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Riunire il galoppo

Aperto da Ranas71, Maggio 24, 2017, 10:58:26 PM

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sissy

riprendo il post di Fra267 non certo per polemizzare,ma perchè mi piace essere precisa e vorrei non venissero fraintese le cose che dico (la qual cosa purtroppo può accadere).

A me nessuno ha dato o dà spiegazioni complicatissime, vengono insegnate cose molto pratiche,fatte sul campo; trovandomi a parlarne (dopo averle ben capite da un punto di vista razionale,cioè dopo averne compreso il perchè) uso la logica che ne sta alla base,non vedo come altro potrei fare.

Esempio,se devo spiegare gli aiuti per fare un galoppo di lavoro in un cavallo che tende a fuggire,dovrò,per forza di cose, entrare nel dettaglio della questione,oltre che a limitarmi ad elencare gli stessi,loso che sono parole,ma su unforum non si può far altro che usarle e se ci privassimo di questa opportunità andrebbe a morire il forum stesso.
Cosa altro ci rimarrebbe da fare? Spettegolare? criticare? raccontare i fatti degli "altri"?
Mi sembrerebbe non solo riduttivo,ma anche contro l'etica e lo spirito di un forum.

C' è una logica dietro ogni azione,in tutte le cose e andare a scoprirla e capirla mi sembra un buon metodo per assodare i concetti.

Faccio un  altro esempio pratico,se durante il lavoro mi viene chiesto di fare una diagonale al galoppo ed il cavallo mi "fugge",il mio istruttre mi dirà "tieni quel cavallo!,ma in quel tieni c'è un "mondo", per eseguire ciò che mi chiede avrà dovuto spiegarmi le azioni basilari prima, che poi andremo a "sgrezzare" con la progressione del lavoro.

Sempre tornando a quanto scritto da Fra, non so esattamente cosa intendesse e cosa le venisse insegnato,però se le veniva suggerito di "controllare" le varie parti del corpo (e l'equitazione è questa,cioè avere l'indipendenza dei vari tipi di aiuti)  elei "continuava a trottare sulla pista", significa che c'era,probabilmente un difetto di comunicazione.

Cercare di comprendere i vari aiuti e avere una redine "esterna abbandonata" è un controsenso,per esempio,perchè se hai ocscienza di come deve agire la mano ,non puoi abbandonare la redine...ma non voglio entrare nel merito di ciò che faceva,sia ben chiaro, lo dico solo per rifarmi ai suoi esempi,così come parlare di maneggio normale!

non so cosa venga inteso con questa definizione!
Io di maneggi ne ho girati  e ne giro tutt'ora e tanto,ma gli insegnamenti sono sempre gli stessi, se vuoi fare una girata,ad esempio la devi impostare in un determinato modo, se devi fare un circolo o andare dritto idem...

C'è però un fondo di verità nelle parole di Fra "cavalli bravi ed addestrati" in questo caso è il cavallo che insegna e porta il cavaliere,una csa molto diversa èaddestrare un cavallo!

le cento azioninon sono  altro che la dispozione del nostro corpo che segue il cavallo! come sono cento le azioni che facciamo noi per camminare,respirare, ridere ecc..tutte cose che sembrano banali,ma che sono "complesse" e se descritte possono fare "paura" per la loro complessità.

Quando Fra dice "pensavo a prendere al centro le barriere con il cavallo attivo",dce giusto,per centrare la barriera devi fare delle azioni,per rendere il cavallo attivo devi fare delle azioni,se il cavallo le sa fare e non dà problemi,sembrano cose "semplici",se il cavallo va istruito o portato a farle perchè presenta qualceh difficoltà,ecco che entra in gioco la coscienza,la consapevolezza di quello he dobbiamo fare.

Mi piace molto un mottosapere per saper fare ,che va tirato fuori all'occorrenza.

Se il cavallo che lavorava sulle barriere non ci avesse mai lavorato e fosse "riottoso",non sarebbe stato così semplice lavorarci...lo assicuro!