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Cosa significa intelligenza?

Aperto da Roccabusambra, Agosto 28, 2012, 03:14:19 PM

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DivinityOfDarkness

Per me, intelligente equivale a "capace di sfruttare e interagire con l'ambiente, per trarne profitto o sollazzo".

Il cavallo che, legato al muro, una volta gioca con la leva del rubietto dell'acqua e la apre, facendo scorrere l'acqua e spaventandosi...parrebbe scemo. Il medesimo cavallo, messo un anno dopo in paddock, assetato e con il beverino non funzionante, che evade dal paddock e va al lavaggio, aziona la manopola e beve... è un genio.

Il cavallo che al paddock si alza sui posteriori per mangiare le mele sull'alberello e che si siede su un ramo basso per farlo piegare e raggiungere i frutti che sporgevano oltre la recinzione e che non riusciva a raggiungere...è un genio.

Un cavallo che cede alla pressione della gamba..è addestrato.
Un cavallo che fruga nelle borsette per rubar le caramelle..è goloso
Il cavallo che fruga nelle borsette, ruba i portafogli e va dal fruttivendolo a predersi 10kg di carote... LO VOGLIO
Dove ci sono i cavalli... c'è la cacca.

alex

#16
Citazione da: rhox - Agosto 28, 2012, 10:04:58 PM
personalmente ritengo che sia molto meglio avere un cavallo mediamente scemo che uno intelligente!

Questo è un  pensiero condiviso da molti; anzi ho l'impressione che certi tipi di addestramento si propongano esattamente di rincretinire il cavallo (o perlomeno, di insegnargli a sembrare cretino. mascherando bene la sua intelligenza). Il buffo è che poi, ottenuto questo bel risultato, l'addestratore afferma con sicurezza: Il cavallo è un animale stupido.

Non tutti i tipi di addestramento hanno questa finalità e si propongono questo obiettivo; vi sono specialità che lasciano al cavallo moltissima autonomia; altre che ne sopprimono qualsiasi benchè minima traccia.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Wild

Alex, puoi fare qualche esempio per favore? A questo punto sono curriosa perchè non vorrei un domani affidarmi alle persone "sbagliate"...
"Quando accarezzi un cavallo metti il cuore nella tua mano" Pat Parelli

alex

Richiedono intelligenza quei tipi di addestramento che presentano al cavallo un "problema" e lasciano un certo grado di autonomia al cavallo per risolverlo. Il reining, per esempio, ma anche la vera monta caprilliana, per certi versi e da quel pochissimo che ho capito.

Richiedono un attento ottundimento dell'intelligenza equina quei tipi di addestramento in cui il cavallo deve prontamente obbedire a qualsiasi richiesta anche minuta e "assurda", priva di qualsiasi utilità pratica e di qualsiasi "senso" (dal punto di vista del cavallo), dimostrando una sottomissione totale e completa "senza muovere un orecchio". Il dressage agonistico, ad esempio, ma anche - da quel poco che ne so - il pleasure della MW (e di nuovo mi scuso per aver nominato una cosa che non conosco affatto bene, anzi: quasi per niente).

La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Wild

"Quando accarezzi un cavallo metti il cuore nella tua mano" Pat Parelli

alex

Se io mi metto perfettamente immobilie di fronte a un cancello a spinta, con il muso di Asia rivolto al cancello, e stando assolutamente e completamente immobile e neutro con le redini pendenti (ma lo sono per il 99% del tempo) dico alla cavalla "spingi" Asia apre il cancello spingendolo con il muso. Entro, per esempio, in tondino, aggiro il cancello, ridico "spingi" e Asia lo richiude.

Non glie l'ho insegnato io: l'ha scoperto da sola. Si guarda bene dallo spingere un oggetto chiaramente inamovibile, come la sbarra dov'è legata mentre la governo. Non è mica stupida.  :horse-wink: L'unica cosa che ho fatto io è acchiappare il comportamento spontaneo e collegarlo a "spingi", rinforzandolo con tutto l'entusiasmo di cui sono stato capace. Se poi la cavalla non aspetta il mio comando "spingi" e spinge spontaneamente, a me va benissimo ugualmente!!!!! E qui è la differenza fra il mio stile semi-ippotrasportato alexiano e quello di coloro che mai tollererebbero che la cavalla "si prendesse un'iniziativa" prima dell'apposito comando.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Roccabusambra

Citazione da: alex - Agosto 29, 2012, 04:08:54 PME qui è la differenza fra il mio stile semi-ippotrasportato alexiano e quello di coloro che mai tollererebbero che la cavalla "si prendesse un'iniziativa" prima dell'apposito comando.

