Vi siete mai accorti che la personalità varia con il colore dei capelli? Che ne pensate?
(i più astuti che sanno o immaginano dove voglio andare a parare si taccino; tu, Raffaele: zitto! )
mi sembra alquanto azzardata come ipotesi
Il discorso vale anche per i capelli tinti :icon_rolleyes:?
Nei cavalli, gli antichi scrittori lo dicono come cosa certa. Sulle prime ho pensato: questi antichi ne bevevano, di sciocchezze.... Ora, le leggende sono tante; al tempo la veterinaria era "curiosa" (oltre che spaventosa) esattamente come lo era la medicina umana. Però.... però.... è possibile che persone così attente alle reazioni del cavallo fossero così cieche da insistere su una cosa così evidente, così palese, così facilmente smentibile/smentita dall'evidenza dei fatti?
Mi sono domandato quindi:
- esiste una plausibilità scientifica?
- nel caso che esista la plausibilità scientifica (ossia, una spiegazione logica basata su elementi "scientificamente ragionevoli") una relazione fra colore del mantello e "personalità" del cavallo è confermata dall'evidenza dei fatti?
Pensa e pensa, la risposta alla prima domanda è SI. La seconda invece richiede un sacco di rilevazioni fatte con rigore; cosa al di fuori della mia portata.
C'è qualcuno di voi in grado di ipotizzare un rapporto "scientificamente plausibile" fra mente e manto ?
una sorta di "lombroso" applicato agli equini. Sul manto del cavallo in relazione alla personalità ed al carattere, ci sono molti detti popolari. I sauri in Spagna godono di pessima fama (rosso malpelo si dice anche per noi umani). Il cavallo "bianco" è da sempre associato alla bontà e alla purezza (il cavallo del principe azzurro, del Re buono...Ombromanto nel Signore degli anelli) Il "nero" corvino usato per i cavalli da battaglia o per trainare i carri funebri.
Non voglio tirarla per le lunghe.
Le cellule epiteliali (comprese quelle della pelle e dei follicoli piliferi) sono "parente strette" dei neuroni; hanno gli stessi "progenitori" nello sviluppo dell'embrione. Fra epirteli e neuroni vi sono caratteri biochimici in comune; in particolare il metabolismo della melanina. Qualcuno di voi sa che anche nel cervello umano vi sono neuroni ricchi di melanina. La differenza è che questi "percorsi metabolici" comuni nell'epitelio vengono usati solo per produrre il pigmento melanico; nei neuroni gli stesso percorsi biochimici vengono usati per produrre neurotrasmettitori (ossia le sostanze chimiche che i neuroni utilizzano per comunicare fra di loro).
Ecco il possibile legame biochimico che esiste fra colore del mantello e personalità (funzioni cerebrali).
E proprio oggi mi son domandato: esistono ricerche scientifiche sul rapporto fra colore dei capelli e personalità? E Internet mi ha dato - come fa sempre se gli si fanno le giuste domande) la risposta....
Do pigmentation and the melanocortin system modulate aggression and sexuality in humans as they do in other animals? J. Philippe Rushton, Donald I. Templer. Personality and Individual Differences 53 (2012) 4–8 (articolo liberamente visualizzabile qui (http://www.charlesdarwinresearch.org/2012%20PAID%20Pigmentation.pdf)).
Curioso no?
Coraggio, carta e matita e cominciamo a "raccogliere l'evidenza"....
rossa de capei golosa de ........................................
è un antico proverbio, saggezza popolare
Perbacco, allora io che sono affetta da vitiligine sono messa maluccio! :icon_eek:
occhio la rete è fonte di enorme conoscenza e di enormi fiandate!
Anche gli articoli scientifici vanno presi con le dovute pinze (soprattutto quelli in cui la statistica fa da padrona).
