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La paura. Dell'uomo.

Aperto da alex, Marzo 02, 2016, 12:44:11 PM

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Wild

Citazione da: bionda - Marzo 04, 2016, 11:07:26 PM
Citazione da: milla - Marzo 04, 2016, 04:51:35 PM
Bionda spiegaci meglio, se Olliver si rifiutava di fare qualcosa o faceva qualche difesa tu come risolvevi? Io non ho capito.

Come non hai capito? Se lui si rifiuta di fare una cosa, ci rinuncio, non si fa quella cosa. E' così anche adesso, solo capita molto raramente.

Se un cavallo si difende, ha un motivo. Io monto per divertirmi, non devo dimostrare niente a nessuno, meno che mai ad un animale. Se il cavallo si difende, minimo minimo gli sto dando fastidio, e questo non è divertente per nessuno dei due, perchè insistere?

Le difese che mettono paura al cavaliere sono quelle violente, smontonate, impennate, fugoni. Il cavallo fa anche fatica a farle. Impara velocissimo a non farle più, se vede che lo ascolti e che basta molto meno per farsi rispettare. Prima cosa il mio cavallo ha imparato che non aveva bisogno di smontonare e buttarmi per terra, se gli facevo male, basta una microsgroppatina ridicola di avvertimento, e gli dico "ok, scusa, non lo faccio più". Si stabilisce una base di fiducia reciproca. Su quella base è facile costruire.

Quando montavo sempre il solito cavallo anch'io facevo così e ho ottenuto ottimi risultati devo dire!  :occasion14:
"Quando accarezzi un cavallo metti il cuore nella tua mano" Pat Parelli

Angeletta85

Dipende dalle difese... Perché se il cavallo si mette in difesa che non vuole partire al galoppo che fai non galoppi più?!

Oppure quando vogliono seguire gli altri cavalli che fai vivi una vita in sezione?

Secondo me dipende dalle difese e dal cavallo...avvolte è meglio lasciar stare avvolte è meglio non dargliela vinta...

Per tornare al discorso delle paure, io ho sempre un po di ansia quando monto un cavallo che non conosco..
...è impossibile solo se credi che lo sia...

The Shire

Tornando al topic della paura, io al contrario ho paura quando sono a terra. Da piccola un pony mi calciò in bocca, e da quel momento ho una paranoia quasi ossessiva di quando gestisco il cavallo da terra.
In sella invece mai, raggiungo una concentrazione tale da non pensarci, soprattutto durante le gare, l'ansia scompare al suono della campanella. Nel mio caso (o almeno credo) da sella non ho paura perché mi fido ciecamente del mio istinto e delle mie sensazioni, anche perché sono quasi sempre corrette. Una volta passai per un recinto dei maiali, e il mio cavallo, che di solito non ha paura di niente, si bloccò. Io non ebbi paura, lo lasciai guardare un po' e poi lo convinsi ad andare avanti. Forse per voi è scontata la cosa, ma io avevo appena iniziato a cavalcare, quindi l'episodio mi fece abbastanza impressione.
Per le difese, io ho imparato ad insistere molto e a non mollare. Quando un cavallo si impianta, io insisto senza aumentare lo stimolo, faccio la rompi scatole  :firuu: questo metodo lo applico solo se il cavallo non ha voglia, finora nessun cavallo mi ha fatto mai difese per dolore, quindi non so come reagirei a questa evenienza.

AnnaQ

Ma la paura non è razionale, se uno ha paura delle sgroppate ne ha paura che siano di rifiuto, di fastidio, di allegria, di mal di schiena...

Io comunque ritengo che quello che fa bionda non sia un dargliela vinta, ma cercare di capire le cause della reazione invece di menare gratis. Sgroppa alla partenza al galoppo? Provo a mettere meno gamba, meno mano, parto all'altra mano, provo alla corda, provo domani... un cavallo ben addestrato che lavora il giusto non vedo perchè dovrebbe ribellarsi per principio.
And but for the sky there are no fences facing

Ina:)

