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É colpa sempre dell'istruttore?

Aperto da Ina:), Marzo 31, 2016, 02:03:44 PM

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alex

E' il destino di tutti i professionisti, doversi assumere la responsabilità di quello che fanno e di come lo fanno. In caso di cattiva riuscita, dovrebbe essere ferito, soprattutto, il loro orgoglio. L'allievo che invece fa di tutto per non facilitare il compito dell'istruttore viene ferito più profondamente nel portafoglio: ha buttato via il suo denaro.  Ben gli sta. :horse-wink:
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

indian

Ci sono molte variabili da tenere in considerazione. La prima è che quasi tutto è regolato dal guadagno.
E questo vale a tutti i livelli .
Anche qui c'è da distinguere, il centro è una ASD ?  Pratica agonismo ? E' semplicemente una cascina dove si ha la passione dei cavalli ?
L'istruttore è dipendente ? E' un istruttore freelance? Ha un contratto di collaborazione con l'associazione ASD ?

Se il centro guadagna bene allora guadagnano bene tutti, istruttore , groom maniscalco, etc.
Piu si guadagna piu c'è possibilità di comprare buoni cavalli da scuola , quindi il rapporto allievo cavallo può essere piu mirato, o comprare attrezzature  per la gestione del cavallo (Lampada infrarossi per l'inverno ad esempio) o per gli insegnamenti (barriere nuove ad esempio).
Perchè questo funzioni , cioè il centro deve guadagnare , l'istruttore è costretto a fare quello che gli dice il suo capo che solitamente è il proprietario del centro e se quello dice  metti 10 allievi per volta cavalli e pony tutti insieme l'istruttore se non vuole perdere il posto esegue.
Ovviamente la qualità della lezione non può essere che scadente.
L'istruttore non ha colpe ma l'allievo ha tutto il diritto di lamentarsi e chiedere di fare lezioni piu specifiche , mirate e meno numerose.

Bigdream ha detto bene, anzi per correttezza dico che sono daccordo con lui "...Secondo me, gli istruttori migliori sono quelli che lavorano "in proprio" e non dipendono da una scuderia"

Per mia fortuna io insegno motivato dalla passione, ho i capelli bianchi, vivo della mia pensione e passare tempo con i cavalli all'aria aperta , insegnare ad andare a cavallo e vedere la soddisfazione degli allievi al termine della lezione è , a mio vedere , un bel modo di trascorrere il tempo. Certo quattro soldi in piu mi fanno comodo.
Non facciamo agonismo e questo a mio avviso fa la differenza. Si respira un aria di serenità e di tranquillità.
Qualche garetta la facciamo ma fra di noi o in trasferta, ma le garette dell'oratorio ecco tanto per capirci, giusto per divertirci e tutto finisce in una mangiata.

Ovviamente ho fatto delle scelte, non facendo agonismo rinuncio anche ad una parte di guadagno che arriverebbe da portare gli allievi in gara etc etc.

Ho fatto delle scelte, perchè posso permettermelo, e quindi la lezione si basa sul massimo rispetto del cavallo e sulla qualità della lezione che si svolge al massimo con due/tre allievi. Da sella si scende solo se arriva il risultato, anche minimo , può essere semplicemente una transizione fatta meglio della settimana precedente o il saltino migliorando la posizione delle gambe rispetto la lezione precedente e infatti spesso la mia lezione dura piu di un ora.
Se vedo un allievo in difficoltà la lezione successiva la farà singola fino a quando lo riterrò necessario.

Tuttavia , pur lavorando nelle migliori condizioni qualche problema con gli allievi si trova sempre.

C'è chi si rende perfettamente conto che montando una volta sola a settimana i risultati tarderanno ad arrivare e acetta,
C'è una categoria di allievi , ragazzini, che monta una volta a settimana ma fanno altri 1000 sport e quando montano durano 20 minuti e poi non ce la fanno piu .  Cosa si fa ?
Tanti non si rendono conto che nonostante sia il cavallo ad essere l'atleta anche  il cavaliere un minimo di forma fisica deve averla anche se si monta poco.
Poi ci sono quelli che montano un pò e poi saltano un mese o anche due e poi riprendono. E bisogna iniziare tutto di nuovo.

Allora è difficile costruire l'assetto e l'equilibrio i risultati non arrivano e spesse volte, anche se l'evidenza direbbe il contrario, si preferisce dare la colpa all'istruttore o al cavallo.