Lascio prendere iniziativa al mio cavallo quando lui ha maggiori risorse rispetto a me per affrontarla, ad esempio quando lo monto nel prato con altri cavalli da spostare in un altro prato. In questo caso lascio che minacci e spinga in avanti gli altri, senza contenerlo. Non ho molta esperienza, ma mi sembra che la cosa funzioni facendolo diventare morbido e rotondo nelle andature.

bambolik

#22
La base della monta caprilliana era...la "naturalezza" intesa come libertà fisica lasciata al cavallo dal cavaliere (non anarchia attenzione) liberandogli schiena treno posteriore e incollatura per esprimere appieno e "al naturale" le sue potenzialita (parliamo di monta militare in campagna poi diventata sportiva) specie sui salti..detta alla carlona sinteticissimamente, c'è un magnifico articolo del Col Angioni che ne riassume bene la storia e finalita. Si lasciava anche estrema libertà al cavallo durante gli esercizi di salto affinche prendesse da solo distanze e si gestisse nel suo naturale equilibrio e potenzialità sviluppando occhio, coordinazione soluzioni a seconda dei salti forme e difficolta e prendesse fiducia. In un certo qual modo si incoraggiava credo l'intelligenza "autonoma" in quasto caso "atletica" convogliandola poi a fini agonistici o utilitaristici. Ma la base era "natualezza". Del poco che so, adesso si tenta di insegnare al cavallo le distanze le cadenze mettendo barrire, imboccature redini ecc ecc spesso rovinando il naturale istinto e "intelligenza" del cavallo su questo particolare contesto.
Opinioni senza pretese ehh.
Nelle discipline ad alto coefficente di "addestramento" volto a modificare l'equilibrio del cavallo si modifica totalmente questa attitudine forse perdendo il lato "intelligente" del cavallo per ottenere un computer perfetto...li si puo dire che il cavallo sappia apprendere...forse o sottomettersi piu probabilmente piu o meno bene.
"Non è mai tempo perso quello trascorso a cavallo"(Winston Churchill).

rhox

sinceramente il mio discorso era più che altro legato alla gestione quotidiana più che al lavoro in sella.
il lavoro in sella con un cavallo intelligente è comunque difficile, ma avere a che fare con un cavallo che impara a modificare il suo ambiente a suo favore è anche peggio..
soprattutto perchè è complesso gestire il groom, gli altri proprietari, i clienti, ecc tutti potenziali maestri al cavallo di turno..

sul discorso del considerare "intelligente" il regolarsi sulle distanze mi pare un po' troppo.. è semplice istinto di sopravvivenza e abitudine
Il miglior modo per rispettare il cavallo è rispettare te stesso

alex

Citazione da: rhox - Agosto 29, 2012, 07:20:22 PM
sul discorso del considerare "intelligente" il regolarsi sulle distanze mi pare un po' troppo.. è semplice istinto di sopravvivenza e abitudine

Secondo me è intelligente un cavallo che capisce al volo il "lavoro da fare" ad un cenno generico di chi lo monta, e porta il lavoro a buon esito; essere diretto semplicemente verso un ostacolo complesso e sconosciuto, e decidere bene come affrontarlo, come regolare i passi, dove staccare, come disporsi per atterrare bene, e tutto questo in autonomia pressochè totale, secondo me è una forma di intelligenza, e non da poco. Racconta Moyra Williams che la cavalla da lei addestrata fin dall'inizio a lavorare senza redini (in Adventures unbrided, mai tradotto in italiano suppongo, 1951) e rispondendo solo a tocchi manuali sul garrese, aveva una tale passione per il salto che entrata in campo ha autonomamente fatto un netto molto veloce, saltandoli tutti uno a uno in una sequenza quanto mai fluida; disgraziatamente, nell'ordine che a lei sembrava più logico e non in quello che aveva predisposto lo sciocco disegnatore del percorso. :-)

Mi raccontano anche di quella fila di muli, abituati a salire e scendere dalla collina dei carbonai con il loro carico, completamente liberi e senza guida; muli che ogni tanto si fermavano a brucare, e che capivano perfettamente - dopo fermati - cosa significavano le grida del loro conduttore laggiù nella valle, rassegnandosi e portando il lavoro a termine.