Tanti cavalli non sono ben addestrati, sono abbastanza furbi da capire chi hanno in sella e da agire di conseguenza per risparmiare energia
Altrimenti non si spiegherebbe perché alcuni cavalli montati da principianti fanno gli strunz e quando sale l'istruttore/cavaliere diventano dei gioiellini

segreto

C'è un altro punto da trattare in questo topic; e non sono le paure soggettive ma la motivazione a proseguire un percorso che, in qualche situazione, e quasi semnpre all'improvviso, genera paura.
Perchè lo facciamo?
E questa domanda vale per chi indulge nella versione apollinea dell'equitazione (leggi: lallismo) come per chi pratica la versione "dionisiaca" (leggi: quelli che montano con un obiettivo, dal tipo Alex al tipo Pocker con tutti quelli che ci stanno in mezzo).
E non a caso ho rispolverato un linguaggio da "mito greco".
Cosa ne pensate?

Segreto

The Shire

Io credo che sia perché amiamo le sfide, l'imprevidibilità delle situazioni, e dopo averle superate ci si sente emotivamente bene.
Come chi scala le montagne: arriva in cima affrontando freddo, il poco ossigeno e il rischio di cadere o di essere investito da una valanga. Perché lo fa? Per la senzazione finale, il benessere che ne deriva. E credo che questo meccanismo sia come una droga.

Peperina

Vorrei raccontarvi anch'io la mia esperienza di paura. Io ho iniziato a montare che avevo 43 anni. Ho sempre adorato i cavalli e tendenzialmente la gioia di montare ha sempre superato il timore per un animale così grande e potenzialmente pericoloso. Pericolosità  di cui sono sempre stata molto consapevole anche se gran parte della paura mi derivava più  dal timore di non potermi più occupare di mio figlio piccolo nel caso mi fossi fatta male...insomma, istinto materno e senso di responsabilità messi insieme. La svolta c'è  stata nel momento in cui ho preso la prima cavalla in mezza fida, una cavalla tendenzialmente fredda ma molto sensibile agli eventi esterni -persone, rumori, odori - per cui reagiva con fughe e scarti, oltre ad avere l'abitudine di sgroppare alle prime richieste di galoppo o alle frustatine (e sottolineo ine) di sollecito. All'inizio, per tutto il primo anno che l'ho avuta avevo paura di queste reazioni ma poi, essendo lei particolarmente docile e comunque rispettosa, mi sono messa in una condizione di "ascolto" nei suoi confronti e ho cominciato a capire le cose che la spaventavano e quelle che la infastidivano e ho raggiunto una tale serenità  in sella che lei di conseguenza si è  tranquillizzata molto e aveva sempre meno reazioni improvvise e se le aveva si smorzavano subito.  Una cosa che la terrorizzava era stare in campo coperto con il vento che muoveva il telone del tetto...Un giorno c'era un gran vento e lei era molto spaventata e io ho pensato che dal suo punto di vista aveva ragione ad aver paura e sarebbe stato compito mio rassicurarla e così  è  stato e abbiamo fatto una lezione bellissima, tutte e due concentrate alla faccia del telone che si muoveva!! Insomma, nella mia piccola esperienza la paura, paradossalmente, l'ho vinta proprio pensando un po' da mamma....con un senso di protezione e di comprensione per quelle che possono essere le paure di un altro essere vivente ... Quando sei mamma e hai paura per qualcosa comunque ti metti nella condizione di non trasmettere le tue paure a tuo figlio perché  se no è  la fine per lui....a chi può  far riferimento se non a te? Con quella cavalla è  stato così  è adesso che ho ricominciato a montare con un'altra cavalla, in un altro posto mi accorgo comunque di aver acquisito una tranquillità che all'inizio non avevo....certo io non monto né  puledri né  stalloni!

BigDream

Peperina bella la tua esperienza! E anche la metafora della mamma, mi è piciuta  :pollicesu:

Questo topic mi piace particolarmente perché rappresenta un po' il motivo per cui mi sono iscritta al forum.. la mia paura nei confronti delle paure del mio cavallo.. E un po' mi rincuora leggere che non sono l'unica (dal mio punto di vista, quando guardo altri montare ho sempre l'impressione che non abbiano mai paura e quindi provo una sorta di stima/invidia..) Quindi leggere le vostre esperienze è stato illuminante  :occasion14:

