.

sputnik

Capisco Piciopacio, ma tu invece mi hai accusato di venedere svariate cose e neppure ci conosciamo. Non ti sembra eccessivo?

La societa' e l'utilizzo del cavallo si evolve con esso. Giovani o non giovani che si inventano nuovi lavori.

I  lalli scalzi e loro pedicure annessa sono il rusltato di una pratica che a livello mondiale sta crescendo velocemente. Chi pratica barefoot sminuendo la mascalcia fa male. Mi hai mai sentito parlare male di un maniscalco?

Le scarpette per cavalli scalzi, se vuoi possiamo chiamarla una sorta di ferratura moderna. E' una protezione per il piede senza l'uso di chiodi.

Il cavallo e' stato usato come mezzo di lavoro per secoli. Oggi la situazione e' assai diversa, visto che sono animali che non partecipano piu' nella vita quotidiana lavorativa, ma hanno un ruolo puramente ricreativo.

Xenofonte non parla chiaramente se non sbaglio della condizione scalzo? Mi sembrava di si. Anche di gestione del cavallo.

L'emozionante piede del mustang conferma proprio che sono il tempo e la gestione a formare il piede "naturale". Per la maggior parte dei cavalli domestici (e che viva brado o semi brado) potra' essere tale, dove la crescita e' pari al consumo. Qui s'innesca il pareggio, che non fa altro che colmare questa eventuale lacuna nel tempo e il consumo. Ti assicuro che le differenze di un pareggio dall'altro fanno enormi differenze.
Oltremodo, tutti i cavalli possono stare scalzi. Non esiste un equus caballus che non tragga beneficio dal non essere ferrato. E' come la vedo io.

Metto in pratica tutti i giorni i famosi 4 misteri brefuttosi. A te fanno sorridere, ad altri meno.
Non sono misteri per dire la verita' ma invece legati l'uno all'altro in modo reciproco. Se ai lallisti medi, come tu li definisci, possono interessare o meno, non dovrebbe preoccuparti. Sono concetti semplici, ma vedo che nella vita dei cavalli che tutti i giorni vedo, sono sorprendentemente ignorati.


piciopacio

Mi piaci ragazzo, tieniti pure i tuoi segreti, io ne svelo uno: - il miglior pareggio se lo fa il cavallo.

Anni fa c'era una giumenta di un mio conoscente che era difficile da pareggiare...pareggiare per poi metterle i ferri, of course.
Fu cambiato il maniscalco, niente, poi si trovò la soluzione, la si faceva trottare scalza un venti minuti/mezzora su un fondo duro, (asfalto granuloso)  dopo di che il maniscalco ci dava una pulitina e inchiodava i ferri.






sputnik

Okay Piciopacio, come non detto.

Di misteri non ce ne sono sai. Se mi chiedivi quali sono quelle 4 cose che influenzano la forma di un piede, ti avrei risposto semplicemente. Ma credo che il tuo unico scopo sia fare pura polemica online. Spero di sbagliarmi.
Una appunto e' che il miglior pareggio un cavallo se lo fa da se. Ovvero la gestione.
Un'altra e' la dieta.
Un'altra e' il modo di armonizzare quello che facciamo in sella con questi cavalli in pieno rispetto delle andature naturali.
L'ultima il pareggio. A mio avviso ci sono pareggi con approcci diversi che danno risultati diversi.

Per favore se puoi evitare di fare un copy/paste di pezzi isolati di discussioni prese da altre parti solo per decontestualizzarle per farne un caso, se mi riguarda direttamente ti pregherei almeno di farmelo sapere per correttezza o meglio anche evitare.

Un ragazzo

piciopacio

Il pareggio, su un lallo scalzo - ovvero non  scarpettato e che lavora - non ha/non può avere altra funzione che quella pedicure = accorciamiento dell'unghio troppo lungo e arrotondamento della muraglia sulla parte distale per evitare sbrecchi.

Qualsiasi altro pareggio, tendente a cambiare equilibri e a dare nuovi bilanciamenti va a farsi benedire dopo una galoppatina sul duro...provare per credere.