Non si tratta di forme di intelligenza umana; è un'intelligenza generica, che differisce da quella umana per pochi aspetti qualitativi e un maggior numero di aspetti quantitativi; ma è senz'altro intelligenza, che significa letteralmente "comprensione".
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

klystron

Citazione da: rhox - Agosto 29, 2012, 07:20:22 PM
avere a che fare con un cavallo che impara a modificare il suo ambiente a suo favore è anche peggio..


Rhox, ma che cavalli frequenti, incroci tra Lord Voldemort e Diabolik?  :laughter-485:
...scusate era per sdrammatizzare...io non posso portare esempi di intelligenza perchè Oliver è idiota poverino....ma lo amo lo stesso  :love4:

Roccabusambra

Citazione da: alex - Agosto 29, 2012, 07:47:07 PM
Non si tratta di forme di intelligenza umana; è un'intelligenza generica, che differisce da quella umana per pochi aspetti qualitativi e un maggior numero di aspetti quantitativi; ma è senz'altro intelligenza, che significa letteralmente "comprensione".

Condivido pienamente Alex. Non esiste un piano superiore ed un piano inferiore per le intelligenze. Esiste un piano orizzontale in un cui esistono plurime intelligenze. Una scala gerarchica e verticistica dell'intelligenze ha a che fare con l'antropocentrismo o meglio antropoverticismo.

bambolik

Vero Alex è una "intelligenze" diversa, come credo esistano intelligenze diverse anche nei cavalli stessi...in umana tu puoi insegnarci che hanno "catalogato" 7 tipi di intelligente e non sempre e non tutti le hanno, alcuni piu dotati altre piu sviluppate dalla condizionamento esterno e sociale ma io per dire l'intelligenza matematica non ce l'ho a possoi studiare 158mila ore non renderò mai come uno che che l'ha..credo che negli equini se li si lascia sviluppare e incentivare nelle loro "intelligenze" sia monto simile che dici?
"Non è mai tempo perso quello trascorso a cavallo"(Winston Churchill).

rhox

Citazione da: alex - Agosto 29, 2012, 07:47:07 PM
Citazione da: rhox - Agosto 29, 2012, 07:20:22 PM
sul discorso del considerare "intelligente" il regolarsi sulle distanze mi pare un po' troppo.. è semplice istinto di sopravvivenza e abitudine

Secondo me è intelligente un cavallo che capisce al volo il "lavoro da fare" ad un cenno generico di chi lo monta, e porta il lavoro a buon esito; essere diretto semplicemente verso un ostacolo complesso e sconosciuto, e decidere bene come affrontarlo, come regolare i passi, dove staccare, come disporsi per atterrare bene, e tutto questo in autonomia pressochè totale, secondo me è una forma di intelligenza, e non da poco. Racconta Moyra Williams che la cavalla da lei addestrata fin dall'inizio a lavorare senza redini (in Adventures unbrided, mai tradotto in italiano suppongo, 1951) e rispondendo solo a tocchi manuali sul garrese, aveva una tale passione per il salto che entrata in campo ha autonomamente fatto un netto molto veloce, saltandoli tutti uno a uno in una sequenza quanto mai fluida; disgraziatamente, nell'ordine che a lei sembrava più logico e non in quello che aveva predisposto lo sciocco disegnatore del percorso. :-)

Mi raccontano anche di quella fila di muli, abituati a salire e scendere dalla collina dei carbonai con il loro carico, completamente liberi e senza guida; muli che ogni tanto si fermavano a brucare, e che capivano perfettamente - dopo fermati - cosa significavano le grida del loro conduttore laggiù nella valle, rassegnandosi e portando il lavoro a termine.