Al di là dei risultati tecnici, agonistici ecc, trovo che una delle soddisfazioni più grandi che si possano provare nell'equitazione, e che sia paragonabile anche ad esperienze di vita di tutti i giorni, sia proprio quella di affrontare la paura e riuscire a vincerla.. certo, non la si sconfigge mai del tutto, ogni situazione è a sé.. ma ad esempio io nel mio piccolo posso dire di aver vinto, perché inizialmente tutti mi dicevano di cambiare cavallo perché non sarei mai stata in grado di gestirlo o di gestire le mie paure nei suoi confronti.. invece dopo un anno e mezzo siamo ancora qua e abbiamo fatto passi da gigante.. certo a volte se mi fa scarti particolari o mini fughe ho ancora quei due secondi di annebbiamento da panico ma riesco a ricompormi abbastanza in fretta e non ho paura a riprovare l'esercizio, cosa che prima non riuscivo a fare.

L'importante è capire qual'è il modo migliore per aiutare il cavallo a superare queste paure. Mi piace l'idea di essere io la sua guida, che lui debba fidarsi di me per superare le sue paure. Trovo che sia questo a rendere magico e unico il rapporto tra cavallo e cavaliere.

Luna di Primavera

Citazione da: bionda - Marzo 04, 2016, 11:07:26 PM
Le difese che mettono paura al cavaliere sono quelle violente, smontonate, impennate, fugoni. Il cavallo fa anche fatica a farle. Impara velocissimo a non farle più, se vede che lo ascolti e che basta molto meno per farsi rispettare.

non so bene qual è la sfumatura che non coincide, penso che abbia ragione Nyna, cioè c'entra la motivazione del cavallo a difendersi.

quando smetto di chiedere galoppo (per dire il mio problema che parte dal galoppo) per "rispettare il suo desiderio pora stella che ha ragione lui", Etrillo per un po' fa il bravo al trotto, poi inizia a ripropormi la difesa (cioè la strategia che lui ha trovato vincente) anche al trotto. è successo così che un poco alla volta due anni fa siamo finiti immobili al centro del campo. e sta succedendo così anche adesso.

Citazione da: segreto - Marzo 05, 2016, 08:52:13 PM
C'è un altro punto da trattare in questo topic; e non sono le paure soggettive ma la motivazione a proseguire un percorso che, in qualche situazione, e quasi semnpre all'improvviso, genera paura. Perchè lo facciamo?

me lo sto chiedendo davvero intensamente.

Citazione da: nyna - Marzo 05, 2016, 08:57:43 AM
Che fai, lo lasci fare? Te lo tieni come cavallo di compagnia? Un cavallo di 5 anni?

il controcanto di questa domanda più che legittima è: ma da amatori quali siamo, quanto ha senso forzarlo, costringerlo, farglielo fare controvoglia?
perché motivare con la frusta (ovviamente prima ti ci vuole la frusta, per potergli dopo somministrare il premio) non è bello.
I cavalli davanti mordono, dietro scalciano e in mezzo sono scomodi.
I. Fleming

AnnaQ

Luna io non conosco nè te nè il cavallo ma mi verrebbe da pensare alla noia... montando cavalli giovani mi sono accorta che non propongono mai reazioni di rifiuto a quello che facciamo, e mi sono fatta l'idea che sia così perchè hanno energia da vendere e sono entusiasti (nel vero senso della parola) di andare, anche solo in circolo al trotto. Invece con i cavalli da scuola (o cavalli semplicemente più maturi) mi accorgo che serve una motivazione in più perchè tutto questo bisogno di muoversi non c'è e il lavoro in campo senza nuove sfide non li incuriosisce più di tanto. Poi magari tu esci in campagna tutti i giorni per cui tutto ciò non ha niente a che fare con te :horse-embarrassed:

Riguardo alla motivazione, fissare obiettivi a breve e lungo termine secondo me è un ottimo modo per affrontare le paure. Se io voglio fare una 1 di completo avrò interesse a superare la mia paura di saltare in campagna. Se voglio prendermi un puledro domato e insegnargli io tutto il resto dovrò essere pronto a gestire reazioni di tutti i tipi, perchè non so che carattere avrà il cavallo.
Poi gli obiettivi non devono essere fissati nella pietra, si possono sempre modificare. Se mi accorgo che galoppare in campagna a 400 m/min mi spaventa troppo, bene non farò completo, e via dicendo.
And but for the sky there are no fences facing

nyna

Che senso ha farglielo fare controvoglia? Per come la vedo io tutto ciò che facciamo con i cavalli è puro condizionamento e lo fanno sì controvoglia. Non è che un puledro sdomo è contento quando gli metti la sella per la prima volta o lo incapeszzi per la prima volta. I cavalli si addestrano e fanno quello che gli diciamo, ma non perche gli va. Dai, bisogna essere realisti.
I problemi iniziano quando i cavalli capiscono che possono NON fare quello che gli viene chiesto. Lì sono guai.