Poi ci sono i genitori, quasi sempre mamme , che a casa fanno ripassare la lezione al proprio figliolo, metti le mani cosi, i piedi li tieni sbagliati, non devi far fare al cavallo quello che vuole etc etc.
Ecco consiglio a questi genitori di lasciare i propri figli e tornare a prenderli solo a lezione abbondantemente finita.

Di seguito allego il profilo dell'istruttore visto da quel grandissimo cavaliere e personaggio che è stato il conte Fabio Mangilli.

Mi rendo conto che quello che scrive è nella maggior parte dei casi non applicabile

L'ISTRUTTORE

L'istruttore che dirige una ripresa di allievi ha ben poco tempo da passare in silenzio. Si ottiene ben poco  facendo andare gli allievi dietro un capo ripresa e facendo eseguire collettivamente delle figure di maneggio.
L'istruttore deve parlare con voce sufficentemente alta ma non deve strillare e tantomeno irritarsi con chi non riesce a fare quanto gli viene consigliato.
Si deve considerare che monta a cavallo solo chi lo fa di spontanea volontà per soddisfare un proprio piacere o per seguire una attività prescelta.
Non si può quindi pensare che chi vuole imparare faccia dell'ostruzionismo all'istruttore.
L'istruttore deve spiegare il perchè di ogni azione , come deve essere eseguita e quale è il risultato che si deve ottenere l'allievo non può costruirsi un corredo di conoscenze proprie e si abituerà ad eseguire , senza raziocinio, ciò che gli viene consigliato di volta in volta
L'istruttore trae la sua capacità ed il conseguente successo del suo lavoro esclusivamente dalla mente.
La sua mente deve essere un grande deposito di conoscenze.
In queste capacità deve trovare le indicazioni da suggerire, la capacità di spiegare come deve essere fatta un'azione cosa si vuole ottenere con essa e quale è lo scopo di ricercarne la rispondenza.
L'istruttore deve ispirare fiducia nei suoi allievi, sia  con la sicurezza del suo sapere che con la linearità del suo comportamenteo.
L'istruttore deve usare un linguaggio discreto, dal quale eliminare molte parole superflue per rendere l'eloquio  essenziale e chiaro.
Mai deve irritarsi per farsi intendere, quando si rende conto che un allievo , o gli allievi, non hanno afferrato un concetto, deve sospendere il lavoro per esporre con calma quanto vuol far capire.
L'occhio dell'istruttore deve correre continuamente alla ricerca dei piccoli errori di compostezza o dei modi di agire, alle varie e frequenti tensioni muscolari, agli scorretti atteggiamenti del cavallo che l'allievo non cerca di modificare.
Accade che qualche cavaliere , pressato dalle insistenti osservazioni, perda la intima calma e con essa l'obbiettività di giudizio, chiudendosi all'accettazione dei consigli  di chi cerca di essergli utile.
E' importante che un istruttore non lasci un allievo scivolare in un simile stato d'animo.
La persona che si da all'istruzione equestre ,non trova una molla sufficente nel fatto che cavalieri provenienti dalla sua scuola raccolgano successi, ma deve essere spinta da una vocazione , deve sapersi imporre fatiche e sacrifici per il piacere di dare , di trasmettere , di creare.
Deve avere la forza di soffocare le sempre possibili delusioni e di andare avanti sempre cercando il meglio.
Le soddisfazioni sono, quasi sempre , solo intime, ma ciò deve essere sufficente.

madamen67

Indian i tuoi allievi avranno senz'altro benefici dal fatto che insegni per passione, e dal fatto che comunque le scelte professionali che hai portato avanti ti danno soddisfazione :chapeau:
Ritrovo nelle parole di Mangilli molto del mio istruttore, anche se non tutto (come tu hai notato): posso dire di avere un istruttore con la "I" maiuscola, di sicuro. Anche se è tremendo e con un carattere non facile è davvero un ottimo istruttore.
Per quanto riguarda gli allievi...  (e tanti ippogenitori non fanno la lezione a casa ma direttamente in maneggio)

Tuttavia , pur lavorando nelle migliori condizioni qualche problema con gli allievi si trova sempre.