Non è che questo legame tra mantello e carattere riscontrato dagli antichi sia piuttosto legato alle diverse razze che di solito hanno un mantello dominante? Nei tempi passati c'era meno possibilità di diversificare gli incroci per cui un morello facilmente apparteneva alla razza X allevata nel luogo X e magari nevrile, mentre il grigio apparteneva alla razza Y allevata nel luogo Y e di carattere più freddo. Senza poi contare l'effetto che determinati mantelli hanno sulla immaginario collettivo: nero=cattivo, bianco= purezza.
Anche negli umani c'è la credenza popolare dei rossi "cattivelli" ed i biondi "angelici"...quando a conti fatti io ho incontrato rossi/e "angelici" e biondi/e "satanici"
Il problema non è se sia vero; le finezze delle descrizioni dei diversi caratteri e attitudini nel cavalli di mantello diverso, fino a evidenza raccolta, è quantomeno sospetta di essere fantasiosa... la cosa che volevo far notare è che esiste un minimo di plausibilità scientifica, quando invece io, di primo acchito, pensavo fosse fantasia al 100%. Conclusione: non spacciare tutte le "vecchie idee" come fantasie senza alcuna base scientifica, anche se a primo sguardo lo sembrano; meglio pensarci un pochino.
se la metti su questo piano ci son talmente tante cose che non sappiamo che un minimo di plausibilità scientifica può esserci sempre. :laugh3:
Il romanzo del cavallo.di LUGLI Nereo
Che ho per caso scovato in una bancherella anni fa aveva un capitolo che riportava le credenze degli Arabi sul mantello dei cavalli.
Se lo recupero era davvero gustosa come lettura e "comprovata" da secoli di allevamento da parte di quei popoli che si sa bene tengono piu ai cavalli che alle mogli...
Ne scrissi già in altro forum.
Ricordo che il Bai era considerato il piu forte e resistente ad eventuali incidenti...c'era per ogni mantello un "detto".
Tipo "Se un valoroso parte per la guerra con un cavallo baio e cade in un dirupo e tornano sani e salvi senza un graffio credeteci"
Sui Sauri si diceva fossero il piu veloci e scattanti..se non erro
Sui grigi nobili e onesti e adatti alle feste.
I Morelli forti affidabili ma che temevano i terrenbi pietrosi..
I pezzati naturalmente "figli della mucca" quindi da non riprodurre...
Sui sauri quoto in pieno!
Poker, grazie per le tue perle.... :thump:
Non tutto quello che è plausibile scientificamente risulta vero alla prova dei fatti. Ma se una cosa non è plausibile, in termini scientifici, nemmeno la si prende in considerazione.
Spero di non impressionare e non riaprire ferite dolorose in nessuno/a con questo esempio: prima della coraggiosissima e meritoria intuizione di Veronesi sulla possibilità di curare il cancro del seno con interventi molto meno demolitivi di quelli adottati fino ad allora, almeno in moltissimi casi, esisteva una amplissima plausibilità scientifica dell'affermazione "più radicale è un intervento per la cura del cancro, più è efficace". Plausibile ma falso; la coraggiosa sperimentazione di Veronesi ne ha portato l'evidenza; e in pochi anni, nel mondo intero la scienza medica si è corretta e si è adeguata.
il plausibile è relativo.... ciò che per noi oggi è plausibile ai tempi di aristotele non era neanche immaginabile....
Possiamo aprire una discussione sul metodo scientifico e sulla plausibilità scientifica, ma andremmo inevitabilmente OT. La mia osservazione era rivolta solo a coloro che non sapevano che fra pigmento cutaneo e funzioni cerebrali esiste un legame biochimico notevolissimo, e che esistono studi scientifici (che ho scovato solo perchè li ho cercati!) sulla relazione fra pigmentazione e carattere basato su questa base di plausibilità scientifica. Tutto qui; il resto è statistica (per chi avesse tempo e voglia di raccogliere molti dati, scientificamente).
ti dirò pur trovando la correlazione interessante per certi aspetti si muove sul filo del rasoio....