Comunque per la cronaca, io non ho mai usato la frusta con quel cavallo. La frusta come strumento per la lezione alla gamba è molto utile, ma bisogna vere il sangue freddo di continuare la richiesta anche se il cavallo si difende. Non tutti ci riescono. E visto che il cavallo non lo dovevo montare io, ho evitato la frusta.
Ho usato un rametto. Un rametto di un albero; flessibile e con foglie alla fine. Il solo rumore li manda avanti immediatamente. Lo uso anche con i puledri. Funziona benissimo anche un sacchetto di plastica legato alla frusta lunga.

milla

Luna io la penso esattamente come Nyna, è ovvio che tutti i nostri cavalli preferirebbero passare la giornata a paddock piuttosto che con noi sulla schiena, ma dal momento che noi ci siamo comprate un cavallo e facciamo tanti sacrifici per mantenerlo una scelta ad un certo punto si impone: o il cavallo collabora per farci divertire un'oretta oppure noi rinunciamo al nostro divertimento e continuiamo a mantenerlo come tagliaerba vivente.

Kimimela

Anche io concordo con milla e le altre.
Il cavallo deve essere un piacere...visti I numerosi sacrifici che si fanno sia economici che di tempo...se anche quel poco che gli chiediamo deve essere una lotta allora io personalmente non ci sto...
Vero e' che pero' dobbiamo chiedere quello che il cavallo puo fare e non andare oltre...
La Medicina (Canto Apache)
"Il vento e' la mia medicina che spazza via le pietre dalla mia mente. La pioggia e' la mia medicina che lava le mie ossa stanche.
Il mio cavallo è la mia medicina, e quando cavalco il ritmo del suo passo dentro mi accende"

PokerFace

io sto montando molto conto terzi.
tra i tanti, anche la cavalla della moglie del boss.
niente, la monto tutta settimana e faccio un lavoro fantastico, la cavalla è meravigliosa, mi ci diverto.
oggi la monto e fa schifo, mi viene da vomitare tanto è orrenda e inutile e rigida e veramente spiacevole.
allora, siccome m'è salita la carogna, sono sceso.
ho deciso che è meglio lavorarla solo alla corda, se no le faccio passare una brutta brutta ora e povera non è neanche colpa sua ma di chi la distrugge tutti i weekend.
ho deciso che non la monto più, tempo perso. la metto in giostra e la giro alla corda, fine della storia, al massimo ci vado in passeggiata così non ci litigo.
bello eh, rovinare i cavalli??

ecco di cos'hanno paura i cavalli. ecco qual'è la vera paura di un cavallo. avere in sella un cavaliere che li vizia e li rovina e poi, purtroppo, uno che dovrebbe rimetterli in riga.
a noi non piace menare i cavalli, punirli, piegarli, spezzargli la volontà. siamo talora costretti a farlo solo perchè c'è chi fa le cose alla membro canino. l'equitazione non è per tutti, bisognerebbe lasciar perdere. e chissefrega se tutti mi dicono che la coccola, che la tiene bene, che le mette il grasso, che "ha una grandissima passione" (dicono anche che ha più passione di me, sta sciura, solo perchè fa tante moine).

la responsabilità per i cazziatoni che si prendono i cavalli è dei loro proprietari che franno bordello.
che cavalla schifosa, in soli 2 giorni, in soli 2 giorni. un cesso. una cosa da vomito, tutta contro la mano, schiena spezzata, sorda alla gamba, sorda alla mano... che schifo di roba, che rottame, che vomito.
in giorni così smetterei del tutto, tanto non serve a niente, basta un cretino a fare danni.