C'è chi si rende perfettamente conto che montando una volta sola a settimana i risultati tarderanno ad arrivare e acetta,
C'è una categoria di allievi , ragazzini, che monta una volta a settimana ma fanno altri 1000 sport e quando montano durano 20 minuti e poi non ce la fanno piu .  Cosa si fa ?
Tanti non si rendono conto che nonostante sia il cavallo ad essere l'atleta anche  il cavaliere un minimo di forma fisica deve averla anche se si monta poco.
Poi ci sono quelli che montano un pò e poi saltano un mese o anche due e poi riprendono. E bisogna iniziare tutto di nuovo.

Allora è difficile costruire l'assetto e l'equilibrio i risultati non arrivano e spesse volte, anche se l'evidenza direbbe il contrario, si preferisce dare la colpa all'istruttore o al cavallo.

Poi ci sono i genitori, quasi sempre mamme , che a casa fanno ripassare la lezione al proprio figliolo, metti le mani cosi, i piedi li tieni sbagliati, non devi far fare al cavallo quello che vuole etc etc.
Ecco consiglio a questi genitori di lasciare i propri figli e tornare a prenderli solo a lezione abbondantemente finita.


:gflex: :gflex: :gflex: :4pres: :4pres: :4pres:
Non invidiate. Applaudite e poi fate di meglio

AnnaQ

Indian hai fatto un ottimo riassunto di come dovrebbe essere un istruttore  :pollicesu:

Però (purtroppo) questo è l'istruttore ideale, nella realtà bisogna scendere a patti con persone che hanno dei difetti, e cercare di prendere il meglio da questi IMHO. Io preferisco una persona che si arrabbia e si infervora ma mi insegna a montare per bene, piuttosto che una persona sempre dolce e pacata ma che non mi fa progredire. Quando incontro quello dolce, pacato e che insegna davvero bene lo sposo  :chewyhorse:
And but for the sky there are no fences facing

The Shire

Questa discussione mi ricorda molto Platone nello "Stato ideale" :chewyhorse: , magari non dobbiamo cercare questo istruttore modello, ma qualcuno che "tende" a questo ideale

PokerFace

il mio boss mi stava stressando perchè montavo troppo col fisico un cavallo. e fai troppi interventi e lo riprendi troppo e lo monti troppo e la gamba accostala ma non stringerla. mi irritava profondamente.
mezz ora dopo entro in campo con il catoki che ha un equilibrio favoloso, sempre rotondo e in avanti, leggero alla mano, fantastico. il boss muto. ho fatto il mio percorso (a etrea settimana prossima monto anche questo sicuramente il primo giorno nella 30 poi si vedrá) e sono stato fermo come una guardia inglese.
morale della favola... anche alla scuola ti danno rottami putrefatti zoppi di 100 anni rigidi come tronchi di sequoia con bocche di marmo sordi alla gamba e apatici a cui mancano 100 kg e poi si lamentano che non sei fermo in sella.
i cavalli hanno una grossa influenza su come l allievo imparerá a furia di montare cariatidi con un piede nella tomba si impara male

aDy_90

Vero anche questo ... Alla scuola a dirla tutta ricordo un pony fetente che battezzava tutti. Tranne me. O meglio, i più bravini non li scaricava perché stavano su, ma con me ci provava pochissimo, quasi niente. Era anche bello da montare e a molti insegnava a stare in sella. Io no, io imparavo proprio a montare con lui, dato che saltava bene. Sarò volata una volta per incomprensione dopo un salto (io da un lato e lui dall'altro), ma se no sempre bene. Un po' mi manca se ci penso, perché un anno dopo nessuno ha voluto pagare un intervento di colica per un pony della scuola str***zetto.

BigDream

Indian  :pollicesu:

Ormai l'abbiamo detto e stradetto, l'istruttore può avere le sue colpe, ma ci sono migliaia di casi di allievi che apriti cielo...... bella discussione comunque

poker mi fai morire ahaha

Miss Dreamer

Miss Dreamer

Ranas71

Ho letto l'intera discussione: topic davvero interessante. Mi trovo molto d'accordo con aDy_90 riguardo la questione delle "colpe". Io per quanto riguarda gli istruttori sono sempre stato abbastanza fortunato, ognuno ha fatto e mi ha dato qualcosa. Peccato che la gestione del maneggio abbia fatto scappare tutti i precedenti... Secondo me (ovviamente rispondo in base alla mia esperienza) la causa di tutto sono i proprietari dei maneggi che di cavalli sanno ben poco e si interessano solo ai soldi, soldi, soldi e soldi  :angry2:
Cavalcare trasforma "vorrei" in "posso".