A tutti gli effetti, il cavallo era un potente mezzo bellico, almeno fino al suo tramonto attorno alla fine del secolo XIX-inizio secolo XX, e la potenza di tale arma veniva determinata dalla tecnica e dall'addestramento dei binomi, oltre che dalla qualità dei cavalli.
Leggendo Rivista di Cavalleria, ho colto improvvisamente una stranezza: in genere, i dettagli del funzionamento delle armi non si condividono con potenziali nemici, anzi, si cerca di mantenere il segreto; al contrario, mi pare di capire che nell'equitazione ci fosse un larghissimo scambio di informazioni fra cavallerie appartenenti a stati diversi, potenziali nemici, come se al di sopra delle nazioni vi fosse una specie di "spirito di fratellanza" fra gli appartenenti dell'arma di cavalleria di qualsiasi nazione; un atteggiamento, con un gioco di parole, "cavalleresco".
Condivide questa osservazione?
Vero l'ho notato anche io e circa me lo sono spiegato come te.
Cerco di approfondire comunque.