Ipparco

Mi permetto di dissentire. Il pareggio naturale permette di ricorrere ad alcuni "trucchi" che possono aiutare a risolvere problemi di bilanciamento, a mio avviso meglio della ferratura, diluendo le correzioni nel tempo. Uno di questi ad esempio può essere l'assottigliamento della muraglia dall'esterno in zone specifiche: la zona assottigliata si consumerà più in fretta delle altre, restando costantemente più corta. Questo permette di accelerare la risoluzione di problemi come gli sbilanciamenti latero-mediali, dorso-palmari o le deformazioni della corona ai quarti, tanto per fare qualche esempio.

Per quanto mi riguarda poi includo nel pareggio "barefoot" anche l'utilizzo di aiuti "terapeutici" quali plantari, scarpette, resine ecc. che possono permettere di accelerare la riabilitazione di piedi problematici favorendo la stimolazione graduale delle strutture interne, in particolare cuscinetto plantare e cartilagini alari, laddove il cavallo non sia in grado di sopportare fin da subito un contatto diretto di queste strutture col terreno.
Negli ultimi anni inoltre sono fortunatamente stati sviluppati materiali innovativi come resine e affini che permettono di intervenire non solo per sottrazione ma anche per addizione di materiale.

La ricerca scientifica e tecnologica su queste tematiche negli ultimi 10 anni ha fatto passi da gigante, in parte anche grazie alle "sfide" presentate dal mondo "barefoot", e penso che sia ingeneroso ridurre tutto ciò ad un mero "taglio dell'unghio". Per la prima volta da quando esiste la mascalcia, l'attenzione si è spostata in modo importante su ciò che avviene dentro allo zoccolo (e nel resto del cavallo), e questo nei prossimi anni, a mio avviso, cambierà radicalmente il modo di vedere ed interpretare la cura dello zoccolo, anche per i cavalli ferrati. Per lo meno è ciò che auspico, per il bene dei cavalli prima di tutto.
Leonardo de Curtis, AHACP, PHCP
www.leonardodecurtis.it
"La semplicità è la sofisticazione finale"
Leonardo da Vinci

Ipparco

Aggiungo un'ulteriore riflessione: il pareggio può alterare il movimento. Questo credo e spero sia un punto su cui concordiamo tutti. Sono state scritte migliaia di pagine in merito, e con buon motivo. Lo può fare in maniera "sottile", alterando le traiettorie in maniera percettibile solo ad un occhio esperto, o lo può fare in meniera brutale, ad esempio creando dolore al cavallo. Può però anche dare sollievo a dolori preesistenti (ad esempio accorciando la punta di un piede laminitico, per dirne una).
Per evitare troppe disquisizioni e le difficoltà intrinseche ad una discussione da forum, mi focalizzerei sul secondo aspetto, che purtroppo si incontra abbastanza di frequente (sia in positivo che in negativo), ed è più facile da discutere, data la sua "macroscopicità".
Se un pareggio modifica il movimento, questo si rispecchierà necessariamente anche sul consumo e sulla crescita dello zoccolo, che saranno diversi rispetto a quello che sarebbe stato con un pareggio differente. Un atterraggio di punta causerà un consumo irregolare, una crescita stentata e potenzialmente anche separazione laminare. Un atterraggio in due tempi ripetuto per mesi o anni può causare deformazioni dello zoccolo, che a loro volta possono alterare ulteriormente il movimento, con un andamento divergente. Tenere sotto controllo questi problemi con un pareggio competente può invertire il pattern.
Quindi, il mio punto di vista è che il pareggio possa influire sullo zoccolo e su tutto il cavallo, a volte in maniera fin troppo importante.
Un pareggiatore competente spesso è in grado di individuare il problema anche se non nasce dai piedi e dare consigli per risolverlo, o perlomeno lo può segnalare affinchè ci si rivolga alla figura più indicata, che può essere il veterinario, il chiropratico, l'addestratore/istruttore ecc.

Inoltre, se l'obiettivo è ottenere dei risultati a lungo termine, si cercherà di fare il possibile per preservare il pareggio fatto scegliendo terreni e attività adeguate. Non riabilito un cavallo laminitico portandolo a galoppare sull'asfalto...

Saluti

Leonardo de Curtis, AHACP, PHCP
www.leonardodecurtis.it
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