Non si tratta di forme di intelligenza umana; è un'intelligenza generica, che differisce da quella umana per pochi aspetti qualitativi e un maggior numero di aspetti quantitativi; ma è senz'altro intelligenza, che significa letteralmente "comprensione".

ci sono cavalli che saltano per diletto da scossi, che lo facciano bene o male, nell'ordine giusto o nel loro, ecc.. è come quei cavalli che per diletto galoppano in giro per il paddock sgroppando o facendo i galletti.
io personalmente non ci vedo una grande differenza.
come sono veramente pochi i cavalli che totalmente inesperti messi davanti a un ostacolo grosso, brutto, ecc lo passano in modo sereno e bene.
per me insegnare a un cavallo a saltare arrangiandosi è sfruttare le sue capacità naturali, esattamente come insegnargli il piaffe, il galoppo riunito, ecc.. non deve essere intelligente il cavallo per farlo (o meglio che sia sveglio aiuta nel velocizzare i tempi, non nel farlo meglio)
il capire al volo il lavoro da fare spesso è istinto di conservazione. se è un esercizio specifico o il cavallo conosce già il lavoro o non è che impara con cenni mal fatti. andrà a tentativi, se ti va bene imbrocca subito quello giusto, ma non ho avuto fino ad ora riscontro che un cavallo intelligente impari in tot tentativi prima degli altri un certo tipo di esercizio nuovo..

stando in questo ambito per me intelligente è il classico cavallo che sa cosa permettersi in base a chi ha in sella. che non vuol dire spegnersi e trascinarsi, diventare duro, ecc se lo monta un principiante, ma adattarsi ai suoi comandi mantenendo un certo standard di lavoro..
un esempio che ho in mente è un cavallo western che ha vinto veramente tanto in passato e ora fa da balia a un bambino di si e no 10 anni. il bimbo arriva giusto con gli speroni sotto al bordo del sottosella, come peso credo che sia equivalente alla sella, ecc.. eppure lo porta a fare pattern di reining e vincere le sue categorie con dei gran bei punteggi, che in molti casi superano quelli medi delle categorie professionistiche..
per me quello è un cavallo intelligente che sa benissimo chi ha su. e non è spento eh, dovreste vederlo nei cerchi veloci a che birra va!
Il miglior modo per rispettare il cavallo è rispettare te stesso

carodubbio



Il cavallo è intelligente? Risponde Maria Franchini














IL CAVALLO e` intelligente? Bella domanda, un po` riduttiva e troppo semplice nella formulazione magari, da sottoporre agli "esperti" o agli utenti di qualche blog, con risultati quasi certamente non esaltanti.
Affronta il tema, con nessuna pretesa di essere definitivo, ma certamente piu` che esauriente, un volume da poco apparso in libreria (Maria Franchini, L`intelligenza dei cavalli, Equitare, 2012, pagg. 248, 19,00 euro).
L`Autrice e` nata a Napoli, ma da anni vive, lavora e ricerca in Francia, dove in poco piu` di 15 anni ha pubblicato una decina di opere sul cavallo che trattano la psicologia, l`ecologia, la neurologia, la storia, l`etologia degli equini: risultato dell`appassionata ricerca di una vita. Tra l`altro la Franchini ha tradotto in francese alcune opere dell`etologa britannica Marthe Kiley-Worthington, con cui ha collaborato alla redazione di una ricerca sul benessere equino.
"Perche` il cavallo e` un mondo" - come giustamente si dichiara nel testo - che vuole uscire dalla marea di scritti che magnificano il nostro quadrupede senza comprenderlo, seppellendolo sotto una valanga di pregiudizi e di false opinioni.
Il volume, denso e complesso ma leggibile, si struttura su una decina di capitoli che, a partire dalla esperienza personale e da un`ampia letteratura scientifica (e non solo), vogliono fornire elementi per costruire "una indagine sulla vita mentale ed emozionale" del cavallo, secondo quanto recita il sottotitolo, passando dai sensi all`alimentazione, dalla cura alle modalita` di conoscenza, dalla comunicazione al linguaggio, dalle emozioni alla socialita`.
"Vedremo che la scienza e` solo uno dei tanti strumenti di conoscenza. La vita non si puo` spiegare come un teorema, poiche` le eccezioni alle regole sono troppo numerose. Sono necessari altri approcci, ciascuno dei quali ha pregi e difetti. Solo predendo il meglio da ciascuno di essi potremo capire cosa significhi essere un cavallo".
In definitiva questa e` la sintesi di un metodo, di un modo di ripensare il rapporto con un animale cosi` sociale e a sedimentare nuove possibilita` di approccio e di contatto con lui


Copio incollo, questa notizia per chi è interessato